Offerta del giorno con San Giovanni da Capestrano per i frati francescani

Beneficiari:  Frati
Temi:  Fede operosa
Tipologie:  Offerta del giorno
Offerta del giorno con San Giovanni da Capestrano per i frati francescani
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O San Giovanni da Capestrano, modello di fede operosa e ardente zelo, oggi volgiamo a te la nostra supplica, offrendo ogni impegno e fatica di questa giornata per i nostri Frati e per tutta la famiglia francescana.

Ti preghiamo, infondi nel loro cuore una perseveranza gioiosa nelle opere di bene e una santità contagiosa, affinché seguano il tuo esempio di donazione senza riserve al Vangelo.

Benedici, o Santo, ogni loro parola, gesto e pensiero: siano semi fecondi di carità e testimonianza viva di quella fede che si fa servizio, secondo il carisma di Francesco.

Accogli il nostro piccolo dono quotidiano e, per tua intercessione, rendilo gradito al Padre, perché crescano la santificazione, la concordia e il fervore apostolico di tutti coloro che hanno abbracciato la vita francescana.

San Giovanni da Capestrano, guida e difesa dei Frati, prega per noi!

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si colloca all’interno della ricca spiritualità francescana, radicata nel carisma di San Francesco d’Assisi e sviluppatasi nei secoli attraverso l’opera e l’esempio di numerosi santi, tra cui San Giovanni da Capestrano (1386-1456). Frate minore osservante, instancabile predicatore e difensore della fede, Giovanni da Capestrano fu una figura centrale nel rinnovamento e nell’espansione del movimento francescano nel tardo Medioevo. La preghiera riflette la dottrina cattolica della comunione dei santi, per la quale i santi intercedono presso Dio per i fedeli sulla terra (Catechismo della Chiesa Cattolica [CCC] 956-957). È inoltre impregnata di valori quali la perseveranza, il servizio, la santità vissuta quotidianamente e la gioia, elementi chiave della visione francescana della vita cristiana.

Sul piano dottrinale, la supplica richiama l’importanza delle opere di carità (“fede operosa”) e collega indissolubilmente fede e servizio, secondo l’insegnamento apostolico: “La fede, se non ha le opere, è morta in se stessa” (Giacomo 2,17). Essa invita ad offrire ogni fatica quotidiana come sacrificio spirituale gradito a Dio (cfr. Romani 12,1), chiedendo al santo di elevare questa offerta e di ottenerne frutti di santificazione.

La preghiera manifesta, inoltre, una tipica dimensione ecclesiale: non è centrata sull’individuo, ma sulla santità e sul servizio di un’intera famiglia religiosa, protesa verso Dio ma anche attenta al bene della Chiesa e del prossimo, in perfetta sintonia con la dottrina della “chiesa come comunione” (Lumen Gentium, 1-11).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il testo è innanzitutto indirizzato a San Giovanni da Capestrano, invocato come intercessore e modello di vita evangelica. Il santo viene ricordato come “modello di fede operosa e ardente zelo” perché, nella sua missione terrena, seppe coniugare una profonda vita spirituale con una attiva dedizione apostolica e pastorale. La sua esemplarità, proposta come orizzonte ideale, motiva la scelta di rivolgergli supplica: Giovanni è qui riconosciuto intercessore privilegiato e guida sicura per chi desidera vivere con radicalità il Vangelo.

Lo specifico riferimento nel testo alla “guida e difesa dei Frati” sottolinea come egli sia considerato, sia dalle Costituzioni Francescane che dalla pietà popolare, uno speciale patrono dell’Ordine Francescano, oltre che protettore dei predicatori e dei missionari. La preghiera valorizza così sia la sua intercessione presso Dio sia la sua funzione di patrono, affidandogli i Frati e tutta la famiglia francescana perché proseguano fedelmente la loro vocazione.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I principali beneficiari sono indicati chiaramente: i Frati (cioè i religiosi dell’Ordine dei Frati Minori e degli altri rami francescani) e l’intera famiglia francescana, che si estende anche a suore, laici e affiliati al movimento ispirato da San Francesco. Questa scelta riflette la struttura della grande fraternità vissuta dal santo umbro e dai suoi seguaci.

