Lode a Dio per l'esempio di Santo Stefano e di tutti i martiri

Destinatari:  Santo Stefano
Beneficiari:  Cristiani perseguitati
Tipologie:  Lode
Lode a Dio per l'esempio di Santo Stefano e di tutti i martiri
Ascolta la Preghiera

Lode a Te, Signore Dio onnipotente, che nei secoli doni alla Tua Chiesa testimoni coraggiosi e fedeli!

Ti lodiamo e Ti ringraziamo per il coraggio di Santo Stefano, primo martire, che ha reso testimonianza alla fede fino all’effusione del sangue. La sua voce e la sua preghiera, al momento supremo, hanno rivelato la Tua misericordia e il Tuo amore senza confini.

Rendiamo grazie a Te, Padre buono, per tutti i martiri che oggi e nel passato hanno scelto Cristo anche nella persecuzione. Essi sono seme di nuovi cristiani, e la loro fede arde come un faro che illumina le nostre tenebre.

Per intercessione di Santo Stefano e di tutti i santi martiri, ti chiediamo la grazia di una fede forte e coraggiosa, capace di sostenere la prova e annunciare sempre il Tuo Vangelo, anche fra difficoltà e persecuzioni.

Signore, conforta e proteggi i cristiani perseguitati in ogni parte del mondo. Infondi in loro forza, speranza e fiducia totale in Te, perché la loro testimonianza sia segno vivo della Tua presenza e del Tuo amore vittorioso.

Benedici, o Dio, il Tuo popolo nella prova. Fa’ che, come Santo Stefano, sappiamo perdonare, sperare e affidare a Te ogni nostra sofferenza, nella certezza che Tu sei fedele e non abbandoni chi confida in Te.

A Te la lode nei secoli, Signore della vita e della pace! Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si inserisce profondamente nella tradizione cristiana di venerazione e memoria dei martiri della fede, con uno sguardo particolare a Santo Stefano, il primo martire (protomartire) della Chiesa. Il martirio, nella spiritualità cristiana, è stato per secoli considerato la più alta testimonianza (dal greco martyría, testimonianza) resa a Cristo: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15,13). Stefano, lapidato perché confessava la sua fede nel Signore risorto, diventa così immagine e modello non solo di coraggio, ma della carità che perdona (Egli, morendo, prega: “Signore, non imputare loro questo peccato!” Atti 7,60).

Spiritualità e dottrina si intrecciano quindi qui nel valorizzare la comunione dei santi, la forza del testimone credente e la continuità della Chiesa perseguitata nel mondo. Il martirio non è solo un fatto del passato: anche oggi, ovunque la fede cristiana incontri ostilità e persecuzione, i martiri sono riconosciuti come segni di speranza, “seme di nuovi cristiani” (Tertulliano, Apologeticum, 50,13: “Semen est sanguis Christianorum”).

Dottrinalmente, la preghiera si fonda su alcune verità centrali:

  • La sovranità e provvidenza di Dio (“Signore Dio onnipotente”)
  • La testimonianza eroica come servizio alla fede
  • La comunione dei santi e la loro intercessione
  • L’unione tra il Cristo sofferente e i suoi fedeli nelle prove
  • Il perdono come espressione suprema dell’amore cristiano

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Internamente, la preghiera si rivolge a Dio Padre, Onnipotente e Misericordioso. Egli è l’autore della vita, il Signore della storia e il principio di ogni santità. La lode e il ringraziamento sono indirizzati a Lui anzitutto, nell’ottica tipicamente cristiana della preghiera trinitaria, anche se qui è sottolineata la paternità di Dio e la sua providenza.

Attraverso la menzione di Stefano e degli altri martiri, e invocando la loro intercessione, la preghiera manifesta una specifica struttura di comunione ecclesiale: i santi sono “ponte” tra i credenti e Dio, esempi ma anche intercessori secondo l’antica dottrina della “communio sanctorum”.

