Supplica per la liberazione da ogni oppressione con l'aiuto di San Giovanni da Capestrano
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Supplica a San Giovanni da Capestrano
O glorioso San Giovanni da Capestrano, valoroso difensore della fede e scudo contro le tenebre, ci rivolgiamo a te con cuore umile e fiducioso. Guarda a noi, persone oppresse dal maligno, avvolte nell’ombra della paura e del tormento spirituale.
Tu che hai combattuto instancabilmente contro ogni forma di inganno e seduzione del nemico, sii il nostro potente intercessore presso il Signore. Imploriamo la tua protezione vigorosa: liberaci da ogni catena e schiavitù spirituale, dona luce dove ora regna la confusione, forza dove regna la debolezza.
Fa’ che possiamo sentire la tua presenza consolatrice accanto a noi, specialmente quando il peso delle prove sembra insostenibile. Rendici saldi nella fede, perseveranti nella preghiera, custoditi dal tuo mantello di carità.
Ti supplichiamo, San Giovanni, di non abbandonarci nelle lotte invisibili ma di accompagnarci con la tua intercessione celeste: affinché nessuna insidia, minaccia o tentazione possa più turbare il nostro cuore e la nostra anima. Ottienici dal Signore la liberazione dalle tenebre e la pace che solo l’amore di Dio sa donare.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La “Supplica a San Giovanni da Capestrano” s’inserisce in un ricco filone della spiritualità cattolica che vede i santi come intercessori potenti presso Dio, particolarmente nelle situazioni di oppressione e lotta contro il male. San Giovanni da Capestrano (1386-1456), francescano, giurista, predicatore, figura tra i santi famosi per il carisma della liberazione spirituale e della difesa della fede, specie in tempi di grande tribolazione religiosa e sociale. Contemporaneo di San Bernardino da Siena, Giovanni fu particolarmente devoto alla misericordia divina e venne venerato come potente ausiliatore contro le forze del male e le tentazioni.
Dottrinalmente, la preghiera riflette la comprensione cattolica della comunione dei santi (Simbolo degli Apostoli), secondo cui i fedeli sulla terra possono rivolgersi ai santi glorificati perché preghino e ottengano grazie da Dio. Essa attinge inoltre alla spiritualità liturgica e biblica della lotta tra luce e tenebre (Colossesi 1,13: “Ci ha liberati dal potere delle tenebre…”), e si radica nella richiesta costante di protezione e liberazione, elementi centrali della fede e della preghiera cristiana fin dagli inizi.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Questa preghiera si rivolge direttamente a San Giovanni da Capestrano, invocandolo come defensore della fede e scudo contro le tenebre, un titolo che richiama sia la sua biografia (predicatore, esorcista, condottiero spirituale) sia la devozione popolare maturata nel tempo. La scelta di rivolgersi a lui scaturisce dai molteplici episodi storici che lo videro impegnato senza sosta contro forme di eresia, corruzione morale e sopraffazione spirituale, sia nelle città italiane sia nei Balcani minacciati dagli ottomani.
Giovanni da Capestrano è stato canonizzato proprio per questa straordinaria capacità di sostenere i fedeli nel pericolo e nella lotta contro il male spirituale. In tal senso, la preghiera individua in lui non solo un esempio di fede, ma un amico e protettore celeste per quanti soffrono oppressioni invisibili.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Nella supplica, i beneficiari sono le persone oppresse dal maligno, quanti vivono situazioni di paura, confusione, tormento interiore, o avvertono le pressioni del male nella propria vita. Le richieste fatte tramite l’intercessione del santo evidenziano bisogni profondamente umani e spirituali:
- Liberazione da catene e schiavitù spirituali: si chiede aiuto contro le tentazioni, i pensieri ossessivi, le dipendenze o gli stati di angoscia che possono essere avvertiti come oppressive “schiavitù” dell’anima.
- Luce e chiarezza: invocando “dona luce dove regna la confusione”, si chiede discernimento, chiarezza nelle scelte, liberazione dalle illusioni degli spiriti ingannatori.
- Forza e perseveranza: “forza dove regna la debolezza”, per resistere nelle prove, specialmente quando esse sembrano insopportabili.
- Consolazione e pace: viene richiesta la presenza consolatrice del santo, specie nei momenti di solitudine o sconforto, e la pace interiore donata da Dio.
