Lamento a Dio con San Lorenzo per le ingiustizie sociali

Destinatari:  San Lorenzo
Beneficiari:  In difficoltà economica
Temi:  Equità sociale
Tipologie:  Lamento
Lamento a Dio con San Lorenzo per le ingiustizie sociali
Ascolta la Preghiera

O San Lorenzo, martire della carità e custode dei poveri,

innalziamo a te, con cuori contriti e mani vuote, il nostro lamento davanti a Dio:

Vedi la nostra miseria! Ascolta il grido di chi non ha pane, casa, dignità. Il peso dell'ingiustizia grava sulle nostre spalle, mentre pochi possiedono troppo e molti non hanno nulla.

Tu che hai sfidato i potenti per amore degli ultimi, intercedi per noi: che la durezza dei cuori egoisti sia spezzata, che chi può tendere la mano senta il richiamo della giustizia.

Santo protettore dei poveri, ricorda a Dio le nostre lacrime, le notti d’inquietudine e i giorni nell’angoscia.

Fa’ che l’Equità sociale non resti solo un sogno distante, ma diventi pane quotidiano per ogni uomo e donna.

O San Lorenzo, sostieni la nostra speranza vacillante, illumina il cammino di chi anela a giustizia, e rinnova nei cuori di tutti la sete di solidarietà.

Per la tua intercessione, chiediamo a Dio giustizia, e la conversione dei cuori induriti dall’indifferenza.

Ascolta il lamento dei poveri, Signore, tramuta la nostra sofferenza in promessa di riscatto.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera a San Lorenzo si sviluppa all’interno della tradizione cristiana, più specificamente secondo la dottrina cattolica della comunione dei santi e dell’intercessione dei martiri.
San Lorenzo, diacono della Chiesa romana e martire del III secolo, è venerato come modello di carità e custode dei poveri. La memoria della sua testimonianza – il coraggio nel distribuire i beni ecclesiastici ai poveri e la sua morte eroica, avvenuta per difendere i bisognosi – offre il fondamento spirituale e dottrinale per questa invocazione.

La preghiera ricalca il sentire evangelico della preferenza per gli ultimi e l’anelito alla giustizia sociale, temi forti nella dottrina sociale della Chiesa, soprattutto nelle encicliche moderne (da Rerum Novarum a Fratelli Tutti). Essa si rifà alla convinzione che la santità non sia mai separata dalla misericordia attiva verso chi soffre. Viene evocata la funzione del santo come “custode” e “protettore”, in un intreccio di supplica penitenziale, riconoscimento della propria impotenza e fiducia nell’intercessione dei martiri presso Dio.

Spiritualmente, questa preghiera nasce in un contesto di conversione personale e comunitaria, sia nella coscienza del peccato d’indifferenza, sia nel desiderio di giustizia e solidarietà. È una supplica scaturita dall’esperienza del male sociale, vissuta come colpa collettiva e ferita della comunità cristiana.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario primario della preghiera è San Lorenzo, considerato “martire della carità e custode dei poveri”. Scegliere San Lorenzo ha un significato particolare: egli è stato diacono, cioè incaricato della cura materiale e spirituale dei poveri nella Chiesa antica. Il suo martirio fu la conseguenza diretta del suo impegno di fede a favore degli emarginati.

La scelta di invocare San Lorenzo coglie nel santo la figura del mediatore e dell’esempio vivente. L’intera supplica è la richiesta che egli, già passato per la prova massima della fedeltà evangelica, ottenga per noi forza, compassione, e la trasformazione dei cuori.

  • L’invocazione implica una fiducia nella potenza della sua intercessione, secondo la fede che i santi, essendo “più vicini” a Dio, possono pregare per i vivi.
  • In secondo luogo, la preghiera si rivolge implicitamente anche a Dio: è a Lui che si chiede la grazia tramite San Lorenzo.

Nel rivolgersi a San Lorenzo, la preghiera raccoglie la voce non solo del singolo fedele, ma anche di chi si sente solidale con i sofferenti, nella certezza che le suppliche dei santi sono “potenti molto presso Dio” (Gc 5,16).

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I principali beneficiari della preghiera sono i poveri, gli emarginati, gli oppressi e, più in generale, l’intera umanità ferita dalle ingiustizie sociali e dal peccato dell’indifferenza.

