Preghiera a San Giovanni da Capestrano per l'unità dei cristiani in Europa

Beneficiari:  Cristiani
Tipologie:  Preghiera comunitaria
Preghiera a San Giovanni da Capestrano per l'unità dei cristiani in Europa
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San Giovanni da Capestrano, luminoso testimone della fede e ardente predicatore della Buona Novella, ti invochiamo in questa preghiera corale, uniti come figli e figlie di un solo Battesimo.

Tu che hai saputo radunare e guidare i fedeli nel segno dell’amore per Cristo, intercedi per la nostra Chiesa in Europa: dona alle comunità cristiane la forza di camminare insieme, superando ogni divisione e rivalità.

Ottienici il dono di riconoscere in ogni fratello e sorella il volto di Cristo risorto, perché il nostro cuore sia aperto al dialogo, al perdono e alla pace.

Fa’ che lo Spirito Santo rinnovi in noi la sete della comunione e ci renda strumenti docili della nuova evangelizzazione, capaci di testimoniare, con la parola e la vita, la gioia del Vangelo in questo continente assetato di speranza.

San Giovanni da Capestrano, pregavi senza stancarti per l’unità dei credenti: aiutaci ad essere segni visibili e credibili di un’unica Chiesa, santa e cattolica. Con la tua intercessione, si abbattano le mura che ancora separano i figli e le figlie di Dio, e la luce della fede risplenda su tutta l’Europa.

Intercedi per noi, affinché, fortificati nell’amore, possiamo camminare insieme verso l’unica Mensa, un solo Corpo, un solo Spirito, un solo Signore. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Giovanni da Capestrano si inserisce nel ricco solco della spiritualità cattolica, che invita i fedeli a rivolgersi ai santi come amici e intercessori presso Dio. San Giovanni, francescano, instancabile predicatore e araldo della pace, è venerato soprattutto come esempio di fede vissuta in tempi di crisi, divisioni e minacce esterne alla Chiesa. Questa preghiera nasce nel contesto contemporaneo europeo, segnato da secolarizzazione, divisioni interne tra cristiani e smarrimento d’identità spirituale.

Teologicamente, la preghiera riflette i grandi temi del Concilio Vaticano II: l’unità della Chiesa (“ut unum sint”, Gv 17,21), la chiamata universale all’evangelizzazione e l’importanza del dialogo come strumento di pace e comunione tra i popoli. Inoltre, si riconosce il ruolo attivo dello Spirito Santo nella vita ecclesiale e la centralità di Cristo risorto, presente nei fratelli e sorelle.

Nel periodo della “nuova evangelizzazione” promosso da Giovanni Paolo II, l’Europa viene vista non più solo come terra di missione passata, ma anche come campo attuale in cui il Vangelo ha bisogno di essere nuovamente seminato, custodito e testimoniato in una società spesso indifferente o divisa. In questo contesto, la figura di san Giovanni da Capestrano – che seppe radunare, incoraggiare e guidare alla fede popoli interi – diventa attualissima e quanto mai preziosa.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta primariamente ai membri della Chiesa in Europa, sia in ambito personale che comunitario, come si evince dalle espressioni: “intercedi per la nostra Chiesa in Europa”, e “ti invochiamo in questa preghiera corale, uniti come figli e figlie di un solo Battesimo”. Il coinvolgimento dei battezzati sottolinea il carattere universale e comunitario della supplica, invitando tutti i cristiani a considerarsi parte di un popolo in cammino, bisognoso di guida, conversione e unità.

Inoltre, la preghiera si rivolge implicitamente alle comunità cristiane divise, ai pastori, ai laici impegnati nel dialogo ecumenico, ma anche ai singoli che sentono il peso della frammentazione spirituale e della perdita di senso nel contesto europeo odierno. La scelta di San Giovanni da Capestrano come intercessore è dovuta alla sua testimonianza di unità, coraggio e fedeltà evangelica: fu capace di superare divisioni, richiamare all’essenziale della fede e guidare nella riconciliazione.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede per tutta la Chiesa europea, ma anche più in particolare per:

  • Le comunità cristiane segnate da rivalità, divisioni o perdita di slancio missionario.
  • I fedeli che faticano a riconoscere nei fratelli e sorelle il volto di Cristo risorto, a causa di pregiudizi o chiusure.
  • Coloro che hanno sete di comunione, dialogo, perdono e pace, sia all’interno delle comunità che nei rapporti civili e sociali.

