Preghiera a San Bernardino da Siena per la Libertà di Parola dei Giornalisti

Destinatari:  San Bernardino da Siena
Beneficiari:  Giornalisti
Tipologie:  Dialogo semplice
Preghiera a San Bernardino da Siena per la Libertà di Parola dei Giornalisti
Ascolta la Preghiera

Caro San Bernardino da Siena,

Oggi ci rivolgiamo a te con cuore sincero, pensando a tutti i Giornalisti che nel mondo dedicano la propria voce alla verità.

Aiutali, ti preghiamo, a custodire sempre la Libertà di parola, a non temere di raccontare ciò che vedono e sentono, rimanendo fedeli al loro compito con coraggio e umiltà.

Fa’ che nelle difficoltà trovino forza e che sappiano scegliere le parole con giustizia e rispetto, per portare luce dove c’è buio e dare voce a chi non ne ha.

Tu che hai saputo comunicare con chiarezza e gentilezza, guida i giornalisti nel ricercare sempre la verità e nel diffondere speranza, pace e libertà.

Noi ti affidiamo la loro missione perché sia sempre libera, onesta e rispettosa della dignità di ogni persona.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Bernardino da Siena per i giornalisti si inserisce in un contesto spirituale che risale alla tradizione cristiana di invocare santi patroni per categorie sociali specifiche. San Bernardino da Siena (1380-1444), sacerdote francescano e grande predicatore del Quattrocento, fu noto per la sua capacità di comunicare con chiarezza, mediazione e rispetto, diventando celebre soprattutto per l’invenzione del monogramma “IHS”, simbolo della centralità di Gesù nell’annuncio cristiano.

La Chiesa cattolica vede i santi non solo come modelli di vita, ma anche come intercessori presso Dio. Il senso dottrinale di questa preghiera si trova nella communio sanctorum: la comunione spirituale tra tutti i membri della Chiesa, vivi e morti, con Cristo come capo. Invocare San Bernardino come intercessore risponde all’insegnamento della Chiesa espresso nel Catechismo della Chiesa Cattolica: ―“I santi contemplano Dio, lo lodano e non cessano di prendersi cura di quelli che hanno lasciato sulla terra” (n. 2683).

Inoltre, la preghiera si fonda sul valore della verità, che nella Sacra Scrittura è un attributo di Dio stesso (“Io sono la via, la verità e la vita”, Gv 14,6) e sulla dignità della persona umana, come ribadito dal Magistero contemporaneo, ad esempio nel messaggio pontificio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è indirizzata direttamente a San Bernardino da Siena, riconosciuto come il santo patrono dei comunicatori e dei pubblicitari, per estensione protettore di chi opera nel mondo dell’informazione e dei media. La scelta del destinatario non è casuale: San Bernardino, noto per la sua capacità di evangelizzare le folle e comunicare la verità con amore e semplicità, è un esempio eminente per chi, oggi, esercita la professione giornalistica.

Rivolgersi a lui significa chiedere l’aiuto di un modello di comunicatore evangelico: “Tu che hai saputo comunicare con chiarezza e gentilezza, guida i giornalisti...” La preghiera riconosce in San Bernardino qualcuno che ha incarnato le virtù richieste a chi lavora nell’odierno mondo dell’informazione: verità, giustizia, chiarezza, umiltà e rispetto della dignità umana. In tal modo, la preghiera collega la missione del giornalista con la vocazione cristiana a essere “luce del mondo” (Mt 5,14).

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari primari della preghiera sono i giornalisti e, per estensione, tutti coloro che lavorano nei media, nell’informazione e nella comunicazione sociale. La preghiera intercede specificamente per le loro necessità:

  • Il bisogno di custodire la Libertà di parola, elemento essenziale per la democrazia e la dignità umana ma spesso minacciato da censura, intimidazione o autoreferenzialità.
  • Il coraggio e l’umiltà di raccontare la verità senza timore, resistendo a pressioni politiche, economiche o culturali.
  • La forza nelle difficoltà: molti giornalisti vivono situazioni di pericolo fisico, stress emotivo, isolamento professionale, specialmente dove la libertà di stampa è minacciata.
  • Il discernimento nel scegliere le parole con giustizia e rispetto, affinché il loro servizio porti luce dove c’è buio e dia voce a chi non ne ha (“dare voce a chi non ne ha”).
  • Un costante impegno per la verità, la pace e la dignità di ogni persona, sia nella lotta alle fake news sia nella promozione di un’informazione costruttiva.

