Dialogo dei Bambini con l'Angelo Custode

Destinatari:  Angelo Custode personale
Beneficiari:  Bambini
Temi:  Protezione
Tipologie:  Dialogo semplice
Dialogo dei Bambini con l'Angelo Custode
Ascolta la Preghiera

Caro Angelo Custode,

so che tu mi sei sempre vicino. Voglio dirti grazie per tutte le volte che mi proteggi, soprattutto quando ho un po’ di paura o quando qualcosa mi preoccupa.

Oggi ti chiedo di accompagnarmi in tutto quello che farò: mentre vado a scuola, quando gioco con gli amici, e anche quando sono a casa con la mia famiglia.

Se vedo qualcosa che mi fa paura, aiutami a sentirmi al sicuro perché so che tu mi guardi e mi difendi. Fa’ che ascolti sempre la tua voce gentile che mi aiuta a scegliere il bene.

Ti ringrazio di cuore e ti chiedo di guidarmi e proteggermi durante tutta la giornata.

Amen

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Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera al proprio Angelo Custode rappresenta una delle più antiche e diffuse pratiche devozionali cristiane. Affonda le sue radici nella convinzione, solidamente fondata sia su Scrittura che su tradizione cristiana, che ogni persona riceva da Dio uno spirito angelico incaricato di accompagnarla, proteggerla e guidarla nel cammino della vita. Questa dottrina è sostenuta dai testi biblici, come in Matteo 18,10:

«Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.»

Padri della Chiesa, tra cui San Basilio Magno, San Gregorio di Nissa e San Tommaso d’Aquino, hanno approfondito e trasmesso questa verità, sottolineando la presenza personale e premurosa degli Angeli Custodi presso ciascun fedele. La Chiesa ha fatto propria questa certezza, istituendo persino una specifica memoria liturgica: la festa dei Santi Angeli Custodi, il 2 ottobre.

La preghiera qui riportata si colloca nel solco di questa visione dottrinale: parte dal riconoscere la presenza costante dell’angelo, ringraziando per la protezione ricevuta, ed esprime la richiesta di aiuto nelle situazioni concrete della vita quotidiana.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario di questa preghiera è il proprio Angelo Custode personale. È un angelo, fra “le miriadi di spiriti celesti al servizio di Dio” (cfr. Ebrei 1,14), che per volontà divina “veglia” su ogni uomo. La relazione personale con il proprio angelo è uno dei tratti peculiari di questa devozione: si prega non genericamente un angelo, ma “il proprio”, quello che Dio ha affidato, per la durata della vita terrena, come guida e difensore.

La preghiera, data la semplicità del linguaggio, si rivolge specialmente ai bambini, ma può essere utilizzata da chiunque desideri affidarsi con fiducia infantile all’angelo assegnatogli, riconoscendone la vicinanza affettuosa. Questa scelta evidenzia la natura tanto personale quanto filiale della devozione, rifuggendo ogni astrattezza e impersonalità, e stabilendo con l’angelo un rapporto di confidenza, riconoscenza e supplica semplice.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Il beneficiario diretto della preghiera è chi la recita, la cui richiesta si concentra su bisogni spirituali e materiali concreti:

  • Protezione: Si fa memoria dei momenti di “paura” e “preoccupazione”, affidandosi alla custodia dell’angelo contro ogni pericolo visibile o invisibile, fisico o spirituale.
  • Accompagnamento: La supplica riguarda la presenza dell’angelo in tutte le attività giornaliere: scuola, giochi, vita familiare, manifestando così una fiducia nella sua compagnia costante.
  • Guida morale: Si chiede espressamente di riconoscere “la voce gentile” dell’angelo, per distinguere il bene e sceglierlo concretamente ogni giorno.
  • Serenità interiore: Di fronte alle paure o ai turbamenti, si domanda la grazia di “sentirsi al sicuro”, sapendo di essere custoditi e amati.

