Atto di Fede con San Giovanni da Capestrano per la difesa della verità cattolica

Beneficiari:  Fedeli Cristiani
Tipologie:  Atto di fede
Atto di Fede con San Giovanni da Capestrano per la difesa della verità cattolica
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Atto di Fede nella Difesa della Verità
Rivolto a San Giovanni da Capestrano

O glorioso San Giovanni da Capestrano,
apostolo infaticabile e baluardo della fede,
tu che hai saputo difendere con fermezza la Verità di Cristo,
intercedi presso il Signore per noi, fedeli cristiani, chiamati oggi a rinnovare la nostra adesione alla Chiesa e al Vangelo.

Con cuore sincero proclamiamo:
Credo in tutto ciò che la Chiesa insegna,
perché Tu, Signore, sei la Verità eterna e ci chiami a testimoniarti con carità e coraggio.

Ottienici, Santo Difensore,
la grazia di restare saldi nella fede
di non soccombere di fronte all’errore,
ma di opporci sempre con amore, mitezza e determinazione.
Fa’ che il nostro esempio sia luce per il mondo,
e che mai esitiamo a proclamare la Verità del Vangelo,
anche nei momenti di prova o di incomprensione.

San Giovanni da Capestrano,
accompagnaci e sostienici nella difesa della Verità,
perché possiamo restare fedeli a Cristo
e servire la Chiesa con lealtà, umiltà e coraggio.
Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

L’“Atto di Fede nella Difesa della Verità” rivolto a San Giovanni da Capestrano si colloca nel quadro della tradizione cattolica che unisce la fede all’impegno attivo nel testimoniare e difendere la Verità cristiana. Il contesto spirituale prende avvio dalla consapevolezza che la fede non sia solo adesione interiore, ma anche testimonianza pubblica, soprattutto nei momenti in cui la verità del Vangelo può essere oscurata da dubbi, errori dottrinali o persecuzioni.

Sotto il profilo dottrinale, questa preghiera richiama i pilastri della professione di fede (“Credo in tutto ciò che la Chiesa insegna”) e il valore della Tradizione, che da secoli trasmette il deposito della fede (cfr. Dei Verbum, 8). Proclama la fedeltà a Gesù Cristo “Verità eterna” e il riconoscimento del ruolo insostituibile della Chiesa quale custode e maestra della verità (cfr. 1 Timoteo 3,15: “Colonna e sostegno della verità”).

Il riferimento a “non soccombere di fronte all’errore” e a proclamare la verità “anche nei momenti di prova o di incomprensione” evoca la lotta spirituale a cui ogni cristiano è chiamato (cfr. Efesini 6,13-14: “Prendete l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio... State dunque saldi, avendo ai fianchi la verità”).

San Giovanni da Capestrano, frate francescano del XV secolo, fu esempio di zelo nella predicazione e nella difesa della fede cattolica sia contro eresie sia contro minacce esterne, incarnando la chiamata cristiana a essere “luce del mondo” (Matteo 5,14). Questa preghiera, quindi, si inserisce nello spirito della spiritualità cattolica militante e martiriale, tipica di coloro che, come San Giovanni, hanno difeso la verità con coraggio e carità.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è chiaramente rivolta a San Giovanni da Capestrano, presentato come “apostolo infaticabile e baluardo della fede”. La scelta particolare di questo santo come intercessore non è casuale: Giovanni da Capestrano fu ardente difensore della dottrina, un predicatore instancabile e coraggioso che seppe coniugare la mitezza evangelica con la fermezza nella verità.

Venerato come patrono degli avvocati e dei difensori della fede, è stato canonizzato non solo per la sua vita integerrima, ma anche per il suo impegno nella riforma della Chiesa, nella promozione dell’unità e nella difesa del cristianesimo minacciato. La sua dedizione a difendere il Vangelo lo rende intercessore privilegiato per tutti coloro che sentono la chiamata a testimoniare e difendere la verità, specialmente nei tempi di confusione e smarrimento dottrinale.

Questa invocazione all’intercessione di San Giovanni manifesta anche la dimensione ecclesiale della preghiera cristiana: il santo non viene visto come un intermediario magico, ma come modello, fratello nella fede e potente intercessore davanti a Dio. Chiedere la sua intercessione significa riconoscere il valore della comunione dei santi e inserire la propria lotta spirituale nel solco dei testimoni che ci hanno preceduto.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede “per noi, fedeli cristiani, chiamati oggi a rinnovare la nostra adesione alla Chiesa e al Vangelo”. I beneficiari sono dunque tutti i battezzati che desiderano restare “saldi nella fede” e non soccombere alle pressioni, alle tentazioni, alle mode culturali o agli errori che possono offuscare la verità.

