Offerta del Giorno al Beato Pier Giorgio Frassati per la carità dei Giovani volontari

Beneficiari:  Giovani volontari
Temi:  Carità
Tipologie:  Offerta del giorno
Offerta del Giorno al Beato Pier Giorgio Frassati per la carità dei Giovani volontari
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Offerta del Giorno

Beato Pier Giorgio Frassati,

tu che hai vissuto la carità come gioia luminosa e condiviso ogni dono con amore puro, oggi affidiamo a te il cammino di noi giovani volontari.

Accogli la nostra offerta: ogni gesto di servizio, ogni sorriso donato, ogni fatica per aiutare chi è nel bisogno. Fa’ che siano vissuti sull’esempio della tua generosità e con cuore libero e lieto.

Chiediamo per noi la grazia di compiere ogni azione non per vanagloria, ma per la gloria di Dio e il bene dei fratelli, senza cercare nulla in cambio, nella certezza che “La carità non avrà mai fine” (1 Cor 13,8).

Sostienici nelle nostre fragilità, donaci la forza di servire sempre con umiltà e gratitudine. Attraverso il nostro impegno quotidiano, fa’ che possiamo contribuire a rendere il mondo più vero, più giusto, più fraterno.

Beato Pier Giorgio, pregate per noi e accompagna ogni giorno delle nostre opere di carità giovane e coraggiosa.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

L’“Offerta del Giorno” dedicata al Beato Pier Giorgio Frassati si inserisce pienamente nel contesto della spiritualità cristiana della carità vissuta e della santità laicale. Pier Giorgio Frassati, giovane torinese beatificato da Giovanni Paolo II nel 1990 e definito “l’uomo delle Beatitudini”, è riconosciuto come modello di fede gioiosa, di carità operosa e di laicità evangelica nel mondo. Questa preghiera nasce dal desiderio di ispirarsi alla testimonianza di Frassati per vivere ogni giornata come un’opportunità di offerta generosa a Dio attraverso il servizio agli altri.

La preghiera poggia su due colonne principali della dottrina cristiana: la chiamata universale alla santità (cfr. Lumen Gentium, 39-40) e la centralità della carità nella vita cristiana (cfr. 1 Cor 13,1-13). La riflessione teologica sottostante è quella della santificazione attraverso le azioni quotidiane, soprattutto quelle compiute nella gratuità e nel nascondimento, come faceva Frassati, per cui “ogni sorriso donato, ogni fatica per aiutare chi è nel bisogno” può trasformarsi in preghiera ed elevazione spirituale.

Dottrinalmente, il testo richiama il valore dell’offerta quotidiana della propria vita — tema centrale nella spiritualità cristiana (“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente…: questo è il vostro culto spirituale”. Rm 12,1) — e la continuità della carità come espressione dell’eternità dell’amore di Dio: “La carità non avrà mai fine” (1 Cor 13,8).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Questa preghiera è rivolta direttamente al Beato Pier Giorgio Frassati, nella forma di intercessione e affidamento. Nella tradizione cattolica, rivolgersi ai santi e ai beati è una pratica riconosciuta, in forza della comunione dei santi, attraverso cui la Chiesa pellegrina sulla terra chiede la preghiera di coloro che già partecipano della gloria celeste (cfr. Lumen Gentium, 49-50).

La scelta di Frassati come destinatario non è casuale: la sua figura parla in modo particolare ai giovani e a quanti sono impegnati nel volontariato e nel servizio agli ultimi. Egli incarna l’ideale della santità accessibile a tutti e vissuta nelle realtà quotidiane, “salendo” — come recita il suo motto “Verso l’alto” — sempre più vicino a Dio attraverso la carità verso il prossimo.

Per questo, la preghiera si fa voce dei giovani volontari che riconoscono in Frassati una guida spirituale e un compagno di cammino, implorando la sua intercessione presso Dio per rendere fecondo e puro il loro servizio.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari principali sono “noi giovani volontari”, idealmente tutti coloro che si dedicano al prossimo attraverso azioni di volontariato, carità e servizio. La richiesta d’intercessione copre una serie di bisogni:

  • Spirituali: purezza di intenzione (“non per vanagloria, ma per la gloria di Dio”), perseveranza nella carità, libertà interiore, cuore lieto ed umile, forza nella fatica, gratitudine, superamento della ricerca del riconoscimento umano.
  • Fisici ed esistenziali: sostegno nella stanchezza concreta che comporta il servizio, capacità di affrontare difficoltà e sacrifici.

