Preghiera a San Bernardino per Aiutare i Leader Religiosi a Combattere il Turpiloquio

Destinatari:  San Bernardino da Siena
Beneficiari:  Leader religiosi
Tipologie:  Invocazione
Preghiera a San Bernardino per Aiutare i Leader Religiosi a Combattere il Turpiloquio
Ascolta la Preghiera

San Bernardino da Siena, tu che con la tua parola ispirata hai saputo guidare i fedeli sulla via della rettitudine e dell'amore fraterno, ascolta la nostra invocazione.

Noi, come leader delle nostre comunità, desideriamo essere strumenti di pace e portatori di buon esempio. Liberaci, o santo protettore, dalla tentazione del turpiloquio e da tutte quelle parole che offendono la dignità e la fratellanza tra le persone.

Fa’ che il nostro linguaggio sia sempre scelto con cura e gentilezza, trasformando in parole costruttive ogni possibile espressione di rabbia e disprezzo. Donaci il coraggio di correggere con dolcezza e di insegnare con esempio, affinché la nostra voce sia fonte di pace e speranza.

Intercedi per noi presso il Signore, affinché ci conceda una lingua pura, capace di unire e mai di dividere, e perché possiamo guidare i nostri fratelli e sorelle a onorare Dio anche con le parole di ogni giorno.

San Bernardino, guida i nostri cuori e le nostre voci sulla strada della santità.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Bernardino da Siena qui proposta si inserisce in una tradizione spirituale profondamente radicata nell’ideale cristiano della rettitudine morale e dell’amore fraterno. San Bernardino, noto predicatore del XV secolo e francescano, fu un grande promotore della devozione al Nome di Gesù e propugnatore della pace sociale e della purificazione del linguaggio, in un’epoca segnata da forti tensioni e divisioni civili.

Questa preghiera si colloca nel solco dell’insegnamento evangelico secondo il quale le parole sono lo specchio del cuore (“Dalla pienezza del cuore parla la bocca”, Lc 6,45). Il linguaggio scelto con cura e amore efficace diviene così sia segno di conversione personale sia veicolo di testimonianza cristiana nella comunità.

Dal punto di vista dottrinale, la preghiera richiama il valore della parola come dono di Dio, ma anche la responsabilità che ne deriva nell’usarla per edificare, consolare e redimere, in conformità agli insegnamenti della Scrittura e della Tradizione. In particolare, si fa eco alla teologia morale cristiana che invita a custodire la lingua, a opporsi al male della maldicenza, del turpiloquio e dell’ira verbale: la parola non sia mai strumento di divisione, ma di edificazione e unità.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a San Bernardino da Siena, presentato come santo protettore e modello di predicatore infaticabile della pace e della fraternità. Qui si invoca la sua intercessione per ottenere grazia e sostegno contro le tentazioni legate all’uso improprio del linguaggio, richiedendo la capacità di essere esempi di bene e strumenti di pace nella comunicazione quotidiana.

La scelta di San Bernardino come intercessore non è casuale: egli è stato, nella storia della Chiesa, uno dei più instancabili predicatori della parola buona, fautore di riconciliazione tra le fazioni e promotore dell’unità cristiana mediante la forza della predicazione. La sua fama di taumaturgo e protettore della comunicazione onesta lo rende il destinatario ideale per chi desidera purificare il proprio linguaggio e renderlo conforme al Vangelo.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Chi prega, si presenta come leader delle proprie comunità, dunque il beneficio richiesto non è solo personale ma, come spesso accade nelle preghiere di intercessione, si estende anche alla comunità che il fedele guida. L’intento è che tutti possano diventare strumenti di pace e portatori di buon esempio.

