Preghiera di Lode per il Creato a Santa Ildegarda

Destinatari:  Santa Ildegarda di Bingen
Beneficiari:  Riconciliazioni familiari
Tipologie:  Lode
Preghiera di Lode per il Creato a Santa Ildegarda
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O Santa Ildegarda di Bingen, maestra di luce e armonia, fonte di saggezza e contemplazione, innalziamo a te il nostro canto di lode.

Attraverso lo splendore della creazione, tu ci hai insegnato a scorgere il riflesso della Felicità che viene da Dio, la gioia semplice dei campi fioriti, la pace viva dei boschi, il respiro della vita che unisce tutte le creature.

Fa’ che, contemplando la natura, possiamo risvegliare nei nostri cuori l’anelito alla riconciliazione familiare, ove la frammentazione viene sanata e lo spirito di perdono fiorisce come un giardino nuovo.

Benedici le nostre famiglie, o Vergine sapiente, affinché imparino l’unità dalla simbiosi degli elementi naturali, la tenerezza dal canto degli uccelli, la forza dagli alberi radicati nella terra.

Lodiamo te, Santa Ildegarda, guida tra cielo e terra, perché ci indichi la via della serenità e della gioia nel ritrovare insieme la dolcezza della casa, dono sublime di Dio.

Insegnaci la gratitudine per il Creatore, che, nell’ordito della sua saggezza, ha intessuto la nostra umanità con la bellezza della terra, affinché in essa possiamo trovare la felicità nella riconciliazione e nella pace. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a Santa Ildegarda di Bingen nasce in un orizzonte profondamente permeato dalla spiritualità benedettina, dall’amore e dal rispetto per il creato e dalla ricerca dell’armonia tra l’essere umano e il divino. Ildegarda (1098-1179), badessa e mistica renana, ha lasciato un segno indelebile nella spiritualità cristiana occidentale, con il suo pensiero teologico, le visioni misteriche, i testi scientifici e musicali e le lettere di consiglio. Nei suoi scritti emerge costantemente l’idea che ciascuna creatura sia ornamento della gloria di Dio e che contemplare la natura sia via di accesso alla felicità e alla riconciliazione, poiché tutto il creato riflette la luce divina.

Questa preghiera raccoglie proprio il nucleo della dottrina ildegardiana: la natura quale sacramento della presenza di Dio, la lode come risposta dell’uomo e la riconciliazione familiare quale frutto dello Spirito. In essa risuona il concetto di viriditas – la forza verdeggiante della vita – tipica di Ildegarda, l’energia spirituale che infonde vitalità e armonia, legando la bontà della creazione alla guarigione fisica e spirituale.

A livello dottrinale, la preghiera richiama l’unità tra persona, famiglia e natura, in linea con la dottrina cattolica sull’uomo come “steward del creato” (cfr. Laudato Si’, Papa Francesco) e sulla famiglia come “chiesa domestica” (cfr. Lumen Gentium, 11).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è esplicitamente rivolta a Santa Ildegarda di Bingen, invocata come maestra di luce e armonia, fonte di saggezza e guida tra cielo e terra. In quanto santa e dottore della Chiesa, Ildegarda è vista come intercessora potente e vicina, capace di comprendere le aspirazioni umane all’armonia, alla pace e alla riconciliazione. La sua esperienza di mistica che ha contemplato, cantato e difeso la bellezza del creato la rende protettrice di coloro che cercano l’incontro tra spiritualità e vita quotidiana, tra fede e cura del mondo.

Si fa riferimento a lei anche come Vergine sapiente, radicandola nella tradizione delle sante dotate del dono della contemplazione e della conoscenza, incoraggiando così i fedeli a guardare a lei come guida nei percorsi di crescita interiore e familiare. È questo legame tra contemplazione e azione, tipico della santità ildegardiana, a muovere il popolo cristiano a ricorrere a lei, riconoscendone il ruolo di mediatrice di luce.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici affrontati

I beneficiari principali della preghiera sono le famiglie e, più in generale, tutti coloro che aspirano alla riconciliazione interpersonale e all’armonia con il creato. La supplica esplicita: Benedici le nostre famiglie, chiedendo a Ildegarda di essere mediatrice di unità, tenerezza e forza, virtù necessarie per sanare la frammentazione e far fiorire lo spirito di perdono.

