Dialogo con l'Angelo Custode

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Caro Angelo Custode,
Oggi voglio parlarti con il cuore. Grazie perché mi sei sempre vicino, anche quando non ti vedo. Ti ringrazio per la tua protezione, per il tuo amore che mi abbraccia ogni giorno.
Quando ho paura o mi sento solo, so che tu sei lì a tenermi la mano. Ti chiedo di guidarmi oggi, proteggimi nei miei giochi, a scuola e con chi mi vuole bene.
Aiutami a essere gentile con gli altri e dammi coraggio quando qualcosa mi sembra difficile. Rimani accanto a me, caro Angelo, e custodisci anche tutti i bambini che come me hanno bisogno del tuo abbraccio.
Grazie, mio Angelo Custode, ti voglio bene.
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Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera all’Angelo Custode
La preghiera che inizia con “Caro Angelo Custode” si inserisce nella millenaria tradizione cristiana della devozione agli angeli. Essa poggia su un solido fondamento biblico e dottrinale: nella Sacra Scrittura, in particolare nel Vangelo secondo Matteo, Gesù afferma:
“Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.” (Matteo 18,10)Qui si manifesta l’idea che ogni persona sia affidata alla custodia di un angelo, già presente nell’Antico Testamento (cfr. Esodo 23,20) e sistematizzata nella dottrina cattolica dai Padri della Chiesa e dal Magistero.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica così insegna:
“Dal suo inizio fino alla morte, la vita umana è circondata dalla loro custodia e dalla loro intercessione.” (CCC 336)Questa preghiera scioglie in parole semplici il senso di fiducia e familiarità che fin da piccoli tanti fedeli cristiani sperimentano nei riguardi dell’angelo che, secondo la fede, accompagna ogni persona come segno dell’amorosa presenza di Dio.
Nella tradizione cattolica, in particolare, gli Angeli Custodi vengono venerati come esseri spirituali destinati da Dio a proteggere e guidare personalmente ogni individuo lungo il cammino della vita terrena. Il culto degli angeli ha trovato speciale risalto nella festività liturgica dei Santi Angeli Custodi (2 ottobre), ma permea la devozione quotidiana di moltissimi credenti.
2. I destinatari della preghiera e il perché
I destinatari diretti di questa preghiera sono gli Angeli Custodi, e più specificatamente l’angelo particolare assegnato da Dio a ciascun essere umano come guida e protettore spirituale. L’indirizzo personale (“caro Angelo Custode”) sottolinea la relazione unica e intima tra la persona in preghiera e il suo Angelo, colto come amico, guida e compagno di viaggio.
Questa identificazione personale rende la preghiera particolarmente adatta ai bambini, ma anche agli adulti che desiderano crescere in una fede umile e fiduciosa. Il motivo per cui ci si rivolge all’Angelo Custode trova ragione nella convinzione che egli, per designazione divina, abbia come missione specifica quella di assistere, custodire, illuminare e governare il fedele all'interno del mistero della salvezza (cfr. San Basilio Magno: “Ogni fedele ha al suo fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita”).
3. Beneficiari per cui intercede e bisogni affrontati
Il primo beneficiario della preghiera è chi la pronuncia: si chiede all’Angelo Custode aiuto concreto per essere protetto (“proteggimi nei miei giochi, a scuola e con chi mi vuole bene”), guidato (“guidami oggi”), consolato nei momenti di paura e solitudine, e sostenuto nel superare le difficoltà.
Nella parte finale (“custodisci anche tutti i bambini che come me hanno bisogno del tuo abbraccio”) il respiro della preghiera si amplia: il fedele intercede non solo per sé, ma include tutti i bambini che necessitano della protezione angelica. Questo ampliamento la rende non solo un atto personale ma anche un intercessione universale a favore degli innocenti, dei piccoli, dei più vulnerabili.