La preghiera dà voce anche ai bisogni della società più ampia: desidera che l’impegno dei volontari contribuisca a rendere il mondo “più vero, più giusto, più fraterno”, segno della fiducia che il servizio cristiano trasforma la realtà.

Infine, c’è una velata attenzione a chi beneficia del servizio dei volontari: i “bisognosi”, anch’essi inclusi nella benedizione invocata, perché attraverso gesti semplici e generosi si compia l’amore di Dio per tutti.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti

La preghiera è densamente ricca di temi teologici:

  • La carità come “gioia luminosa” e “amore puro”: la carità qui non è semplice assistenza, ma esperienza che trasfigura il donatore. È eco delle parole di San Paolo: “Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9,7).
  • L’offerta quotidiana delle opere: si richiama alla “santificazione della vita quotidiana”, viva nella tradizione monastica e poi ripresa universalmente:
    “Tutto quello che fate, in parole e in opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù” (Col 3,17).
  • La gratuità evangelica del servizio: il dono che non cerca nulla in cambio ricorda l’insegnamento di Gesù:
    “Quando fai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti” (Lc 14,13-14).
  • La perseveranza nella carità: la citazione di 1 Cor 13,8 (“La carità non avrà mai fine”) proclama la superiorità e l’eternità dell’amore rispetto a ogni altra virtù o carisma.
  • L’umiltà e gratitudine: virtù bibliche e patristiche per eccellenza, così insegnate da S. Agostino:
    “Perché la carità sia vera, occorre che sia umile; chi vuole diventare alto, inizi dall’essere piccolo” (Discorsi, 117,17).
  • Il desiderio di un mondo “più giusto, più fraterno”: annuncio del Regno di Dio già operante, visione tipicamente escatologica e sociale della fede cristiana (cfr. Mt 25,31-46).

Attraverso tutti questi temi, risalta la visione integrale della persona, chiamata a santificarsi nel servizio degli altri in spirito di gioia, umiltà e coraggio, sull’esempio di Cristo Buon Samaritano.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa orazione è preghiera di offerta e di intercessione. L’offerta consiste nel consegnare ogni gesto della propria giornata a Dio; l’intercessione sta sia nella richiesta al beato Frassati perché preghi “per noi”, sia nella domanda per tutti i giovani impegnati nel servizio. Può essere inserita nella più ampia tradizione delle “offerte del mattino”, preghiere in cui il fedele affida a Dio la giornata e le proprie attività, unite a quelle di Gesù.

Non fa parte fissa di alcun rito liturgico ufficiale della Chiesa, ma riflette il tipo di preghiera devozionale spontanea che si sviluppa spesso attorno alle figure dei santi e beati. È particolarmente adatta a momenti di spiritualità giovanile, incontri e ritiri di volontariato, servizi caritativi o anche come conclusione della preghiera comunitaria.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e tempi dell’anno liturgico

Uso personale:

  • Pregare prima di intraprendere un servizio di volontariato o una giornata dedicata agli altri.
  • All’inizio della giornata, come forma di offerta mattutina, chiedendo a Dio di aiutare a vivere secondo gli insegnamenti di Frassati.
  • Come esame di coscienza serale, per ringraziare e affidare a Dio tutto ciò che si è fatto nel servizio.

Uso comunitario:

  • Durante ritiri, campi o giornate di formazione per giovani volontari.
  • Incontri di associazioni caritative, Movimenti giovanili, parrocchie.
  • Nei momenti di invio o mandato missionario di operatori pastorali.
  • All’inizio di una settimana di servizio in parrocchia o nei centri diocesani.

Collocazione nell’anno liturgico:

  • In particolare nella memoria liturgica di Pier Giorgio Frassati (4 luglio, per l’Italia).
  • Durante la Quaresima o l’Avvento, periodi fortemente dedicati alla carità e al rinnovamento personale.
  • In occasione della Giornata Mondiale dei Giovani o della Giornata Mondiale del Volontariato.

Modalità: Si può recitare lentamente, lasciando che ogni invocazione diventi spunto per un dialogo personale con Dio; può essere accompagnata da un canto dedicato a Frassati, dalla lettura di passi dal Vangelo della carità (es. Mt 25, Lc 10), o ancora integrata in una Liturgia della Parola sul tema della carità.

Infine, la preghiera può essere stampata e diffusa tra i volontari come “mandato spirituale” quotidiano, aiutando così a custodire e rinnovare la motivazione evangelica del servizio.

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