Supplica a San Bernardino da Siena per la Risoluzione dei Conflitti Familiari

Destinatari:  San Bernardino da Siena
Beneficiari:  Famiglie in crisi
Tipologie:  Supplica
Supplica a San Bernardino da Siena per la Risoluzione dei Conflitti Familiari
Ascolta la Preghiera

O glorioso San Bernardino da Siena,

apostolo della pace e della riconciliazione, in questo momento di profonda difficoltà elevo a Te la mia supplica per tutte le famiglie in crisi, segnate dai conflitti e dalle incomprensioni.

Tu che hai dedicato la tua vita a ricucire legami spezzati, volgi il tuo sguardo compassionevole su chi vive divisioni in casa, su chi soffre per il silenzio e le parole che feriscono. Intercedi presso il Signore perché ogni casa ritrovi la strada del dialogo, del rispetto e del perdono.

Ottienici la grazia di saper ascoltare con cuore aperto, di lasciare cadere l’orgoglio e ricominciare ogni giorno nell’amore. Aiutaci, San Bernardino, a essere messaggeri di pace nel nostro focolare, sostieni chi si sente solo e dona speranza a chi pensa di non potercela fare.

Affidiamo a te ogni lacrima, ogni paura, ogni sogno difficile. Fa’ che, per tua intercessione, anche nei momenti più bui splenda la luce della riconciliazione e che ogni famiglia possa riscoprire la gioia di essere unita, nella fede e nell’amore.

San Bernardino da Siena, prega per noi e per le nostre famiglie.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a san Bernardino da Siena si colloca in una secolare tradizione cristiana che invoca l’intercessione dei santi come amici e modelli nella fede, rifacendosi alla dottrina della Communio Sanctorum. Il santo viene scelto non solo come esempio ma anche come mediatore di grazia per le sue particolari virtù e missione storica: san Bernardino (1380‑1444), frate francescano, fu soprattutto apostolo della pace e della riconciliazione in un’Italia lacerata da fazionismi e odi tra famiglie e città.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si ricorda:

«La preghiera di intercessione consiste nell’intercedere presso Dio per gli altri… L’intercessione dei santi non diminuisce l’unicità della mediazione di Cristo, ma ne manifesta la potenza.» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2634)

In questo spirito, la supplica articolata nella preghiera si richiama ai carismi specifici di Bernardino: la sua opera per la pace, la capacità di sanare ferite tra persone e popoli, la testimonianza del Vangelo nei conflitti sociali e familiari.

Sul piano dottrinale, la preghiera si radica nella fiducia che è possibile offrire e ricevere sostegno spirituale in comunione con tutta la Chiesa (terrena e celeste), e che Dio voglia la riconciliazione nelle famiglie come segno visibile della Sua presenza, secondo le parole di Gesù:

«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9)

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta a san Bernardino da Siena in quanto santo particolarmente associato alla pacificazione e alla ricucitura di rapporti spezzati. Bernardino fu noto, durante la sua predicazione, per aver ristabilito la concordia fra famiglie rivali, pacificato città e portato all’amicizia famiglie in lite anche violenta.

Il motivo per cui ci si rivolge a lui, e non genericamente a Dio o ad altri santi, risiede sia nella specializzazione carismatica — ogni santo è associato ad alcuni bisogni o drammi particolari — sia nell’esperienza di efficacia testimoniata lungo i secoli. Il fedele si sente così autorizzato a confidare nella “vicinanza” spirituale e nell’esempio concreto di Bernardino, perché lui stesso “ha dedicato la vita a ricucire legami spezzati”.

Così, la preghiera si configura come un appello mirato: intercedi tu, che conosci la fatica della pace, presso il Signore che solo può donarla pienamente.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera dichiara esplicitamente i suoi beneficiari: tutte le famiglie in crisi, segnata dai conflitti, dalle incomprensioni, dalla divisione e dal dolore che ne consegue. Sono chiamati in causa:

  • Coloro che vivono divisioni nella propria casa;
  • Chi soffre per il silenzio e le parole che feriscono;
  • Chi si sente solo in famiglia;
  • Chi ha perso la speranza nella riconciliazione.