I bisogni affrontati sono sia spirituali che, indirettamente, sociali/fisici:

  • Spirituali: liberazione dalla tentazione del turpiloquio (cioè l’uso di parole offensive, volgari o degradanti), dalla rabbia verbale, dalla divisione e dai peccati legati al linguaggio; ricevere il dono di una comunicazione ispirata dalla carità cristiana, dalla gentilezza e dalla pazienza.
  • Comunitari/sociali: rafforzare la pace e l’unità nei rapporti umani, evitare scandali, incomprensioni o conflitti che possono danneggiare la vita di comunità. La trasformazione della parola in strumento di edificazione ha ricadute anche sul benessere relazionale e sociale.

Richiamando il desiderio di insegnare con esempio e correggere con dolcezza, la preghiera tiene conto pure del ruolo educativo e formativo che il beneficiante si assume verso chi lo circonda.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

Questa preghiera si caratterizza per la presenza di forti temi teologici:

  • Santità della Parola: Il parlare cristiano viene associato alla purezza e alla missione, come ricorda l’apostolo Giacomo:
    “Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo.” (Gc 3,2)
  • Educazione alla Pace: L’ideale della rettitudine linguistica si inserisce nel comando evangelico della pace:
    “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5,9)
  • Dolcezza nella correzione e insegnamento con l’esempio: Un altro tema è quello della correzione nella carità, conforme alle raccomandazioni paoline:
    “Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di istruire, paziente nelle offese.” (2Tm 2,24)
  • Funzione creativa e distruttiva della parola: Dal Salmo 34:
    “Preserva la tua lingua dal male e le tue labbra da parole d’inganno” (Sal 34,14)

A livello patristico, Sant’Agostino, nel “De Doctrina Christiana”, sottolinea come sia fondamentale per il cristiano formarsi alla rettitudine del parlare, perché la parola può suscitare amore o odio, pace o divisione. San Francesco, ispiratore di Bernardino, ammoniva: “Le parole siano poche e sante...”. Così si radica la preghiera nella Tradizione viva della Chiesa.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera esaminata presenta caratteri intercessori e penitenziali. Si domanda a San Bernardino di liberare chi prega da tentazioni e difetti nel parlare, accostandosi quindi alle tradizionali preghiere per la purificazione del cuore e della lingua. V’è anche un accento di supplica per il dono positivo di saper parlare con gentilezza e rettitudine, e non mancano note di lode per le virtù del santo.

Nella tradizione liturgica la preghiera a San Bernardino trova spazio specialmente nelle celebrazioni a lui dedicate (20 maggio) o in occasioni legate a momenti di rinnovamento comunitario, assemblee educative, giornate per la pace e la riconciliazione, e ogniqualvolta la comunità intenda riflettere sul valore etico e spirituale della parola.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici

Uso personale:

  • Prega regolarmente per la purificazione della tua lingua, integrando questa preghiera nel tuo tempo di meditazione mattutina.
  • Usala come atto penitenziale o in esame di coscienza, specie se si avverte la tentazione di parlare con rabbia, giudizio o disprezzo.

Uso comunitario:

  • Recitala all’inizio di incontri di catechesi, consigli pastorali, assemblee di volontariato o riunioni formative dove il clima di dialogo pacifico è essenziale.
  • Proposta come invocazione o preghiera dei fedeli nelle messe della memoria di San Bernardino (20 maggio) o in giornate di preghiera per la pace.
  • Adatta come conclusione di ritiri sull’educazione cristiana o itinerari di rafforzamento della comunicazione nonviolenta.

Tempi dell’anno liturgico:

  • Tempo Ordinario: particolare attenzione durante la settimana dedicata all’unità dei cristiani o nei cammini sinodali.
  • Tempo di Quaresima: quando si sottolinea la necessità della conversione anche nelle parole.
  • Momenti di riconciliazione e pace: all’apertura di occasioni comunitarie per la pacificazione e la giustizia sociale.

Questa preghiera si mostra dunque come uno strumento attuale per tutti coloro che sentono la responsabilità di testimoniare la fede non solo nei gesti, ma anche nelle parole di ogni giorno, seguendo il luminoso esempio di San Bernardino.

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