Supplica a San Bernardino da Siena per la Guarigione dei Malati

Destinatari:  San Bernardino da Siena
Beneficiari:  Malati
Temi:  Salute
Tipologie:  Supplica
Supplica a San Bernardino da Siena per la Guarigione dei Malati
Ascolta la Preghiera

O glorioso San Bernardino da Siena,

tu che fosti esempio di carità e di infaticabile dedizione verso i sofferenti, ascolta la nostra umile supplica.

Noi, con il cuore colmo di speranza e con la fede che non vacilla, affidiamo alla tua intercessione tutti i malati, specialmente coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.

Misericordioso San Bernardino, tu che mostri compassione verso ogni necessità umana, prega affinché il Signore infonda su di loro la sua grazia di guarigione e doni conforto nelle ore di prova.

Ottieni per ciascuno la forza di sopportare il dolore, la pazienza nella sofferenza e la speranza in una ripresa serena. Fa’ che possano sentire la vicinanza di chi li ama e che nei momenti di solitudine trovino sostegno nella tua protezione.

Ti supplichiamo, intercedi presso Dio affinché doni salute ai malati, pace ai loro cuori e speranza nelle loro anime, affinché anche nella prova possano lodare e benedire il suo Nome.

San Bernardino, patrono e amico degli afflitti, prega per noi e per tutti i malati del mondo.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Bernardino da Siena qui analizzata si colloca pienamente nell’alveo della tradizione cattolica dei santi intercessori. San Bernardino (1380–1444), sacerdote francescano e noto predicatore, fu grande promotore della devozione al Santissimo Nome di Gesù e della carità verso i bisognosi. La preghiera riflette il profondo radicamento della spiritualità cristiana nella comunione dei santi, secondo la quale i fedeli, in virtù della loro unione mistica con Cristo, possono chiedere l’intercessione dei santi, riconosciuti modelli di virtù e strumenti di grazia presso Dio.

Dottrinalmente, tale atto riflette sia la fiducia nella potenza dell’intercessione dei santi sia la dimensione della misericordia di Dio, che si estende, tramite le loro preghiere, anche ai bisogni corporali e spirituali degli uomini — specialmente dei sofferenti. La richiesta che San Bernardino interceda ‘’affinché il Signore infonda ... la sua grazia di guarigione’’ è ancorata al principio, esplicitato già nel Nuovo Testamento, che la preghiera dei giusti “ha una grande efficacia” (cfr.: Gc 5,16).

La figura di San Bernardino si presta a tale invocazione anche per la sua biografia: instancabile predicatore dedito ai bisognosi e agli infermi, visto storicamente come protettore degli ammalati e dei sofferenti. Nel solco della tradizione francescana, la preghiera enfatizza la vicinanza empatica al dolore umano, come via di partecipazione al mistero della Croce (cfr.: Col 1,24).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a San Bernardino da Siena, lasciando trasparire il motivo della sua scelta come intercessore. Egli è invocato come “esempio di carità e di infaticabile dedizione verso i sofferenti”, qualità che lo designano come mediatore particolarmente sensibile alle necessità di chi patisce dolori fisici o morali.

San Bernardino, infatti, è tradizionalmente patrono degli afflitti e degli ammalati. La sua esistenza, segnata da un grande amore attivo verso i malati (egli stesso curò vittime della peste), lo mette in relazione affettiva e spirituale con quanti confidano nella sua protezione. Lo si invoca come “patrono e amico degli afflitti”, rivelando una relazione di prossimità (“amico”) che incoraggia il fedele a sentirsi accolto nelle proprie fragilità.

Questa relazione è ulteriormente rafforzata dal ricorrere di motivi relazionali (es. “ascolta la nostra umile supplica”, “intercedi presso Dio”) che rendono la supplica non anonima, ma collocata all’interno di una parentela spirituale tra il Santo e chi soffre.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari sono di due ordini:

  • Tutti i malati, “specialmente coloro che soffrono nel corpo e nello spirito” — dunque sia chi patisce malattie fisiche sia chi attraversa forme di sofferenza morale o psicologica.
  • La comunità dei fedeli (“Noi … affidiamo”), che nella solidarietà intercede per i fratelli sofferenti.

