Preghiera a San Giovanni Leonardi per la Riconciliazione dopo i Conflitti sul Lavoro

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O San Giovanni Leonardi,
che hai saputo infondere armonia e pace nelle comunità che ti sono state affidate, rivolgo a te questa preghiera mentale nel silenzio del mio cuore.
Ti chiedo di illuminare le nostre menti e i nostri cuori affinché, superando malintesi e incomprensioni, possiamo ritrovare la via della collaborazione e del rispetto reciproco tra noi colleghi.
Fa’ che ogni parola e ogni gesto siano mossi dalla volontà di costruire e non di dividere, di riconciliare e non di ferire. Donaci la forza di chiederci scusa sinceramente, e il coraggio di perdonare senza riserve.
Benedici il nostro lavoro quotidiano affinché possa essere sempre ispirato da comprensione e unità. Rendici strumenti di pace dove c’è conflitto, facendo fiorire tra noi una vera solidarietà che alimenti i nostri talenti e la nostra passione.
San Giovanni Leonardi, aiutaci a camminare insieme verso un ambiente di lavoro sereno, reso vivo da fiducia e amicizia.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera a San Giovanni Leonardi si inserisce nel solco della tradizione cattolica che riconosce nei santi non solo modelli di vita cristiana, ma anche intercessori privilegiati presso Dio. Il contesto spirituale riflette la tensione essenziale, profondamente evangelica, tra il vivere la fede personalmente e il tradurla in rapporti autentici col prossimo, specialmente nei contesti di comunità e lavoro. San Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio di Lucca nel XVI secolo, fu instancabile promotore di riforma spirituale e di vita comunitaria armoniosa, in piena sintonia con le istanze della Controriforma e delle indicazioni del Concilio di Trento.
Dal punto di vista dottrinale, la preghiera esprime fiducia nella “comunione dei santi”, principio che il Credo professa: i santi nel cielo pregano per la Chiesa ancora pellegrinante sulla terra, e noi possiamo invocarli come amici e intercessori. Questo principio si radica nella fede nella Risurrezione, nella Chiesa “come corpo” mistico di Cristo (cfr. 1 Cor 12,12-27), e nel valore salvifico dell’unità e della riconciliazione tra i fratelli (cfr. Matteo 5,23-24). La supplica di pace e armonia riflette, inoltre, i frutti dello Spirito Santo, secondo la dottrina paolina: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza...” (Galati 5,22).
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta chiaramente a San Giovanni Leonardi, invocato come intercessore. Il motivo della scelta di questo santo è motivato dalla sua biografia: Giovanni Leonardi fu infatti riconosciuto come operatore di unità e pace nelle comunità ecclesiastiche e civili, specialmente nei periodi di tensione e divisione. Da sacerdote e formatore di comunità, seppe sanare conflitti, favorire la collaborazione, promuovere riconciliazione e perdono.
Rivolgersi a lui significa esprimere, anche simbolicamente, il desiderio che i suoi stessi carismi possano essere “trasmessi” o suscitati nei cuori di chi prega. Il santo viene visto come modello di ciò che si desidera realizzare e, ancor più, come colui che può presentare la supplica della comunità, dei fedeli o dei singoli, alla presenza amorevole di Dio.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera non riguarda solo le grazie personali, ma abbraccia il bene comune di una comunità concreta: in particolare, un gruppo di colleghi di lavoro. I beneficiari diretti sono i membri di una realtà lavorativa alle prese con malintesi, incomprensioni, divisioni e conflitti. Sono, dunque, persone che sperimentano la fatica delle relazioni quotidiane e aspirano a vivere il lavoro come esperienza di crescita, solidarietà e comunione.
