Preghiera a Sant'Agostino di Canterbury per Aiutare i Cristiani nell'Evangelizzazione

Beneficiari:  Cristiani
Tipologie:  Preghiera intensa
Preghiera a Sant'Agostino di Canterbury per Aiutare i Cristiani nell'Evangelizzazione
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O glorioso Sant’Agostino di Canterbury, messaggero infaticabile della Buona Novella, ascolta la nostra voce che si leva a te con umiltà e speranza.

Tu che hai attraversato terre sconosciute, guidato solo dalla luce dello Spirito Santo, infondi anche in noi il coraggio e la passione ardente per l’evangelizzazione.

Noi, tuoi figli nella fede, ravviviamo il nostro ardore nell’annunciare Cristo; ispira le nostre parole perché siano lievi e forti, seme di conversione e fonte di speranza per ogni cuore che attende la salvezza.

Insegnaci, sant’Ottavo apostolo d’Inghilterra, a superare timori e indifferenza; donaci fede incrollabile, carità perseverante e gioia contagiosa nell’incontro con ogni persona.

Fa’ che la tua determinazione e la tua fiducia in Dio illuminino la nostra testimonianza, affinché, come te, siamo strumenti di unità e portatori di pace fra i fratelli.

Supplichiamo te, Sant’Agostino, intercedi per noi: rafforza le nostre mani deboli, accendi i nostri cuori e guida i nostri passi sull’esempio del Maestro. Così potremo essere, con la tua benedizione, veri costruttori del Regno di Dio sulla terra.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a Sant’Agostino di Canterbury esprime il cuore dell’anelito missionario cristiano: annunciare il Vangelo con ardore e fiducia, superando ogni ostacolo, nella consapevolezza che la missione non è opera umana ma risposta fedele a una chiamata divina sostenuta dallo Spirito Santo. Sant’Agostino, monaco benedettino e successivamente primo arcivescovo di Canterbury (VI-VII sec.), fu inviato da papa Gregorio Magno per evangelizzare l’Inghilterra, terra allora largamente pagana.
La preghiera mette in luce l’imitatio Christi (l’imitazione di Cristo) attraverso l’esempio dei santi e il principio, caro alla dottrina cattolica, della communio sanctorum, ossia la comunione dei fedeli viventi con i santi del cielo, i quali possono efficacemente intercedere presso Dio per i bisogni della Chiesa e del mondo. Questa richiesta di intercessione nasce dalla fiducia nella redenzione operata da Cristo, prolungata nella storia attraverso la testimonianza e la preghiera dei fedeli.
Sul piano spirituale, il testo si inserisce appieno nella tradizione cattolica che considera la santità come un viaggio missionario di conversione personale e comunitaria: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni...” (Mt 28,19), eco evangelica ripresa nella supplica a Sant’Agostino.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta esplicitamente a Sant’Agostino di Canterbury, detto anche “ottavo apostolo d’Inghilterra”, venerato quale evangelizzatore e punto di riferimento per la fede inglese e per la missione in Europa nord-occidentale. La scelta di Sant’Agostino come destinatario si fonda sulla sua esemplarità nel seguire lo Spirito Santo, il suo coraggio nell’affrontare l’ignoto e il suo ruolo di ponte tra mondi, popoli e culture diverse.

A lui si attribuiscono virtù caratteristiche, di cui la preghiera chiede la partecipazione: determinazione, fiducia in Dio, gioia nella testimonianza, capacità di promuovere unità e pace. Agostino è dunque visto non solo come un potente intercessore, ma come maestro e modello di santità missionaria.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari sono “noi, tuoi figli nella fede”, ossia l’intera comunità cristiana che si impegna nella missione evangelizzatrice, ma anche ogni singolo fedele che affronta la fatica e il timore di una vita testimone del Vangelo. Il testo enumera bisogni concreti e profondi:

  • Coraggio e ardore missionario per superare paura e indifferenza (cf. At 1,8 “riceverete la forza dello Spirito Santo e mi sarete testimoni fino ai confini della terra”);
  • Ispirazione nell’annuncio della Parola, per essere “seme di conversione” e “fonte di speranza” (con riferimento esplicito al rinnovamento personale e comunitario);
  • Fede salda, carità perseverante, gioia contagiosa nella relazione con gli altri;
  • Unità e pace tra le persone e i popoli, superando divisioni e tensioni, in linea con la visione paolina della Chiesa come Corpo di Cristo (Ef 4,3: “cercate di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace”);
  • Forza nella debolezza e orientamento sicuro (simboleggiato dal “rafforza le nostre mani deboli”, Ebr 12,12), necessari per affrontare le sfide del tempo presente.

