Preghiera a San Bernardino contro le Bestemmie di Ogni Religione

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San Bernardino da Siena, apostolo instancabile del Santo Nome, a te mi rivolgo con umile cuore e sincera devozione.
Tu che hai combattuto con coraggio e fede ogni forma di bestemmia, concedimi la grazia di difendere con amore il rispetto di Dio e di tutti i nomi sacri, in ogni religione e credo.
Aiuta me e tutte le Associazioni religiose a promuovere la fratellanza e la tolleranza, affinché nessuna parola oscura possa più ferire la fede o offendere ciò che ogni cuore considera sacro.
Rendi la mia lingua pura e capace di benedire, mai di offendere; guidami a portare pace dove regna il disprezzo e a essere segno vivente di rispetto tra le genti.
Per la tua intercessione, fa’ che ogni comunità possa vivere in armonia e che la luce del rispetto reciproco diventi testimonianza di unità fra tutti i popoli.
San Bernardino, proteggi chi lotta contro le bestemmie verso ogni fede, e aiutaci a costruire insieme un mondo di parole sante e di amore universale.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Bernardino da Siena si inserisce in un contesto spirituale di grande rilevanza all’interno della tradizione cattolica, in particolare per il suo legame con la devozione al Santo Nome di Gesù e con il tema del rispetto verso Dio e i valori sacri. Fin dal Medioevo, la Chiesa ha enfatizzato la necessità di opporsi a ogni forma di bestemmia e di offesa contro Dio, come si evince dal Secondo Comandamento: “Non pronunciare il nome del Signore, tuo Dio, invano” (Esodo 20,7).
San Bernardino da Siena (1380–1444), un celebre predicatore francescano, fu apostolo instancabile e difensore del Santo Nome; la sua opera predicatrice fu indirizzata a combattere le bestemmie e a promuovere la purificazione linguistica e la carità cristiana nella società del suo tempo, travolta da corruzione verbale e morale. La preghiera si colloca in questa tradizione, rinnovando l’impegno contro l’offesa verbale e spirituale a Dio, ai “nomi sacri”, non solo cristiani, ma di ogni religione e credo, in una prospettiva di apertura e rispetto universale.
Dottrinalmente, si evidenzia la richiesta dell’intercessione dei santi, come vuole la spiritualità cattolica (cfr. Lumen Gentium 50), e la convinzione che la santità può ispirare e sostenere il cammino di purificazione personale e comunitaria. La preghiera suggerisce una via di conversione del cuore e delle parole, per testimoniare l’amore e il rispetto verso Dio e il prossimo.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è diretta esplicitamente a San Bernardino da Siena, riconosciuto come modello di instancabile difensore del rispetto dovuto a Dio attraverso le parole. La scelta di rivolgersi proprio a lui deriva dal suo storico impegno contro la bestemmia e nella diffusione della devozione al Nome di Gesù, simboleggiato dal famoso trigramma “IHS”, che il santo portava tra la gente.
Rivolgendosi a San Bernardino si invoca la sua intercessione, secondo una consolidata prassi cristiana, riconoscendo nei santi non solo dei modelli di vita, ma anche degli aiutanti celesti capaci di ottenere da Dio le grazie opportune. La preghiera si esprime con umile cuore e sincera devozione, mettendo al centro la fiducia nell’intercessione potente di chi ha già mostrato eroicamente coraggio e fede nel combattere le bestemmie.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Oltre a essere una preghiera personale, essa intercede per una pluralità di beneficiari:
- Il fedele singolo: chiede di ricevere la grazia di difendere il rispetto di Dio e dei nomi sacri, e di rendere la lingua “pura e capace di benedire”, cioè di evitare la bestemmia e la parola offensiva, per diventare “segno vivente di rispetto”.
- Le Associazioni religiose: si invocano aiuto e protezione speciali su quanti sono istituzionalmente impegnati nella diffusione di fratellanza e tolleranza, perché possano promuovere rispetto tra popoli di diverse fedi e culture.
- Tutta la comunità umana: si auspica che, grazie all’intercessione di San Bernardino, “ogni comunità possa vivere in armonia” e sia testimone di unità e rispetto reciproco fra i popoli.
- Chi lotta contro la bestemmia verso ogni fede: si chiede protezione e incoraggiamento per quanti si impegnano in prima linea nella difesa della fede, del rispetto religioso e del dialogo.