La preghiera intercede per bisogni spirituali profondi:

  • Perseveranza gioiosa nelle opere di bene, per resistere alle tentazioni del disimpegno, della stanchezza o dello scoraggiamento.
  • Santità contagiosa, cioè una testimonianza di vita che sia edificante per gli altri e capace di diffondere la gioia evangelica.
  • Frutti apostolici: si chiede che ogni parola, gesto e pensiero siano “semi fecondi di carità”, cioè producano effetti concreti di bene, secondo la logica del Vangelo (cfr. Giovanni 15,5).
  • Santificazione, concordia e fervore: supplica per la crescita spirituale personale e comunitaria, per l’armonia interna e per l’entusiasmo missionario (“fervore apostolico”).
Tali suppliche affrontano le sfide tipiche della vita consacrata: fedeltà ai voti, comunione fraterna, rischio di routine spirituale, necessità di essere “testimoni credibili” davanti al mondo. Accanto al piano spirituale è implicito anche un sostegno materiale, perché una comunità animata da zelo e concordia è più capace di sostenere le proprie opere caritative ed educative.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche

Nel testo emergono alcuni temi chiave della teologia cattolica e francescana:

  • Intercessione dei santi: Come insegna San Tommaso d’Aquino: “I santi in cielo offrono a Dio le preghiere degli uomini, e in questo modo intercedono per noi” (Summa Theologiae, II-II, q.83, a.11).
  • Fede che opera nella carità: “La fede si rende operosa per mezzo della carità” (Galati 5,6), principio centrale sia nella dottrina apostolica che nella Regola di San Francesco.
  • Santità come testimonianza: “Siate santi perché io sono santo” (1 Pietro 1,16); la santità è contagiosa, si irradia dal vissuto coerente, come testimoniano spesso i Padri della Chiesa e i grandi santi.
  • Offerta del quotidiano: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Corinzi 10,31); la santificazione della vita ordinaria era uno degli insegnamenti prediletti dai santi francescani.
  • L’aspetto fraterno: “Vedete come si amano” (Tertulliano, Apologeticum 39,7); la concordia e l’amore fraterno, tratti distintivi della comunità cristiana, sono posti al centro della supplica.

Tutti questi elementi confluiscono nell’accento posto sulla fecondità evangelica della fede vissuta, sulla carità attiva, sulla preghiera di intercessione, sull’offerta della vita quotidiana e sulla crescita comunitaria.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo appartiene principalmente al genere dell’intercessione, poiché chiede a San Giovanni da Capestrano di pregare per la santità, la perseveranza e il fervore dei Frati e di tutta la famiglia francescana. Accanto all’intercessione, si distinguono anche elementi di lode (San Giovanni riconosciuto come “modello di fede”) e di offerta (il “dono quotidiano”). Si nota anche una nota di ringraziamento implicito, nel riconoscere il valore spirituale di ogni impegno della giornata.

Tradizionalmente, tali preghiere trovano spazio sia nella preghiera personale (specialmente nei momenti di devozione o meditazione privata), sia nella preghiera comunitaria, specie in occasione della festa liturgica di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre) o negli appuntamenti propri della famiglia francescana (capitoli, incontri di formazione, celebrazioni per anniversari, professioni religiose).

Nella Liturgia delle Ore e nel Martyrologium Romanum San Giovanni da Capestrano è ricordato come esempio di apostolo ardente e padre spirituale dei Frati Minori. Preghiere simili sono spesso associate alle Litanie dei Santi, alle intenzioni particolari durante la Messa o nei momenti di Adorazione eucaristica.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

La preghiera può essere utilizzata in molteplici contesti per sostenere spiritualmente la famiglia francescana e rinnovare lo zelo apostolico:

  • Preghiera personale: Al mattino per offrire la giornata, alle Lodi o nei momenti di meditazione; da proporre a chiunque senta vicinanza al mondo francescano o desideri sostenere le vocazioni religiose.
  • Preghiera comunitaria: All’inizio o alla conclusione di incontri dei Frati o delle fraternità laiche, nel corso di capitoli conventuali, nelle celebrazioni in memoria di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre) o in occasione dell’ingresso o della professione dei novizi.
  • Tempi dell’anno liturgico: Indicata durante le settimane in cui si ricordano i santi francescani (ottobre, mese francescano; 4 ottobre, San Francesco; 23 ottobre, San Giovanni da Capestrano), in preparazione ad appuntamenti comunitari, oppure in tempi di prova per invocare perseveranza e comunione.
  • Adorazione eucaristica o Liturgia delle Ore: Da inserire come intenzione particolare o meditazione in appendice ai salmi e alle letture proprie.

Consigliabile recitarla con fede e attenzione, magari aggiungendo una breve invocazione finale, come “San Giovanni da Capestrano, prega per noi e per tutta la famiglia francescana”. È opportuno raccordarla ad altre preghiere o letture bibliche per favorire la meditazione sul servizio, la santità ordinaria e il dono della vita secondo il carisma di San Francesco.

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