Preghiera ai Santi Marcellino e Pietro per la Liberazione dal Male e dalle Inquietudini

Preghiera ai Santi Marcellino e Pietro per la Liberazione dal Male e dalle Inquietudini
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Pietro, San Marcellino, ascoltate il nostro cuore: vi chiediamo con fiducia, pregate per noi e per le nostre famiglie.

Dissolvete ogni male, spegnete le nostre paure; guidateci verso la pace interiore, proteggendo ogni nostra giornata.

Vorreste, per chi vive l’ansia e il timore, concedere la vostra forza, la vostra intercessione?

Custoditeci con la vostra protezione spirituale, liberate i nostri cuori e le nostre case da tutto ciò che ferisce.

Pace, protezione, serenità: chiediamo tutto questo per ogni persona, per ogni famiglia. Accompagnateci con la vostra luce.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera è profondamente radicata nell’antica tradizione cristiana dell’invocazione dei santi, un elemento distintivo tanto nella spiritualità cattolica quanto ortodossa. La preghiera fa appello a Pietro e San Marcellino: due figure che occupano una posizione di rilievo nel martirologio della Chiesa primitiva. San Pietro, apostolo e primo papa, è simbolo universale di fede, fondamento della Chiesa (Mt 16,18), guida spirituale e segno della misericordia divina. San Marcellino, presbitero romano e martire sotto Diocleziano, viene ricordato per il suo coraggio e la sua fedeltà fino alla morte, come attestano antichi martirologi e le testimonianze patristiche.

Dottrinalmente, la preghiera riflette la credenza nella intercessione dei santi: coloro che, già partecipando della visione beatifica presso Dio, possono presentare le suppliche dei fedeli, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 956: «La loro intercessione è il più alto servizio al disegno di Dio»). Questo dialogo spirituale, iscritto nelle radici della liturgia cristiana fin dai primissimi secoli, si basa sul dogma della Comunione dei santi (CCC 957), cioè quell’intima comunione che lega le anime in Cristo, attraverso la preghiera reciproca tra i credenti in terra e quelli in cielo. Nel contesto sociale contemporaneo, attraversato da ansie, paure e insicurezze personali e familiari, questa richiesta di pace, protezione e liberazione ribadisce che la fede cristiana non è solo personale, ma anche comunitaria, e trova nelle figure dei santi dei modelli di intercessione e vicinanza.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è diretta a San Pietro e San Marcellino. La scelta dei destinatari non è casuale:

  • San Pietro: come primo tra gli apostoli e “roccia” della Chiesa, rappresenta la fede incrollabile e la capacità di rialzarsi dopo il peccato (Lc 22,32; Gv 21,15-19). È invocato come protettore della Chiesa universale, delle famiglie e delle comunità cristiane.
  • San Marcellino: martire delle persecuzioni romane e noto per il suo coraggio di fronte alle avversità e per l’azione pastorale accanto ai bisognosi. Viene invocato, per tradizione, dove è avvertita la necessità di protezione, coraggio e pace.

I santi, nella tradizione cristiana, sono visti come amici celesti e avvocati degli uomini presso Dio, modelli di santità da imitare e “ponte” tra la vita terrena e quella divina. Si invocano i loro nomi per avere guida, aiuto e conforto.

In particolare, la preghiera si rivolge a loro con fiducia, chiedendo ascolto, protezione dal male, sostegno contro l’ansia e la paura, e una profonda pace interiore. La menzione esplicita alle “nostre famiglie” evidenzia l’importanza comunitaria della supplica, per la stabilità e serenità dell’ambiente domestico e sociale.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede per tre cerchie concentriche di beneficiari:

  • Chi prega personalmente: ogni singolo fedele che si rivolge ai santi per sé stesso.
  • Le famiglie: il nucleo primario di comunità, ritenuto dalla Chiesa “Chiesa domestica” (LG 11).
  • Tutte le persone: come recita l’ultima invocazione (“per ogni persona, per ogni famiglia”), la supplica è universale.

