Preghiera a San Bernardino da Siena per la Protezione di L'Aquila

Ascolta la Preghiera
San Bernardino da Siena, amico e patrono della nostra città, ascolta la voce del mio cuore colmo di amore per L'Aquila. Tu che hai amato queste vie e queste pietre, veglia su di noi e su chi qui vive nella speranza e nel coraggio.
In questa preghiera del cuore, ti affido il desiderio profondo di protezione per la mia città: abbi cura dei suoi abitanti, proteggi le nostre famiglie, dona pace a chi soffre e forza a chi cade.
L'Aquila, le sue montagne e i suoi cieli, siano sempre al riparo dal male, accompagnati dalla tua luce e dalla tua saggezza. Accendi nei nostri cuori la fiaccola della solidarietà, affinché possiamo essere sempre uniti nell’amore reciproco e nella fiducia.
O San Bernardino, rendici sentinelle vigili, proteggi i nostri sogni e le nostre case. Fa’ che nessuna tempesta spezzi la nostra speranza, e che ogni mattino possiamo rinascere nella pace.
Tu che hai camminato tra queste mura, copri L'Aquila col tuo manto e dona a tutti noi la tua benedizione. Così sia.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera riportata si inserisce profondamente nella tradizione cattolica, attingendo a una dimensione sia personale che comunitaria del rapporto con i santi e con Dio. Essa riflette l'antica e radicata convinzione che i santi, amici di Dio, siano anche amici e protettori delle comunità che li venerano. Nel caso specifico, San Bernardino da Siena assume un ruolo di intercessore celeste speciale per la città de L'Aquila, della quale è patrono.
Questa preghiera manifesta una spiritualità di affidamento: il fedele si rivolge a San Bernardino non solo nella speranza di ricevere protezione e aiuto, ma anche con la consapevolezza che il santo comprende le gioie e le sofferenze della comunità, avendone lui stesso fatto parte o avendola visitata. Questo contesto si radica nella teologia della "communio sanctorum" (comunione dei santi), ossia la credenza che i santi in cielo continuino a prendersi cura dei fedeli rimasti sulla terra.
A livello dottrinale, la preghiera è espressione della fede nella intercessione dei santi (Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 956-957: "Con la loro sollecitudine fraterna la nostra debolezza è grandemente aiutata"). Il fedele sente il santo come mediatore e protettore, così come la liturgia e la tradizione insegnano a ricorrere ai santi patroni nelle necessità sia materiali che spirituali.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Sebbene la preghiera sia innanzitutto indirizzata a San Bernardino da Siena, il suo tono suggerisce un coinvolgimento più ampio: il "tu" del testo è infatti il santo, ma per riflesso la supplica si estende anche a Dio, attraverso l'intercessione del patrono. Questa forma è tipica delle preghiere di intercessione tradizionali, dove il dialogo spirituale si svolge tra il fedele e il santo, consapevoli che ogni grazia deriva ultimamente da Dio.
- San Bernardino da Siena: La scelta di questo santo non è casuale: uomo di grande fede, innamorato di Cristo e della Madonna, predicatore e riformatore del suo tempo, ebbe un legame particolare con L'Aquila, dove è incorso nella morte e dove riposano le sue spoglie. Egli rappresenta l'identità spirituale e civile della città.
- I cittadini de L'Aquila: Anche se la preghiera è scritta in forma personale ("del mio cuore colmo di amore" / "ti affido il desiderio profondo"), traspare un'identificazione con l'intera comunità aquilana, di cui si invoca la custodia.
Perché San Bernardino? La risposta è doppia: da un lato, la Chiesa ha sempre promosso la venerazione e la preghiera ai patroni in quanto intercessori privilegiati; dall'altro, la memoria storica e la devozione popolare vedono in lui un modello di santità concreta e vicino ai bisogni del popolo.
3. Beneficiari per cui intercede e bisogni spirituali/fisici che affronta
Il testo della preghiera amplia progressivamente i suoi beneficiari. In principio il fedele parla a nome proprio, ma poi la supplica si estende a tutti gli abitanti, alle famiglie, a chi soffre e a chi cade. L'orizzonte della preghiera è dunque comunionale.
I bisogni affrontati sono sia materiali che spirituali:
- Protezione delle persone e delle famiglie: Si invoca la custodia contro mali e pericoli, richiami che possono riferirsi a calamità naturali (come i terremoti che hanno colpito L'Aquila), difficoltà sociali, minacce alla serenità familiare.
- Pace interiore e sociale: Il desiderio di "pace a chi soffre" e "forza a chi cade" è rivolto a chi attraversa momenti di prova, sia fisica che morale.