I bisogni cui si fa cenno sono concreti:

  • Spirituali: Riscoperta del dialogo, del rispetto, del perdono e dell’unità nella fede e nell’amore;
  • Psicologici: Sostegno a chi si sente solo, conforto a chi piange e teme di non farcela, abbattimento dell’orgoglio che ostacola la riconciliazione;
  • Relazionali: Risanamento delle ferite causate da incomprensioni, parole e silenzi, rilancio del desiderio di ricominciare e ricucire i legami;
  • Fiduciali: Affidamento a san Bernardino di “ogni lacrima, ogni paura, ogni sogno difficile”, ovvero tutto ciò che appesantisce il cuore e minaccia la speranza.

La preghiera, quindi, non si limita a chiedere una pace esteriore, ma una trasformazione dei cuori, un rinnovamento della vita familiare radicata nella fede cristiana.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti

I temi teologici presenti nella preghiera sono molteplici e profondi:

  • Pace e riconciliazione: La pace è anzitutto un dono di Dio e insieme una conquista quotidiana tra le persone. Come insegna san Paolo:
    «Cristo infatti è la nostra pace […] ha abbattuto il muro di separazione» (Ef 2,14)
  • Perdono reciproco: La preghiera implora la grazia di “lasciare cadere l’orgoglio”, di ricominciare “nell’amore”, eco delle parole evangeliche:
    «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12)
    e ancora:
    «Portate i pesi gli uni degli altri» (Gal 6,2)
  • Importanza dell’ascolto: “Saper ascoltare con cuore aperto” è premessa del vero dialogo e del rispetto reciproco, come indica anche san Benedetto:
    «Ascolta, figlio, gli insegnamenti del maestro, inclina l’orecchio del tuo cuore» (Regula, Prologo 1)
  • Luce nelle tenebre: La presenza della “luce della riconciliazione” anche nei momenti più bui richiama il tema biblico della speranza:
    «Anche se cammino nella valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me» (Sal 23,4)

Attraverso l’intercessione del santo, la preghiera sottolinea che il bene della famiglia è caro al cuore di Dio, secondo il magistero della Chiesa (cfr. Familiaris Consortio, san Giovanni Paolo II).

Inoltre, la preghiera riflette una teologia della speranza: invocare la pace e la riconciliazione nella fiducia che «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera a san Bernardino appartiene principalmente al genere intercessorio: si chiede al santo di intervenire presso Dio “per tutte le famiglie in crisi”. Sono presenti intenti anche di supplica (“elevo a te la mia supplica”), affidamento (“affidiamo a te ogni lacrima…”), invocazione di aiuto in tempi di “profonda difficoltà”.

Pur non essendo strettamente una preghiera liturgica codificata universalmente, può trovare spazio in:

  • Novene e tridui in preparazione alla memoria liturgica di san Bernardino (20 maggio);
  • Momenti di preghiera familiare o comunitaria (Ritiri, veglie per le famiglie, incontri di pastorale familiare);
  • Liturgie penitenziali, ove si invoca la riconciliazione nei rapporti personali e familiari;
  • Preghiere personali, in occasione di crisi o conflitti familiari.

La struttura richiama le preghiere tradizionali ai santi, come l’“Ora pro nobis” delle litanie, ma è personalizzata e aggiornata alle odierne problematiche familiari.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Utilizzo personale:

  • Recitare la preghiera nei momenti di difficoltà familiare, prima di prendere decisioni importanti o nei periodi di crisi relazionale.
  • Raccogliere in silenzio e affidare a san Bernardino i nomi e i volti delle persone coinvolte nella discordia.
  • Concludere la propria preghiera personale con questa invocazione, per ricevere la grazia della pace nel cuore e nella famiglia.

Nella preghiera comunitaria:

  • Proporre la preghiera durante incontri di pastorale familiare, catechesi, ritiri e momenti di riconciliazione.
  • Integrarla in celebrazioni come l’Adorazione Eucaristica o le liturgie della Parola dedicate ai temi del perdono e della pace.
  • Includerla nelle intenzioni della preghiera universale durante la Messa del 20 maggio (memoria di san Bernardino), oppure nelle Messe per le famiglie o nelle settimane in cui si affrontano particolari crisi familiari nella propria comunità.

Tempi liturgici privilegiati:

  • Mese di maggio, in prossimità della memoria liturgica di san Bernardino (20 maggio).
  • Quaresima e Avvento, tempi di conversione, riconciliazione e preparazione alla pace del Natale e della Pasqua.
  • Settimana della Famiglia (ove prevista) nelle diocesi.

Infine, questa preghiera è fonte di ispirazione per la vita cristiana di ogni giorno: invita a farsi, come san Bernardino, artigiani di riconciliazione e costruttori di pace nelle proprie case, nella comunità ecclesiale e nel mondo.

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