Dialogo semplice con il Beato Carlo Acutis per i catechisti digitali

Destinatari:  Beato Carlo Acutis
Beneficiari:  Catechisti
Tipologie:  Dialogo semplice
Dialogo semplice con il Beato Carlo Acutis per i catechisti digitali
Ascolta la Preghiera

Caro Beato Carlo Acutis,

mi rivolgo a te come a un amico e un fratello maggiore, esperto nel mondo di internet e vicino ai giovani. Oggi ti affido i catechisti, soprattutto quelli che ogni giorno si impegnano nell’evangelizzazione tramite i media digitali.

Ti chiedo di sostenere e ispirare questi tuoi fratelli e sorelle, perché possano usare la creatività, l’intelligenza e la passione che tu stesso hai vissuto, nel raccontare la gioia del Vangelo.

Aiutali ad essere autentici testimoni del Signore, capaci di parlare al cuore dei giovani anche attraverso schermi e social, sempre guidati da un spirito vero di evangelizzazione e di amore.

Caro Carlo, cammina insieme a loro in questa missione: rendi efficace e brillante ogni messaggio, ogni video, ogni parola, perché possa davvero raggiungere chi è lontano e accendere in tanti il desiderio di Gesù.

Grazie, Beato Carlo, per la tua amicizia e per l’esempio che ci lasci. Accompagnaci sempre!

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera è radicata nel contesto della devozione cattolica ai santi e ai beati, che si manifesta nella richiesta della loro intercessione presso Dio. Il protagonista invocato è il Beato Carlo Acutis (1991-2006), un giovane laico beatificato dalla Chiesa cattolica nel 2020, noto soprattutto per il suo rapporto profondo con l’Eucaristia e per il suo utilizzo creativo di internet come “strumento di evangelizzazione”. Nella teologia cattolica, i beati e i santi non sono oggetto di adorazione (che spetta solo a Dio), ma vengono venerati come amici e modelli di vita secondo il Vangelo, i quali possono intercedere per chi ancora pellegrina sulla terra (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 956-957).

In particolare, la preghiera riflette una spiritualità missionaria, tipica degli ultimi decenni e sempre più attenta alle sfide dei nuovi mezzi di comunicazione. L’esperienza di Carlo, che definiva Internet “un dono di Dio”, viene posta come fonte di ispirazione per coloro che vogliono servire il Vangelo nel mondo digitale. La richiesta di aiuto riguarda, infatti, i catechisti digitali, coloro che usano i social e le tecnologie per trasmettere la fede e raggiungere i lontani, in sintonia con i richiami ecclesiali alla “nuova evangelizzazione” (cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, 1990).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente al Beato Carlo Acutis. Il testo assume un tono confidenziale (“come a un amico e un fratello maggiore”), riconoscendo la giovane età del beato e la sua vicinanza esperienziale al mondo giovanile e digitale. Ciò riflette una novità significativa nella santità contemporanea: Carlo non viene visto come un personaggio lontano o idealizzato, ma come un interlocutore attuale, vicino alle problematiche dei giovani e delle nuove tecnologie.

La scelta di Carlo come destinatario principale deriva dal suo profilo biografico e spirituale:

  • Era appassionato di internet e di informatica, campi nei quali eccelleva;
  • Ha usato il web come piattaforma per l’evangelizzazione (famosa la sua mostra sui miracoli eucaristici);
  • Ha testimoniato autenticità, gioia cristiana e zelo missionario in uno stile adatto alle nuove generazioni;
  • La sua santità è riconosciuta dalla Chiesa come attuale, vicina ai giovani e ai catechisti digitali.
In sintesi, Carlo è percepito come guida e compagno di viaggio per chi, in contesti moderni, cerca di annunciare il Vangelo con linguaggi nuovi.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera affida esplicitamente al beato un gruppo preciso di beneficiari: i catechisti che si impegnano nell’evangelizzazione tramite i media digitali. Questi catechisti rappresentano una nuova tipologia di operatori pastorali, chiamati a guidare i giovani – e quanti gravitano attorno al mondo digitale – verso la fede cristiana attraverso piattaforme virtuali.

