Atto di Fede con Santa Faustina Kowalska nella Divina Misericordia

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Atto di Fede nella Provvidenza
O Santa Faustina Kowalska, umile apostola della Misericordia divina, tu che hai vissuto nel tuo cuore la luce purissima di Gesù Misericordioso, insegnaci ad abbandonarci con fede totale nell'oceano infinito dell'amore di Dio.
Signore Gesù, io credo nella Tua Provvidenza; mi affido completamente a Te come un bambino si affida alle mani amorevoli del Padre. Davanti al Tuo volto di misericordia, ripeto con sincera fede le parole che hai ispirato a Santa Faustina: "Gesù, confido in Te".
O Gesù misericordioso, accogli le nostre paure, i nostri peccati e le nostre preoccupazioni; immergili nel Tuo Cuore compassionevole, dove tutto viene trasformato dalla Tua infinita bontà.
Santa Faustina, intercedi per noi affinché la nostra fede non vacilli mai. Che sia forte e limpida anche nei momenti d'oscurità, perché possiamo sempre ripetere, con piena fiducia: Gesù, confido in Te.
O Madre della misericordia, aiutaci ad accogliere la Provvidenza di Dio nella nostra vita; insegnaci ad affidare tutto al Signore, credendo che il Suo amore è più forte di ogni cosa e che nulla ci mancherà se confideremo in Lui.
Gesù, confido in Te!
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
L’“Atto di Fede nella Provvidenza” ispirato alla figura di Santa Faustina Kowalska si inserisce nel ricco tessuto della spiritualità cristiana legata al mistero della Misericordia Divina. Questa preghiera nasce dal carisma che Santa Faustina ricevette negli anni ’30 del XX secolo e che rese universale attraverso il suo Diario, in cui Gesù stesso le chiede di farsi apostola della fiducia e della confidenza totale nella Sua bontà.
Alla base di questa preghiera vi è la dottrina della Provvidenza divina, cardine della fede cristiana, secondo cui Dio guida la storia e le vite dei singoli con paterna cura (“Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono…, eppure il Padre vostro celeste li nutre…” - Mt 6,26), chiedendo ai credenti l’abbandono fiducioso nella Sua volontà e nelle sue vie.
Questa spiritualità si radica nel messaggio trasmesso a Faustina: confidare in tutto nella misericordia divina, anche nei momenti di sofferenza, oscurità e bisogno materiale, sapendo che Dio trasforma il dolore e il peccato in occasioni di grazia.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, la fede nella provvidenza è definita come “la disposizione per la quale Dio conduce con sapienza e amore tutte le creature al loro fine ultimo” (Catechismo, n. 321).
Così, l’Atto di Fede nella Provvidenza diventa un’espressione di fiducia instancabile nel progetto d’amore di Dio, uno stile che Santa Faustina ha incarnato e che la Chiesa propone come via per affrontare tutte le vicende della vita.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Questa preghiera si rivolge primariamente a Gesù Misericordioso, come evidenziato dagli invocativi diretti e dal ripetersi della formula “Gesù, confido in Te”, vero cuore spirituale del messaggio di Santa Faustina. Nasce come dialogo intimo e confidente col Salvatore, richiamando le Sue promesse (“La più grande gioia per Me è che le anime si uniscano al Mio cuore misericordioso” - Diario di Suor Faustina, n. 1487) e si pone come atto di abbandono totale alla Sua volontà.
Vi sono tuttavia altri due destinatari-chiave nella preghiera:
- Santa Faustina Kowalska, a cui ci si rivolge come mediatrice e maestra di fiducia, esempio vivente dell’abbandono alla Provvidenza; viene invocata per la sua intercessione affinché i fedeli imparino a confidare in Dio soprattutto nell’oscurità spirituale e nella prova.
- La Madre della misericordia (Maria), protettrice e guida dei credenti, consolatrice degli afflitti, alla quale ci si rivolge per imparare a confidare nella Provvidenza di Dio.