Attraverso i riferimenti a “pace viva”, “dolcezza della casa”, “gioia semplice”, la preghiera affronta bisogni spirituali quali la serenità interiore, la gratitudine, la capacità di vedere in ogni cosa un riflesso del Divino e di riscoprire la felicità nell’ordinario. Non mancano contenuti relativi a bisogni fisici, poiché la salute e la vitalità che sgorgano dalla “viriditas” (vigore della natura) si riflettono anche sul benessere delle relazioni e del corpo.

In sintesi, le richieste abbracciano sia la pace domestica e la riconciliazione familiare che il bisogno di una conversione ecologica, cioè il riallineamento tra uomo e ambiente secondo il disegno divino.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

Tra i temi teologici di rilievo emergono:

  • La celebrazione della creazione: il creato come riflesso della felicità divina (cfr. Genesi 1:31: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”).
  • La riconciliazione e la pace: il perdono che rifiorisce come un “giardino nuovo” (cfr. Efesini 2,14: “Egli è la nostra pace, colui che… ha abbattuto il muro di separazione”).
  • L’unità familiare: come immagine dell’unità trinitaria (cfr. Giovanni 17:21: “Siano una sola cosa, come noi”).
  • Gratitudine e lode a Dio per la sapienza della creazione (cfr. Salmo 104: “Benedici, anima mia, il Signore!… Che numerose sono le tue opere, o Signore!”).
  • Santità femminile e sapienza: la santa è presentata come “maestra di luce”, in continuità con la tradizione patristica che esalta la sapienza come voce di Dio (cfr. Proverbi 8; cfr. anche Ildegarda, Scivias: “L’animo umano viene illuminato dalla luce divina”).

Il pensiero di Ildegarda, inoltre, richiama frequentemente la “viriditas”, “l’energia verdeggiante di Dio”, come nella sua opera Physica, ricorrendo al leitmotiv della creazione come medicina spirituale e fisica.

“In tutte le creature si manifesta la forza di Dio, che le ha fatte per la salute degli uomini” (S. Ildegarda, Liber divinorum operum).

5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica si configura principalmente come una preghiera di lode – “innalziamo a te il nostro canto di lode… Lodiamo te…” – ma integra elementi marcati di intercessione (“Benedici le nostre famiglie… fa’ che… possiamo risvegliare…”), e di ringraziamento (“insegni gratitudine per il Creatore… che ha intessuto la nostra umanità”). Trasversalmente, richiama la penitenza e la conversione (“riconciliazione familiare… lo spirito di perdono…”).

Nella tradizione liturgica cattolica, preghiere simili trovano posto:

  • Nei tempi forti dell’anno liturgico, come l’ (tempo di attesa e preparazione) e la Pasqua (tempo di rinascita e riconciliazione).
  • In occasione di celebrazioni familiari (matrimoni, anniversari, benedizioni delle case).
  • Durante festeggiamenti di santi particolarmente legati al creato o alla famiglia, come la memoria liturgica di Santa Ildegarda (17 settembre).

Nei monasteri benedettini, la preghiera può essere integrata nelle Lodi mattutine o nelle Vespri, come atto di ringraziamento e intercessione.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Per valorizzare la preghiera a Santa Ildegarda occorre tener conto di:

  • Nella preghiera personale: Si suggerisce di recitarla al mattino come invocazione per vivere la giornata nell’armonia del creato e nella riconciliazione familiare. Può essere meditata davanti a un’immagine di santa Ildegarda o nel silenzio della natura.
  • In famiglia: La sera, prima dei pasti, dopo una discussione o un momento difficile, la preghiera può essere condivisa all’interno del nucleo familiare per chiedere il dono della pace e della gratitudine reciproca.
  • In ambito comunitario: Può essere inserita nella liturgia delle ore, in un ritiro spirituale, in occasioni di benedizione delle famiglie o durante giornate di riflessione sulla cura del creato.
  • Durante l’anno liturgico: È particolarmente indicata nella festa di Santa Ildegarda (17 settembre), nella Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato (1° settembre), ma anche nelle domeniche in cui si proclama la bellezza del disegno divino.

Seguendo l’insegnamento di Ildegarda, si può accompagnare la recita della preghiera da un piccolo gesto concreto di gratitudine verso la natura – come una camminata contemplativa, la piantumazione di un fiore, o un atto di riconciliazione con un familiare – così da intrecciare la dimensione sacramentale della vita vissuta con la dimensione liturgica della lode e dell’.

In ogni caso, usare questa preghiera significa lasciarsi ispirare a trasformare la quotidianità in un luogo di luce, armonia e gratitudine, sotto la guida saggia e luminosa di Santa Ildegarda.

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