Supplica a San Lorenzo per la generosità dei Benefattori

Destinatari:  San Lorenzo
Beneficiari:  Benefattori
Tipologie:  Supplica
Supplica a San Lorenzo per la generosità dei Benefattori
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Supplica a San Lorenzo per i Benefattori

O glorioso San Lorenzo, che hai testimoniato con la vita l'amore ai poveri e la generosità fino al dono supremo, volgi il tuo sguardo su tutti i benefattori che, guidati dalla carità, sostengono chi è nel bisogno e aiutano la Chiesa nel suo servizio.

Tu che hai riconosciuto nei poveri il vero tesoro di Cristo, intercedi presso il Signore affinché doni ai benefattori la ricompensa promessa ai cuori generosi. Fa’ che sperimentino la gioia autentica data dal donare, e che la tua testimonianza susciti sempre nuovi cuori capaci di condividere, di avere cura, di costruire speranza e fraternità.

O San Lorenzo, accompagna quanti si impegnano per i fratelli più bisognosi, dona loro forza e perseveranza, e prega perché non venga mai meno lo slancio della loro generosità. Fa’ che la loro opera sia luce per il mondo e seme di bene nella Chiesa e nella società.

Per tua intercessione, ottieni per loro le benedizioni del Cielo e fa’ crescere in tutti noi il desiderio di servire i poveri con cuore aperto e mani generose. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La "Supplica a San Lorenzo per i Benefattori" si inserisce in un contesto spirituale ricco di significato per la vita della Chiesa e dei fedeli. La figura di San Lorenzo, diacono e martire romano del III secolo, è paradigmatica di una Chiesa che trova nel servizio ai poveri il cuore della sua missione evangelica. La preghiera raccoglie la profonda consapevolezza che la carità verso i bisognosi non è solo opera di misericordia, ma anche atto di culto, partecipazione al mistero pasquale di Cristo.

Il testo si basa su quella dottrina per cui l’amore concreto verso il prossimo, e in particolare verso i poveri, è intrinsecamente legato all’amore per Dio (cfr. Mt 25,40: “Quanto avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”). Proprio in questa linea, la tradizione cristiana considera benefici e donazioni caritatevoli non semplice filantropia, ma autentica partecipazione alla missione salvifica della Chiesa. San Lorenzo, celebrato per aver distribuito i beni della comunità tra i poveri e per aver riconosciuto nei bisognosi il “vero tesoro della Chiesa”, diventa intercessore privilegiato di tutti coloro che oggi sostengono la missione ecclesiale tramite la loro generosità.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La supplica è dichiaratamente rivolta a San Lorenzo, invocato quale modello e protettore di tutti i benefattori. Il motivo di questa scelta risiede nel fatto che proprio lui, come diacono, era preposto all’amministrazione dei beni della comunità per sostenere poveri, vedove e orfani. La tradizione racconta che, quando gli fu chiesto di consegnare i tesori della Chiesa all’imperatore, San Lorenzo radunò i poveri serviti e dichiarò: “Ecco il tesoro della Chiesa”.

Si ricorre quindi alla sua potente intercessione, pienamente fiduciosi che egli comprenda e sostenga quanti, anche oggi, con spirito di carità, si fanno solidarietà concreta verso chi è nel bisogno. San Lorenzo diventa acclamato mediatore tra i benefattori e Dio, colui che accompagna e protegge chi sostiene l’opera della Chiesa attraverso doni materiali e spirituali.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede in modo particolare per i benefattori: uomini e donne che, guidati dalla carità cristiana, sostengono chi è in difficoltà e contribuiscono alla missione della Chiesa. Si tratta di persone che offrono tempo, risorse, energie o beni materiali per rispondere alle molteplici situazioni di necessità: povertà, malattia, solitudine, emergenze umanitarie.