La preghiera tocca così bisogni sia spirituali (verità, dignità, giustizia, speranza) sia materiali e psicologici (libertà da paura, resistenza nelle prove, superamento delle difficoltà lavorative).

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Tra i temi principali emergono:

  • Verità e luce: Il richiamo a “portare luce dove c’è buio” risponde al mandato evangelico: “Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,14). La verità non è solo un dovere professionale ma vocazione evangelica: “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32).
  • Libertà di parola: La libertà è tra i doni fondamentali riconosciuti da Dio, come insegnava San Paolo: “Voi infatti siete stati chiamati a libertà” (Gal 5,13).
  • Rispetto della dignità umana: “Rispettosa della dignità di ogni persona”, in sintonia con la Gaudium et Spes, costituzione pastorale del Vaticano II: “L’uomo viene prima della società” (n. 26).
  • Missione e servizio agli ultimi: “Dare voce a chi non ne ha” richiama la scelta evangelica di Gesù per i poveri e gli esclusi.

Padri della Chiesa hanno ribadito l’importanza della verità e della parola. Sant’Agostino scrive:

“Per amore della verità, bisogna tollerare le offese da chi la combatte; ciò che non si può tollerare è l’assenza della verità.” (De vera religione)

La preghiera, nel suo insieme, fa eco anche ai recenti messaggi dei papi ai giornalisti, come le parole di Papa Francesco:

“Il giornalista è il guardiano delle notizie e la sua missione è cercare la verità.”

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

La struttura di questa preghiera si configura principalmente come intercessoria: si chiede infatti al santo patrono di intervenire presso Dio per i giornalisti, invocando virtù e grazie per la loro missione. Emergono, inoltre, sfumature di lode (richiamando i doni di chiarezza e gentilezza di San Bernardino) e di offerta, affidando la missione dei giornalisti alla sua protezione.

Nella tradizione liturgica cattolica, questo tipo di preghiera trova spazio soprattutto:

  • Durante la festa di San Bernardino da Siena (20 maggio)
  • Nelle Giornate mondiali delle comunicazioni sociali (seconda domenica di maggio)
  • In incontri e momenti di preghiera per la libertà di stampa e l’integrità del mondo dell’informazione
  • In benedizioni e Messe per operatori dei media

Nelle liturgie, può essere inserita tra le preghiere dei fedeli o come orazione conclusiva in momenti di riflessione e adorazione.

6. Indicazioni pratiche: utilizzo nella preghiera personale e comunitaria e nei tempi liturgici

Questa preghiera può trovare diversi usi pratici:

  • Preghiera personale: Giornalisti, comunicatori, scrittori e operatori dei mass media possono recitarla ogni mattina, prima del lavoro, o nei momenti difficili, per chiedere protezione, chiarezza, e fermezza.
  • Preghiera comunitaria: Può essere utilizzata in parrocchie, scuole, redazioni o associazioni durante incontri dedicati ai temi dell’informazione, specialmente in occasione del 20 maggio (San Bernardino) o la Giornata delle Comunicazioni Sociali.
  • Momenti significativi: All’inizio dell’anno lavorativo, nelle celebrazioni per la libertà di stampa, o durante particolari crisi che coinvolgono la libertà d’espressione.

Nei tempi liturgici, può essere maggiormente valorizzata nel periodo pasquale (luce e verità della Risurrezione), durante la festa del santo, e in tutte le occasioni in cui la Chiesa si fa carico delle sorti della verità e della giustizia nel mondo. Può essere riletta e ampliata, inserendo intenzioni specifiche per operatori a rischio, giornalisti perseguitati o informatori in crisi.

Infine, questa preghiera può servire da spunto formativo per catechesi, laboratori e incontri di discernimento nella pastorale dei media, aiutando giornalisti e cristiani a scoprire la profondità spirituale e civile del loro servizio.

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