Coroncina a San Raffaele per la liberazione dalle insidie del male

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Coroncina a San Raffaele Arcangelo per la Protezione Spirituale
O glorioso San Raffaele Arcangelo, tu che con la tua luce hai guidato e protetto Tobia nel cammino e hai liberato Sara dalle insidie del maligno, noi, umili fedeli cristiani, ci rivolgiamo a te con cuore sincero.
San Raffaele, messaggero di Dio e custode della nostra anima, supplichiamo la tua presenza vigile nella nostra vita. Rivestici della tua armatura celeste e respingi lontano da noi ogni influenza maligna.
Per la tua intercessione potente, ti chiediamo:
San Raffaele Arcangelo, liberaci da ogni male spirituale.
San Raffaele Arcangelo, proteggici da ogni insidia nascosta.
San Raffaele Arcangelo, difendici dagli spiriti oscuri.
San Raffaele Arcangelo, custodisci la nostra mente, il nostro cuore e la nostra casa.
San Raffaele Arcangelo, sostienici nella lotta contro ogni tentazione.
Affidiamo a te, San Raffaele, la nostra vita, le nostre famiglie e i nostri fratelli e sorelle nella fede.
Prega per noi davanti al Trono dell’Altissimo, affinché siamo liberati da ogni catena di tenebra, riempiti di luce e fortificati nella grazia.
San Raffaele Arcangelo, nostro protettore, veglia su di noi ora e sempre.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La “Coroncina a San Raffaele Arcangelo per la Protezione Spirituale” si inserisce nel ricco filone della devozione cristiana verso gli arcangeli, in particolare verso San Raffaele, una delle figure angeliche maggiormente venerate nella tradizione biblica e liturgica. San Raffaele appare nella Sacra Scrittura principalmente nel libro di Tobia, dove agisce come guida, accompagnatore e liberatore dalle forze del male. Il suo nome, in ebraico “Rāfā’ēl”, significa “Dio guarisce”, e la sua missione è proprio quella di portare protezione, guarigione e liberazione agli uomini.
Dottrinalmente, la preghiera si fonda sulla fede nell’esistenza degli angeli come creature spirituali mandate da Dio per il bene dell’umanità (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 329-336). Gli arcangeli, e in particolare San Raffaele, sono invocati come intermediari per ottenere l’aiuto divino, specialmente nelle lotte spirituali, nelle difficoltà e nei pericoli fisici e morali. L’uso della parola “coroncina” richiama la pratica cattolica di affidarsi alla preghiera ripetitiva e meditata, analoga alla Coroncina della Divina Misericordia o al Rosario, sottolineando così il carattere perseverante e fiducioso dell’invocazione angelica.
2. Destinatari della preghiera e motivazione
La preghiera è rivolta specificamente a San Raffaele Arcangelo, appellato come “messaggero di Dio” e “custode della nostra anima”. La scelta di rivolgersi a lui è motivata dalla narrazione biblica dove egli protegge e guida Tobia, liberando anche Sara dagli spiriti maligni (Tb 3,17: “Allora Raffaele fu mandato a guarire Tobia e Sara”). San Raffaele, dunque, viene pregato come potente assistente delle anime umane nei pericoli spirituali, tentazioni, infermità e insidie spirituali che possono affliggere i fedeli.
A lui ci si rivolge perché, nella Tradizione cristiana, gli arcangeli sono considerati particolarmente efficaci nell’azione contro il maligno, per la loro vicinanza al Trono di Dio e per il ruolo di difensori e guide attribuito loro: “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato” (Es 23,20).
3. Beneficiari dell’intercessione e bisogni affrontati
I beneficiari diretti dell’intercessione sono coloro che recitano la preghiera – che si identificano come “umili fedeli cristiani” – ma anche, per estensione, le loro famiglie, “fratelli e sorelle nella fede”, e la comunità ecclesiale. Nella Coroncina si affidano a San Raffaele “la nostra vita, le nostre famiglie e i nostri fratelli e sorelle nella fede”, estendendo così la protezione a tutti coloro che appartengono al popolo di Dio.
I bisogni affrontati sono di duplice natura:
- Spirituali: liberazione dal male spirituale, protezione dalle tentazioni, custodia della mente e del cuore, difesa contro ogni influenza maligna o “spiriti oscuri”. Queste invocazioni rispecchiano la lotta spirituale descritta in Efesini 6,12: “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male...”
- Fisici ed esistenziali: protezione della casa, della famiglia, del cammino quotidiano, ispirandosi al viaggio di Tobia accompagnato da Raffaele.
4. Temi teologici principali e riferimenti biblici/patristici
La preghiera racchiude tematiche cruciali:
- La presenza angelica come mediazione tra Dio e l’uomo. La teologia cattolica ha sempre insegnato che gli angeli sono inviati per aiutare e custodire i fedeli: “Ogni fedele ha al suo fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita” (S. Basilio Magno, Adv. Eunomium, III,1).
- La lotta spirituale. Invocare San Raffaele nella battaglia contro il male ricollega il fedele alla dottrina paolina sulla necessità dell’aiuto celeste per resistere alle tentazioni: “Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo...” (Ef 6,11), richiamata nell’invito: “rivestici della tua armatura celeste”.
- Guarigione e liberazione. Raffaele è inviato a guarire l’infermità fisica e a liberare da oppressioni spirituali: “Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che stanno sempre pronti ad entrare alla presenza della gloria del Signore” (Tobia 12,15).
- Luce e grazia. L’intercessione angelica è invocata per essere “riempiti di luce e fortificati nella grazia”, tematizzando la continua necessità della grazia redentrice e della luce che viene dall’alto: “In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” (Gv 1,4).
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
La Coroncina a San Raffaele si configura prevalentemente come preghiera di intercessione e di protezione, con elementi di lode (“O glorioso San Raffaele”), di affidamento e supplica. Il tono è personale e comunitario insieme.
Pur non facendo parte obbligatoriamente della liturgia officiale della Chiesa, la preghiera si inserisce nella pietà popolare, presso pratiche private e devozionali specie diffuse nel mese di settembre, in prossimità della festa dei santi arcangeli (29 settembre) secondo il calendario romano. Nelle tradizioni orientali e occidentali la devozione a Raffaele è legata anche a momenti di particolare bisogno di guarigione, discernimento e custodia spirituale.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nell’anno liturgico
La Coroncina può essere utilizzata:
- Nella preghiera personale, per chiedere protezione quotidiana, specialmente in momenti di particolare prova spirituale, tentazione, malattia o paura dell’influenza maligna.
- In famiglia, rispondendo all’invito a “custodire la nostra casa”, invocando San Raffaele prima di un viaggio, durante un conflitto o un momento di smarrimento.
- In comunità, all’interno di novene, ritiri spirituali, catechesi sulla lotta spirituale o momenti di adorazione eucaristica, specialmente in occasione della festa degli Angeli Custodi (2 ottobre) e dei Santi Arcangeli (29 settembre).
- Nei tempi forti dell’anno liturgico (Quaresima, Avvento), quando la Chiesa invita i fedeli a vigilare e a purificare le proprie anime.
La preghiera può inoltre essere abbinata a momenti di adorazione eucaristica, a pratiche di penitenza e di guarigione interiore, oppure proposta come intercessione per persone care che attraversano malattie, crisi spirituali o fragilità psicofisiche.
In sintesi: la Coroncina a San Raffaele si presenta come uno strumento spirituale vivo e attuale, che offre conforto, luce e protezione ai credenti, in dialogo costante con la Tradizione, la Scrittura e la liturgia della Chiesa.
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