Lamento a Dio con San Giovanni da Capestrano per la tiepidezza dei cristiani

Beneficiari:  Fedeli Cristiani
Tipologie:  Lamento
Lamento a Dio con San Giovanni da Capestrano per la tiepidezza dei cristiani
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O glorioso San Giovanni da Capestrano,

tu che hai lottato con zelo ardente per la verità e l’unità della fede, volgiti a noi, tuoi fratelli ancora in cammino.

Vedi, o Santo di carità audace, quanto è grande oggi la confusione tra i fedeli! I cristiani vacillano, divisi da dottrine strane e da un mondo che soffoca la luce della verità; il nostro spirito si fa sempre più tiepido, le labbra pronunciano il nome del Signore ma il cuore si perde nella nebbia del dubbio e dello smarrimento.

Dio onnipotente, ascolta il nostro lamento. Soffriamo per la debolezza della fede che corrode la Tua Chiesa, per la paura che paralizza, per le indifferenze che gelano la nostra testimonianza nel mondo.

Ti preghiamo, per intercessione di San Giovanni da Capestrano: manda il Tuo Spirito Santo come in una nuova Pentecoste! Riaccendi nei nostri cuori il fuoco della fede, rendi il nostro cuore ardente e sincero. Donaci forza per resistere alla confusione, coraggio di professare la fede vera, umiltà per restare uniti in Te.

O San Giovanni da Capestrano,
lotta ancora per noi presso il trono di Dio,
perché i tuoi fratelli non si perdano,
ma siano segno di luce e verità
in mezzo alle tenebre del nostro tempo.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Giovanni da Capestrano si inserisce in un contesto di intensa crisi spirituale e culturale, che richiama fortemente le sfide affrontate dal santo durante la sua vita (1386-1456). Vissuto in un’epoca di grandi tensioni religiose, divisioni dottrinali e guerre, egli fu un ardente difensore dell’ortodossia cattolica e un predicatore di conversione e di unità della Chiesa. Il tono della preghiera riflette questa eredità: invocando San Giovanni come modello di zelo ardente e carità audace, si riconosce come oggi, simili alle sue circostanze, la Chiesa e i singoli credenti siano attraversati da confusione dottrinale, indifferenza e tiepidezza.

Sul piano dottrinale, la supplica richiama diversi temi portanti della spiritualità cattolica:

  • Il valore della verità e unità della fede, pilastri del Credo e dell’ecclesiologia.
  • La potenza intercessoria dei santi: si chiede a Giovanni di “lottare ancora per noi presso il trono di Dio”, in riferimento alla comunione dei santi.
  • Il bisogno di una nuova Pentecoste: qui riecheggia il desiderio di una rinnovata effusione dello Spirito Santo, come sottolineato nel rinnovamento carismatico e in documenti recenti del magistero (es: Giovanni Paolo II – "Novo Millennio Ineunte", 2001).
  • La responsabilità personale e comunitaria di essere “segno di luce e verità”, in fedeltà al mandato evangelico di Gesù (Mt 5,14-16).

Questo testo nasce quindi da una consapevolezza ecclesiale: di fronte ai pericoli della dispersione dottrinale e della debolezza spirituale, la Chiesa intercede implorando lo Spirito Santo – e l’esempio dei santi – per una rinnovata fedeltà e ardore.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è indirizzata, in prima istanza, a San Giovanni da Capestrano come intercessore presso Dio, evidenziando la natura relazionale della comunione dei santi. Nel rivolgersi a lui, la Chiesa intera (o il singolo fedele) si mette in sintonia con un discepolo esemplare la cui vita fu testimone di eroica difesa della fede in tempi difficili.

Il “tu” della preghiera («tu che hai lottato…», «volgiti a noi…»), abbinato all’invocazione esplicita («O glorioso San Giovanni da Capestrano»), evidenzia la fiducia nella potente intercessione dei santi, fondata su verità biblica ed ecclesiale:

«La preghiera fervorosa del giusto ha una grande efficacia.» (Gc 5,16)

Infine, la supplica si rivolge anche indirettamente a Dio Padre, cui si chiede l’invio dello Spirito Santo, compiendo così il percorso tipico della preghiera cristiana: attraverso i santi e con essi, ogni preghiera tende al Padre tramite Cristo nello Spirito.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Chi beneficia di questa preghiera è ampiamente identificato: “noi, tuoi fratelli ancora in cammino”. La supplica si fa voce di tutti i fedeli – quindi della Chiesa intera – soprattutto di coloro che vivono momenti di incertezza, debolezza o divisione nella fede.

