Perdono della giornata con San Martino di Tours per la carità dei Militari

Destinatari:  San Martino di Tours
Beneficiari:  Militari
Temi:  Carità
Tipologie:  Perdono della giornata
Perdono della giornata con San Martino di Tours per la carità dei Militari
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Preghiera serale a San Martino di Tours

O glorioso San Martino,
tu che fosti militare coraggioso e poi vescovo generoso, modello di carità per tutti noi, ascolta la mia preghiera.

Nella quiete di questa sera, mi rivolgo a Te per fare esame di coscienza sul mio servizio di oggi:

Hai tu visto, Signore, le mie opere di carità, i gesti di fraternità e il rispetto che ho donato ai miei compagni e a coloro che ho incontrato?
Riconosco, con umiltà, le volte in cui ho mancato di gentilezza, quando ho permesso alla durezza del dovere di affievolire la compassione e il mio cuore si è chiuso al perdono.

San Martino, tu che hai condiviso il tuo mantello con chi aveva freddo, aiutami a riconoscere ogni giorno il volto di Cristo nell’altro, specie nei bisognosi e negli ultimi.
Ti chiedo, con sincerità, perdono per ogni occasione in cui avrei potuto essere strumento di pace e non l’ho fatto.

Donami la forza di essere militare dal cuore misericordioso, operatore di riconciliazione nelle tensioni, testimone di carità nella fatica, segno di speranza per chi mi affida la propria fiducia.

Fa’, o Signore, che sulle orme di San Martino possa ogni giorno servire con cuore puro, scegliere la

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera serale a San Martino di Tours

La “Preghiera serale a San Martino di Tours” si inserisce in una ricca tradizione spirituale cristiana che valorizza la figura dei santi come intercessori, modelli di vita, e compagni nel cammino verso Dio. San Martino, soldato e poi vescovo, è per la Chiesa universale simbolo esemplare di conversione, carità concreta, e servizio generoso. In particolare, la preghiera evidenzia due dimensioni fondamentali della dottrina cristiana: il cammino quotidiano di conversione, mediante l’esame di coscienza serale, e l’imitazione di Cristo attraverso le opere di carità.

La tradizione patristica – come scrive sant’Agostino:

«Se vuoi essere cristiano, fa’ quello che le Scritture comandano: condividi il tuo pane con l'affamato, i tuoi vestiti con chi è nudo.» (Sermone 50)
– trova in San Martino uno dei suoi più grandi realizzatori. La preghiera serale riprende questo spirito, sollecitando il fedele a ripercorrere, prima di dormire, la propria giornata alla luce delle virtù evangeliche.

A livello dottrinale, la preghiera suppone e promuove la pratica dell’esame di coscienza, raccomandata dalla Chiesa sin dai primi secoli, e strutturata sul triplice movimento: riconoscere il bene operato, chiedere perdono per le mancanze, e domandare luce e grazia per il cammino futuro. Tali elementi sono esplicitamente visibili nella struttura e nei contenuti della preghiera.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Questa preghiera si rivolge direttamente a San Martino di Tours, invocandolo come modello e intercessore. Tuttavia, nel testo compaiono anche invocazioni implicite a Dio (“Hai tu visto, Signore, le mie opere di carità...”, “Fa’, o Signore, che sulle orme di San Martino…”) a sottolineare l’orizzonte teologicamente ortodosso: il santo non è fine ultimo della preghiera, ma mediatore che conduce a Dio.

Il motivo della scelta di San Martino è profondamente legato alla sua doppia vocazione di militare e vescovo: la preghiera, infatti, si rivolge particolarmente a chi vive la condizione militare, ma anche a chiunque sia chiamato a conciliare la “durezza del dovere” con la “tenerezza del cuore”. Martino fu un soldato che non esitò a condividere il proprio mantello con chi aveva freddo e, divenuto vescovo, fu instancabile nell’assistenza ai poveri. È quindi modello elettivo di chi deve, ogni giorno, esercitare autorità e responsabilità senza dimenticare la compassione cristiana.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari primi di questa preghiera sono, quindi, coloro che desiderano crescere nella carità cristiana e nella capacità di coniugare giustizia e misericordia nel proprio servizio quotidiano. La sua formulazione si adatta particolarmente ai militari – di cui San Martino è patrono – e, più in generale, a quanti svolgono ruoli di responsabilità dove si può facilmente smarrire la gentilezza e la compassione nel duro rispetto del dovere.

