Supplica a San Lorenzo per la carità dei Diaconi

Destinatari:  San Lorenzo
Beneficiari:  Diaconi
Temi:  Carità
Tipologie:  Supplica
Supplica a San Lorenzo per la carità dei Diaconi
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Supplica a San Lorenzo per i Diaconi

O glorioso San Lorenzo, diacono fedele e martire della carità, che hai donato la tua vita testimoniando con il sangue l’amore a Cristo e ai poveri, a te ci rivolgiamo con cuore umile e colmo di speranza.

Tu che hai riconosciuto nei bisognosi il vero tesoro della Chiesa, ottieni per tutti i diaconi il dono di un amore ardente e generoso, che li renda strumenti vivi della misericordia di Dio fra gli uomini.

Intercedi, ti preghiamo, presso il Signore, affinché ogni diacono possa vivere il proprio ministero con dedizione, umiltà e coraggio, servendo con mani operose e cuori aperti chi è nel bisogno, senza mai stancarsi di donarsi.

Fa’ che in ogni comunità fiorisca la Carità, frutto prezioso dello Spirito Santo, affinché i poveri siano accolti, ascoltati e amati come fratelli.

San Lorenzo, luce ardente di amore e servizio, sostieni i nostri diaconi nel loro compito e rendili, come te, testimoni fedeli del Vangelo nella dedizione ai più piccoli.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La “Supplica a San Lorenzo per i Diaconi” affonda le sue radici nella tradizione della Chiesa cattolica che onora i santi non solo come modelli luminosi di sequela evangelica, ma anche quali intercessori presso Dio. In modo particolare, questa preghiera si collega al significato e all’essenza del diaconato nella vita della Chiesa: il servizio verso i poveri, l’annuncio della Parola e la testimonianza della Carità.

San Lorenzo è una delle figure diacali più eminenti della Chiesa primitiva. Diacono alla corte di papa Sisto II a Roma nel III secolo, fu martirizzato durante la persecuzione di Valeriano (258) dopo aver rifiutato di consegnare ai persecutori i “tesori della Chiesa”, indicando invece i poveri e i bisognosi come i veri tesori (cf. Prudentius, Peristephanon II). La sua testimonianza, carica di fede incrollabile, di dedizione al servizio e di carità verso gli ultimi, divenne emblematica di come l’esercizio del ministero diaconale sia inscindibilmente legato alla diakonìa cristiana: il servizio come segno della presenza di Cristo in mezzo agli uomini (Mc 10,45: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire…”).

Dal punto di vista dottrinale, la preghiera esprime la fiducia nella “comunione dei santi” (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, 946–948), secondo cui i fedeli in cielo possono intercedere per i bisogni dei cristiani sulla terra. Inoltre, ricollega il senso del diaconato ai servizi fondamentali della Chiesa: carità, attenzione alle necessità materiali e spirituali dei poveri, e testimonianza della fede fino al sacrificio.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La supplica si rivolge esplicitamente a San Lorenzo, martire e diacono. Questi è invocato quale “glorioso” e “diacono fedele”, riconoscendo nella sua storia una perfetta espressione del diaconato cristiano. Il motivo di questa scelta risiede nel fatto che San Lorenzo rappresenta l’ideale del diacono: colui che serve con amore ardente e fino al dono supremo della vita.

Attraverso la sua intercessione, si chiede a Dio di infondere nei diaconi odierni le sue stesse virtù: dedizione generosa, coraggio nella prova, umiltà, operosità costante per i bisognosi. La scelta di San Lorenzo come destinatario della supplica appare così strettamente correlata alla sua missione nella storia della salvezza, rendendolo modello ed esempio concreto per ogni diacono, ma anche protettore a cui affidarsi nella preghiera.

La supplica, inoltre, riconosce in San Lorenzo una “luce ardente di amore e servizio”, ponendolo come punto di riferimento per continuare ad alimentare nella Chiesa il fuoco della carità.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

L’intenzione primaria della preghiera è di intercedere per tutti i diaconi della Chiesa. Si chiede per loro la grazia di essere “strumenti vivi della misericordia di Dio”, capaci di incarnare il servizio di Cristo non solo nelle liturgie, ma nella concretezza della vita quotidiana, specialmente nell’incontro con i poveri e i bisognosi.