I bisogni affrontati sono manifestamente sia spirituali che fisici, espressi secondo la sensibilità dei nostri tempi:

  • Liberazione dal male: il termine “dissolvete ogni male” richiama la richiesta del Padre Nostro “liberaci dal male” (Mt 6,13), sia nelle sue forme interiori (tentazioni, peccato, angoscia) sia esteriori (pericoli, violenze, discordie).
  • Guarigione dalle paure e dall’ansia: viene esplicitata l’attuale problematica dell’ansia, sempre più diffusa.
  • Pace interiore e serenità: un bene oggi quanto mai ricercato, che i santi sono invocati ad ottenere per noi con la loro intercessione.
  • Protezione spirituale nella vita quotidiana, sul cuore e sulla casa: la richiesta di una custodia che sia insieme difesa dal male e orientamento verso la luce.

In questo modo la preghiera si fa carico delle sofferenze, delle fragilità e delle necessità spirituali comuni di oggi, inserendole nel dialogo con la comunione dei santi.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

I principali temi teologici evocati dalla preghiera sono:

  • Intercessione dei santi: come ribadito da San Girolamo, “Se gli Apostoli e i Martiri, essendo ancora in corpo, possono pregare per altri, quanto più dopo la corona, la vittoria e il trionfo?” (
    PL XXIII, 492
    ).
  • Vittoria contro il male: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (Rm 12,21), richiamato dall’invocazione a “dissolvere il male”.
  • Pace interiore: Gesù dice “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (Gv 14,27).
  • Preghiera comunitaria per la famiglia: il Nuovo Testamento invita a rivolgersi a Dio “pregate gli uni per gli altri” (Gc 5,16); la famiglia è santuario della vita e della fede (Amoris Laetitia 67).
  • Protezione spirituale: “Il Signore custodisce tutti quelli che lo amano” (Sal 145,20).

In questa preghiera, la Chiesa riconosce la presenza viva dei santi, le necessità umane dell’uomo contemporaneo e l’universalità della grazia. Il legame tra l’intercessione dei santi e la forza della fede viene costantemente ribadito dai Padri della Chiesa e nei testi liturgici antichi.

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica appartiene principalmente al genere dell’intercessione, poiché domanda ai santi di pregare per noi, e del soccorso spirituale (liberazione, protezione, pace). In parte accoglie elementi di lode (alla luce dei santi e alla loro potenza intercessoria) e di implorazione. Non contiene espressioni di ringraziamento né penitenti, ma si colloca pienamente nella tradizione della preghiera di intercessione.

Nella tradizione liturgica della Chiesa Cattolica, la preghiera ai santi viene inserita in molte forme: litanie (ad esempio le Litanie dei Santi), preghiere propriamente martirologiche, suppliche private e pubbliche, novene, processioni. I santi Pietro e Marcellino sono celebrati insieme nella memoria liturgica il 2 giugno secondo il martirologio romano.

Questa preghiera, anche se di composizione recente, risuona di quella tradizione secolare che trova espressione nella fede nel potere di intercessione dei santi per la Chiesa e per la famiglia.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nel ciclo liturgico

Per integrare questa preghiera nel cammino di fede quotidiana o comunitaria si suggerisce:

  • Preghiera personale: Recitala ogni mattina o sera per affidare la giornata o la famiglia alla protezione dei santi, soprattutto nei momenti di grande ansia o turbamento.
  • Preghiera familiare: Può essere inserita durante momenti di preghiera in casa (prima dei pasti, la domenica, nelle ricorrenze familiari, nelle difficoltà comuni).
  • Preghiera comunitaria: Adatta come invocazione corale all’inizio di incontri parrocchiali/di gruppo, oppure come conclusione di un Rosario o di una novena, specialmente nelle parrocchie dedicate ai santi Pietro e Marcellino.
  • Tempi liturgici: Particolarmente indicata il 2 giugno (memoria di Pietro e Marcellino), durante la settimana dei santi, o nelle celebrazioni per la famiglia. Può anche essere valorizzata durante il tempo di Pentecoste (quando il tema della pace e della comunione è centrale) o nei momenti difficili dell’anno (inizio scuola, crisi familiari, epidemie, ecc.).

Per intensificare la sua efficacia spirituale, si può:

  • Affiancare la preghiera a un breve momento di silenzio per ascoltare ciò che il cuore suggerisce.
  • Accompagnarla con la lettura di un brano biblico (Gv 14,27; Fil 4,6-7; Sal 91).
  • Utilizzarla come meditazione personale prima di dormire o dopo la comunione eucaristica.

Infine, questa preghiera, breve ma intensa, funge da ponte tra la nostra vulnerabilità e l’amore materno della Chiesa che, nella comunione dei santi, trova sempre rifugio, sostegno e speranza.

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