Dialogo semplice con San Francesco d'Assisi per la felicità in natura dei bambini

Ascolta la Preghiera
Caro San Francesco,
Noi bambini vogliamo parlare con te, come faresti tu con Gesù. Grazie per Fratello Sole che ci scalda e ci illumina ogni giorno, e per Sorella Acqua che ci fa giocare e ci fa crescere forti.
Aiutaci a meravigliarci sempre di tutto quello che c’è nel creato: gli alberi alti, i fiori colorati, le nuvole leggere e gli animali che corrono e volano accanto a noi.
Insegnaci a rispettare ogni piccolo essere vivente, a prenderci cura della terra e a trovare gioia e felicità nelle cose più semplici che la natura ci regala ogni giorno.
Fa’ che possiamo essere sempre gentili e contenti, come te, e che possiamo amare la natura come nostra amica.
Grazie, San Francesco!
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera dei bambini a San Francesco si inserisce in un contesto spirituale ricco di riferimenti alla spiritualità francescana, caratterizzata da semplicità, letizia evangelica e una profonda percezione della fraternità universale in Cristo. San Francesco d’Assisi (1182–1226), patrono d’Italia e degli ecologisti, ha incarnato uno stile di vita ispirato al Vangelo, basato sulla lode per la bontà di Dio manifestata nella creazione.
Nel celebre Cantico delle Creature, Francesco chiama le realtà del mondo “fratello” e “sorella”, enfatizzando la comunione tra gli esseri umani, Dio e il creato. Da un punto di vista dottrinale, questa preghiera si colloca pienamente nella riflessione della Chiesa riguardo al valore del creato come dono di Dio, da custodire e contemplare. Papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’ (2015), attinge direttamente alla spiritualità del poverello d’Assisi per sottolineare la responsabilità dell’uomo verso la natura.
La preghiera, composta dal punto di vista dei bambini, esprime una visione innocente e meravigliata della realtà, incoraggiando atteggiamenti di gratitudine, cura e rispetto per il mondo. È un esempio di come la spiritualità francescana, nell’ottica della Chiesa, rappresenti un modello concreto di dialogo tra fede, ecologia e lode a Dio attraverso le sue opere.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a San Francesco d’Assisi. I bambini si rivolgono a lui “come faresti tu con Gesù”, riconoscendolo non solo come uno dei santi più amati ma anche come mediatore di una spiritualità gioiosa, vicina al cuore dei piccoli. La scelta di San Francesco si spiega con alcuni motivi specifici:
- Amico del Creato: Tra tutti i santi, Francesco è quello maggiormente associato all’amore per la natura, per gli animali e per la bellezza semplice del mondo. È per eccellenza il santo che vede in ogni cosa un riflesso dell’amore divino.
- Modello per i bambini: La sua umiltà, letizia, e capacità di meravigliare sono facilmente accessibili anche ai più piccoli, che trovano in lui un “fratello maggiore” spirituale.
- Patrono dell’ecologia: Dal 1979 San Giovanni Paolo II lo ha proclamato patrono degli ecologisti, rendendo attuale il suo messaggio in tempi di crisi ambientale.
Rivolgendosi a lui, i bambini manifestano il desiderio di apprendere la sua spiritualità, la sua gioia, la sua attenzione al bene di ogni creatura, lasciandosi ispirare per vivere in armonia con la natura come amici di Dio.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari diretti sono i bambini che pregano, ma anche ogni persona che desidera coltivare uno sguardo puro e rispettoso verso il creato. La preghiera intercede specialmente per:
- I piccoli: che cercano meraviglia e felicità nelle cose semplici.
- Chi desidera essere custode della natura: chiedendo aiuto per rispettare gli esseri viventi e prendersi cura della terra.
I bisogni spirituali toccati dalla preghiera sono il desiderio di meraviglia, la capacità di gioia evangelica, l’umiltà e lo spirito di fraternità universale e di amicizia con la natura. Inoltre, si intercede per la capacità di essere gentili, contenti e di vivere un rapporto sano e gioioso con le creature.
