Canto liturgico con il Beato Giuseppe Allamano per l'evangelizzazione dei Giornalisti

Destinatari:  Beato Giuseppe Allamano
Beneficiari:  Giornalisti
Tipologie:  Canto liturgico
Canto liturgico con il Beato Giuseppe Allamano per l'evangelizzazione dei Giornalisti
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Canto liturgico: “Beato Allamano, guida i nostri cuori”

Ritornello:
Fa' di noi, Signore, strumenti del tuo Vangelo,
giornalisti di speranza, costruttori di unità.
Fa' che la tua parola, con fedeltà e amore,
risplenda in ogni storia di verità.

1° strofa:
Beato Giuseppe Allamano, tu che fosti missionario,
inspiraci ogni giorno a narrare il tuo messaggio.
Con la voce dei media, fa’ che annunciamo la vita,
portando luce e pace dove il buio resta ancora.

Ritornello

2° strofa:
Donaci la grazia di una comunicazione retta,
capace di seminare giustizia e guarigione.
Fa’ che ogni notizia, ogni storia che raccontiamo,
sia eco del Vangelo e segno della tua bontà.

Ritornello

3° strofa:
Allamano, sostieni le nostre menti e i nostri cuori,
spingici oltre il timore, sempre servitori della verità.
Nel frastuono del mondo donaci dolcezza e coraggio,
per annunciare agli uomini la gioia della tua salvezza.

Ritornello

O Beato Allamano, patrono di chi racconta e annuncia,
prega per noi, giornalisti in cammino,
perché la nostra penna sia sempre luce e carità
e ci renda, ogni giorno, strumenti del tuo Vangelo.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera “Beato Allamano, guida i nostri cuori”

La preghiera/canto liturgico “Beato Allamano, guida i nostri cuori” si inserisce profondamente nel contesto della spiritualità cristiana cattolica, ispirandosi alla figura del Beato Giuseppe Allamano (1851-1926), sacerdote piemontese, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata e noto per il suo zelo apostolico e la promozione del Vangelo nel mondo attraverso mezzi nuovi e coraggiosi.

Allamano spicca nella storia della Chiesa come esempio di apostolo moderno, attento alla formazione delle coscienze e alla necessità di annunciare il Vangelo anche attraverso i nuovi linguaggi della società – oggi nella particolare declinazione dei media e del giornalismo. In questo senso, la preghiera si colloca in dialogo con il Magistero della Chiesa che, specialmente dal Concilio Vaticano II (si pensi al decreto Inter mirifica sui mezzi di comunicazione sociale), invita i cristiani a farsi testimoni dei valori evangelici tramite ogni strumento di comunicazione per costruire società più giuste e solidali.

Nella preghiera spiccano alcuni temi dottrinali centrali: la vocazione universale alla santità, l’impegno per la giustizia, il servizio della verità e il compito della comunicazione sociale come “ministero di speranza”. Vengono evocati sia l’ideale del Vangelo della carità, sia il valore della fedeltà e dell’amore come criteri della narrazione cristiana della realtà.

In tal senso, la spiritualità qui espressa si collega al principio paolino secondo cui dobbiamo “annunciare la verità nell’amore” (Ef 4,15), e trova radicamento nella preghiera per il dono dello Spirito, affinché la comunicazione sia veicolo di bene, pace e unità tra gli uomini.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera si rivolge direttamente a Gesù Signore (nel ritornello, “Fa’ di noi, Signore, strumenti del tuo Vangelo”) e invoca l’intercessione del Beato Giuseppe Allamano, riconosciuto come “patrono di chi racconta e annuncia” e modello per tutti coloro che sono impegnati nel mondo della comunicazione e dell’informazione.

I destinatari specifici sono:

  • I giornalisti cattolici e chi opera nei media cristiani: sono esplicitamente menzionati come “giornalisti di speranza” che si impegnano a comunicare non solo notizie, ma Vangelo, giustizia, guarigione e bontà.
  • Tutti coloro che comunicano: in senso più ampio, la preghiera si rivolge a quanti, laici e consacrati, svolgono un servizio di comunicazione sociale – ovvero, quanti sono chiamati ad annunciare il Vangelo con la voce, con la scrittura, con la testimonianza della propria vita.
L’invocazione al Beato Allamano nasce dal suo esempio di formatore di evangelizzatori e di apostolo capace di ispirare chi oggi, in un mondo spesso segnato da divisioni, fake news e superficialità, vuole essere costruttore di unità e operatore di pace attraverso la comunicazione.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera/canto è intercessoria: chiede grazie e sostegno sia per coloro che comunicano (giornalisti, operatori dei media, narratori del Vangelo), sia per la comunità umana tutta, che riceve le conseguenze positive o negative di un’informazione orientata alla verità o alla menzogna.

