Intercessione a San Paolo per le coppie divise dalla fede
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San Paolo Apostolo, grande annunciatore della Parola e testimone di fede incrollabile, a te ci rivolgiamo oggi in umile intercessione per tutte le coppie in crisi a causa della confusione religiosa che a volte spezza l’unità familiare.
Tu che hai predicato il rispetto fra culture diverse e hai sperimentato l’incontro tra mondi e fedi differenti, volgi il tuo sguardo misericordioso su questi sposi che vivono divisione e incomprensione nella ricerca della verità e nel cammino della fede.
Ti preghiamo, San Paolo, intercedi presso il Signore affinché nel cuore di queste coppie crescano il rispetto reciproco, la comprensione e il dialogo sincero. Dona loro di camminare insieme senza giudizio, ma con apertura, nella pazienza e nell’ascolto reciproco.
Ottieni per il coniuge non credente la luce della conversione e il dono della fede, perché possa riconoscere l’amore di Dio nella famiglia e, liberamente, scegliere di partecipare alla bellezza della fede del suo sposo o sposa.
Rendi possibile che la diversità religiosa non sia motivo di conflitto, ma occasione di crescita, rendendo testimonianza all’amore che tutto abbraccia e tutto vede in Cristo.
San Paolo, apostolo delle genti, porta queste famiglie davanti al Signore e ottieni per loro l’unità, la pace e la grazia di camminare insieme verso la santità.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera rivolta a San Paolo Apostolo si inserisce profondamente nel contesto della tradizione cristiana, che dagli inizi ha dovuto confrontarsi con la diversità religiosa e culturale all’interno delle comunità e delle famiglie. Nel Nuovo Testamento, specialmente nelle Lettere paoline, emergono sia la realtà degli sposi non credenti (cfr. 1 Cor 7,12-16) sia la sfida dell’unità nella diversità di costumi, provenienze e fedi.
San Paolo, in quanto “apostolo delle genti”, è la figura emblematica del dialogo e della comprensione tra culture e religioni differenti. Egli ha inseguito l’ideale di una comunità cristiana capace di accogliere tutti, senza distinzioni, superando le tensioni tra ebrei e gentili, tra uomini e donne, tra liberi e schiavi (cfr. Gal 3,28). La preghiera nasce, dunque, nell’orizzonte della Chiesa “cattolica”, ossia universale, attenta a preservare la comunione anche lì dove la fede non è condivisa da entrambi i coniugi o dove vi sono tensioni religiose fonte di crisi.
Sul piano dottrinale, la Chiesa insegna la sacralità dell’unione coniugale e, al contempo, la complessità di vivere la fede in famiglia quando sussistono differenze profonde. Il Concilio Vaticano II, nell’“Gaudium et Spes” e in altri documenti, insiste sul tema del rispetto e del dialogo, anche ecumenico e interreligioso, come via per una convivenza autenticamente cristiana. Alla luce di tutto ciò, la preghiera qui considerata si pone come un’affidamento fiducioso al Santo che, più di tutti, ha vissuto e insegnato la capacità di amare e dialogare oltre le barriere.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è innanzitutto rivolta a San Paolo Apostolo, scelto come patrono e intercessore per il suo carisma inconfondibile di annunciatore della Parola tra le differenze. A lui si chiede un intervento presso Dio, perché egli stesso, testimone di incontri e “scontri” tra mondi religiosi diversi, ha saputo incarnare un atteggiamento di rispetto, ascolto e apertura, pur nella fermezza della sua fede.
San Paolo è qui evocato non solo come modello di evangelizzatore, ma come esempio di chi ha saputo comprendere le fatiche dell’integrazione, il travaglio di chi cerca la verità tra tensioni e incomprensioni. Nella tradizione cristiana i Santi, in particolare quelli legati direttamente agli insegnamenti biblici e alla prima evangelizzazione, vengono scelti come tutori di casi difficili e, nel caso di San Paolo, di situazioni dove la fede “si gioca” nel dialogo con il diverso.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede principalmente per le coppie in crisi a causa della confusione religiosa che mina l’unità familiare. Tali crisi possono nascere da una differenza di credenze tra i coniugi, da percorsi spirituali divergenti, da pressioni familiari, o dalla “fatica” quotidiana di vivere insieme senza una piena comunione nella fede.
- Bisogni spirituali: la supplica implora rispetto reciproco, comprensione, dialogo sincero, pazienza e ascolto. Chiede per la coppia il dono dell’unità e della pace, e per il coniuge non credente la grazia della conversione e della partecipazione alla vita di fede dell’altro.
