Invocazione a San Giovanni da Capestrano per la verità nei processi
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Invocazione a San Giovanni da Capestrano
O glorioso San Giovanni da Capestrano, protettore di chi ricerca la giustizia e guida per chi difende il diritto, umilmente ti invochiamo: stendi la tua mano su tutti gli Avvocati e Giuristi, che ogni giorno si pongono al servizio della Verità nei tribunali.
Donaci la tua luce, affinché nei processi sia sempre cercata la vera giustizia e mai oscurata la verità da inganno, paura o ambiguità. Rendi i cuori forti e le menti chiare, e fa’ che il desiderio di verità non si spenga mai nelle aule di ogni tribunale.
Intercedi presso il Signore, perché tutti gli operatori della giustizia scelgano con coraggio la via dell’onestà, servendo la dignità umana e la trasparenza nei giudizi.
O San Giovanni, ispira le nostre parole e le nostre decisioni, e fa’ che, sostenuti dal tuo esempio di fede e rettitudine, possiamo essere strumenti affinché, in ogni processo, emerga la Verità e trionfi la Giustizia.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera "Invocazione a San Giovanni da Capestrano" si inserisce nel ricco filone della spiritualità cattolica che riconosce nella ricerca della giustizia e nella difesa del diritto valori profondamente cristiani, radicati nel Vangelo e nella dottrina sociale della Chiesa. San Giovanni da Capestrano (1386-1456), francescano, è venerato come patrono degli avvocati e dei giuristi proprio per la sua intensa attività a favore della giustizia, esercitata sia come predicatore, sia come uomo di consiglio e negoziatore in cause politiche e giudiziarie del suo tempo.
Sul piano dottrinale, la preghiera si fonda sull’idea che la giustizia non sia solo un valore umano, ma una virtù cardinale che deriva da Dio, come affermato nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “La giustizia tenda a dare a ciascuno ciò che gli è dovuto in modo costante e fermo” (CCC 1807). Gesù stesso, nel Discorso della Montagna, proclama: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Matteo 5,6), ponendo la ricerca della giustizia come cammino di santità.
La scelta di rivolgersi a un santo intercessore introduce, inoltre, l’elemento della comunione dei santi, ovvero la convinzione che i santi, già presso Dio, possano intercedere a favore dei viventi (CCC 956). Il contesto spirituale è dunque segnato dalla consapevolezza che ogni professione, anche quella giuridica, può essere redenta e santificata, quando vissuta nella luce del Vangelo e affidata alla protezione dei santi.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è manifestamente indirizzata innanzitutto a San Giovanni da Capestrano, quale intercessore davanti a Dio per una specifica categoria di persone: Avvocati, Giuristi e operatori della giustizia. Questa consacrazione di una professione alla speciale protezione di un santo riflette una prassi antica della Chiesa, che riconosce in ogni settore della vita umana un possibile mezzo di testimonianza evangelica e di santificazione.
La scelta di San Giovanni è motivata dalla sua vita, modello di fedeltà, ardore per la giustizia e la verità, e dalla sua celebre attività di pacificatore e legislatore, oltre che di instancabile difensore della fede. Egli è visto quindi non solo come «patrono» professionale, ma anche come guida spirituale per coloro che ogni giorno operano nei tribunali, affrontando dilemmi etici e morali spesso gravosi.
Inoltre, rivolgersi a San Giovanni equivale a chiedergli di trasmettere ai giuristi d’oggi il coraggio, la rettitudine e la fede incrollabile che lui stesso testimoniò, sostenendo così il difficile servizio di amministrare la giustizia in un mondo segnato da pressioni, compromessi ed errori.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede principalmente per tutti coloro che sono coinvolti nel mondo del diritto: avvocati, magistrati, notai, giuristi, funzionari di tribunale e in generale quanti operano nell’ambito della giustizia. I bisogni presentati riguardano sia la sfera spirituale sia quella umana:
- Luce nella ricerca della verità: Si chiede il dono del discernimento, affinché la verità non sia “oscurata da inganno, paura o ambiguità”.
- Coraggio morale: Si invoca la grazia perché “i cuori siano forti e le menti chiare”, resistendo a tentazioni di compromesso o vigliaccheria.
- Fedeltà alla dignità umana: Si evidenzia il servizio alla dignità della persona e alla trasparenza del giudizio, elementi essenziali di una giustizia evangelica.
