Glorificazione a Dio per il miracolo delle rose di San Juan Diego

Destinatari:  Dio
Beneficiari:  Fedeli Cristiani
Tipologie:  Glorificazione
Glorificazione a Dio per il miracolo delle rose di San Juan Diego
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O Dio Onnipotente, creatore di ogni bellezza e autore della vita,

Ti glorifichiamo per le meraviglie della natura che ci doni ogni giorno. Nel canto degli uccelli, nella luce del sole che accarezza la terra, nell’infinita varietà dei fiori e dei frutti, riconosciamo la Tua presenza gioiosa.

La felicità che proviamo passeggiando nei campi, tra i monti o sotto il cielo stellato è riflesso del Tuo amore che tutto avvolge e rinnova.

Ti lodiamo perché ci chiami a custodire e a godere della Tua creazione, a scorgere nelle piccole cose la gioia pura che solo Tu puoi donare. Che la Tua luce illumini sempre i nostri passi, affinché impariamo a cercare la felicità vera nella Tua opera meravigliosa.

Sii glorificato, Signore, per la felicità che nasce dal Tuo disegno perfetto e dal Tuo amore infinito.

Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si inserisce profondamente nella tradizione cristiana che contempla Dio come creatore onnipotente e autore della vita. Da secoli, la dottrina cristiana afferma che tutto ciò che esiste ha origine dal volere divino, secondo il principio espresso nel Credo niceno-costantinopolitano: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”.

Il testo riflette una concezione sacramentale della natura: il creato non è semplicemente frutto del caso, ma segno tangibile della presenza, bellezza e bontà di Dio. Questa visione si ritrova nella tradizione biblica (“Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” — Genesi 1,31) e patristica; si veda Sant’Agostino: “Interroga la bellezza della terra, la bellezza del mare, la bellezza del cielo... Tutte rispondono: ‘Guarda, siamo belli perché Dio ci ha fatti’” (Sermo 241, 2).

Ispirata dal senso di meraviglia davanti al creato, questa preghiera si pone anche nel solco della spiritualità francescana, che invita a riconoscere nei doni della natura un riflesso della bontà divina, come nel “Cantico delle Creature” di San Francesco d’Assisi. Inoltre, l’accento sulla chiamata a custodire il creato è ben presente nella teologia contemporanea, ad esempio nell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, che esorta a vivere responsabilmente la cura della casa comune.

2. Destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Dio Padre onnipotente, che nel cristianesimo è riconosciuto come creatore e origine di ogni bene. Si usa un linguaggio che esprime lode, riconoscenza e intimità, tipico delle preghiere indirizzate al Signore, con titoli come “Creatore di ogni bellezza” e “Autore della vita”.

Attraverso la formula conclusiva “Per Cristo nostro Signore”, la preghiera assume una connotazione tipicamente cristiana: si riconosce che ogni preghiera e ogni lode a Dio passano attraverso l’unione con Cristo, mediatore tra l’umanità e il Padre (cfr. 1 Timoteo 2,5).

La preghiera, pur indirizzata a Dio, è pregata da chiunque riconosca la presenza divina nel creato, sia in modo personale sia comunitario, mettendosi in un atteggiamento di stupore, gratitudine e desiderio di vivere secondo il disegno originario di Dio.

3. Beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Anche se la preghiera non contiene domande esplicite di intercessione, implicitamente si rivolge a chiunque la reciti, e più in generale, a tutta l’umanità chiamata a riconoscere, custodire e gioire del dono della creazione.

I bisogni spirituali affrontati sono:

  • Riconoscere la presenza di Dio nella realtà quotidiana, ritrovando nel creato motivi di gioia e gratitudine.
  • Maturare una spiritualità della meraviglia, che conduce alla lode e alla fiducia.
  • Rispondere alla vocazione di “custodi” della creazione, nella responsabilità etica verso l’ambiente e la società.
  • Cercare la felicità autentica non nei beni materiali ma nell’armonia con il progetto divino.