- Bisogni psicologici e relazionali: superamento di divisione e incomprensione, sviluppo di accoglienza e tolleranza, possibilità di trasformare la diversità in occasione di crescita.
- Bisogni sociali e comunitari: capacità di testimoniare l’amore che tutto abbraccia come risposta alle sfide contemporanee della multiculturalità e del pluralismo religioso.
La preghiera si fa così veicolo, davanti a Dio, delle ansie profonde di molte famiglie che vivono sulla propria pelle la fatica della “fede divisa” ma desiderano perseverare nell’amore e nella comunione.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
Sono numerosi i temi teologici impliciti e espliciti nella preghiera:
-
Unità nella diversità: San Paolo insiste sull’unità della Chiesa, fondata nell’amore di Cristo, pur nella diversità dei suoi membri:
“Non c’è più Giudeo né Greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna” (Gal 3,28)
-
Santità del matrimonio misto: Nel trattare delle coppie con un coniuge non credente, Paolo scrive:
“Il marito non credente viene santificato nella moglie credente e la moglie non credente viene santificata nel marito credente” (1 Cor 7,14)
Qui si evidenzia che la fede dell’uno può essere fonte di grazia per la famiglia intera. -
Dialogo, rispetto, ascolto: Temi ribaditi dal Concilio e dalla più antica tradizione patristica. Sant’Agostino raccomanda:
“La diversità non deve spezzare la carità, ma stimolare l’umiltà e la pazienza”
- Preghiera di intercessione: Il principio della comunione dei santi è espressione della solidarietà tra i membri della Chiesa, vivi e defunti, secondo cui la preghiera dei santi è efficace per tutta la comunità (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 956).
- Chiamata alla conversione: Si chiede il dono della fede per il non credente, ma sempre nel rispetto della “libera scelta”, vero sigillo della dottrina cristiana sull’evangelizzazione (cfr. Redemptoris Missio 39-40).
5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica
Il testo proposto è una preghiera di intercessione: ci si rivolge a San Paolo, affinché interceda per le necessità specifiche di alcune persone, nel caso particolare le coppie in crisi per motivi di fede. Tuttavia, include anche elementi di supplica, richiesta di guarigione delle relazioni, e una componente implicita di lode alla potenza trasformatrice dell’amore cristiano.
Nella tradizione liturgica, preghiere simili sono abitualmente usate:
- Nelle Messe per le famiglie: particolarmente nella Giornata della Famiglia o in occasioni di benedizione degli sposi.
- Nella liturgia delle Ore: nelle intenzioni delle Lodi e dei Vespri, specie quando si prega per l’unità dei cristiani o per la pace tra le religioni.
- Durante Ritiri o Incontri Ecumenici: la preghiera si presta ad essere recitata in contesti di dialogo interreligioso, come segno di apertura e invocazione di grazia.
Dal punto di vista devozionale, tale supplica si può considerare una “preghiera spontanea” o “preghiera dei fedeli”, aperta anche ad usi extra-liturgici.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici
Uso personale:
La preghiera può essere integrata nel proprio tempo di orazione personale, specialmente nei momenti di difficoltà con il coniuge per motivi di fede, come strumento per chiedere luce, pazienza, apertura e dialogo nel quotidiano. Si può recitare nelle proprie intenzioni quotidiane, magari al termine della lettura di qualche passo delle Lettere paoline.
- Consiglio pratico: Trascriverla su un foglio o tenerla accanto al letto; pregare insieme, se possibile, anche laddove lo sposo o la sposa non condivida pienamente la fede.
Uso comunitario:
È adatta in preghiere di gruppo, in parrocchia, nei movimenti di spiritualità familiare, nei centri di ascolto o catechesi per adulti. Può essere recitata dopo la Santa Messa, magari con l’aggiunta di una meditazione su San Paolo e la sua esperienza di dialogo.
- Consiglio pratico: Durante incontri ecumenici o in occasione di celebrazioni del Matrimonio tra sposi di fede diversa.
Tempi liturgici più opportuni:
- Festa di San Paolo (25 gennaio, Conversione di San Paolo): è il momento privilegiato per invocare la sua intercessione.
- Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: si presta particolarmente, dato il riferimento al “rispetto tra culture e fedi diverse”.
- Tempi forti (Avvento, Quaresima): quando la Chiesa intera è chiamata a un più intenso cammino di conversione e di rinnovamento dei rapporti.
In sintesi, questa preghiera diventa segno di speranza e strumento concreto per sostenere la fede delle famiglie, affidandole non tanto al facile “automatismo” della soluzione, ma all’azione misteriosa della grazia, che sa trasformare anche la diversità in occasione di crescita e testimonianza evangelica.
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