- Unità e solidarietà: Si prega affinché "sia accesa la fiaccola della solidarietà", esprimendo il bisogno di una società coesa e fraterna.
- Speranza e rinascita: "Fa' che nessuna tempesta spezzi la nostra speranza" richiama il bisogno di resilienza dopo le avversità.
- Protezione del territorio: Si chiede che le "montagne e i cieli" della città siano "al riparo dal male", aprendo la preghiera a una dimensione cosmica e ambientale.
La preghiera mette insieme la richiesta di beni concreti (salvezza, protezione) e di virtù spirituali (speranza, unità, fiducia, forza nei momenti difficili).
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
I temi teologici emergenti in questa preghiera sono molteplici:
- Intercessione dei santi: La preghiera riflette la dottrina secondo cui i santi intercedono per le necessità del popolo di Dio. Come dice San Gregorio di Nissa:
"I santi, anche dopo la morte, non cessano di amare coloro che sono nel mondo."
- Protezione celeste: L'idea che i santi siano patroni e difensori di città ha radici bibliche. Nel Salmo 91, leggiamo:
"Non ti potrà colpire la sventura... perché ai suoi angeli darà ordine per te di custodirti in tutte le tue vie."
Similmente, la figura del santo patrono è vissuta come "angelo custode comunitario". - Solidarietà e comunione: Il testo chiede che "sia accesa la fiaccola della solidarietà". Questo rimanda alle parole di San Paolo:
"Portate i pesi gli uni degli altri" (Gal 6,2)
e alla parabola del buon samaritano (Lc 10,25-37), che invita alla cura reciproca. - Pace e rinascita: L'invocazione di pace richiama la benedizione biblica di Nm 6, "Il Signore ti conceda pace", e la speranza nella "rinascita" evoca la centralità della risurrezione e della speranza cristiana.
- Amore per le realtà terrene: Nel ringraziare San Bernardino per aver "amato queste vie e queste pietre", la preghiera si fa eco della teologia dell'incarnazione, che valorizza la storia e il territorio come luogo di santificazione. Sant'Ambrogio affermava:
"Dove l'uomo vive e soffre si manifesta la gloria di Dio."
I temi della protezione, intercessione, pace, solidarietà, rinascita rendono questa preghiera attuale e universale.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera è eminentemente una supplica di intercessione: essa si sviluppa come una richiesta rivolta al patrono affinché protegga e accompagni la città. Tuttavia, contiene anche elementi di ringraziamento per la testimonianza del santo ("Tu che hai camminato tra queste mura") e di lode per il dono della sua presenza, oltre a un soffuso tono di penitenza/confidenza nel riconoscere il bisogno di aiuto.
Nella tradizione liturgica, preghiere di questo genere si recitano comunemente:
- nelle celebrazioni patronali, specie nelle Messe e processioni dedicate al santo;
- in occasioni particolari per chiedere protezione (es. terremoti, crisi civili o sociali);
- come parte di novene o tridui in preparazione alla festa del santo (20 maggio, per San Bernardino da Siena);
- negli atti di affidamento comunitario, soprattutto dopo eventi drammatici che coinvolgono la città.
La sua struttura semplice ma intensa la rende adatta anche alla preghiera personale quotidiana.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nell’anno liturgico
Nella preghiera personale:
L’individuo può recitare questa preghiera al mattino, come atto di affidamento della giornata, o quando avverte particolari bisogni di protezione e consolazione per la città e la famiglia. Può essere arricchita con un momento di silenzio o con la contemplazione dell’immagine del santo, magari presso una chiesa a lui dedicata.
Nella preghiera comunitaria:
E’ ideale per momenti assembleari, quali:
- La celebrazione della festa patronale (20 maggio), inserita alla fine della Messa o durante la processione.
- Durante tridui, novene, pellegrinaggi legati al santo, per rafforzare il senso di identità cittadina.
- Come parte di un atto di affidamento della città, specialmente in periodi di difficoltà o di emergenza.
- Durante incontri di formazione cristiana, per meditare sulla testimonianza e sull’attualità del messaggio del santo.
Tempi liturgici indicati:
Oltre al 20 maggio, la preghiera può essere elevata nelle occasioni di calamità (come ricordo o anniversario di terremoti), durante la Quaresima o l’Avvento come momento di conversione e di richiesta di protezione, o in ogni momento dell’anno in cui la città o la famiglia senta un particolare bisogno di assistenza celeste.
Adattabile sia in forma privata che pubblica, può essere conclusa con una delle invocazioni tipiche: "San Bernardino, prega per noi", oppure con l’accensione simbolica di una candela per la città.
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