Invocazione a San Bernardino da Siena per la Pace Sociale a Montecchio

Invocazione a San Bernardino da Siena per la Pace Sociale a Montecchio
Ascolta la Preghiera

O San Bernardino da Siena, luce nella storia di Montecchio, innalziamo a te la nostra umile invocazione. Tu che conosci il peso e il valore del lavoro, ascolta questo grido che sgorga dal cuore delle nostre giornate.

Tu che predicasti giustizia e fraternità, aiutaci nei conflitti sul lavoro, dove spesso regna il disaccordo, e l’orgoglio sbarra la porta al perdono. Infondi in noi la forza del dialogo e la saggezza della pazienza, perché sappiamo risolvere ogni contrasto nella verità e nella carità.

Liberaci dalle illusioni che ci confondono; mostraci il valore della realtà quotidiana, dove risiede la santità del semplice impegno e della fatica condivisa. Fa’ che il nostro cuore non si perda dietro false promesse o ingannevoli apparenze.

San Bernardino, proteggi Montecchio: veglia su chi lavora, dona pace nelle Sale e nei campi, ispira comprensione e onestà nei cuori di chi guida e di chi serve. Guidaci verso la vera libertà, quella che nasce dalla consapevolezza dell’essere figli di Dio, capaci di costruire un domani più giusto per tutti.

Intercedi per noi presso il Signore, affinché siano spezzate le catene dell’ingiustizia e dell’indifferenza, e risplenda la luce della speranza su Montecchio, oggi e per sempre.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Bernardino da Siena, invocato in particolare come “luce nella storia di Montecchio”, si colloca in una profonda tradizione spirituale che vede il santo senese come protettore e modello di giustizia, carità e promozione della dignità del lavoro umano. Il testo richiama il contesto sociale delle comunità cristiane, specialmente nel tessuto rurale e cittadino italiano, dove la figura di San Bernardino è stata spesso scelta quale patrono, ispiratore di comportamenti morali e sostenitore della riconciliazione nelle dispute lavorative.

In chiave dottrinale, la preghiera si fonda su temi fortemente evangelici: la fraternità (“giustizia e fraternità”), la riconciliazione (“forza del dialogo e la saggezza della pazienza”), la ricerca della verità e della carità come vie per risolvere i conflitti. In essa si coglie anche il senso paolino della fatica condivisa e della santificazione del lavoro quotidiano (cfr. Col 3,23-24: “Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete il premio dell’eredità”).

L’ultimo tratto dottrinale è referente all’intercessione dei santi e alla comunione tra la Chiesa terrena e quella celeste, radicata nella fede della Chiesa fin dai primissimi secoli: “Pregate gli uni per gli altri” (Gc 5,16) e “i santi intercedono a favore nostro presso Dio” (cfr. Ap 5,8).

2. I destinatari della preghiera e il perché

La preghiera si rivolge primariamente a San Bernardino da Siena, venerato santo francescano vissuto nel XV secolo, la cui vita, incarnazione del messaggio evangelico attraverso la predicazione, le opere di carità e la promozione della giustizia sociale, lo rendono ideale interlocutore celeste quando si tratta dei temi del lavoro e della convivenza sociale.

Egli è scelto perché, oltre ad essere stato predicatore infaticabile per l’unità e il bene comune, è anche connesso con la vita delle genti rurali e cittadine del Centro Italia, compresa Montecchio, che lo identificano come patrono e protettore. Il suo appello all’onestà, alla laboriosità e alla riconciliazione lo rende il mediatore più adatto nei momenti di difficoltà e di tensione sociale.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Questa preghiera presenta numerosi beneficiari interpellati attraverso l’intercessione del santo:

  • I lavoratori, menzionati esplicitamente (“ascolta questo grido che sgorga dal cuore delle nostre giornate”, “veglia su chi lavora, dona pace nelle Sale e nei campi”).
  • I datori di lavoro e i governanti (“nei cuori di chi guida e di chi serve”).
  • La comunità di Montecchio nella sua interezza, cioè ogni suo abitante coinvolto nella vita produttiva e sociale (“proteggi Montecchio”).

I bisogni spirituali affrontati sono quelli della riconciliazione, della giustizia, della pace sociale e della liberazione da illusioni e false promesse che distraggono dall’autenticità della fede e della vita cristiana. I bisogni fisici comprendono il lavoro dignitoso, la serenità nei luoghi di impiego, la pace nei campi e nelle Sale (probabile riferimento a fabbriche, laboratori o ambienti agricoli), e, in generale, la protezione dal male e dall’ingiustizia.

