Preghiera di Offerta del Giorno con Santa Teresa di Calcutta per i Volontari

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O Santa Teresa di Calcutta, madre dei poveri e testimone instancabile dell’amore di Dio tra i più bisognosi,
in questo giorno ti affidiamo tutti i volontari e coloro che donano il proprio tempo e cuore al servizio degli ultimi.
Benedici, o Santa Teresa, il loro lavoro quotidiano affinché sia sempre ispirato da sincera carità e da un amore generoso.
Fa’ che ogni gesto, anche il più piccolo, sia un seme di speranza e un segno vivo della presenza di Cristo fra i fratelli più fragili.
Insegnaci a riconoscere il volto di Gesù nei poveri e a servire, come hai insegnato tu, senza riserve, con grande umiltà e gioia, offrendo ogni fatica come dono puro e gradito al Signore.
Ti preghiamo, Santa Madre Teresa, perché i cuori dei volontari siano sempre colmi di tenerezza e di grazia, e che la loro opera sia benedetta in abbondanza.
Aiutali a essere, ogni giorno, mani aperte e cuori accoglienti.
Signore Gesù, benedici oggi la nostra offerta; rendici strumenti della Tua pace, della Tua generosità e del Tuo amore senza misura. Così sia.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La Preghiera di Offerta del Giorno con Santa Teresa di Calcutta per i Volontari si inserisce nel ricco panorama della spiritualità cristiana contemporanea, particolarmente attenta al valore della carità e del servizio agli ultimi. Prende ispirazione dalla vita di Santa Teresa di Calcutta (Madre Teresa), figura riconosciuta non solo dalla Chiesa cattolica ma anche a livello mondiale come simbolo della dedizione amorosa ai poveri e agli emarginati. La struttura della preghiera riflette una chiara attenzione al quotidiano – «offerta del giorno» – secondo una tradizione molto diffusa nella devozione personale: offrire ogni opera, gioia, dolore e lavoro a Dio affinché sia benedetto e fruttuoso.
Dal punto di vista dottrinale, la preghiera esprime il cuore della dottrina sociale della Chiesa, che richiama ogni battezzato a vedere il volto di Cristo nei poveri (Mt 25,40: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”) e illustra la vocazione universale alla carità sostenuta da numerosi documenti ecclesiali; basti pensare all’enciclica Deus Caritas est di Benedetto XVI, che afferma: “L’amore per il prossimo radicato nell’amore di Dio è anzitutto un compito per ciascun fedele, ma anche per la comunità ecclesiale nel suo insieme”.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il destinatario principale dell’invocazione – come evidenziato all’inizio di ogni strofa – è Santa Teresa di Calcutta, riconosciuta come madre dei poveri e testimone “instancabile dell’amore di Dio tra i più bisognosi”. Invocarla significa affidarsi alla sua intercessione, confidando nella comunione dei santi, secondo la fede cattolica che riconosce nei santi modelli di vita evangelica e intercessori presso Dio.
La scelta di Santa Teresa non è casuale: per i volontari, ella è esempio di come vivere la carità concreta, donandosi senza riserve. La preghiera, inoltre, si rivolge a Gesù nell’ultimo paragrafo, chiedendo la sua benedizione sull'offerta del giorno. Questa doppia invocazione, a una santa e a Cristo stesso, evidenzia la dimensione intercessoria e cristocentrica della spiritualità cattolica, che riconosce nei santi degli amici potenti presso Dio e modelli da seguire.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari principali della preghiera sono i volontari, ovvero tutti coloro che «donano il proprio tempo e cuore al servizio degli ultimi». Per estensione, la preghiera riguarda chiunque si impegni, in contesti diversi (caritas parrocchiali, mense, associazioni, missioni…), a vivere la carità verso i poveri, gli ammalati, gli emarginati.
Essa intercede per i bisogni spirituali dei volontari – chiedendo che il loro lavoro sia ispirato da vera carità, umiltà, gioia, generosità, tenerezza e grazia – ma anche per i loro bisogni fisici e psicologici (la fatica quotidiana, la necessità di essere benedetti e sostenuti nell’impegno spesso gravoso). Affronta inoltre le sfide interiori tipiche di chi vive forme di servizio: la tentazione di stanchezza, l’indifferenza, lo scoraggiamento, la difficoltà nel vedere Gesù nei fratelli più fragili.