Viene così abbracciata tutta la dimensione dell’esistenza personale: la protezione fisica dalle difficoltà, la sicurezza psicologica contro ansie o minacce, e la guida spirituale per il discernimento quotidiano.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

In questa preghiera ritroviamo alcuni pilastri dell’antropologia e dell’angelologia cristiana:

  • La presenza personale e provvidente dell’angelo custode: Come insegna il Salmo 91,11: «Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie».
  • L’intercessione angelica: gli angeli accompagnano, proteggono e suggeriscono il bene. San Tommaso d’Aquino li definisce “gli amici più fedeli dell’uomo”, strumenti della divina misericordia presso ciascun battezzato (Summa Theologiae, I, q. 113).
  • L’importanza del discernimento: La richiesta di ascoltare la “voce gentile” dell’angelo richiama la costante battaglia spirituale (Efesini 6,12: «La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro [...] gli spiriti del male»).
  • La semplicità dei piccoli: Riprendendo Matteo 18,10 e il valore della fiducia semplice che Gesù raccomanda (“Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” - Mt 18,3), la preghiera riflette perfettamente questa spiritualità.

Dal punto di vista patristico, celebri sono le parole di San Basilio Magno:

«Ogni fedele, a suo fianco, ha un angelo come protettore e pastore, che lo guida verso la vita» (Adversus Eunomium III,1).

Inoltre, la voce del Magistero riafferma costantemente il valore della devozione agli angeli, come eloquentemente ribadito nel Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 336):

«Dal suo inizio fino alla morte, la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. […] Ogni fedele ha al suo fianco un angelo come protettore e pastore».

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera all’angelo custode presentata è esplicitamente una preghiera di intercessione e di richiesta, con elementi di ringraziamento e una sfumatura di lode per l’opera di cura e per la bontà di Dio che assegna agli uomini i suoi angeli. Non contiene formule penitenziali né di adorazione (che sono rivolte solo a Dio).

Questa preghiera rientra nella tradizione orante personale quotidiana, soprattutto infantile e domestica. Tuttavia, la preghiera agli angeli è presente anche nella liturgia della Chiesa. Oltre alla memoria obbligatoria dei Santi Angeli Custodi (2 ottobre), molti riti liturgici (come la celebrazione del Battesimo, la Messa degli Angeli, la Liturgia delle Ore – ad esempio nelle lodi del lunedì) fanno memoria e richiedono la loro intercessione.

Nella tradizione popolare, la “preghiera all’angelo custode” viene inoltre recitata al risveglio, prima di dormire, o nei momenti di timore o bisogno di speciale protezione.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici

Per la preghiera personale, questa formula può essere utilizzata quotidianamente, specialmente da bambini ma anche da adulti che desiderino riscoprire la fiduciosa “piccolezza evangelica”. Può essere recitata:

  • Al mattino, prima di affrontare la giornata;
  • Prima di andare a scuola o intraprendere un’attività impegnativa;
  • Nei momenti di paura, tristezza o preoccupazione;
  • Alla sera, come ringraziamento per la protezione ricevuta.

In ambito comunitario, può essere inserita:

  • Durante la catechesi parrocchiale dei bambini;
  • In occasioni di benedizione o affidamento (ad esempio all’inizio di un percorso scolastico, di un viaggio);
  • Nelle celebrazioni di famiglia o gruppo in occasione della festa degli Angeli Custodi (2 ottobre);
  • In veglie di preghiera per bambini e ragazzi.

Tempi liturgici privilegiati:

  • Il 2 ottobre, festa dei Santi Angeli Custodi;
  • Durante il tempo ordinario, quando si vuole educare ad una spiritualità concreta e “domestica” della fede;
  • Come supporto nei tempi di maggior insicurezza, tribolazione o situazione di crisi personale o familiare.

Inoltre, può essere adattata e arricchita secondo la necessità, o personalizzata in base alle situazioni concrete vissute dal fedele.

In sintesi, questa preghiera manifesta la tenerezza e la concretezza della sollecitudine divina tramite le sue creature angeliche, restituendo al quotidiano uno sguardo soprannaturale pieno di affidamento, riconoscenza e serenità.

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