Canto Ripetuto a San Francesco d'Assisi per la custodia del creato

Ascolta la Preghiera
Ritornello: Laudato sii, Signore, per ogni tua creatura,
fa’ che la gioia risplenda dove c’è dolore,
con San Francesco invochiamo la Tua misericordia,
pace e felicità dona a chi soffre nelle Tue mani d’amore.
O San Francesco, amico della sorella Acqua,
tu che sentivi nel suo scorrere il canto della speranza,
prega per i popoli colpiti dalla sua furia,
fa che ritrovino armonia e freschezza nella natura generosa.
Laudato sii, Signore, per ogni tua creatura,
fa’ che la gioia risplenda dove c’è dolore,
con San Francesco invochiamo la Tua misericordia,
pace e felicità dona a chi soffre nelle Tue mani d’amore.
O San Francesco, fratello del fuoco ardente,
che danza nella notte e illumina il cammino,
intercedi per chi ha perso la casa e il sorriso,
trasforma la cenere in semi di speranza e nuova vita.
Laudato sii, Signore, per ogni tua creatura,
fa’ che la gioia risplenda dove c’è dolore,
con San Francesco invochiamo la Tua misericordia,
pace e felicità dona a chi soffre nelle Tue mani d’amore.
O San Francesco, amico della Terra madre,
che accoglie e nutre ogni essere vivente,
prega per coloro che hanno perso il raccolto e la speranza,
infondi fiducia in un futuro di
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera si inserisce profondamente nella spiritualità cristiana ispirata alla figura di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia e modello di fraternità universale verso tutte le creature. Il testo attinge alla dottrina della lode universale a Dio attraverso la creazione, fondamento della spiritualità francescana che considera ogni elemento naturale — acqua, fuoco, terra — come simbolo e strumento della misericordia e della bontà divina.
Si riconosce facilmente un’eco del celebre Cantico delle Creature di San Francesco, dove il “fratello sole”, la “sorella luna”, la “sorella acqua”, la “madre terra” sono invocati e lodati, non come semplici entità materiali, ma come fratelli e sorelle nel grande abbraccio della creazione voluta da Dio (“Altissimo, onnipotente, bon Signore, tue sono le laudi, la gloria e l’honore et onne benedictione”). Il contesto dottrinale richiama inoltre i recenti sviluppi del Magistero della Chiesa sul creato, come l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che riprende la teologia francescana chiedendo una conversione ecologica integrale e una nuova cura verso l’ambiente e i più deboli.
La preghiera orienta il fedele a riconoscere la presenza amorevole di Dio in ogni essere vivente e situazione, anche dolorosa. Esprime la fiducia nella Misericordia come forza trasformatrice che rinnova ogni realtà segnata da dolore, catastrofe, perdita o difficoltà materiale e spirituale.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge in primo luogo e principalmente a Dio Padre onnipotente, come suggerisce il ritornello ricorrente: “Laudato sii, Signore, per ogni tua creatura”. La lode e l’invocazione di misericordia salgono quindi direttamente a Dio come atto primo di fede e di speranza.
Contestualmente, si ricerca l’intercessione di San Francesco d’Assisi, in quanto amico e fratello delle creature e modello di carità. L’invocazione a lui (“O San Francesco... prega per... intercedi per...”) si fonda sulla dottrina della comunione dei santi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 962), che permette di chiedere il suo sostegno presso Dio, soprattutto in situazioni fortemente segnate da sofferenza causata dalle forze naturali.
San Francesco è chiamato in causa perché profondamente associato alla bontà, alla povertà evangelica, alla pacificazione e, in tempi contemporanei, alla salvaguardia del creato. La scelta di affidarsi alla sua intercessione nasce dall’essere egli stesso testimone di una vita riconciliata con Dio, con gli altri uomini e con la natura.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede per chi soffre a causa di calamità naturali legate agli elementi:
- I popoli privati della sicurezza o colpiti da inondazioni (“...prega per i popoli colpiti dalla furia [dell’acqua]”).
- Chi ha perso la casa e il sorriso a causa di incendi o catastrofi analoghe (“...intercedi per chi ha perso la casa e il sorriso”).
- Coloro che hanno perso il raccolto e la speranza, dunque vittime di carestie, siccità o crisi ambientali (“...prega per coloro che hanno perso il raccolto e la speranza”).