Le richieste sono profonde e concrete: che ogni gesto sia “seme di speranza”, che l’opera sia “benedetta in abbondanza”, che i cuori siano colmi di tenerezza e grazia. Tutto ciò mostra una consapevolezza realistica della fragilità e della grandezza del volontario, in costante bisogno dell’aiuto divino e dell’intercessione dei santi.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La preghiera si snoda intorno a diversi nodi teologici fondamentali:
- L’offerta della giornata: Tema fortemente radicato nella spiritualità cattolica (si pensi all’“offerta della giornata” del Movimento Apostolico della Preghiera e della tradizione ignaziana). Ogni azione, anche la più ordinaria, può diventare preghiera e dono gradito a Dio (Col 3,17: “E qualunque cosa facciate in parole o in opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù”).
- La carità concreta: Il servizio agli “ultimi” accoglie pienamente il comandamento nuovo di Gesù (Gv 13,34: “Amatevi come io vi ho amati”). Santa Teresa di Calcutta ripeteva spesso: «Fa’ che ogni gesto sia colmo d’amore».
- Il riconoscimento di Cristo nei poveri: Un insegnamento chiave del Vangelo secondo Matteo (Mt 25,40) e della tradizione patristica (“Cristo è povero tra i poveri”: Gregorio di Nissa, Oratio in pauperes).
- Strumenti della pace e dell’amore: Il riferimento alla “preghiera semplice” attribuita a San Francesco d’Assisi («Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace») risuona nell’invocazione finale.
- L’intercessione dei santi: Radicata nella fede della Chiesa (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 956: “Essi non cessano di intercedere per noi presso il Padre...”).
La centralità di umiltà e gioia richiama pure le grandi correnti spirituali antiche e moderne: da san Benedetto (“Nulla anteporre all’amore di Cristo”) a san Filippo Neri (“State allegri!”), evidenziando che la vera carità è gioiosa e umile, proprio come Santa Teresa ha testimoniato.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera è essenzialmente una preghiera di intercessione e offerta, con significativi passaggi di lode (nel riconoscere la santità e l’operato esemplare di Madre Teresa), di richiesta di aiuto e di benedizione.
Non appartiene strettamente al patrimonio liturgico obbligatorio (quale ad es. le preghiere eucaristiche, la liturgia delle ore), ma trova il suo posto tra le preghiere devozionali per la vita personale o comunitaria. Può essere utilizzata durante momenti di ritrovo dei volontari, durante incontri di formazione, giornate di spiritualità o in occasione della memoria liturgica di Santa Teresa di Calcutta (5 settembre).
Dalla prospettiva liturgica, si armonizza con il “momento dell’offertorio” nella Messa, oppure può essere recitata all’apertura o chiusura di giornate di servizio, sottolineando la dimensione sacrificale e oblativa dell’agire quotidiano.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
In preghiera personale: Chiunque operi in ambiti di servizio può cominciare la giornata con questa preghiera, per consacrare il proprio impegno alle mani di Dio e sotto la protezione di Santa Teresa. Può essere recitata dopo la comunione o all’inizio del lavoro quotidiano, magari aggiungendo una propria intenzione specifica.
In preghiera comunitaria: Utilissima prima di incontri di volontariato, consigli pastorali, momenti formativi o di condivisione spirituale tra volontari. Può essere proclamata da un lettore con pause di silenzio per l’interiorizzazione, oppure fatta seguire da un momento in cui ciascuno offre “a voce alta” il servizio del giorno.
- Durante l’anno liturgico, è particolarmente significativa:
- nel mese di settembre, in preparazione o durante la memoria liturgica di Santa Teresa di Calcutta (5 settembre),
- nelle domeniche dedicate alla carità (IV domenica di Quaresima, Giornata Mondiale dei Poveri),
- nei tempi forti (Avvento e Quaresima), quando la Chiesa richiama maggiormente alla carità concreta,
- in occasione di giornate di formazione e ritiri dei volontari.
Come atto di offerta mattutina, la preghiera aiuta a dare senso spirituale e valore eterno anche a ciò che sembra piccolo o ripetitivo, nella consapevolezza di offrire tutto a Dio per il bene proprio e del mondo.
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