Atto di Fede a San Tommaso Apostolo per chi ha poca fede

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Atto di fede nelle prove
O Santo Tommaso,
che hai dubitato per poter credere più profondamente,
guarda a noi, persone di poca fede,
che in mezzo alle difficoltà vacilliamo e cerchiamo segni.
Tu che hai toccato le ferite del Signore nei momenti di incertezza,
aiutaci a riconoscere la Sua presenza anche quando tutto sembra oscuro.
Sostieni la nostra debolezza, fortifica il nostro cuore stanco,
ispira in noi il desiderio di gridare con te:
“Mio Signore e mio Dio!”
Fa’ che nelle nostre prove la fede non venga mai meno,
che la luce della Speranza illumini i nostri dubbi,
e che, anche senza vedere, noi possiamo credere.
Santo Tommaso, prega per noi.
Amen.
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Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
L’“Atto di fede nelle prove” rivolto a San Tommaso nasce dal profondo contesto cristiano della fede messa alla prova dalle difficoltà della vita. La preghiera si ispira all’esperienza dell’apostolo Tommaso, spesso indicato come “il dubbioso”, per la sua fatica a credere nella resurrezione di Cristo senza aver visto e toccato con mano i segni della Passione (cfr. Giovanni 20,24-29). Tuttavia, lontano dal condannare il dubbio onesto, il Nuovo Testamento mostra come proprio attraverso la prova Tommaso giunga a una delle più alte professioni di fede: “Mio Signore e mio Dio!”.
Dal punto di vista dottrinale, questa preghiera si inserisce nella riflessione della Chiesa sulla fede come dono libero e necessario, che può essere messo a dura prova dalle esperienze di oscurità, incertezza e sofferenza. Il Catechismo della Chiesa Cattolica riconosce esplicitamente che la fede può essere offuscata dalle difficoltà: “La fede può essere messa alla prova. Il mondo in cui viviamo sembra spesso lontano da ciò che la fede ci dice; possono sorgere delle prove contro la fede…” (CCC 164).
Questa realtà rende attuale la preghiera a San Tommaso, che è non solo memoria di fragilità umana, ma anche modello di sincera ricerca di verità e affidamento a Gesù risorto, soprattutto nei momenti di dubbio e di crisi.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è esplicitamente indirizzata a San Tommaso Apostolo. Tommaso, nei Vangeli, rappresenta colui che ama il Signore, ma non cela la fatica di credere in ciò che non vede. Venne rimproverato, ma anche accolto e sostenuto da Gesù: “Perché hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Gv 20,29).
Il perché di questa scelta è duplice:
- Modello per i credenti in difficoltà: Tommaso è l’apostolo che più di tutti ha incarnato la tensione tra il dubbio e la fede, divenendo identificativo per chi attraversa crisi spirituali, non nascondendo la propria fragilità ma aprendola a Cristo.
- Intercessore: da secoli la Chiesa lo invoca come protettore di chi cerca segni, di chi desidera una fede più matura e fondata. La preghiera fa appello proprio alla sua compassione e alla comprensione che deriva dalla sua personale esperienza.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari dell’atto di fede sono tutti i credenti che, come recita la preghiera, sono “persone di poca fede” e che nei momenti di difficoltà “vacillano e cercano segni”. Questa preghiera intercede per:
- Chi affronta prove, dubbi e oscurità spirituale, chi sperimenta momenti di crisi, sofferenza personale, lutti, stati di ansia o scoraggiamento.
- Chi teme di perdere la fede, proprio quando la prova sembra rendere la presenza di Dio più distante o nascosta.
- Le comunità segnate da eventi drammatici (guerre, pandemie, crisi economiche, disperazione sociale), le quali possono vacillare nella speranza cristiana.
I bisogni spirituali che affronta sono soprattutto quelli legati alla perseveranza nella fede e alla capacità di riconoscere Cristo “anche quando tutto sembra oscuro”. Si domanda il rafforzamento della speranza e il coraggio di fare della fede una scelta consapevole: non una semplice emozione, ma una risposta fiduciosa anche nell’incertezza. In particolare, si chiede la forza di gridare: “Mio Signore e mio Dio!” proprio come Tommaso.