I bisogni invocati riguardano aspetti sia spirituali che umani:

  • Sostenere e ispirare: contro il rischio della solitudine, della demotivazione o della dispersione nel web;
  • Creatività, intelligenza, passione: qualità necessarie per parlare in modo nuovo e attraente;
  • Autenticità: essere veri testimoni, non solo “comunicatori” di nozioni;
  • Radicamento nell’amore e nello spirito di evangelizzazione;
  • Che ogni messaggio, video, parola sia efficace e brillante: superare la mediocrità o il rischio di ininfluenza nel rumoroso mondo digitale;
  • Raggiungere i lontani e accendere il desiderio di Gesù: in un contesto dove prevale la distanza fisica e talvolta anche quella esistenziale/digitale dalla fede.
Seppur le richieste non esplicitino bisogni materiali, esse toccano la “salute spirituale” degli annunciatori: motivazione, zelo, efficacia della testimonianza, autenticità dell’annuncio, che incidono anche sul benessere psicologico e sull’impegno concreto degli evangelizzatori.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Alcuni nuclei tematici sono centrali nella preghiera.

  • Comunione dei santi e intercessione: La possibilità di rivolgersi a Carlo trova legittimazione nella fede nella “comunione dei santi” (Catechismo 946-962), ovvero il legame tra viatori, defunti in Cristo e santi del cielo. Come dice San Bernardo:
    "Il Figlio di Dio è certamente il solo Mediatore, ma i santi possono intercedere per noi presso di lui." (Sermone per Tutti i Santi)
  • Evangelizzazione: Il compito di annunciare Cristo è centrale nella missione della Chiesa (cf. Mt 28,19: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni…”). Paolo VI sottolineava:
    “La Chiesa esiste per evangelizzare.” (Evangelii Nuntiandi 14)
    L’evangelizzazione oggi passa anche dai media digitali, come spesso ricorda Papa Francesco (Christus Vivit, 104-105).
  • Testimonianza gioiosa e creativa: Si chiede di trasmettere la “gioia del Vangelo”, in sintonia con l’esortazione di Papa Francesco, Evangelii Gaudium. Il cristiano è chiamato a testimoniare la fede con fantasia e passione:
    "La tristezza non serve a niente... siate sempre allegri, perché con tutto il bene che Dio ci dona non possiamo che essere grati e lieti."
    (citazione attribuita a Carlo Acutis)
  • Uso dei talenti e dei mezzi moderni per Dio: Richiamo ai talenti ricevuti come doni da mettere a servizio (cf. Mt 25,14-30: parabola dei talenti) e all’uso del digitale come “piazza” di testimonianza cristiana.
  • Distanza e prossimità: “Raggiungere chi è lontano” riflette la dimensione missionaria che anima tutta la Chiesa da Pentecoste fino ad oggi, rilanciata in modo particolare nel contesto culturale e tecnologico attuale.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa invocazione si colloca prevalentemente nella preghiera di intercessione. Si chiede, infatti, al beato di pregare e sostenere i catechisti digitali. C’è anche un elemento di lode (ammirazione verso Carlo per il suo esempio) e ringraziamento (“Grazie, Beato Carlo, per la tua amicizia e per l’esempio che ci lasci”). Non si tratta di una preghiera penitenziale, né propriamente di adorazione o meditazione.

Nella tradizione liturgica ufficiale, preghiere come questa vengono utilizzate in momenti devozionali privati o comunitari: prima di un incontro di catechesi digitale, nell’animazione di gruppi giovanili, durante iniziative di formazione per catechisti, nei giorni dedicati alla memoria liturgica del beato (12 ottobre), oppure come parte dell’animazione missionaria del mese di ottobre.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario, tempi liturgici

La preghiera può essere usata in diversi modi:

  • Preghiera personale: da parte di catechisti, educatori o giovani impegnati nell’evangelizzazione digitale, per ottenere aiuto e ispirazione prima di creare contenuti o animare incontri online.
  • Preghiera comunitaria: all’inizio o alla fine di riunioni di catechisti, seminari, laboratori di pastorale digitale, settimane della comunicazione sociale, oppure come “invocazione” nelle celebrazioni dedicate a giovani e operatori digitali.

Per quanto riguarda i tempi dell’anno liturgico, questa preghiera è particolarmente indicata:

  • Nel mese missionario (ottobre), quando si sottolinea la chiamata all’evangelizzazione globale.
  • Nella memoria del Beato Carlo Acutis (12 ottobre).
  • Durante la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (maggio-giugno), momento in cui la Chiesa proclama la necessità di evangelizzare attraverso i media.
  • Nel cammino di preparazione ai sacramenti della fede (Catechesi, Cresima), come stimolo e protezione per gli evangelizzatori digitali.

Si invita a recitare la preghiera con fiducia filiale e spirito di missione, magari accompagnandola con un brano del Vangelo del giorno o una riflessione personale sulla propria missione digitale. Può essere stampata e distribuita fra catechisti o integrata nella preghiera di apertura di corsi di formazione digitale e missionaria.

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