La preghiera affronta bisogni fisici — la richiesta di “salute”, la “grazia di guarigione” — ma le integra inscindibilmente ai bisogni spirituali:

  • Conforto nelle ore di prova
  • Forza di sopportare il dolore
  • Pazienza nella sofferenza
  • Speranza in una ripresa serena
  • Vicinanza e sostegno nei momenti di solitudine
  • Pace ai cuori e speranza nelle anime

Tali doni non sono chiesti come “soluzioni magiche”, ma come frutti dello Spirito che accompagnano il malato nello specifico mistero della prova cristiana. Recuperare la lode a Dio anche nella sofferenza (“affinché anche nella prova possano lodare e benedire il suo Nome”) ricalca la paradossale logica evangelica della gioia nella tribolazione (cfr. Mt 5,11-12; At 5,41).

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Di seguito alcuni temi teologici chiave:

  • Intercessione dei Santi: Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio” (n. 2683). Come dicevano i Padri, i santi “continuano a supplicare Dio per noi” (cf. S. Gregorio di Nissa).
  • Carità e Compassione: La sequela di Cristo si esprime nella carità operosa (“Amatevi gli uni gli altri” – Gv 13,34). San Bernardino fu modello di questa compassione.
  • Sofferenza redenta: La preghiera invita a vivere il dolore come occasione di unione a Cristo che nei sofferenti si rende presente (Mt 25,36: “Ero malato e mi avete visitato”).
  • Speranza cristiana: Declinata come forza nella prova (“Noi […] con la fede che non vacilla”) e pazienza, virtù paoline (Rm 5,3-5).
  • Lode nella prova: Riprende la spiritualità biblica del lodevole abbandono (Tb 13,2: “Lodate Dio nelle vostre prove”).
“Molto può la preghiera del giusto, fatta con insistenza” (Gc 5,16)
"Rallegratevi nella speranza, siate pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Rm 12,12)
"Nessuno è solo nel dolore, la Chiesa accompagna ciascuno con la carità” (S. Agostino, Discorsi, 261)

5. Genere della preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Questa orazione si configura principalmente come preghiera di intercessione, perché chiede a un santo di pregare Dio per il bisogno altrui. Tuttavia, vi sono presenti elementi di:

  • Lode: nell’esaltazione della carità di San Bernardino
  • Supplica: nei numerosi inviti “ascolta la nostra supplica”, “intercedi...”
  • Speranza e ringraziamento implicito: nella fiducia della risposta divina

Nel panorama liturgico, la preghiera trova generalmente posto come orazione devozionale propria, specialmente durante la memoria liturgica di San Bernardino (20 maggio) o nella celebrazione di novene, tridui e momenti di preghiera per gli ammalati.

Non è una preghiera ufficiale obbligatoria del Messale, ma può essere usata anche nel Rito dell’Unzione degli Infermi, in incontri di pastorale della salute, o come parte di momenti di preghiera comunitaria a favore dei sofferenti — seguendo le antiche tradizioni dell’affidamento dei malati ai santi patroni.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nel ciclo liturgico

L’efficacia spirituale della preghiera dipende anche dal suo inserimento adeguato nella vita dei credenti. Alcuni suggerimenti:

  • Preghiera personale: Può essere recitata quotidianamente da chi è malato, da loro familiari o amici; particolarmente nei momenti di sconforto, solitudine o sofferenza, come atto di affidamento e richiesta di conforto.
  • Uso comunitario: Può essere inclusa:
    • in veglie di preghiera per i malati;
    • in novene a San Bernardino (specie nelle nove giornate precedenti il 20 maggio);
    • in preghiere delle famiglie accanto ai propri cari ammalati;
    • durante le celebrazioni per la Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio).
  • Tempo liturgico: Particolarmente adatta:
    • nella memoria liturgica di San Bernardino (20 maggio);
    • durante il Tempo Ordinario, in quanto sempre attuale per i bisogni dei sofferenti;
    • in Quaresima, quale segno di carità operosa e condivisione della croce;
    • nei tempi di emergenze sanitarie o calamità.

Per un più ampio frutto spirituale, si consiglia di precedere la preghiera con una breve lettura evangelica sul tema della guarigione o della compassione, o di inserirla nel Rosario o nell’adorazione eucaristica.

In ogni caso, tale supplica ricorda che la Chiesa è madre che si prende cura dei suoi figli sofferenti: la preghiera a San Bernardino ne è profonda espressione di fede, speranza e carità.

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