La preghiera dunque si svolge come dialogo fra la comunità cristiana (qui anche nella prima persona plurale: “Ti lodiamo”, “Rendiamo grazie”, “Ti chiediamo”) e Dio, mediante l’intercessione dei santi, in particolare dei martiri.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I principali beneficiari dell’intercessione invocata sono i cristiani perseguitati in ogni parte del mondo, e più in generale tutto il popolo di Dio “nella prova”. La preghiera abbraccia dunque:

  • I credenti che soffrono a motivo della loro fede
  • Le comunità colpite da discriminazione, odio o violenza
  • Coloro che devono affrontare, nelle diverse forme, l’ostilità contro il Vangelo
  • L’intera Chiesa, chiamata a perseverare nella testimonianza evangelica anche tra le difficoltà

I bisogni a cui si fa cenno sono sia spirituali che fisici:

  • Coraggio e fede forte ("grazia di una fede forte e coraggiosa")
  • Perseveranza e capacità di perdonare come Stefano
  • Conforto, protezione e speranza per i sofferenti
  • Testimonianza efficace, nonostante le persecuzioni
  • Consolazione e certezza della presenza fedele di Dio

La preghiera risponde dunque non solo al bisogno di protezione fisica e sicurezza, ma anche alla crescita nella fiducia e nella somiglianza a Cristo e ai santi martiri.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Nella struttura della preghiera emergono diversi temi dottrinali e spirituali di grande importanza:

  • Il martirio come suprema testimonianza cristiana
    Atti 7,59-60:
    “E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: Signore Gesù, accogli il mio spirito… Signore, non imputare loro questo peccato!”
    CCC 2473:
    “Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede.”
  • La comunione dei santi e l’intercessione
    Efesini 2,19:
    “Voi non siete più stranieri… ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio.”
    San Cipriano:
    “Non possiamo avere Dio per Padre se non abbiamo la Chiesa per madre.”
  • Il perdono e la misericordia nelle persecuzioni
    Matteo 5,44:
    “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano.”
  • La Chiesa perseguitata come segno escatologico
    Matteo 5,10:
    “Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.”
    Tertulliano:
    “Il sangue dei martiri è seme di cristiani.”

A questi fili si aggiunge la certezza biblica della fedeltà di Dio verso chi confida in Lui (Lamentazioni 3,22-23; Salmo 125,1).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questo testo appartiene essenzialmente al genere della lode e del ringraziamento, arricchito da intensi passaggi di intercessione per la Chiesa sofferente e per il dono della perseveranza nella prova. Si tratta quindi di una preghiera mista, che racchiude:

  • Lode: “Lode a Te, Signore Dio onnipotente”
  • Ringraziamento: per Santo Stefano e tutti i martiri
  • Intercessione: per la Chiesa perseguitata e per una fede forte
  • Supplica/confidenza: “Tu sei fedele e non abbandoni chi confida in Te”

Nella tradizione liturgica, simili preghiere vengono utilizzate soprattutto:

  • Nelle feste dei santi martiri, in primis Santo Stefano (26 dicembre)
  • In occasioni legate alla memoria dei nuovi martiri e testimoni della fede del nostro tempo
  • Nelle celebrazioni per i cristiani perseguitati o “giornate per la libertà religiosa”

Li si può trovare sia nella Liturgia delle Ore (Ufficio dei martiri), sia in forme di preghiera spontanea o in veglie diocesane/parrocchiali dedicate.

6. Indicazioni pratiche per l’uso della preghiera

Uso personale: Questa preghiera può essere meditata individualmente nei momenti di difficoltà personale, nelle crisi di fede, nelle giornate dedicate ai martiri (come il 26 dicembre), o quando si vuole chiedere coraggio e forza nelle prove della vita quotidiana.

  • Riflessione quotidiana: Può essere recitata come parte delle orazioni del mattino o della sera, specialmente nei periodi di persecuzione o tribolazione personale.
  • Meditazione: Soffermandosi sui singoli passaggi, si può sostare in contemplazione del donarsi dei martiri.

Uso comunitario: Perfetta per le celebrazioni liturgiche dei martiri, nei momenti di preghiera comunitaria per i cristiani perseguitati o durante le veglie diocesane per la pace, la giustizia e la libertà religiosa.

  • Liturgia: Inserita nella Preghiera universale, in processioni, veglie o adorazioni eucaristiche tematiche.
  • Rosario dei martiri: Può essere recitata alla fine di un rosario dedicato ai martiri.
  • Formazione: Strumento utile in catechesi sulla vita dei santi martiri e sulla testimonianza cristiana.

Tempi forti dell’anno liturgico:

  • Natale: Santo Stefano (26 dicembre), subito dopo la nascita di Cristo: un monito alla sequela crocifissa e fedele.
  • Quaresima e Pasqua: Come richiamo al martirio e alla speranza della risurrezione.
  • Solenni anniversari di santi martiri e beatificazioni.

La preghiera può essere adattata e personalizzata, inserendo nomi di martiri locali o attuali, così da restare vivo nella comunità il senso di memoria, responsabilità e solidarietà verso la Chiesa perseguitata.

Commenti

I commenti saranno disponibili a breve.