Supplica a Sant'Agostino di Canterbury per i Cristiani Costruttori di Pace

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O Santo Agostino di Canterbury, umile servo del Signore e infaticabile costruttore di unità, a te ci rivolgiamo in questa nostra supplica.
Tu che hai traversato terre sconosciute per diffondere il Vangelo della pace, intercedi per noi presso il Padre, affinché possiamo divenire veri costruttori di pace nelle nostre case, nelle nostre comunità e nel mondo intero.
Insegnaci la forza della riconciliazione, la saggezza del dialogo e il coraggio del perdono. Fa’ che i nostri cuori siano aperti, capaci di accogliere ogni fratello e sorella con amore e compassione.
Sostienici nei momenti di dolore e di divisione, affinché, ispirati dal tuo esempio, sappiamo essere luce dove c’è oscurità, speranza dove regna la disperazione, strumenti di pace vera e duratura.
Noi ti affidiamo, o Santo Agostino, il nostro desiderio di costruire ponti e abbattere i muri dell’odio e dell’indifferenza. Guidaci sulla via del bene, perché possiamo essere testimoni autentici della gioia del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a Sant’Agostino di Canterbury nasce all’interno della tradizione cattolica, dove la memoria dei santi è un prezioso stimolo e una guida concreta nel cammino di fede. Agostino, monaco benedettino e primo Arcivescovo di Canterbury, viene venerato come apostolo degli Inglesi e simbolo di unità fra le Chiese cristiane. La sua vita di missionario e di mediatore tra culture differenti ispira una preghiera che valorizza la ricerca dell’unità, la riconciliazione e il dialogo, aspetti centrali sia nel messaggio evangelico che nell’insegnamento del Vaticano II (Unitatis Redintegratio).
Dottrinalmente, questa supplica si inserisce in quell’orizzonte ecclesiale che vede la comunione dei santi (cfr. CCC 946-962) come realtà viva e cooperante: i santi intercedono per la Chiesa, e la comunità ecclesiale li invoca come amici e modelli nell’itinerario verso la santità e la missione. Richiamare Agostino nella preghiera richiama inoltre l’ideale evangelico di essere “artigiani di pace” (Mt 5,9), sottolineando la necessità di vivere il Vangelo della misericordia in un mondo segnato da conflitti e divisioni.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera in oggetto si rivolge direttamente a Sant’Agostino di Canterbury. Questo è tipico della preghiera d’intercessione ai santi, pratica ben radicata nella spiritualità cattolica, ortodossa e anglicana. Si chiede a un santo, vivo presso Dio, di presentare al Signore le istanze dei fedeli.
Perché Agostino? Agostino di Canterbury è invocato come umile servo del Signore, costruttore di unità e “infaticabile” missionario che, lasciando la sua terra natale, portò la fede in Inghilterra e operò la riconciliazione tra diversi popoli e tradizioni. Egli è modello e mediatore per:
- coloro che si impegnano nel dialogo ecumenico;
- chi lavora per la pace e il superamento delle divisioni;
- tutti i cristiani chiamati a vivere la missione e l’accoglienza del Vangelo.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera assume il tono corale della supplica comunitaria: “a te ci rivolgiamo”, “intercedi per noi”, “noi ti affidiamo…”. I beneficiari sono pertanto:
- La Chiesa e ogni comunità cristiana, che cerca l’unità e la testimonianza;
- I fedeli individualmente, spesso esposti a conflitti interiori o a dispersione spirituale;
- Le famiglie e le realtà sociali, segnate da tensioni, “muri dell’odio e dell’indifferenza”.
I principali bisogni presentati all’intercessione di Agostino sono di natura:
- Spirituale: pace interiore, forza nella riconciliazione, coraggio nel perdono, apertura del cuore alla compassione;
- Comunitaria: superamento delle divisioni, costruzione di “ponti”, accoglienza fraterna;
- Sociale e globale: vera pace nel mondo, trasformazione della disperazione in speranza, testimonianza della gioia del Vangelo.