I bisogni invocati sono principalmente spirituali:

  • La grazia della fedeltà alla fede;
  • Fortezza e coraggio per testimoniare e difendere la verità, specie nei momenti difficili;
  • Carità e mitezza nel confronto con chi è nell’errore;
  • La capacità di essere “luce per il mondo”, vivendo secondo il Vangelo davanti agli altri;
  • Perseveranza nella sequela di Cristo, servendo la Chiesa con lealtà, umiltà e coraggio.

Le richieste investono anche i bisogni psicologici e sociali di chi, oggi come allora, può sperimentare incomprensione, isolamento o ostilità per la sua adesione alla fede. In forma indiretta, si chiede sostegno nelle fatiche quotidiane del vivere cristiano in un mondo spesso refrattario ai valori evangelici.

4. Temi teologici principali e riferimenti biblici/patristici

Diversi sono i temi teologici attraversati dalla preghiera:

  • La Verità di Cristo: “Tu, Signore, sei la Verità eterna”. Gesù stesso si presenta così in Gv 14,6 (“Io sono la via, la verità e la vita”) e la Chiesa ne è testimone.
  • La professione di fede ecclesiale: “Credo in tutto ciò che la Chiesa insegna” richiama la dimensione oggettiva della fede, fondata sulla Rivelazione e trasmessa dalla Chiesa (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1814).
  • La missione del cristiano nel mondo: “Fa’ che il nostro esempio sia luce per il mondo” si rifà a Mt 5,14-16 (“Voi siete la luce del mondo... Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini”).
  • La carità inseparabile dalla verità: Fedeltà, carità, mitezza e umiltà: “Ma di opporci sempre con amore, mitezza e determinazione.” Il principio paolino è quello della veritas in caritate, “seguendo la verità nella carità” (Ef 4,15): la verità non deve mai essere separata dall’amore cristiano verso il prossimo.
  • Testimonianza e resistenza: La preghiera insiste sulla necessità di restare saldi e di proclamare il Vangelo anche in tempo opportuno e non opportuno (cfr. 2 Tim 4,2). In ambito patristico, sant’Agostino ricorda: “La verità si difende con la carità, non con la violenza” (Contra Cresconium III, 53).
  • La comunione dei santi: Chiedere intercessione a San Giovanni esprime la fede nel mistero della Chiesa come comunione, che lega cielo e terra (cfr. CCC, n. 956).

Questi elementi manifestano una visione teologica integrale, nella quale la fede vissuta interiormente si traduce in missione pubblica guidata dalla carità e dalla comunione ecclesiale.

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

La formula appartiene principalmente al genere dell’intercessione, dato che chiede l’aiuto di San Giovanni per la perseveranza nella fede e la difesa della verità. Presenta anche elementi di professione di fede (“Credo in tutto ciò che la Chiesa insegna”) e di lode e ringraziamento (nel riconoscimento della missione e delle virtù del santo).

Nella tradizione liturgica, la preghiera si presta ad essere inserita:

  • Come preghiera personale prima di momenti impegnativi per la fede (scelte morali, testimonianze pubbliche, impegni ecclesiali);
  • All’interno di novene o tridui preparatori alla festa di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre);
  • Come invocazione nelle liturgie delle ore o nella preghiera dei fedeli in messe dedicate ai difensori della fede e della verità.

Questo testo rispetta il tono sobrio e teologico degli antichi inni e delle invocazioni dei santi, pur offrendo un linguaggio attuale e accessibile.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

La preghiera può essere utilizzata in diversi modi, secondo i bisogni personali e le circostanze ecclesiali:

  • Preghiera personale quotidiana, specialmente in tempi di dubbio, scoraggiamento o tentazione, per chiedere fermezza nella fede e coraggio nella testimonianza.
  • Durante momenti di discernimento, quando si è chiamati a prendere posizione per la verità cristiana, ad esempio in ambito pubblico, sociale o educativo.
  • All’interno di riti comunitari, specie nella memoria liturgica di San Giovanni (23 ottobre) o in incontri di formazione per catechisti, educatori e operatori pastorali chiamati a custodire e trasmettere la dottrina.
  • Nei gruppi di preghiera che si impegnano nella nuova evangelizzazione, per invocare la forza della carità vissuta nella verità.
  • Durante tempi forti come la Quaresima, quando la Chiesa è chiamata a conversione e testimonianza ancora più radicale della Verità di Cristo.

Si può inoltre abbinare la preghiera a un esame di coscienza sulla fedeltà personale alla verità evangelica e alla carità, o concludere incontri ecclesiali mediante questa invocazione all’intercessione di San Giovanni, per ricevere la benedizione e l’incoraggiamento dei santi nel quotidiano cammino di fede.

In definitiva, l’Atto di Fede nella Difesa della Verità unisce la tradizione alla preghiera concreta, rafforzando nei credenti il senso di appartenenza ecclesiale, la responsabilità missionaria, e la gioia di difendere la verità con carità e umiltà, come seppe fare San Giovanni da Capestrano.

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