Invocazione al Santo Patrono San Michele Arcangelo per la difesa della fede a Citerna

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O glorioso Arcangelo Michele, difensore celeste della città di Citerna, a Te rivolgiamo la nostra preghiera con fede sincera.
Custode della Verità e baluardo contro le tenebre dell'inganno, guarda con benevolenza questa nostra Terra, veglia sulle sue mura e sui suoi cuori, e infondi in noi il coraggio di sostenere la giustizia.
Inondaci della Tua luce, perché possiamo riconoscere e difendere la Verità anche quando è fragile, minacciata o misconosciuta. Sii Tu la nostra guida nella parola e nell'azione, affinché Citerna sia sempre luogo di onestà, franchezza e rettitudine.
Ti affidiamo le nostre debolezze e le nostre paure: proteggi questo popolo, sostienilo nella prova, aiutalo a scegliere il bene quando la menzogna confonde e divide.
Arcangelo Michele, scudo dei nostri giorni e custode delle nostre notti, rendi Citerna città di pace e di Verità invincibile.
Così sia.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera è inserita nella veneranda tradizione della devozione cristiana verso l’Arcangelo Michele, uno degli spiriti celesti più amati e invocati dalla Chiesa. San Michele è riconosciuto sin dai primi secoli come difensore del popolo di Dio, colui che guida le schiere angeliche nella lotta contro Satana (cfr. Apocalisse 12,7-9). La preghiera nasce in uno specifico contesto locale: Citerna, un centro abitato che fonda la sua identità nella protezione celeste dell’Arcangelo. In tutto l’Occidente cristiano sono molte le città e i luoghi che, soprattutto nel medioevo, si sono consacrati a lui, identificandolo come patrono e protettore.
Dal punto di vista dottrinale, l’invocazione riflette le verità fondamentali circa l’esistenza degli angeli, il loro ruolo nel disegno divino e la loro intercessione a favore degli uomini. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda:
«L’esistenza degli esseri spirituali, non corporali, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede» (CCC 328).Da ciò discende la ferma convinzione che si possa e si debba chiedere la protezione degli arcangeli nelle lotte, tanto spirituali quanto morali e sociali, che una comunità affronta nel corso della propria storia.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge esplicitamente a San Michele Arcangelo (qui nominato più volte), invocato come difensore celeste e scudo della città di Citerna. Nonostante l’Arcangelo abbia una missione universale, egli è qui onorato come patrono locale, secondo una tradizione ben radicata nei comuni dell’Italia centrale e in molte realtà cristiane.
Il motivo di questa scelta è intrinsecamente collegato alla figura biblica e teologica di Michele: egli è colui che si oppone tenacemente alle potenze delle tenebre, divenendo per ogni comunità simbolo e realmente difensore contro le forze dell’inganno, del male e della divisione. La sua invocazione, dunque, è particolarmente adatta nei momenti di prova, smarrimento morale o difficoltà collettive.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Beneficiari diretti dell’intercessione di San Michele sono gli abitanti di Citerna, la loro “Terra”, la città tutta e i suoi singoli membri. La preghiera, tuttavia, si rivolge idealmente a qualunque fedele che si scopra bisognoso di protezione, coraggio e discernimento.
I bisogni che la supplica mette in luce riguardano sia la sfera spirituale sia quella concreta e sociale:
- Difesa della verità: un’esigenza impellente in tempi di confusione e menzogna, tanto pubblica quanto privata.
- Corrispondenza tra parola e azione: la richiesta di “onestà, franchezza e rettitudine” indica il desiderio di vivere nella trasparenza e nel coraggio evangelico.
- Coraggio contro le paure e le divisioni: Michele è visto come chi sostiene la comunità nelle proprie debolezze e nelle minacce, materiali e morali.
- Pace: la protezione angelica è invocata affinché Citerna sia “città di pace”.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La supplica esprime alcuni temi teologici di rilievo:
- San Michele come protettore e guerriero spirituale: richiamo diretto all’Apocalisse (12,7-9), in cui egli combatte contro il Dragone (Satana) e lo scaccia dal cielo.