Il testo si apre così ai bisogni fisici (perdite materiali, fame, mancanza di alloggio) e ai bisogni spirituali (perdita di speranza, dolore, smarrimento, desiderio di pace e gioia). Invoca che il dolore sia trasfigurato in gioia, la cenere in speranza, lo sconforto in fiducia. Mostra una particolare sensibilità ai feriti dalla vita e alle situazioni-limite, chiamando Dio a farsi vicino attraverso la tenerezza e la misericordia di cui Francesco è esempio.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera sviluppa molti temi cari alla teologia cristiana:
-
Lode al Creatore e dimensione cosmica della fede
“Laudato sii, Signore, per ogni tua creatura”— riprende il salmista:“Lodate il Signore dalla terra... fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di tempesta che esegue la sua parola... bestie e tutto il bestiame, rettili e uccelli alati.” (Sal 148)
-
La Misericordia come cuore della rivelazione
L’invocazione alla misericordia richiama il Vangelo, dove Gesù si commuove davanti al dolore umano e invita i suoi discepoli a essere misericordiosi come il Padre (Lc 6,36). -
La sofferenza trasfigurata dalla gioia e dalla Speranza
Il dolore (inondazione, incendio, carestia...) non è negato, ma offerto a Dio perché trasformi e rinnovi: “fa’ che la gioia risplenda dove c’è dolore”.“Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi... e non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno” (Ap 21,4)
-
Fraternità universale e cura della casa comune
San Francesco vedeva ogni creatura come sorella e fratello, sottolineando il legame tra giustizia, pace e rispetto della natura — come insegna anche Papa Francesco:“Tutto è in relazione, e la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni col creato è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà agli altri.” (Laudato si’ n. 70)
Si fonda, in sintesi, su un’antropologia positiva, una teologia dell’incarnazione (Dio presente nelle piaghe del creato e dei fratelli), e sulla certezza della capacità della grazia di trasformare ogni male in bene.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera è un misto di lode (“Laudato sii”), intercessione (invocazioni a San Francesco per “chi soffre”, per “chi ha perso la casa”, ecc.) e in parte di supplica. Assume anche un tono di ringraziamento implicito, celebrando la bellezza del creato e della solidarietà.
Tale struttura la rende adatta sia al culto pubblico (liturgia delle ore, preghiera comunitaria, celebrazioni per la custodia del creato) sia alla devozione personale. Ricalca inoltre la preghiera responsoriale (con un ritornello ricorrente), tipica delle liturgie cristiane, in particolare francescane, e può ritrovarsi nei momenti penitenziali, nelle celebrazioni legate a San Francesco, nella giornata mondiale di preghiera per la cura del creato o come atto di riparazione davanti a calamità naturali.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Preghiera personale:
- Può essere recitata come meditazione mattutina sul senso della propria giornata vissuta in armonia con il creato.
- Da utilizzare in momenti di prova, quando si vuole affidare al Signore le proprie sofferenze o quelle altrui.
- Utile come esame di coscienza sulla propria responsabilità verso la casa comune e i fratelli più fragili.
Preghiera comunitaria:
- Si presta come parte di una veglia di preghiera, magari alternando le invocazioni tra chi guida e l’assemblea che risponde con il ritornello.
- Pertinente nelle liturgie dedicate a San Francesco (4 ottobre, ma anche il Transito il 3 ottobre e in tutte quelle della famiglia francescana).
- Adatta per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre), ma anche per celebrazioni in occasione di calamità naturali, terresmoti, incendi, ecc.
- Può introdurre momenti di riflessione nelle catechesi sull’ecologia integrale o sulla dottrina sociale della Chiesa.
Consigli pratici: È utile recitarla lentamente, sostando sulle parole-chiave (gioia, dolore, misericordia, pace, felicità); chi guida può aggiungere intenzioni specifiche per eventi accaduti nel mondo. Il ritornello facilita la partecipazione anche di gruppi eterogenei e di semplici fedeli.
Può essere accompagnata dal canto o integrata con letture del Cantico delle Creature, Salmo 148 o passi della Laudato si’. Si suggerisce di usarla in particolare nei tempi forti (Quaresima, Avvento) e ogni volta che si desideri coltivare comunione, speranza e pace nel cuore del creato sofferente.
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