Questi bisogni sono eternamente attuali: la crisi dell’occupazione, la tentazione della sopraffazione, gli scontri fra interessi di categoria, l’indifferenza sociale e la perdita del senso della fatica come via di santificazione personale e comunitaria.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Tra i temi teologici che emergono dalla preghiera, spiccano:

  • Il valore redentivo del lavoro: la fatica quotidiana, vissuta in comunione con Dio, è strada di santità (“santità del semplice impegno e della fatica condivisa”). S. Benedetto ammonisce: “Ora et labora”, a significare che il lavoro, come la preghiera, santifica l’uomo.
  • La giustizia evangelica e la fraternità: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 13,34), e la predicazione dei profeti contro l’ingiustizia (Is 58,6: “Sciogli ogni catena di ingiustizia”). Il Vangelo chiede concordia (“Beati gli operatori di pace”, Mt 5,9).
  • La riconciliazione e la carità: il dialogo e la pazienza sono virtù cristiane fondamentali, lodate già nei primi Padri. S. Agostino scrive: “Nessuna comunione senza perdono, nessuna carità senza verità”.
  • Il discernimento spirituale: la richiesta di essere “liberati dalle illusioni” richiama la necessità di vedere la verità delle cose, fondamentale in Paolo e nei Padri (1Cor 13,6: “La carità si compiace della verità”).
  • L’intercessione dei santi: ribadisce la comunione dei santi (cfr. Simbolo apostolico) e la loro missione di guida celeste.
  • La vera libertà come figli di Dio: “Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà” (2Cor 3,17), e il tema della filiazione divina (Gal 4,7).
San Bernardino predicava: “Dove manca la pace tra gli uomini, non può esserci pace tra Dio e l’uomo. Ma se la concordia unisce i cuori, ivi fiorisce la benedizione del Signore.”

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera a San Bernardino assume principalmente la forma dell’intercessione, combinando elementi di invocazione di protezione, richiesta di aiuto nei conflitti e domanda di liberazione dalle tentazioni spirituali e sociali. Si avverte anche una componente di lode al santo, eletto a modello e protettore, e di petizione per bisogni concreti e spirituali.

Liturgicamente, simili orazioni trovano spazio nelle celebrazioni dei santi patroni (ad esempio nella festa liturgica di San Bernardino, 20 maggio), durante novene, tridui o momenti di preghiera comunitaria con laboratori, lavoratori, rappresentanze civili. Possono essere inserite nelle liturgie della Parola, processioni patronali, momenti penitenziali o veglie per il lavoro e la giustizia sociale.

Rientra nella categoria tradizionale delle suppliche ai santi per la protezione e la pace, forma consolidata e raccomandata dalla Chiesa fin dall’antichità (cfr. Sacrosanctum Concilium 104).

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Questa preghiera può essere utilizzata:

  • Personalmente: come atto quotidiano prima o dopo il lavoro, per chiedere protezione, serenità e giustizia nel proprio ambiente, oppure come meditazione nei momenti di difficoltà relazionale e scoraggiamento.
  • Comunitariamente: all’inizio di assemblee lavorative, consigli comunali, incontri tra datori di lavoro e dipendenti, o durante celebrazioni pubbliche in cui si invocano giustizia, pace sociale e unità cittadina. Può aprire o concludere particolari veglie per il lavoro, momenti di crisi economica, anniversari storici.

Nel calendario liturgico trova collocazione privilegiata nella festa di San Bernardino da Siena (20 maggio), nelle celebrazioni patronali, in occasioni di Giubilei del lavoro, anniversari di fondazione di fabbriche e cooperative, o durante la Settimana Sociale dei Cattolici.

Per la preghiera personale, si suggerisce la lettura meditata e il silenzio successivo, oppure la ripetizione nei momenti di tentazione verso la divisione o l’indifferenza. Può essere inserita nel Rosario (ad esempio, come preghiera finale) o durante la Liturgia delle Ore, specie nei Vespri.

Per la preghiera comunitaria, può essere proclamata a voce alta da un celebrante con risposta corale di “San Bernardino, prega per noi”. Oppure usata come testo base su cui innestare intenzioni particolari a seconda delle esigenze del momento, rendendola strumento vivo di comunione, discernimento e fiducia nella presenza operante dei santi nella vita concreta della città e della Chiesa.

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