Le richieste riguardano bisogni spirituali e morali specifici:

  • Fedeltà al Vangelo e amore per la verità: si domanda di avere il coraggio di narrare la realtà con uno sguardo evangelico, evitando sia la manipolazione che il cedimento al pessimismo.
  • Grazia di una comunicazione retta: si chiede la capacità di “seminare giustizia e guarigione”, ossia di contrastare l’odio, la divisione, il rancore e promuovere unità e riconciliazione.
  • Luce e pace dove il buio resta: si implora che il messaggio cristiano raggiunga chi vive nella confusione, nella sofferenza o nell’emarginazione dovuta anche a una cattiva comunicazione.
  • Coraggio e dolcezza: sono necessari per annunciare la “gioia della tua salvezza”, andando oltre il timore di opporsi alle logiche del mondo per proporre la speranza di Cristo.
  • Sostegno nelle difficoltà del mestiere: con il riferimento al frastuono e alle paure del comunicare oggi.
In definitiva, la preghiera intercede per operatori dei media, lettori e ascoltatori, perché la comunicazione sia sempre strumento di crescita umana e spirituale.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Nella preghiera emergono diversi temi teologici:

  • Mistero della missione: sull’esempio di San Paolo, si chiede di essere strumenti efficaci del Vangelo: “Guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1Cor 9,16).
  • Servizio della verità: in un mondo dominato da apparenza e menzogna, si proclama la necessità di raccontare “voci di verità”; si richiama così il monito di Gesù: “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32).
  • Comunicazione come ministero di carità: “che la nostra penna sia sempre luce e carità” riprende il concetto espresso da Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali: “Ogni comunicazione dovrebbe essere orientata alla verità nell’amore” (cf. Ef 4,15).
  • Unità e pace: “costruttori di unità” richiama il compito affidato ai cristiani nelle Beatitudini: “Beati gli operatori di pace” (Mt 5,9).
  • Lode e intercessione ai santi: la preghiera si rivolge al Beato Allamano come intercessore presso Dio, secondo la dottrina della comunione dei santi: “Prega per noi”. Sant’Agostino insegna:
    “Coloro che preghiamo oggi per noi, vissero una vita come la nostra e ci sono stati dati come modelli affinché imitiamo le loro virtù.”
  • Dimensione escatologica della comunicazione cristiana: si chiede che la “parola risplenda in ogni storia”, ovvero che la Buona Notizia sia sempre attuale e operante, come seme di speranza per la salvezza finale (cf. Is 55,10-11).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo appartiene principalmente ai generi:

  • Intercessione: si chiede al Signore e, per intercessione del Beato Allamano, grazie concrete per i comunicatori cristiani.
  • Lode e supplica: si rende omaggio all’opera di Dio e dei suoi santi e si supplica per la trasformazione del mondo attraverso l’opera dei giornalisti.
  • Esortazione: invita fedeli e operatori del Vangelo a impegnarsi attivamente come “costruttori di unità”.
Nella tradizione liturgica, un testo come questo trova spazio in celebrazioni dedicate:
  • alla memoria liturgica del Beato Allamano (16 febbraio),
  • a giornate dedicate alle comunicazioni sociali (come la Giornata Mondiale istituita dalla Chiesa),
  • nelle Messe per i giornalisti, raduni di comunicatori cattolici, o incontri di formazione sulla comunicazione e la missione.
Essendo in forma di canto, può essere inserito durante l’Offertorio, la Comunione o come canto finale in particolari contesti liturgici e para-liturgici.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Questo canto/preghiera può essere utilizzato in vari modi:

  • Nella preghiera personale: i giornalisti, operatori dei media, catechisti o chiunque lavori con la parola possono recitare o meditare i versi nei momenti di discernimento sulle notizie da trasmettere, nei tempi di prova o di scelta, per chiedere sostegno e luce nella propria professione.
  • Nella preghiera comunitaria: trova particolare efficacia durante liturgie, assemblee, ritiri o incontri interni di redazione. Si presta all’animazione corale di momenti di preghiera – ad esempio prima di iniziare un servizio giornalistico di rilievo, o durante le giornate dedicate alla riflessione etica sulla comunicazione.
  • Tempi liturgici più adatti:
    • Durante la Giornata delle Comunicazioni Sociali (solitamente la VII Domenica di Pasqua),
    • in corrispondenza della memoria del Beato Allamano (16 febbraio),
    • in Avvento e Quaresima quando l’accento sulla conversione e la luce nel buio è particolarmente significativo,
    • in ogni occasione di benedizione o mandato per operatori dei media cristiani.
  • Come meditazione tematica: può essere adattato per la catechesi sulle virtù della comunicazione cristiana, il discernimento di vocazione al servizio dell’informazione sociale, o incontri di formazione sull’etica cristiana dei media.

In sintesi, il canto/preghiera “Beato Allamano, guida i nostri cuori” si offre come strumento potente per nutrire la spiritualità di chi comunica, accompagnandolo con l’intercessione di un beato che fece della comunicazione uno dei cardini della propria missione apostolica nella Chiesa e nel mondo.

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