I bisogni spirituali affrontati sono molteplici:
- il bisogno di protezione fisica e morale
- il bisogno di sentirsi accompagnati e non soli
- il desiderio di crescere nella gentilezza e nel coraggio
- la richiesta di abbraccio, simbolo di amore e accoglienza
- il bisogno, di bambini e adulti, di modelli, aiuti e compagni nella fede
4. Temi teologici principali e citazioni
Tra i temi teologici che emergono da questa preghiera si possono individuare i seguenti:
- La vicinanza di Dio attraverso i suoi angeli: secondo la dottrina cristiana gli angeli sono ministri e messaggeri della sollecitudine di Dio, il modo concreto scelto da Dio per prendersi cura di ogni creatura umana.
- La fiducia e l’affidamento: la preghiera nasce da una fiducia illimitata, tipica di chi si sente amato e custodito, sull’esempio dell’atteggiamento di Gesù verso il Padre (cfr. Luca 18,17: “Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”).
- L’intercessione reciproca: si prega per sé e per gli altri (soprattutto i bambini), nel segno della comunione dei santi e della solidarietà spirituale.
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L’imitazione delle virtù angeliche: chiedendo aiuto per “essere gentile” e per “avere coraggio”, il fedele domanda di essere reso simile agli angeli nella purezza e nella forza, in linea con l’esortazione paolina:
“Siate imitatori di Dio, quali figli carissimi” (Efesini 5,1)
Nel pensiero dei Padri, basti ricordare san Gregorio Magno:
“Dobbiamo prestare fede alla rivelazione secondo cui ci sono spiriti celesti costituiti a nostro custodi”(Omelie sui Vangeli, 34).
5. Genere di preghiera e collocazione liturgica
Questa supplica si inquadra come una preghiera di lode (per il ringraziamento e il riconoscimento della bontà dell’angelo), di intercessione (per la richiesta di protezione e aiuto, sia per sé sia per altri bambini) e, velatamente, anche di affidamento (per la confidenza e l’abbandono fiducioso).
Nella tradizione liturgica e devozionale, le preghiere all’Angelo Custode hanno trovato spazio:
- nella preghiera del mattino e della sera, spesso suggerita per i bambini
- nel contesto dell’educazione familiare cristiana
- in particolari momenti dell’anno: Festa dei Santi Angeli Custodi (2 ottobre)
- in grembiulini e catechesi, inizio di scuola, momenti di difficoltà, affidamento a Dio dei più piccoli.
Il tono semplice e colloquiale ne fa una delle “preghiere del cuore”, in cui la teologia viene trasmessa attraverso l’intimità e la spontaneità, raccordandosi così alla tradizione orale, domestica e catechistica della Chiesa.
6. Indicazioni pratiche: come utilizzarla
Questa preghiera si presta a diversi usi pratici, sia nel contesto personale che comunitario:
- Preghiera personale quotidiana: al risveglio, prima di dormire, o nei momenti di difficoltà, per rinnovare il senso della protezione divina e l’affidamento all’Angelo Custode.
- In famiglia: pregata insieme da genitori e figli, come rituale che rafforza la fede domestica e trasmette fiducia e pace ai bambini.
- In catechesi e oratorio: può essere recitata in gruppo, specie con bambini o ragazzi, come esempio di preghiera spontanea e per iniziare o concludere incontri.
- Durante l’anno liturgico: particolarmente adatta in occasione della festa dei Santi Angeli Custodi (2 ottobre), dell’inizio dell’anno scolastico, oppure nei periodi (come Avvento, Quaresima) in cui si sottolinea la fiducia nella provvidenza e nell’aiuto celeste.
- Momenti di difficoltà o paura: suggerita ai bambini per vincere ansia e sfiducia, ricordando la presenza costante dell’Angelo come segno della tenerezza di Dio.
Nella sua semplicità, questa preghiera può essere affidata come ponte verso una spiritualità più solida e consapevole anche per gli adulti, suggerendo la confidenza senza vergogna verso il Dio-Amore che ci accompagna e ci abbraccia attraverso i suoi angeli.
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