I bisogni cui si fa riferimento sono prevalentemente spirituali: l’unità dei credenti, la capacità di vivere secondo lo Spirito, l’urgenza di essere autentici testimoni del Vangelo.
Ma si richiama anche il contesto “assetato di speranza”, segnalando una sofferenza esistenziale e sociale, legata a un’Europa spesso svuotata delle sue radici spirituali.
Si prega affinché “lo Spirito Santo rinnovi in noi la sete della comunione”, dotando i fedeli di quella forza interiore che sola può tradursi in rinascita cristiana, conversione del cuore e capacità di rispondere ai problemi concreti della vita comunitaria.
Il riferimento finale all’unica Mensa, un solo Corpo, un solo Spirito, un solo Signore evoca il bisogno della piena comunione eucaristica ed ecclesiale, desiderata da tutti i cristiani.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La supplica a San Giovanni è densamente intrecciata a grandi temi teologici:

  • L’unità della Chiesa: “Tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda” (Giovanni 17,21). Il tema attraversa la preghiera, con l’invocazione per superare divisioni e rivalità.
  • Il primato della carità e del riconoscimento di Cristo nei fratelli: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare (...). In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,40).
  • La comunione e l’Eucaristia: Si richiama san Paolo (“Vi è un solo Corpo e un solo Spirito... un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”, Efesini 4,4‑6) oltre al desiderio della piena unità attorno all’unica Mensa (l’Eucaristia) come segno e strumento dell’unità visibile dei cristiani.
  • L’azione dello Spirito Santo: Il cuore della riforma e della conversione viene attribuito all’azione dello Spirito, in coerenza con il magistero costante della Chiesa (“Lo Spirito Santo edifica, anima e santifica la Chiesa”, Lumen gentium, 4).
  • La nuova evangelizzazione: Un tema fortemente presente nel magistero contemporaneo, in particolare nella Redemptoris Missio di San Giovanni Paolo II, che esorta l’Europa a riscoprire la gioia della fede e a testimoniarla “in una cultura che ha perso il senso di Dio e della trascendenza”.

Sul piano patristico, sant’Agostino ricordava:

“Nelle cose necessarie, unità; in quelle dubbie, libertà; in tutte, carità.”
“Che cosa dunque è la Chiesa se non la società di tutti i santi?” (De Civitate Dei, XIX, 17). I santi, come Giovanni da Capestrano, continuano ad animare la comunione della Chiesa universale e pregano per l’unità voluta da Cristo.

5. Il genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera presenta prevalenza di intercessione (“intercedi per la nostra Chiesa”, “intercedi per noi”), ma assume toni anche di lode (per le virtù di San Giovanni), di supplica per l’unità e di rinnovamento spirituale. Le espressioni d’invocazione, il ricordo della missione del santo e il desiderio di comunione spirituale la pongono nel genere proprio delle preghiere per l’unità della Chiesa e delle preghiere “a un santo” come intercessore.

Tradizionalmente, simili preghiere si possono collocare nei seguenti ambiti liturgici:

  • Nella memoria liturgica di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre)
  • Durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio)
  • In circostanze di raccolta comunitaria per invocare la pace, la riconciliazione o durante incontri ecumenici
  • All’interno della liturgia delle Ore o in momenti di adorazione eucaristica

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici

Questa preghiera può essere utilizzata in vari modi:

  • Nella preghiera personale, come atto di affidamento quotidiano per chiunque senta il bisogno di rinnovare la carità, la comunione e la capacità di testimoniare il Vangelo.
  • In ambito comunitario, può essere recitata:
    • In apertura o in chiusura di incontri parrocchiali, gruppi di preghiera o assemblee ecclesiali.
    • Nel rosario comunitario, inserendola come preghiera finale dopo i misteri.
    • Durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e nelle celebrazioni ecumeniche.
    • In celebrazioni dedicate ai santi francescani o alla memoria di San Giovanni da Capestrano.
  • Nei tempi forti dell’anno liturgico (Avvento, Quaresima, Pentecoste), come supplica per la conversione dei cuori e la rinnovata effusione dello Spirito sulla Chiesa e sull’Europa.

Chi la recita sia consapevole di unirsi alla lunga catena della comunione dei santi, chiedendo a Dio – per intercessione di San Giovanni – la grazia di vivere come un’unica famiglia, superando inimicizie, e di essere strumenti umili e gioiosi della riconciliazione del Vangelo nel cuore dell’Europa.

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