I bisogni spirituali evidenziati sono:

  • Confusione tra i fedeli: «quanto è grande oggi la confusione...». Si invoca chiarezza, unità e fermezza nella fede, smarriti dagli influssi del relativismo e dalle dottrine errate.
  • Tiepidezza e stanchezza spirituale: «il nostro spirito si fa sempre più tiepido», desiderando un rinnovato ardore e sincerità di cuore.
  • Debolezza e paura: «debolezza della fede», «paura che paralizza». Si domanda coraggio e forza nello Spirito.
  • Indifferenza evangelica: «indifferenze che gelano la nostra testimonianza», domandando una testimonianza credibile e vitale.

Meno marcato, ma comunque presente, è il riferimento ai bisogni fisici: mentre la preghiera si concentra prevalentemente sulle difficoltà interiori e comunitarie, il bene fisico è sotteso alla richiesta di efficacia e di protezione (“non si perdano”, “segno di luce e verità in mezzo alle tenebre del nostro tempo”).

In sintesi, la preghiera intercede per la guarigione degli spiriti affaticati, il rinnovamento della fede e il rafforzamento della comunione ecclesiale.

4. I temi teologici principali, con riferimenti biblici e patristici

Numerosi e densi sono i temi teologici implicati. Anzitutto:

  • Lo zelo per la verità e l’unità: ricorda l’insegnamento di Gesù: “Padre, che siano una cosa sola, come noi siamo” (Gv 17,11).
  • Il fuoco della fede e la nuova Pentecoste: allusione agli Atti degli Apostoli: “Apparvero lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro...” (At 2,3); ogni epoca ecclesiale è chiamata a chiedere una nuova effusione dello Spirito.
  • L’intercessione dei santi: la Chiesa insegna che i santi in cielo “continuano a intercedere instancabilmente per noi presso il Padre” (Lumen Gentium 49).
  • La testimonianza della luce nel mondo: “Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,14);
    “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostro...” (Mt 5,16).
  • Il discernimento in tempi di confusione: “Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi, tanto da ingannare, se possibile, anche gli eletti” (Mt 24,24).

A livello patristico, sant’Agostino ricorda:

“Là dove c’è la carità, là c’è anche l’unità, e Cristo vi soggiorna” (In Ioann. Ep. Tract. 10).

Il testo riprende lo spirito del Magistero sulla nuova evangelizzazione, che individua nella tiepidezza e nell’indifferenza le minacce principali alla fede vissuta e annunciata (Redemptoris Missio, Giovanni Paolo II, 1990).

5. Genere di preghiera e collocazione liturgica

La supplica a San Giovanni da Capestrano si configura essenzialmente come preghiera di intercessione e di invocazione. Chiede a un santo di intercedere presso Dio a favore della Chiesa in difficoltà. Tuttavia, nel testo sono presenti anche elementi di lamentazione e penitenza (“ascolta il nostro lamento... soffriamo per la debolezza della fede...”), uniti alla petizione (“manda il Tuo Spirito Santo... donaci forza, coraggio, umiltà”).

Nella tradizione liturgica, questa preghiera si inserisce a pieno titolo tra le “preghiere per tempi difficili” o per la richiesta di rinnovamento spirituale della Chiesa. Può essere usata nel contesto della memoria liturgica di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre), nei tempi di crisi o divisione ecclesiale, oppure in occasione di veglie di preghiera per l’unità dei cristiani e la nuova evangelizzazione.

6. Indicazioni pratiche per l’uso personale e comunitario

Per trarre pieno beneficio spirituale, questa preghiera può essere utilizzata nei seguenti modi:

  • Preghiera personale: come atto quotidiano o settimanale per chiedere forza, fede e discernimento nei momenti di smarrimento; utile soprattutto in periodi di crisi personale o tentazione al dubbio.
  • Preghiera comunitaria: durante le adorazioni, le veglie per l’unità della Chiesa, le celebrazioni della memoria liturgica di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre), o nei ritiri spirituali centrati sullo Spirito Santo e sulla nuova evangelizzazione.
  • Tempi dell’anno liturgico:
    • Pentecoste: chiedendo una rinnovata effusione dello Spirito Santo.
    • Avvento e Quaresima: momenti di conversione, discernimento e rinnovamento.
    • Sinodi o assemblee ecclesiali: durante i lavori di discernimento sulla fede e l’unità.
  • Forme di preghiera: può essere inserita nelle litanie, nelle intenzioni universali durante la S. Messa, o adattata in momenti di lectio divina o recite del Rosario come supplica conclusiva.

Si suggerisce di leggere lentamente ogni invocazione, lasciando che risuoni nel cuore e individui punti di conversione personale o comunitaria; la lingua accorata e inclusiva invita ciascuno a sentirsi parte attiva della Chiesa in lotta e in cammino verso la piena luce di Cristo.

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