Benché la preghiera sia prevalentemente rivolta ai bisogni spirituali, non manca un’accorata invocazione anche per le situazioni fisiche di stanchezza e debolezza, segno della connessione tra la fatica del corpo e quella dell’anima.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La preghiera affronta diversi grandi temi teologici:
- Il valore del dubbio nella fede: Il dubbio di Tommaso non è disprezzato, ma diventa via verso una fede più profonda (“hai dubitato per poter credere più profondamente”). Sant’Agostino rifletteva: “La fede ha occhi suoi, con i quali vede, in qualche modo, ciò che non si può vedere” (Sermone 43).
- La presenza del Risorto nelle ferite: “Tu che hai toccato le ferite”, invita a riconoscere Cristo proprio nelle piaghe e nelle sofferenze. “Nelle sue piaghe noi siamo stati guariti” (Isaia 53,5; cf. 1 Pt 2,24).
- La fede come adesione personale, anche nel buio: “Credere anche senza vedere” riprende l’affermazione di Gesù a Tommaso (“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”). San Gregorio Magno affermava:
“Ci giova più la fede di Tommaso nel suo dubbio, che la fede degli altri nella loro prontezza, poiché egli, toccando, fu condotto a credere e sanò in noi la ferita dell’incredulità.”
(Omelia 26,7). - La Speranza come luce nei dubbi: “Che la luce della Speranza illumini i nostri dubbi”, tema caro a San Paolo: “La speranza non delude” (Rm 5,5).
Il centro resta il grido di fede: “Mio Signore e mio Dio!”. Tale atto di adorazione è sintesi di cristologia e spiritualità cristiana.
5. Genere di preghiera e collocazione liturgica
L’“Atto di fede nelle prove” è una preghiera innanzitutto di intercessione, perché supplica l’aiuto di un santo per ottenere grazia e sostegno nella fede. Possiede però anche elementi di confessione di fede, grazie alla ripresa dell’acclamazione “Mio Signore e mio Dio!”, e di lode, per il riconoscimento della presenza del Risorto nelle difficoltà della vita.
Dal punto di vista della tradizione liturgica, essa:
- Si ispira profondamente alla liturgia della Domenica in Albis (la seconda domenica di Pasqua), in cui la Chiesa universale ricorda la professione di fede di Tommaso.
- Trova spazio nella devozione personale o nelle novene presenti nelle tradizioni locali in preparazione alla festa di San Tommaso (3 luglio, rito romano; 21 dicembre, rito ambrosiano e mozarabico).
Inoltre, può essere recitata durante l’Adorazione eucaristica, nei momenti di silenzio contemplativo o come atto di affidamento personale prima delle grandi decisioni o nelle difficoltà della vita.
6. Indicazioni pratiche di utilizzo personale, comunitario e nell’anno liturgico
L’“Atto di fede nelle prove” può essere praticato nei seguenti contesti:
- Nella preghiera personale:
- Quando si affrontano momenti di dubbio, crisi, malattia, lutto o disperazione.
- All’inizio o alla fine della giornata, come affidamento nelle mani di Dio nei momenti di stanchezza e incertezza.
- Come meditazione silenziosa, magari sostando su ciascuna invocazione e collegandola alle proprie ferite interiori.
- Nella preghiera comunitaria:
- Durante celebrazioni penitenziali, veglie di preghiera o catechesi sulla fede e il dubbio.
- All’interno di incontri di giovani, gruppi biblici o movimenti spirituali che affrontano il tema della fede provata.
- Durante l’anno liturgico:
- In modo particolare nella Domenica della Divina Misericordia (Domenica in Albis), quando si legge il Vangelo dell’apparizione di Gesù a Tommaso.
- Il 3 luglio, festa liturgica di San Tommaso secondo il calendario romano.
- In Quaresima, come supporto nelle prove spirituali o nei momenti di desolazione.
- Ogni volta che la comunità o una persona si trovi di fronte al dolore, allo sconforto e desideri rinnovare la propria fede.
Si suggerisce, infine, di accompagnare la recita di questa preghiera con una lettura del brano evangelico di Giovanni 20,24-29, per inserirsi consapevolmente nella dinamica biblica dell’incontro tra Tommaso e il Risorto, lasciandosi ispirare a una fede più salda e luminosa anche nelle prove.
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