  • Povertà materiali: Vengono esplicitamente menzionati coloro che non hanno “pane, casa, dignità”. Dietro queste parole ci sono i bisogni concreti: fame, assenza di alloggio, esclusione sociale e violazione dei diritti fondamentali.
  • Sofferenze spirituali: “Le nostre lacrime, le notti d’inquietudine e i giorni nell’angoscia” evocano i vissuti di disperazione, solitudine e abbandono che spesso accompagnano la privazione materiale.
  • Bisogno di conversione: Oggetto dell’intercessione sono i cuori induriti dall’egoismo e dall’indifferenza; i ricchi, ma soprattutto il sistema che permette l’ingiustizia. La richiesta è che “la durezza dei cuori egoisti sia spezzata”.
  • Consapevolezza e responsabilità: Anche chi prega è tra i beneficiari: si domanda luce e sostegno per “chi anela a giustizia”, e la capacità di “rinnovare la sete di solidarietà”.

Questa preghiera abbraccia dunque sia il soccorso immediato, sia la trasformazione personale e sociale secondo la giustizia evangelica.

4. Temi teologici principali (con riferimenti biblici e patristici)

La preghiera a San Lorenzo affronta alcuni grandi temi teologici, ancorati tanto al Vangelo quanto all’insegnamento dei Padri della Chiesa:

  • Misericordia verso i poveri: L’identificazione con il sofferente richiama Mt 25,35-40 (“Avevo fame e mi avete dato da mangiare... Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”).
  • Preferenza evangelica per gli ultimi: La tradizione patristica, come scrive San Giovanni Crisostomo, insegna:
    «Non disprezzare il povero: egli è il sacramento di Cristo»
    .
  • Giustizia sociale e conversione: L’insistenza sulla giustizia richiama la denuncia profetica (Is 1,17; Am 5,24) e l’invito a "spezzare la durezza dei cuori." I Padri come Sant’Ambrogio di Milano scrivono:
    «Non sono i tuoi beni che dai ai poveri, ma sono i loro che restituisci»
    .
  • Intercessione dei santi: Secondo la dottrina cristiana, i martiri pregano per la Chiesa militante (cf. Ap 6,9-11), un pensiero rafforzato da Sant’Agostino:
    «I martiri intercedono per noi, perché ancora siamo nella fatica e nella prova»
    .
  • Promessa escatologica: Si intravede la speranza nel riscatto e nel compimento finale, dove giustizia e solidarietà non saranno solo sogno (“fa’ che l’equità sociale diventi pane quotidiano”). Una teologia della speranza, aperta sia al “già” che al “non ancora” del Regno di Dio.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera si configura essenzialmente come preghiera di intercessione, con accenti penitenziali e invocazione profetica.

  • Intercessione: Si domanda a San Lorenzo di presentare a Dio le pene dei poveri, i bisogni dei bisognosi e il cuore della comunità.
  • Penitenza: Viene riconosciuto il proprio limite (“cuori contriti e mani vuote”), in una confessione della corresponsabilità per le ingiustizie.
  • Lode e invocazione profetica: L’elogio a San Lorenzo e il desiderio che la giustizia si faccia “pane quotidiano” assumono una dimensione di annuncio e lode ai valori evangelici.

Nella liturgia cattolica, la memoria di San Lorenzo si celebra il 10 agosto; questa preghiera può costituire un orazione supplementare tanto nella liturgia delle ore che in veglie eucaristiche, celebrazioni penitenziali, o liturgie della Parola dedicate ai temi sociali.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario, tempi liturgici

La preghiera può essere utilizzata in diversi contesti spirituali, sia in forma personale che comunitaria.

  • Preghiera personale: Ideale per momenti di meditazione, in particolare quando si sperimenta impotenza, scoraggiamento per l’ingiustizia, o si vuole offrire il proprio impegno a servizio degli ultimi.
  • Preghiera comunitaria: Può essere inserita nelle preghiere dei fedeli in Messa, in incontri di Caritas, gruppi di volontariato, o per concludere percorsi di sensibilizzazione sulla povertà e la giustizia sociale.
  • Tempi liturgici: Particolarmente opportuna:
    • il 10 agosto, festa di San Lorenzo;
    • nel tempo di Quaresima, quando la penitenza si collega alle opere di carità (cf. Mt 6,1-18);
    • in Avvento e in tutte le celebrazioni che richiamano la dimensione sociale della fede.
  • Modalità di preghiera: Dopo la proclamazione del Vangelo o di una lettura profetica (es. Is 58,6-10), i fedeli possono recitare questa preghiera a cori alterni. Può essere accompagnata da un gesto concreto di carità (raccolta offerte, distribuzione pasti, ecc.).

In conclusione, questa preghiera a San Lorenzo aiuta i credenti a unire l’invocazione a Dio, lo sguardo sui poveri e l’impegno personale per un mondo più giusto, secondo il più genuino spirito evangelico.

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