3. Beneficiari per cui intercede e bisogni affrontati
L’atto di fede nella Provvidenza non viene offerto solo per chi recita la preghiera, ma si estende a tutti i fedeli bisognosi di fiducia. Si intercede:
- per chi vive momenti di paura, dubbio, ansia e precarietà, chiedendo l’accoglienza delle proprie paure e preoccupazioni nel Cuore di Gesù;
- per i peccatori, affinché i propri peccati vengano purificati e trasformati dalla misericordia divina;
- per chi è tentato di disperare nell’amore di Dio, perché riceva la forza di una fede “forte e limpida anche nei momenti d’oscurità”;
- per la comunità cristiana, perché impari a vivere nella fede e nella fiducia concreta che Dio provvede in ogni necessità: spirituale (pace interiore, libertà dal senso di colpa, guarigione interiore) e materiale (sostegno, coraggio nelle difficoltà, serena accoglienza delle prove).
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
Numerosi sono i temi teologici e spirituali che attraversano questa preghiera:
- La misericordia divina: centro del messaggio affidato a Santa Faustina (“Il mio cuore è colmo di grande misericordia per le anime e specialmente per i poveri peccatori” - Diario, n. 367).
- La fede nella Provvidenza: radicata nella rivelazione biblica (“Non angustiatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?... Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno” - Mt 6,31‑32), ma anche nei Padri come Sant’Agostino (“Confida senza timore in Colui che ti ha creato; tu non ti saresti trovato in questa via se Egli non ti avesse chiamato” - Sermo 23,8).
- L’abbandono filiale: “Mi affido come un bambino si affida alle mani amorevoli del Padre”, richiama la spiritualità dell’infanzia spirituale anche cara a Santa Teresa di Gesù Bambino, secondo cui la fiducia filiale apre le porte alla grazia.
- L’efficacia dell’intercessione dei santi: la richiesta di intercessione a Santa Faustina e a Maria fa eco a quanto insegna la Chiesa sul “mistero della comunione dei santi”.
- La trasfigurazione del dolore nel Cuore di Cristo: la preghiera chiede che i nostri peccati, paure, preoccupazioni vengano “trasformati dalla Tua infinita bontà”, secondo la logica pasquale della croce.
“Abbiate fede in Dio... Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo già ottenuto e vi sarà accordato” (Mc 11,22‑24).
5. Genere di preghiera e collocazione liturgica
L’Atto di Fede nella Provvidenza è essenzialmente una preghiera di intercessione e abbandono, arricchita da accenti di fiducia e penitenza. I generi che si intrecciano sono:
- Supplica: si chiede il dono di una fede salda;
- Abbandono: si offre al Signore la propria vita e i propri affanni;
- Ringraziamento/lode: si riconosce la bontà e la Provvidenza di Dio;
- Penitenza: si affida a Gesù il peso dei peccati e delle paure, chiedendo trasformazione e perdono.
La preghiera si pone idealmente dopo la recita della Coroncina alla Divina Misericordia, durante l’ (le 15:00), nelle novene alla Divina Misericordia (specialmente tra il Venerdì santo e la Domenica in Albis) e in tutte le situazioni di bisogno personale o comunitario. Ha largo uso anche nella liturgia domestica e nelle ore di adorazione eucaristica.
6. Indicazioni pratiche d’uso nella preghiera personale e comunitaria
L’“Atto di Fede nella Provvidenza” può essere utilizzato in vari modi:
- Nella preghiera personale: al mattino per affidare la giornata, la sera per offrire ansie, peccati e dubbi, nei momenti di particolare bisogno, crisi o tentazione.
- Nella preghiera comunitaria: come invocazione dopo la Coroncina della Divina Misericordia, nelle ore di adorazione, in gruppi di preghiera, durante ritiri spirituali su temi come la fiducia, la speranza, la provvidenza, nella preghiera dei fedeli della Messa (soprattutto in tempo di difficoltà).
- Nel tempo liturgico: particolarmente adatto in Quaresima e nel periodo pasquale (novena della Divina Misericordia), ma valido in ogni giorno dell’anno laddove si voglia rinnovare la propria fiducia in Dio.
Per un frutto spirituale più grande, si consiglia:
- La recita meditata, lasciando spazio dopo ogni frase a un atto personale di affidamento;
- L’eventuale scrittura, a mo’ di lettera a Gesù Misericordioso, delle proprie intenzioni e timori;
- La preghiera comunitaria a voce alternata, lasciando che ogni partecipante esprima le proprie intenzioni di fiducia;
- L’inserimento della formula “Gesù, confido in Te” come giaculatoria quotidiana, specie nei momenti di dubbio.
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