Dialogo semplice con San Giovanni da Capestrano sulla fiducia in Dio nelle cause impossibili
Ascolta la Preghiera
Caro San Giovanni da Capestrano,
mi rivolgo a te con cuore semplice, portando davanti a te le persone che attraversano momenti difficili. Tu che hai conosciuto la fatica e la prova, ma non hai mai smesso di credere nella provvidenza di Dio, aiutaci a camminare sulla stessa strada di fiducia.
Quando tutto sembra perduto, quando il buio avvolge le nostre giornate e il peso delle preoccupazioni ci schiaccia, insegnaci a credere che Dio non abbandona mai i suoi figli.
Tu che hai saputo affidarti al Signore, dona anche a noi una fede incrollabile. Fa’ che possiamo scorgere un segno della Sua presenza anche nelle piccole cose di ogni giorno.
San Giovanni, rafforza il nostro coraggio quando le forze vengono meno, e illumina la nostra speranza con la certezza che Dio provvede sempre, anche quando non riusciamo a comprendere il Suo disegno.
Grazie per il tuo esempio, per la tua amicizia e intercessione. Rimani accanto a tutte le persone in difficoltà e aiutaci a non dubitare mai dell’amore e della cura di Dio.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Giovanni da Capestrano si inserisce profondamente nella tradizione cristiana della comunione dei santi e dell’intercessione. San Giovanni da Capestrano (1386-1456) fu un illustre francescano, predicatore, riformatore e uomo di pace, noto per la sua instancabile attività apostolica e la fiducia incrollabile nella provvidenza divina anche nei momenti di prova. Questo testo respira lo spirito francescano della semplicità, dell’umiltà e dell’abbandono fiducioso a Dio, tipico della spiritualità di Giovanni come di Francesco d’Assisi.
Dottrinalmente, la preghiera si fonda su alcune convinzioni centrali della fede cattolica:
- La provvidenza di Dio che guida, sostiene e non abbandona mai i suoi figli (cf. Mt 6,25-34; Sal 22);
- Il valore dell’intercessione dei santi, che dall’eternità pregano per noi e ci accompagnano nella vita cristiana;
- L’importanza della fede incrollabile, soprattutto nelle prove (cf. Lettera agli Ebrei 11,1: «la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede»);
- L’invito a imitare gli esempi di santità come via di crescita nella speranza.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta a San Giovanni da Capestrano come santo e modello di vita cristiana affidata incondizionatamente alla volontà e alla provvidenza di Dio. La scelta di lui come intercessore è motivata dalla sua stessa esperienza: Giovanni fu uomo di grandi difficoltà – imprigionato, perseguitato, impegnato in imprese considerate impossibili – eppure sempre saldo nella fede e nella fiducia che Dio non abbandona i suoi. Per questo egli può comprendere e sostenere quanti attraversano momenti bui.
Rivolgersi a Giovanni significa, dunque, invocare l’aiuto di un fratello maggiore nella fede, qualcuno che ha percorso prima di noi la strada della sofferenza e della fatica, uscendo rafforzato nella speranza. Inoltre, la sua fama di intercessore presso Dio è riconosciuta anche dalla Chiesa attraverso la sua canonizzazione e il culto liturgico.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I diretti beneficiari della preghiera sono “le persone che attraversano momenti difficili”: riguarda tutti coloro che soffrono, si sentono oppressi dal peso delle preoccupazioni, sono tentati dallo scoraggiamento o dal sentirsi abbandonati da Dio. La preghiera stessa esplicita vari bisogni spirituali e fisici:
- Forza nella fatica della vita quotidiana (“quando il buio avvolge le nostre giornate”);
- Fede incrollabile anche in assenza di segni visibili (“dona anche a noi una fede incrollabile”);
- Capacità di affidarsi e scorgere la presenza di Dio nella vita di ogni giorno;
- Coraggio nella prova e speranza nei momenti di crisi;
- Guarigione dalle ferite provocate dalla solitudine, dalla disperazione, o dalla mancanza di senso.
4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche
La preghiera è ricca di temi teologici, tra i quali emergono:
- La Provvidenza di Dio: La fiducia che Dio non abbandoni mai i suoi figli è una delle colonne portanti della Scrittura.
«Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi forse più di loro?» (Matteo 6,26)
- La speranza nella prova: La capacità di credere quando tutto appare perduto richiama la fiducia di Giobbe e le parole di San Paolo:
«Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude». (Romani 5,3-5)
- La fede incrollabile: Invocare questa grazia richiama la richiesta degli apostoli:
«Accresci in noi la fede!» (Luca 17,5)
e la testimonianza dei santi. Sant’Agostino diceva:«Fede vuol dire credere in ciò che non vediamo; e la ricompensa di questa fede sarà vedere ciò in cui crediamo.»
- Il valore della testimonianza e dell’intercessione dei santi: In linea con la Lumen Gentium (50-51), la preghiera ai santi non è idolatria ma comunione nell’unico corpo di Cristo. Come affermava San Bernardo:
«Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria (e ai santi): chiamali in tuo aiuto; che il loro nome non si allontani mai dal tuo cuore, e perché ti soccorrano nella vita e nella morte»
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La struttura di questa preghiera la classifica come preghiera di intercessione – rivolta a un santo perché interceda presso Dio – e, in parte, anche come preghiera di supplica e di ringraziamento. Si ringrazia il santo per l’esempio (“Grazie per il tuo esempio”) e per l’amicizia e intercessione.
Nella tradizione liturgica, simili preghiere vengono normalmente recitate:
- Nella liturgia propria dei santi (in particolare nella memoria di San Giovanni da Capestrano, il 23 ottobre);
- Come intenzione comunitaria durante celebrazioni penitenziali o di suffragio;
- Nella pratica devozionale quotidiana, soprattutto in momenti di prova personale o familiare;
- Nei momenti di adorazione eucaristica o durante le novene di intercessione.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale e comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Come usarla nella preghiera personale:
- Recitala nei momenti di scoraggiamento personale o quando ti sembra che le fatiche siano troppo pesanti;
- Usala come preghiera quotidiana al mattino o alla sera nei tempi di crisi;
- Aggiungila alle intenzioni del Rosario o durante l’Adorazione Eucaristica come richiesta di aiuto.
- Proponila in gruppi di preghiera, incontri di fede, o ritiri spirituali come momento di condivisione delle difficoltà;
- Usala nei momenti di intercessione comune (ad esempio, durante le celebrazioni dei defunti o nelle veglie di preghiera);
- Adattala come intenzione durante la celebrazione eucaristica, specialmente nella Memoria liturgica di San Giovanni da Capestrano (23 ottobre).
- In Quaresima, tempo forte di conversione e affidamento a Dio nei momenti di prova;
- Nel Tempo Ordinario, per chiedere costantemente la forza della fede nella quotidianità;
- In occasioni particolari legate a difficoltà comunitarie o personali (malattia, lutto, crisi lavorative o familiari).
In conclusione, questa preghiera a San Giovanni da Capestrano costituisce un valido strumento di sostegno spirituale per coloro che desiderano crescere nella fiducia e nella speranza cristiana, trovando nei santi degli amici certi e compagni di viaggio, soprattutto nei momenti di buio e fragilità, per riconoscere sempre il volto provvidente di Dio nella storia personale e collettiva.
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