Sono evocati bisogni profondi e attuali: la riconciliazione nei conflitti familiari e civili, la guarigione delle relazioni ferite, una cultura della pace e della speranza di fronte a crisi sociali ed esistenziali.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
Questa preghiera articola alcune coordinate teologiche centrali:
- Unità e riconciliazione: tema centrale nel Nuovo Testamento (“Siate una cosa sola”, Gv 17,21). Agostino di Canterbury è stato concreto costruttore di unità, lavorando per la comunione tra i popoli britanni e sassoni, tra Roma e le Chiese celtiche.
- Pace evangelica: la richiesta che Agostino interceda per renderci “costruttori di pace” richiama il Discorso della Montagna (“Beati gli operatori di pace”, Mt 5,9) e la missione affidata ai discepoli (“Andate, portate la pace in ogni casa”, cfr. Lc 10,5).
- Dialogo e perdono: l’invocazione di “saggezza del dialogo e coraggio del perdono” riecheggia l’appello paolino alla riconciliazione (“Siate benevoli gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda”, Ef 4,32) e le parole dei Padri:
“La pace tra gli uomini comincia dal perdono reciproco”
(Sant’Ambrogio). - Luce e speranza: diventare “luce dove c’è oscurità” si collega con il mandato di Gesù: “Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,14), mentre la missione di portare speranza richiama l’enciclica patristica sulla caritas:
“Dove viene meno la misericordia, il mondo precipita nell’ombra”
(Gregorio Magno, maestro di Agostino). - Testimonianza gioiosa: la conclusione “testimoni autentici della gioia del Vangelo” richiama l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco e l’impegno ad annunciare la buona notizia con entusiasmo e coerenza.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa supplica si colloca principalmente fra:
- Preghiera di intercessione: si chiede l’aiuto del santo per bisogni particolari;
- Preghiera di supplica: condizioni di prova e divisione vengono presentate con fiducia;
- Lode implicita: riconoscendo in Agostino un modello di santità e umiltà, si glorifica l’opera di Dio nei santi.
Nella tradizione liturgica, simili preghiere trovano spazio:
- Durante la memoria liturgica di Sant’Agostino di Canterbury (27 maggio),
- nelle celebrazioni ecumeniche e nei momenti dedicati all’unità dei cristiani,
- in occasioni comunitarie segnate da tensioni o necessità di riconciliazione,
- nelle liturgie dei santi patroni di parrocchie, scuole o città, specie in Inghilterra o comunità collegate alla sua missione.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Nella preghiera personale, questa supplica può essere usata come meditazione mattutina, per invocare spirito di pace e riconciliazione all’inizio della giornata, oppure in situazioni di conflitto, come invito a fidarsi dell’intercessione dei santi e chiedere la grazia del perdono. Può accompagnare la lectio divina su brani evangelici legati alla pace e all’unità.
Nella preghiera comunitaria, è particolarmente adatta:
- Per aprire o chiudere incontri di formazione o preparazione alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio);
- nelle celebrazioni legate alla memoria di Agostino (27 maggio);
- in momenti parrocchiali o cittadini di riconciliazione (dopo tensioni tra gruppi, famiglie, generazioni);
- a scuola o in ambito educativo, per ispirare comportamenti di collaborazione, dialogo e accoglienza.
Quanto ai tempi dell’anno liturgico, la preghiera trova particolare risonanza:
- nel Tempo di Pasqua, legato alla riconciliazione e gioia evangelica;
- durante l’Avvento, come invocazione di pace e superamento dei conflitti;
- in occasioni di pellegrinaggi ecumenici o iniziative di dialogo.
Inoltre, può essere accompagnata da gesti simbolici (accensione di una candela, stretta di mano, costruzione comunitaria di “ponti”) per rendere visibile l’impegno concreto che la supplica a Sant’Agostino ispira e orienta.
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