Questi bisogni spirituali si riflettono spesso anche su un piano fisico/psicosomatico: chi soffre spiritualmente sperimenta anche angosce e malesseri concreti. La fede cristiana, infatti, tiene insieme corpo, anima e spirito, e le preghiere di supplica non trascurano mai questa visione integrale della persona umana.
4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti
La supplica contiene numerosi richiami teologici profondi:
- La lotta contro il male e la potenza di Cristo: “ci rivolgiamo a te… oppresse dal maligno… schiavitù spirituale”, richiama la costante battaglia narrata nel Nuovo Testamento tra il Cristo e le potenze avverse (cfr. Efesini 6,10-18: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, perché possiate resistere alle insidie del diavolo”).
- L’intercessione dei santi: tipico della tradizione patristica, come afferma Sant’Ambrogio:
“Le vite dei santi servono da modelli, le loro intercessioni ci ottengono aiuto”
(De Viduis, X, 61). - La consolazione e la forza della fede: “rendici saldi nella fede, perseveranti nella preghiera”, in linea con il comando paolino:
“Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”
(Romani 12,12). - La liberazione e la pace in Dio: “ottenici dal Signore la liberazione dalle tenebre e la pace che solo l’amore di Dio sa donare”, in sintonia con il vangelo di Giovanni:
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”
(Giovanni 14,27).
Inoltre, la cultura cristiana ha attribuito ai santi “esorcisti”, come Giovanni da Capestrano, uno speciale carisma di intercessione presso Dio contro le potenze infernali, in continuità con la tradizione biblica che vede uomini giusti farsi scudo del popolo presso Dio (Mosè, Daniele, Elia…).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La supplica a San Giovanni da Capestrano si caratterizza soprattutto come preghiera di intercessione, ma contiene anche accenti di invocazione di liberazione (espressamente “liberaci da ogni catena e schiavitù spirituale”) e di lode (quando si riconoscono le virtù eroiche e l’opera del santo). Non manca una vena di penitenza (l’ammettere di trovarsi in condizioni di debolezza e bisogno).
Liturgicamente, il formulario non è parte del Messale o della Liturgia delle Ore ufficiali, ma può essere usato nelle devozioni private, nei momenti di adorazione, oppure come supplica all’interno di celebrazioni comunitarie dedicate ai santi. San Giovanni da Capestrano si festeggia il 23 ottobre nel calendario cattolico: in questa data la supplica trova la collocazione più naturale.
Nelle tradizioni popolari, preghiere simili sono usate in occasione di novene, tridui, processioni, o durante particolari bisogni della collettività (epidemie, guerre, calamità).
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi dell’anno liturgico
La Supplica a San Giovanni da Capestrano può essere utilizzata:
- Nella preghiera personale: al mattino per chiedere protezione nella giornata, durante momenti di prova o tentazione, prima del sacramento della riconciliazione, o anche all’interno della pratica della “lectio divina” quando si medita su temi di lotta spirituale.
- Nella preghiera comunitaria: durante incontri di preghiera, nella recita del rosario, in gruppi carismatici, nella catechesi su argomenti riguardanti la libertà interiore o il combattimento spirituale. Può essere recitata coralmente dopo la lettura della sua biografia o come conclusione di un momento di adorazione eucaristica.
- Nei tempi dell’anno liturgico: la supplica è particolarmente adatta durante la Quaresima, periodo di lotta contro il peccato, oppure nel mese di ottobre, vicino alla memoria liturgica del santo. È anche raccomandabile durante i periodi di crisi personali o comunitarie, quali malattie, calamità, periodi di persecuzione spirituale.
Alcuni suggerimenti pratici:
- Accompagnare la supplica con la lettura di brani biblici sulla vittoria di Cristo sul male (Gv 16,33; Ef 6,12).
- Preparare una novena con la supplica, aggiungendo per nove giorni brevi intenzioni o litanie rivolte a San Giovanni.
- Usare la supplica come preghiera di conclusione nella confessione comunitaria o nelle veglie di preghiera.
- Affiancare la preghiera a piccoli atti concreti di carità in onore del santo, sull’esempio della sua vita donata agli ultimi.
In definitiva, la supplica a San Giovanni da Capestrano è uno strumento potente e attuale, radicato nella dottrina e nella spiritualità della Chiesa, per invocare la protezione e la liberazione di Dio attraverso i santi nel cammino quotidiano verso la luce e la pace.
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