Preghiera a San Bernardino per Aiutare i Poveri a Sostenersi

Destinatari:  San Bernardino da Siena
Beneficiari:  Poveri
Temi:  Sostentamento
Tipologie:  Invocazione interiore
Preghiera a San Bernardino per Aiutare i Poveri a Sostenersi
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San Bernardino da Siena, umile servo di Dio e padre premuroso dei più bisognosi, volgo a te il mio spirito in questa invocazione silenziosa. Tu che hai conosciuto le fatiche della povertà e hai scelto di camminare tra chi nulla possiede, intercedi ora per tutti coloro che vivono nel bisogno, oppressi dalla fame o dalla mancanza.

Infondi nei cuori degli uomini la compassione e la generosità, affinché tutti li aiutino a trovare sostentamento, e nessuno sia escluso dalla mensa della vita. Fa’ che la nostra indifferenza si trasformi in cura, che ogni mano si apra per soccorrere chi è nel dolore.

San Bernardino, guida i poveri verso chi può donare, e dona a noi il coraggio di riconoscere il volto di Cristo in ogni fratello che domanda aiuto. Fa’ che il dono condiviso sia fonte di speranza e strumento di giustizia.

Accogli questa mia preghiera nel silenzio del cuore e fa’ che, sostenuti dal tuo esempio, nessun povero rimanga solo e senza pane, ma tutti, grazie all’aiuto reciproco, trovino degno sostentamento.

San Bernardino da Siena, prega per noi.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera a San Bernardino da Siena

La preghiera proposta si inserisce in un ampio contesto spirituale e dottrinale radicato nella tradizione cristiana di attenzione ai poveri e agli ultimi. Invoca l'intercessione di San Bernardino da Siena — figura eminente del movimento francescano e testimone esemplare di carità evangelica — per ottenere aiuto e conforto per i bisognosi. San Bernardino (1380-1444), sacerdote e predicatore, fu noto non solo per la sua predicazione ardente, ma anche per il suo impegno diretto tra i poveri e gli emarginati, sulle orme di san Francesco d’Assisi.

La preghiera riflette i principi della dottrina sociale della Chiesa: la dignità della persona umana, la destinazione universale dei beni e la responsabilità comunitaria verso i deboli. Il riferimento alla “mensa della vita” richiama il valore della condivisione come sacramento della carità e l’ideale cristiano dell’aiuto reciproco.

Sul piano spirituale, si tratta di un’invocazione silenziosa, quasi contemplativa, che mira a trasformare il cuore del credente. In linea con la tradizione francescana, si esprime il desiderio di vivere la povertà come cammino di conversione personale e di vicinanza concreta all’altro.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera si rivolge esplicitamente a San Bernardino da Siena. La scelta del santo non è casuale: Bernardino, infatti, è considerato padre premuroso dei più bisognosi, esempio di carità attiva e solidale. Nel testo viene ricordato che egli ha “conosciuto le fatiche della povertà” e “ha scelto di camminare tra chi nulla possiede”, qualità che lo rendono intercessore ideale presso Dio per quanti si trovano in difficoltà materiali.

Il destinatario dunque è il santo stesso, invocato perché interceda per i poveri e per la conversione del cuore dei credenti alla compassione, come guida spirituale ma anche come modello concreto di vita evangelica. Si chiede al santo di guidare le azioni dei fedeli e sostenere i poveri, facendo sì che vengano incontrati da mani e cuori generosi.

Inoltre, rivolgersi a un santo non significa solo domandare la sua intercessione, ma anche essere ispirati dal suo esempio: la preghiera vuole “risvegliare” nella comunità dei fedeli lo spirito di servizio e di solidarietà proprio di San Bernardino.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

L’intercessione richiesta nella preghiera abbraccia esplicitamente “tutti coloro che vivono nel bisogno, oppressi dalla fame o dalla mancanza”. I beneficiari sono quindi i poveri, i senza tetto, gli affamati, e più in generale quanti vivono situazioni di emarginazione sociale, disagio economico o solitudine.