Dal punto di vista più pratico, la preghiera affronta anche il bisogno di imparare a vivere con rispetto, a non danneggiare il creato, a trovare felicità nelle cose semplici e a costruire comunità fraterne fondate sull’amore e sull’amicizia.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti
La preghiera abbonda di temi teologici e spirituali cari alla tradizione cristiana e francescana:
-
Lode per il creato: “Grazie per Fratello Sole… e per Sorella Acqua…” riecheggia il Cantico delle Creature di san Francesco. Questo corrisponde all’invito della Scrittura:
“Lodate il Signore… voi tutte le sue creature”
(Salmo 148,7-13) - Meraviglia e stupore: La richiesta di “meravigliarci sempre” dinanzi al creato richiama l’atteggiamento evangelico del “diventare come bambini” (cfr. Mt 18,3), per poter cogliere la presenza di Dio nell’ordinario.
- Rispetto e custodia: Il tema della “cura” per ogni essere vivente si radica nella Genesi, dove Dio affida all’uomo il compito di “custodire e coltivare” il giardino (Gen 2,15).
- Gioia evangelica: Il desiderio di “trovare gioia e felicità nelle cose più semplici” riflette la beatitudine di chi è povero di spirito (Mt 5,3), capace di gioire dei doni di Dio senza possederli.
- Fraternità universale: L’amicizia con la natura, propria di Francesco, è anche testimoniata dalla tradizione patristica, che riconosce nella creazione un cammino verso Dio (cfr. San Basilio Magno, Commento all’Esamerone).
Questi elementi sono fortemente presenti sia nel Magistero recente (come la Laudato si’, nn. 10-12) sia nella liturgia, dove la benedizione per il creato e l’invito alla lode animano molte preghiere.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera può essere classificata come preghiera di lode (per la bellezza e la bontà della creazione), ma contiene elementi di intercessione (aiuto per meravigliarsi e rispettare il creato), di richiesta (essere gentili, trovare felicità, amare la natura) e di ringraziamento.
Nella tradizione liturgica, pur non essendo una preghiera ufficiale adottata nei libri liturgici, tale testo si colloca perfettamente nelle celebrazioni dedicate a San Francesco (4 ottobre), nelle occasioni di benedizioni degli animali e della natura, nelle messe per la custodia del creato o in incontri di catechesi e iniziative di pastorale per bambini. Risuona inoltre nelle Giornate per la Cura del Creato, istituite da molte Chiese locali.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Questa preghiera, semplice e diretta, si presta a numerosi usi, sia personali sia comunitari:
- Preghiera personale: I bambini (ma anche gli adulti) possono recitarla al mattino, prima di uscire, per vivere la giornata nello spirito della gioia e della cura per il creato.
- Momenti comunitari: Nelle scuole, negli oratori, nei gruppi di catechismo, può essere utilizzata all’inizio o alla fine di una giornata, o durante momenti legati alla natura (uscite, gite, laboratori di ecologia).
- Liturgia e feste: Può trovare spazio durante la festa di San Francesco (4 ottobre), nella Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre) o in occasione della benedizione degli animali e delle fattorie.
- Catechesi e formazione: È un ottimo avvio per riflettere, in incontri formativi, sulle tematiche dell’ecologia, della bellezza del creato, del rispetto reciproco e della gioia cristiana.
Inoltre, la preghiera può essere accompagnata da canti e gesti simbolici (ad esempio, accendere una candela per “Fratello Sole”, annaffiare un fiore per “Sorella Acqua”), coinvolgendo i bambini in modo esperienziale.
In sintesi, la preghiera a San Francesco proposta è un eccellente strumento per educare grandi e piccoli a uno sguardo credente, pieno di meraviglia, rispetto e letizia evangelica, in sintonia con la tradizione cristiana e con la urgente chiamata alla custodia del creato.
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