Gli specifici bisogni per i quali si implora l’aiuto divino riguardano sia la sfera spirituale (“fa’ che sperimentino la gioia autentica data dal donare”, “forza e perseveranza”, “slancio della generosità”), sia quella pratica e quotidiana legata al servizio (“dona loro le benedizioni del cielo”, “fa’ che la loro opera sia luce per il mondo”). La supplica desidera che i benefattori siano sostenuti nella fatica della loro opera e che il loro esempio susciti nella comunità ecclesiale un rinnovato slancio di servizio e attenzione verso i poveri.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Diversi sono i temi teologici che emergono dalla supplica:

  • La carità come imitazione di Cristo: Il riferimento a San Lorenzo richiama il dono di sé, in cui la carità va fino alla fine, secondo il comando del Signore. “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,39). Anche la prima Lettera di Giovanni commenta:
    “Chi ha dei beni e vede il suo fratello nel bisogno e chiude il cuore, come può l’amore di Dio rimanere in lui?” (1Gv 3,17)
  • La ricompensa promessa ai generosi: La supplica chiede per i benefattori la “ricompensa promessa”. Gesù stesso dichiara:
    “E chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è mio discepolo, in verità vi dico: non perderà la sua ricompensa.” (Mt 10,42)
  • I poveri come tesoro della Chiesa: La citazione, “Tu che hai riconosciuto nei poveri il vero tesoro di Cristo”, richiama la dottrina dei Padri, tra cui sant’Ambrogio:
    “I poveri sono i tesori della Chiesa” (De officiis)
  • La dimensione comunitaria del dono: La supplica sottolinea che la generosità costruisce “speranza e fraternità” e diventa “seme di bene nella Chiesa e nella società”, richiamando il richiamo paolino alla Chiesa come corpo in cui ogni membro è chiamato alla corresponsabilità (cfr. 1Cor 12).

Il testo, dunque, si fonda su una visione profondamente cristiana della carità, che – come afferma san Giovanni Crisostomo – “è la più grande delle virtù, la madre e radice di ogni bene” (Omelie su san Matteo).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica è principalmente una preghiera di intercessione: si chiede a San Lorenzo di pregare per i benefattori, invocando su di loro forza spirituale, perseveranza e la benedizione di Dio. Contiene però anche note di lode per la testimonianza del Santo (“glorioso San Lorenzo, che hai testimoniato con la vita l’amore ai poveri”) e invocazione per il bene della Chiesa universale. Non è una preghiera penitenziale né di ringraziamento diretto, ma esprime ammirazione e desiderio di imitazione della carità vissuta da Lorenzo.

Nella tradizione liturgica, preghiere simili compaiono nei giorni dedicati alla memoria dei martiri e dei santi della carità, soprattutto nella festa di San Lorenzo (10 agosto). La Chiesa inserisce frequentemente preghiere analoghe nelle intenzioni dei fedeli durante la Messa, in occasione di raccolte per i poveri, benedizioni dei benefattori o incontri di carità.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi liturgici

La "Supplica a San Lorenzo per i Benefattori" è molto versatile e può essere impiegata in diversi contesti.

  • Nella preghiera personale: Chi desidera pregare per i benefattori o essere sostenuto nel proprio impegno caritativo può recitarla durante la preghiera quotidiana, magari prima di intraprendere un servizio ai poveri o durante un momento di meditazione sul senso della carità cristiana.
  • In ambito comunitario: La preghiera è particolarmente adatta per essere recitata in gruppi parrocchiali, associazioni di volontariato cristiano, movimenti ecclesiali dedicati alla solidarietà, o nel contesto di giornate di ritiro e formazione spirituale per operatori della carità. Può essere inserita durante la preghiera dei fedeli in occasione di raccolte straordinarie di offerte o in momenti di ringraziamento ai benefattori.
  • Nel calendario liturgico: Il giorno più indicato per questa supplica è la festa di San Lorenzo (10 agosto), ma è altrettanto opportuno utilizzarla durante il tempo ordinario in occasione di iniziative caritative, nella festa di Tutti i Santi o quando si commemorano altri martiri e santi della carità, come San Martino di Tours o Santa Elisabetta d’Ungheria. Può trovare posto anche nella “Giornata mondiale dei poveri” o in analoghe celebrazioni dedicate alla solidarietà.

In sintesi, questa supplica è uno strumento prezioso per ravvivare la coscienza ecclesiale del dono, rinnovare la gratitudine verso quanti sostengono l’opera della Chiesa e crescere, individualmente e comunitariamente, nello spirito di servizio evangelico.

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