La preghiera affronta diversi bisogni:

  • Bisogni materiali: cibo, pane, sostentamento, aiuto concreto per chi “non ha nulla”, affinché “nessun povero rimanga solo e senza pane”.
  • Bisogni spirituali e morali: speranza, giustizia, compassione, superamento dell’indifferenza e dell’egoismo, conversione dei cuori alla generosità e all’aiuto reciproco.

Si sottolinea così un’importante dimensione cristiana: la risposta al bisogno materiale è anche mezzo di crescita spirituale personale e comunitaria. La preghiera chiede non solo la soddisfazione di bisogni fisici, ma una trasformazione interiore che renda la condivisione “strumento di giustizia” e “fonte di speranza”.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche pertinenti

La preghiera è attraversata da diversi temi teologici fondamentali:

  • La carità cristiana e l’opzione preferenziale per i poveri:
“Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è mio discepolo, in verità vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Matteo 10,42).
“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,40).
  • La compassione come virtù cristiana:
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Filippesi 2,5).
“Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: ‘Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi’, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve?” (Giacomo 2,15-16).
  • La trasformazione dell’indifferenza in cura:

Questo tema risuona nelle esortazioni patristiche, come quelle di san Giovanni Crisostomo:

“Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non disprezzarlo quando è nudo. Non onorarlo qui, nella chiesa, con paramenti di seta, mentre lo abbandoni fuori e soffre il freddo e la nudità.”
(Omelie su Matteo, 50,3)
  • L’identificazione del povero con Cristo stesso:
“Ricordati che tu ricevi Cristo quando offri ospitalità.”
(San Benedetto, Regola, Capitolo 53)

Nel complesso, la preghiera manifesta una profonda sintonia con la spiritualità francescana incastonata nella grande Tradizione della Chiesa: la povertà come strada di comunione, la condivisione come testimonianza evangelica, la cura dei poveri come servizio reso direttamente a Cristo.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa invocazione si configura come una preghiera di intercessione, nella quale si chiede l’aiuto di San Bernardino per i poveri e per la conversione dei cuori. Tuttavia, possiede anche tratti di supplica e di imitazione (“Fa’ che, sostenuti dal tuo esempio…”), e richiama la lode implicitamente riconoscendo la santità e il valore dell’opera del Santo.

Nella tradizione liturgica, tale preghiera può essere associata:

  • Alla memoria liturgica di San Bernardino da Siena (20 maggio).
  • Ai momenti di preghiera dedicati ai poveri e agli esclusi (es. Giornata Mondiale dei Poveri).
  • A celebrazioni penitenti o veglie di carità, in particolare in Quaresima o durante la Novena a San Bernardino.

Il suo stile personale e meditativo la rende adatta anche alla preghiera individuale, come atto di affidamento e di impegno caritativo personale.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Uso personale:
Questa preghiera può essere recitata nella propria meditazione quotidiana, come atto di affidamento a San Bernardino e di conversione personale. Può accompagnare la lectio divina su brani inerenti la carità, suggerire scelte concrete di solidarietà, oppure essere proposta come impegno nei giorni di digiuno o astinenza.

Uso comunitario:
Nelle liturgie parrocchiali o riunioni di gruppi caritativi, può essere letta dopo la Parola di Dio o in conclusione di momenti dedicati alla riflessione sulla povertà. È particolarmente indicata durante la Novena di San Bernardino (11-19 maggio), nelle messe di suffragio per i defunti poveri e nelle adorazioni eucaristiche con tema della condivisione e della giustizia.

Durante l’anno liturgico:

  • Quaresima: per stimolare il digiuno condiviso e la carità concreta.
  • Giornata mondiale dei poveri (33ª domenica del Tempo Ordinario): come atto di intercessione e stimolo all’azione caritativa.
  • Avvento e Natale: in preparazione alla venuta di Cristo povero e umile, come impegno a riconoscere il suo volto nei bisognosi.
  • Nella memoria di San Bernardino da Siena (20 maggio): come preghiera propria della festa.

Infine, può essere stampata e distribuita nelle mense solidali, nei centri di accoglienza, o agli operatori della Caritas, diventando uno strumento di formazione e motivazione spirituale all’azione.

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