Dal punto di vista fisico, il testo suggerisce uno sguardo positivo sulle esperienze della vita: godere della natura, provare gioia nel camminare, osservare, ascoltare. In questo senso, la preghiera sostiene la persona nella ricerca di semplicità, benessere interiore e pace derivanti da una maggiore armonia con Dio e il creato.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Tra i temi principali troviamo:

  • La creazione come dono di Dio: Ogni essere vivente è creato dalla volontà divina (cfr. Salmo 104,24: “Quante sono le tue opere, Signore! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature”).
  • La bellezza come riflesso di Dio: La bellezza della natura rimanda alla bellezza del Creatore (cfr. Sapienza 13,5: “Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore”).
  • La lode e il ringraziamento: Il riconoscere Dio attraverso la creazione conduce spontaneamente alla lode (cfr. Salmo 148: “Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutte, oceani... alberi da frutto e tutti i cedri!”).
  • Vocazione di custodi e responsabilità: L’uomo è chiamato a coltivare e custodire il giardino (Genesi 2,15; Laudato Si’ §61: “La Bibbia insegna che ogni essere umano è chiamato a essere custode dell’opera di Dio”).
  • La vera felicità in Dio: La gioia autentica nasce dall’incontro con il progetto divino (cfr. Giovanni 15,11: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”).

In ambito patristico, si può citare anche San Basilio Magno:

“Onora il Creatore nelle cose create. Ogni volta che contempli il cielo, la terra, il mare, tutto lo splendore del cosmo, lodalo con l’anima e la voce” (Omelie sull’Esamerone).

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Il testo è principalmente una preghiera di lode: l’accento cade sul “glorificare”, “lodare” e riconoscere il dono della creazione. Vi sono anche elementi di:

  • Ringraziamento, per le "meraviglie della natura".
  • Contemplazione, poiché il credente si sofferma sui segni della presenza di Dio.

Queste preghiere trovano radici nella tradizione biblica (Salmi di lode, “Benedicite”) e patristica. Nel contesto liturgico, sono parallele agli inni di ringraziamento per la creazione, come il Cantico delle Creature di San Francesco, e possono essere accostate anche alle preghiere d’inizio di molte liturgie (“Benedici il Signore, anima mia” – Salmo 103) o usate nel corso di liturgie della Parola o celebrazioni per il creato.

Negli ultimi decenni, la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre) e le celebrazioni legate al “Tempo del Creato” (settembre-ottobre) hanno favorito l’inserimento di simili orazioni nella liturgia ordinaria e straordinaria della Chiesa.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Questa orazione è particolarmente adatta per:

  • Preghiera personale quotidiana: Può essere recitata al mattino o alla sera, magari dopo una passeggiata o un momento passato all’aria aperta, per ringraziare e lodare Dio per la meraviglia del creato.
  • Liturgie comunitarie e catechesi: Si presta a essere utilizzata all’inizio di assemblee, incontri giovanili, gruppi di preghiera, ritiri spirituali in contatto con la natura o in occasione di feste patronali dedicate al creato.
  • Celebrazioni speciali: È particolarmente indicata nelle Messe per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre), nel “Tempo del Creato” (1 settembre–4 ottobre), durante la settimana della Terra o in momenti di riflessione sull’ecologia cristiana.

Per integrarla nella preghiera personale:

  • Preparazione: Inizia in silenzio, magari davanti a una finestra aperta o in uno spazio naturale.
  • Lettura lenta: Recita il testo soffermandoti sulle parole che evocano gioia e gratitudine.
  • Risonanza: Dopo la preghiera, medita su un particolare dono della natura ringraziando Dio per questo.

Per uso comunitario:

  • Recitala coralmente, possibilmente alternando le parti di lode con brevi canti o slogan biblici (es. Salmo 104 o il “Laudato Si’” di San Francesco).
  • Si può concludere con la benedizione dei presenti o dei frutti della terra.

Infine, la preghiera può diventare spunto per l’esame di coscienza nella cura del creato e per stimolare lo spirito di gratitudine nella vita quotidiana, rafforzando il legame tra fede, bellezza del mondo e responsabilità personale e comunitaria.

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