La supplica affronta bisogni sia spirituali che pratici dei diaconi:

  • Una dedizione infaticabile, la capacità di donarsi interamente senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà.
  • L’umiltà e il coraggio necessari per vivere un servizio spesso poco visibile ma essenziale nella comunità cristiana.
  • Un cuore “ardente e generoso”, cioè animato dallo Spirito Santo, per testimoniare la carità e annunciare il Vangelo ai più piccoli.
  • Il sostegno nelle prove, nell’affrontare la fatica del ministero, nella custodia della fede e nell’apertura verso i poveri, gli esclusi, gli ammalati.

Accanto ai diaconi, la supplica si estende anche alle comunità cristiane, affinché in esse “fiorisca la Carità” e i poveri “siano accolti, ascoltati e amati come fratelli”. Col passare del tempo, questa richiesta si amplia idealmente a tutto il popolo di Dio, chiamato a vivere la carità come frutto prezioso dello Spirito (Gal 5,22).

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La preghiera è ricca di temi teologici profondi. Tra essi emergono:

  • La diaconia e la carità come cuore del Vangelo: Il servizio ai poveri non è accessorio, ma cuore della missione diaconale, in obbedienza alla parola di Gesù:
    “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere…” (Mt 25,35–40).
  • Il martirio come sequela di Cristo: San Lorenzo testimoniò l’amore fino alla fine, rendendo attuale la chiamata evangelica:
    “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).
  • La comunione dei santi e l’intercessione: “A te ci rivolgiamo... Intercedi presso il Signore...”, espressione della fiducia ecclesiale nel valore della preghiera di intercessione dei santi (cf. Ap 8,3–4). Sant’Agostino sottolinea:
    "I santi di Dio, anche dopo la morte, non cessano di amarsi in Cristo e di pregare per noi." (Sermo 88, 18)
  • La povertà evangelica e il vero tesoro della Chiesa: La famosa risposta di Lorenzo ai persecutori, secondo la quale i poveri sono il “vero tesoro della Chiesa”, riecheggia la predilezione evangelica di Cristo per gli ultimi.
    "Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio." (Lc 6,20)
  • La carità come dono dello Spirito: “Fa’ che in ogni comunità fiorisca la Carità, frutto prezioso dello Spirito Santo” (cf. 1Cor 13).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica rientra fondamentalmente nella preghiera di intercessione. Essa chiede al santo di intercedere presso Cristo per la comunità dei diaconi e, indirettamente, per tutta la Chiesa. Vi è, inoltre, una nota di lode (rivolta a San Lorenzo per la sua testimonianza eroica) e di invocazione affinché le virtù del martire divengano anche quelle dei ministri ordinati.

Nella tradizione liturgica, preghiere simili vengono tipicamente impiegate durante:

  • La festa di San Lorenzo (10 agosto), specialmente nelle celebrazioni in cui sono presenti diaconi o seminaristi.
  • Ordinazioni diaconali, ritiri spirituali di diaconi, incontri di formazione permanente.
  • Momenti di preghiera comunitaria dedicati al servizio caritativo della Chiesa.
  • Liturgie delle Ore nella memoria dei santi martiri.

Essa può essere utilizzata sia in forma privata sia in assemblea, magari come momento iniziale o conclusivo di incontri di diaconi e di comunità impegnate nella carità.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Nella preghiera personale, la supplica può essere inserita come parte del dialogo quotidiano con il Signore, specie da parte di chi vive o sostiene il ministero diaconale. Può essere dedicata all’inizio della giornata, come invocazione a servire ogni persona con cuore generoso, oppure recitata prima di particolari servizi (visite ai poveri, distribuzione della carità, catechesi…).

In ambito comunitario, può essere proposta:

  • Durante la Liturgia delle Ore (Lodi, Vespri) nella memoria di San Lorenzo o in ricorrenze legate alla carità e al servizio.
  • Nelle Messe con diaconi presenti, specie nel giorno della loro ordinazione o anniversario di servizio, aggiungendola alle Preghiere dei fedeli o come orazione conclusiva.
  • All’inizio o alla conclusione di incontri parrocchiali di volontariato e azione caritativa.
  • In ritiri, giornate di fraternità, formazioni per i ministri ordinati e aspiranti diaconi.

Nei tempi liturgici forti come l’Avvento e la Quaresima, periodi particolarmente dedicati alle opere di carità e conversione, questa preghiera può aiutare tutta la comunità a riconoscere e valorizzare il ruolo dei diaconi e il servizio ai poveri come dimensione essenziale della sequela di Cristo.

Infine, può essere stampata e diffusa tra i fedeli per promuovere la devozione a San Lorenzo e sostenere i diaconi nel loro impegno, ricordando a tutti che la santità passa sempre attraverso la carità praticata e manifestata nella vita di tutti i giorni.

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