La preghiera mette in luce alcuni bisogni spirituali essenziali:

  • L’esame di coscienza: il bisogno di guardare con verità alle proprie azioni, riconoscendo il bene e domandando perdono per i limiti.
  • La richiesta di perdono per le occasioni sprecate di carità e di pace.
  • La supplica di forza per essere operatori di riconciliazione e testimoni di speranza.
  • L’invocazione di purezza di cuore e di costanza nel servizio.
Sul piano fisico, viene sottolineato in modo emblematico il gesto del mantello condiviso – segno concreto di attenzione ai bisogni materiali dei fratelli – chiamando così il fedele a non chiudere mai il cuore davanti alle necessità dei poveri e dei sofferenti.

4. I temi teologici principali

I temi che emergono dalla preghiera sono molteplici e profondamente radicati nella Parola di Dio e nel Magistero della Chiesa:

  • Carità concreta come segno della fede
    La figura di San Martino richiama Giacomo 2,14-17:
    «A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?... La fede senza le opere è morta.»
  • Riconoscimento di Cristo nel prossimo
    Ciò riprende Matteo 25,40:
    «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.»
  • L’esame di coscienza e la conversione continua
    La pratica quotidiana dell’esame è radicata nella spiritualità cristiana, come ricorda sant’Ignazio di Loyola:
    «Entrare in se stessi, vedere quel che si è fatto, domandare perdono delle colpe.» (Esercizi Spirituali)
  • Il perdono e la misericordia
    Il cristiano chiede aiuto per essere operatore di riconciliazione, rimandando al Discorso della Montagna:
    «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.» (Mt 5,7)
  • La speranza
    Il fedele desidera essere “segno di speranza”, in coerenza con la visione paolina:
    «Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera.» (Rm 12,12)

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera in esame appartiene fondamentalmente al genere dell’intercessione personale, con accentuati tratti di penitenza (esame di coscienza e richiesta di perdono), ma anche di supplica (invocazione dell’aiuto di San Martino e di Dio per il cammino quotidiano) e di formazione spirituale. È una preghiera serale, strutturata come momento di raccolta alla fine della giornata, vicino per temi e spirito alla compieta della Liturgia delle Ore.

Nella tradizione liturgica, la figura di San Martino è particolarmente ricordata:

  • il 11 novembre, memoria liturgica del santo in tutta la Chiesa;
  • in molte diocesi, in occasione di ordinazioni o inizi di servizi ecclesiali/sociali;
  • nelle cappellanie militari e nei contesti legati alle Forze Armate.
La preghiera serale a San Martino si presta come “compendio” spirituale per ogni fedele che desidera unire il riposo notturno alla riflessione sulla carità vissuta e mancata, chiedendo nuova forza per la giornata successiva.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale/comunitaria e nell’anno liturgico

Questa preghiera può essere usata nei seguenti modi:

  • Preghiera personale serale: alla fine della giornata, possibilmente prima di coricarsi, da sola o dopo la recita della Compieta, per ringraziare Dio del bene compiuto e domandare perdono tramite l’intercessione di San Martino.
  • Preghiera comunitaria: nelle caserme, nelle comunità parrocchiali o nei gruppi di volontariato, come rito di chiusura della giornata, oppure in occasione delle celebrazioni in onore di San Martino.
  • Tempi forti dell’anno liturgico: particolarmente indicata in Avvento e Quaresima, tempi di conversione e attenzione alla carità fraterna, ma anche nella memoria liturgica del santo l’11 novembre.
  • Nelle occasioni di verifica di servizio: all’inizio o fine di un corso di formazione, in assemblee di associazioni legate all’assistenza e all’impegno sociale o pastorale.
Per una fruttuosa recita personale, è bene lasciare alcuni momenti di silenzio dopo ogni passaggio (“esame di coscienza”, “chiedere perdono”, “invocare la grazia”) per meditare e interiorizzare le invocazioni. In comunità, può essere recitata in forma responsoriale, alternando le invocazioni al canto o a salmi appropriati (ad esempio il Salmo 15 o 121).

In conclusione, la preghiera serale a San Martino di Tours rappresenta un valido strumento di crescita spirituale, capace di unire la memoria dei santi, la concretezza della carità e la profondità della conversione quotidiana.

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