I bisogni, perciò, sono sia di ordine spirituale (crescita nella carità, superamento delle divisioni, capacità di chiedere scusa e perdonare, costruzione della pace, maturità nell’unità), sia di ordine pratico (collaborazione efficace, ambiente di lavoro sereno, soddisfazione e valorizzazione dei talenti). La preghiera affronta a viso aperto fragilità relazionali e desiderio di riconciliazione, offrendo un percorso che parte dalla conversione del cuore e giunge a effetti tangibili sulla vita e la produttività quotidiana.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La supplica a San Giovanni Leonardi tratta temi teologici di grande rilievo per la dottrina e la spiritualità cristiana:
- La pace e la riconciliazione: Espressi nella domanda di superare "malintesi e incomprensioni”, temi ricorrenti nel Vangelo:
"Lascia la tua offerta davanti all’altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello" (Mt 5,24).
Sant’Agostino afferma:“Dove c’è discordia, non ci può essere la carità” (Sermo 359,8).
- Il perdono reciproco: Richiesto esplicitamente ("la forza di chiederci scusa... il coraggio di perdonare"), è il cuore del messaggio evangelico:
“Perdonatevi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4,32).
- L’armonia come frutto dello Spirito: invocando “armonia e pace”, si chiede il dono dello Spirito che genera unità (cfr. Gal 5,22; Ef 4,3).
- Il lavoro come luogo di santificazione: Benedicendo “il nostro lavoro quotidiano”, si afferma la dignità vocazionale del lavoro umano, secondo il magistero sociale della Chiesa e il messaggio di san Giuseppe lavoratore.
- La solidarietà e la comunione: L’auspicio finale (“vera solidarietà... che alimenti i nostri talenti... camminare insieme verso un ambiente... di amicizia”) richiama la teologia della Chiesa-comunione illustrata dal Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, nn. 9-13).
Anche la dimensione della preghiera mentale, cioè silenziosa e personale, trova eco negli scritti dei Mistici e Padri: “Quando preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo nel segreto…” (Mt 6,6).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa supplica appartiene prevalentemente al genere intercessorio: si chiede a un santo che interceda presso Dio per ottenere doni specifici – in questo caso pace, riconciliazione, unità, e collaborazione tra colleghi di lavoro. Emergono anche elementi di petizione personale (“illuminare le nostre menti e i nostri cuori”) e una vena implicita di penitenza e conversione (il coraggio della richiesta di scusa, la capacità di perdonare).
Non si tratta di una preghiera liturgica propriamente detta (come, ad esempio, un formulario ufficiale della Liturgia delle Ore), ma di una orazione privata, devozionale, adatta a momenti personali o comunitari di preghiera. Nondimeno, una tale intercessione, specie se fatta in occasione della memoria liturgica di san Giovanni Leonardi (9 ottobre), può anche essere inserita come orazione finale durante incontri di spiritualità, nelle messe feriali o in momenti di adorazione eucaristica, seguendo la tradizione delle preghiere dei fedeli.
6. Indicazioni pratiche: come utilizzarla nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi liturgici
La preghiera può essere utilizzata sia nella dimensione personale, sia in quella comunitaria/lavorativa:
- Preghiera personale: Recitala ogni mattina, prima di andare al lavoro, nel silenzio del cuore, offrendo a Dio tramite san Giovanni Leonardi le situazioni difficili e i rapporti da sanare. Può essere l'inizio di un esame di coscienza serale sul proprio contributo all’armonia in ufficio.
- Preghiera comunitaria: Proposta all’inizio di una riunione, di un ritiro aziendale o di un momento difficile nella vita di gruppo, come invocazione per ricostruire la fiducia tra colleghi. Può essere letta a più voci, lasciando spazio dopo ogni invocazione per la riflessione o la condivisione del vissuto.
- Tempi liturgici significativi: In modo particolare, può essere valorizzata:
- Durante la memoria liturgica di San Giovanni Leonardi (9 ottobre).
- Nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, sottolineando il valore della pace e del perdono.
- All’inizio del nuovo anno lavorativo o dopo ferie e vacanze, per impostare con spirito nuovo le relazioni professionali.
- All’inizio della Quaresima, come cammino di riconciliazione concreta con i fratelli.
La recita costante di questa preghiera può aiutare a nutrire uno stile cristiano nelle relazioni lavorative e sociali, a promuovere la cultura della pace e del dialogo responsabile, nella scia del Vangelo e della testimonianza dei santi.
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