- Ispirazione ed esempio: Si chiede che le parole e le decisioni siano guidate dalla fede e dalla rettitudine, secondo il modello del santo.
Questi bisogni spirituali — discernimento, coraggio, rettitudine — sono intimamente collegati all’esigenza di una società più giusta, ma anche di professionisti non travolti dallo stress, dallo scoraggiamento, dal senso di impotenza di fronte ad apparenti ingiustizie. Per questo, la preghiera offre anche un conforto psicologico e un richiamo all’altezza morale della vocazione giuridica.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera è ricca di temi teologici, che si collegano sia alla Scrittura sia alla Tradizione.
- Giustizia e Verità: L’insistenza sulla ricerca della verità e sul servizio della giustizia richiama l’identità stessa di Dio, definito “Un Dio giusto e fedele” (Deuteronomio 32,4). Gesù si presenta come “la via, la verità e la vita” (Giovanni 14,6), indicando che non può esserci giustizia senza adesione radicale alla verità. Sant’Agostino scrive:
“Oportet in iudicio esse veritatem, nec pro hominis amore proferre mendacium”
(Nel giudizio deve esserci verità; non si può per amore dell’uomo pronunciare menzogna). - Onestà e Trasparenza: Sono virtù tipicamente evangeliche. Gesù: “Il vostro parlare sia: sì, sì; no, no” (Matteo 5,37).
- Dignità umana: Richiamo diretto a Genesi 1,27 (“Dio creò l’uomo a sua immagine”), e alla dottrina sociale che collega il rispetto della persona umana all’esercizio della giustizia (Compendio DSC, n. 132-135).
- Intercessione dei santi: Da sempre la Chiesa insegna il valore della preghiera di intercessione dei santi (Lumen Gentium, 50; CCC 956).
Il fondo patristico richiama anche quanto scriveva San Giovanni Crisostomo:
“Nulla è più gradito a Dio di una vita retta e giusta, e di colui che soccorre l’oppresso e difende la causa del giusto.”
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene innanzitutto al genere dell’intercessione, perché chiede a San Giovanni da Capestrano di intervenire presso il Signore a favore di una categoria specifica. Vi sono anche elementi di lode (riconoscendo la santità ed esemplarità del santo), di supplica (le domande di luce, coraggio e ispirazione) e implicitamente di affidamento.
Nel calendario romano, la memoria di San Giovanni da Capestrano si celebra il 23 ottobre. In ambito liturgico, simili invocazioni trovano collocazione nella preghiera dei fedeli nelle Messe votive per la giustizia, durante incontri di giuristi cristiani, oppure come preambolo o conclusione nelle riunioni professionali in ambito legale e giudiziario.
Nella devozione privata, può essere recitata da chiunque lavori o abbia a cuore il settore della giustizia, come protezione personale o per la collettività.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Questa preghiera può essere impiegata secondo diverse modalità:
- Preghiera personale: Ogni operatore della giustizia può recitarla all’inizio della giornata prima del lavoro, o prima di un processo/importante decisione, per chiedere protezione ed ispirazione.
- Preghiera comunitaria: Può essere integrata nella liturgia delle ore, nella preghiera dei fedeli della Messa nella memoria del santo (23 ottobre), oppure all’apertura di eventi o convegni giuridici cattolici.
- Nei momenti di crisi del settore giudiziario: Può essere proposta come orazione comunitaria nei casi di scandali, minacce all’indipendenza della magistratura, o eventi drammatici che colpiscono il mondo giuridico.
- Lungo l’anno liturgico: Oltre alla festa di San Giovanni da Capestrano, si può usare durante la Quaresima (tempo di conversione alla giustizia e verità), o nella Settimana della giustizia, se prevista dalle diocesi.
Una pratica utile è concludere la preghiera con il Padre Nostro e l’invocazione a Maria “Specchio di giustizia”, per sottolineare l’integrazione di tale preghiera nella spiritualità cristiana globale.
Infine, valorizzarla nei percorsi di formazione degli avvocati cristiani o nei “ritiri spirituali” per giuristi può favorire una più profonda assimilazione delle virtù invocate, aiutando tutti gli operatori ad essere davvero strumenti di Verità e Giustizia nel mondo.
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