«Allora scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago»
- La lotta contro l’inganno e la menzogna: uno degli attributi principali di Satana è quello di essere “padre della menzogna” (Gv 8,44). Michele, come “custode della Verità”, si oppone a questa opera, e diventa patrono di quanti scelgono la giustizia anche nel rischio e nella fragilità.
- La luce come simbolo della verità e della grazia: la richiesta “inondaci della Tua luce” evoca le parole del Prologo di Giovanni (Gv 1,5):
«La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta»
- Il coraggio nella testimonianza e nella scelta del bene: la preghiera domanda di essere “sostenuti nella prova”. Ricorda le esortazioni di Paolo:
«Siate forti nel Signore e nella forza della sua potenza… rivestitevi dell’armatura di Dio» (Ef 6,10-11)
- Intercessione angelica: la tradizione patristica è ricca di riferimenti al patrocinio di Michele sui popoli. San Gregorio Magno, ad esempio, afferma:
“Michele è posto a capo dell’esercito degli angeli ed è a difesa della Chiesa universale” (Homiliae in Evangelia, 34)
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa orazione, per la sua struttura e i suoi contenuti, si configura principalmente come preghiera di intercessione e di supplica, nella quale si chiede l’aiuto e la protezione dell’Arcangelo Michele per una determinata comunità.
Non mancano, tuttavia, accenti di lode (“O glorioso Arcangelo Michele”), di affidamento (“Ti affidiamo le nostre debolezze e le nostre paure”) e persino di pentimento implicito (la consapevolezza delle proprie fragilità).
La Chiesa universale ha consacrato sin dal VI secolo (papa Leone XIII, XIX sec.) preghiere specifiche a San Michele, spesso recitate al termine della Messa. La supplica locale riprende questo filone, ma si adatta soprattutto alle circostanze cittadine e civiche, e trova collocazione privilegiata:
- Durante la festa patronale di San Michele (29 settembre)
- In processioni e celebrazioni civili e religiose per la città
- Nei momenti di pericolo, smarrimento sociale o calamità
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici
Uso personale: la preghiera può essere recitata in ogni momento in cui il singolo fedele sente la necessità di una protezione speciale, di ritrovare luce e coraggio nella difesa della verità e nell’affrontare le proprie paure. Può accompagnare l’esame di coscienza, la preghiera serale o l’invocazione mattutina prima del lavoro.
Uso comunitario: particolarmente indicata nelle occasioni in cui la città di Citerna, o una comunità locale, si riunisce in preghiera per invocare l’aiuto di San Michele:
- Durante la festa liturgica dell’Arcangelo (29 settembre)
- All’inizio di un nuovo anno civile o scolastico
- In celebrazioni legate alla sicurezza e al bene comune (ad esempio, in caso di calamità, momenti di crisi sociale, riunioni civiche)
- Nelle processioni o nei riti delle “rogazioni” per la protezione della città
Nel ciclo liturgico: la supplica trova posto soprattutto nel periodo di settembre (mese tradizionalmente dedicato agli angeli), ma può essere inserita anche in tempi forti come l’Avvento (tempo di attesa e vigilanza) e la Quaresima (tempo di lotta spirituale contro il male).
Modalità di recita: la preghiera può essere letta solennemente da un celebrante, con la partecipazione degli astanti, oppure recitata coralmente. È opportuno accompagnarla con il canto di inni tradizionali a San Michele (“Te Splendor et Virtus Patris”, “Chi è come Dio?”) e azioni simboliche come l’accensione di una candela, segno di richiesta di luce e protezione.
L’uso di questa preghiera può essere anche un’opportunità per riscoprire il senso della comunità cristiana: vigilante, coraggiosa, difesa dalla menzogna e animata dalla Verità che è Cristo stesso (Gv 14,6):
«Io sono la via, la verità e la vita»
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