I bisogni affrontati sono profondamente spirituali, ma investono anche la dimensione sociale (pace, rispetto, armonia, tolleranza). La purezza della lingua è vista non solo come virtù personale, ma come strumento per costruire relazioni pacifiche e rispettose in tutta la società e tra religioni differenti.
4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti
Questa preghiera sviluppa alcuni temi centrali della teologia cristiana:
- Il rispetto e la santità del Nome di Dio:
Come si trova nell’Antico Testamento:“Non pronunciare il nome del Signore, tuo Dio, invano, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.” (Esodo 20,7)
E Gesù stesso insegna:“Sia santificato il tuo nome” (Matteo 6,9).
- L’uso della parola come via di santificazione:
L’apostolo Giacomo ammonisce sui pericoli e sull’importanza della lingua:“Con essa benediciamo il Signore e Padre, e con essa malediciamo gli uomini… Non deve essere così, fratelli miei!” (Giacomo 3,9-10)
La purezza della lingua, capace di benedire e non di offendere, si rifà a questi moniti apostolici. - Fratellanza universale e rispetto tra le religioni:
Il Concilio Vaticano II afferma:“La Chiesa guarda con stima i musulmani... e non può non stimare gli uomini che, per quanto appartenenti a religioni diverse, sono animati dalla sincerità della fede e della carità.” (Nostra aetate, 3-4)
Qui la preghiera estende la richiesta di rispetto a “tutti i nomi sacri”, in ogni religione e credo. - La comunione dei santi e l’intercessione:
Dalla dottrina tradizionale:“Coloro che sono nel cielo […] non cessano di intercedere presso il Padre per noi, presentando i meriti che hanno acquistato” (Lumen Gentium, 49)
- La pace come vocazione universale:
Gesù insegna:“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Matteo 5,9)
La preghiera parla di “portare pace dove regna il disprezzo”, richiamando la missione evangelica di essere artigiani di riconciliazione.
5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica
Si tratta principalmente di una preghiera di intercessione (invocazione dell’aiuto e protezione di un santo), ma assume anche carattere penitenziale (conversione del cuore, purificazione dalle parole offensive), di lode a Dio e supplica per la comunità umana.
Nella tradizione liturgica cattolica, preghiere di questo genere trovano spazio:
- nelle memorie dei santi, durante celebrazioni liturgiche o processioni in onore di San Bernardino (20 maggio);
- in momenti di rinnovamento personale (adorazione eucaristica, confessione, ritiri spirituali) per la conversione della lingua;
- in incontri di dialogo interreligioso e celebrazioni ecumeniche volte a promuovere il rispetto reciproco;
- durante missioni popolari o campagne contro la bestemmia e il linguaggio violento.
Pur non facendo parte di una preghiera liturgica ufficiale o fissa della Chiesa (come il Padre Nostro o l’Ave Maria), queste preghiere si collocano nell’ambito della pietà popolare e della devozione privata/comunitaria.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi liturgici
Questa preghiera può essere utilizzata in diversi contesti:
- Nella preghiera personale: come atto giornaliero di affidamento per chiedere la purezza della lingua e la difesa contro la tentazione di bestemmiare o parlare con disprezzo. Può essere inserita nella preghiera del mattino o alla sera, come esame di coscienza sulle proprie parole.
- Nella preghiera comunitaria: all’inizio o alla fine di incontri di associazioni religiose, gruppi giovanili, assemblee parrocchiali, gruppi di preghiera impegnati nella difesa del rispetto religioso e della promozione della pace.
- Durante la liturgia: come orazione conclusiva della Liturgia delle Ore nei giorni vicini al 20 maggio (memoria liturgica di San Bernardino), o durante messe votive per il santo.
- Nei tempi forti dell’anno liturgico:
- nel Tempo di Quaresima, come supporto al cammino penitenziale di conversione personale della lingua;
- nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (gennaio), come supplica per il rispetto tra le Chiese e i popoli;
- in eventi o iniziative di dialogo interreligioso o culture della pace.
Un suggerimento pratico è meditare il testo della preghiera lentamente, lasciando che ogni invocazione illumini la propria condotta quotidiana. Può essere recitata insieme a un Salmo di benedizione della lingua (ad esempio, Salmo 34,14: “Preserva la tua lingua dal male e le tue labbra da parole bugiarde”) oppure inserita in una novena o triduo in preparazione alla festa di San Bernardino. Può essere offerta in particolare per bambini, giovani, operatori pastorali e chiunque si confronti con il problema della bestemmia e dell’offesa verbale nel proprio ambiente di vita e lavoro.
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