Sono quindi intercessi spirituali (conversione, ardore, unità) e materiali, visto che la missione implica anche sacrificio e rischi concreti (solitudine, incomprensione, difficoltà materiali).

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La preghiera “O glorioso Sant’Agostino di Canterbury” presenta una ricchezza di temi teologici e spirituali:

  • Evangelizzazione/Missione: la centralità dell’annuncio di Cristo è ribadita più volte, secondo il comando evangelico (Mt 28,19-20) e la prassi degli apostoli (“Guai a me, se non annuncio il Vangelo!” 1Cor 9,16).
  • Azione dello Spirito Santo: la guida e la luce dello Spirito sono invocate come motore della missione, in sintonia con gli Atti degli Apostoli (“Lo Spirito Santo vi condurrà…” Gv 16,13).
  • Coraggio nella fede: modello di chi, come Agostino, affronta “terre sconosciute”, richiamando Eb 11,8 (Abraamo esce senza sapere dove sarebbe andato) e la tradizione patristica di Gregorio Magno (“I veri pastori avanzano sicuri solo insieme al loro gregge e sorretti dalla carità”, Regula pastoralis).
  • Unità e pace: richiama il ruolo ecclesiale di Agostino come costruttore di ponti – dottrina ribadita nei Concili e da autori come Sant’Agostino d’Ippona (“Ama e fa’ ciò che vuoi... ma ama l’unità!”).
  • Vita cristiana come testimonianza: la gioia e la carità sono i segni autentici del discepolo, secondo il Vangelo di Giovanni (“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”, Gv 13,35).
  • Intercessione dei santi: la preghiera esplicita a Sant’Agostino manifesta la tradizione della communio sanctorum, presente già nei Padri della Chiesa e nel Simbolo Apostolico.

In sintesi, la spiritualità missionaria, l’attualità dello Spirito, la necessità della testimonianza e la comunione della Chiesa visibile e invisibile costituiscono i fondamenti dottrinali della preghiera.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera a Sant’Agostino di Canterbury è principalmente una preghiera di intercessione, poiché chiede al santo di essere guida e sostegno presso Dio per i bisogni delle persone e della Chiesa. Tuttavia, è presente anche un tono di invocazione della presenza dello Spirito e di lode per la santità vissuta da Agostino (“O glorioso... messaggero infaticabile”).

Nella tradizione liturgica cattolica, simili preghiere vengono usualmente utilizzate:

  • Come preghiere devozionali personali, specie in occasione della memoria liturgica del santo (26 maggio),
  • Nelle liturgie dei santi, in appendice o tra i formulari delle Litanie dei Santi,
  • Durante novene, momenti di adorazione o ritiri spirituali legati alla missio ad gentes,
  • All’inizio di incontri pastorali dedicati alla rievangelizzazione, alla catechesi o alle missioni popolari.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici

Preghiera personale: Il testo è particolarmente adatto all’inizio della giornata, per chiedere ispirazione e coraggio nell’annuncio cristiano, o come sostegno nelle difficoltà della testimonianza quotidiana. Può essere meditato prima di attività missionarie, di incontri con persone lontane dalla fede o dinanzi a scelte impegnative sul piano ecclesiale o sociale.

Preghiera comunitaria: Può essere recitata in gruppo prima di una catechesi, di incontri parrocchiali, di ritiri, di missioni popolari, o in preparazione a pellegrinaggi e attività caritative. È adatta a essere accompagnata da canti e litanie sullo Spirito Santo o sui santi missionari.

Collocazione nell’anno liturgico:

  • 26 maggio: memoria liturgica di Sant’Agostino di Canterbury, giorno privilegiato per questa preghiera.
  • Tempo Ordinario: nei periodi in cui la comunità riflette sulla chiamata universale alla missione (es. settimana missionaria, fine di un anno pastorale, inizio delle attività formative).
  • Ottobre Missionario: durante il Mese Missionario indetto dalla Chiesa, per motivare all’impegno dell’evangelizzazione.
  • Momenti di unità ecumenica: la figura di Sant’Agostino unisce cattolici e anglicani, rendendo la preghiera idonea anche in occasioni di incontro tra confessioni cristiane.

Infine, può essere recitata come novena (per nove giorni) in preparazione a momenti di missione, progetti pastorali o eventi ecumenici, valorizzando tanto la dimensione personale quanto quella ecclesiale.

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