Preghiera comunitaria con San Francesco d'Assisi per diventare strumenti di pace
Preghiera Comunitaria a San Francesco d’Assisi
per essere Costruttori di Pace
San Francesco d’Assisi, umile servo del Signore,
tu che hai camminato tra gli uomini come strumento di pace,
ascolta la supplica dei tuoi fratelli e sorelle, Fedeli Cristiani,
che si radunano insieme con un solo cuore davanti a Dio.
Fa’ di noi, o Santo di Assisi, costruttori di pace nei nostri giorni.
Rendi il nostro cuore mite e paziente, pronto a perdonare e a comprendere,
infondi nei nostri gesti la forza della misericordia e nelle nostre parole il seme della speranza.
Dove regna discordia, fa’ che sappiamo portare unità.
Dove c’è odio, aiutaci a seminare amore.
Dove cresce la paura, donaci il coraggio della fiducia.
Dove abbonda il buio, illumina con la luce della bontà.
Concedici la grazia di diventare canali della pace di Dio nel nostro piccolo:
nei gesti semplici, nelle parole gentili, nell’accoglienza quotidiana.
Aiutaci a cercare la giustizia e a promuovere il dialogo,
a riconoscere in ogni fratello il volto di Cristo,
e a testimoniare con gioia il Vangelo della pace.
San Francesco, guida i nostri passi sul sentiero della fraternità.
Ottienici la forza dello Spirito per costruire una comunità aperta e serena,
visibile segno dell’amore di Dio per tutta la terra.
Insieme, uniti nella fede, chiediamo:
Signore, rendici strumenti della tua Pace.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La “Preghiera Comunitaria a San Francesco d’Assisi per essere Costruttori di Pace” si radica profondamente nella tradizione cristiana e nella spiritualità del santo di Assisi. Il contesto spirituale è quello della ricerca della pace, ispirata al Vangelo e vissuta attraverso l’esempio concreto di Francesco, modello di umiltà, fraternità e riconciliazione. La preghiera richiama l’ideale della sequela Christi secondo la visione francescana: vivere da figli del Padre portando pace, giustizia, perdono e amore laddove mancano.
Dal punto di vista dottrinale, emerge il fondamento della pace come dono di Dio (“canali della pace di Dio”), ma anche come impegno della comunità credente (“costruttori di pace nei nostri giorni”). Tale prospettiva richiama diversi documenti magisteriali, quali l’enciclica Pacem in Terris di San Giovanni XXIII, e in modo particolare l’insegnamento conciliare della Gaudium et Spes che richiama tutti i cristiani a essere strumenti di riconciliazione ed edificatori della società secondo lo Spirito del Vangelo.
Questa preghiera si inserisce nel solco delle invocazioni tradizionali a San Francesco (si pensi alla celebre «Preghiera semplice», benché di autore ignoto), e interpreta la sua figura come icona perenne di mitezza, misericordia e operosità evangelica nel mondo.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è primariamente rivolta a San Francesco d’Assisi, venerato come intercessore presso Dio e modello di santità evangelica. Egli è invocato direttamente fin dall’incipit, come “umile servo del Signore” e “strumento di pace”.
Secondariamente, vi è una dimensione collettiva esplicita: i “fedeli cristiani” sono rappresentati come una comunità che “si raduna insieme con un solo cuore davanti a Dio”. Questa enfasi sottolinea l’importanza della comunione – con il santo, tra di noi, e con Dio – segno che la pace non è solo conquista individuale ma percorso ecclesiale condiviso, da realizzarsi all’interno del Popolo di Dio nelle sue molteplici aggregazioni.
San Francesco viene scelto non solo per la sua celebre predicazione di pace (testimoniata dalle Fonti Francescane e dalle biografie classiche), ma anche come patrono universale della fraternità e del dialogo. Il suo esempio rimane una delle icone spirituali più efficaci e attuali, specie in tempi di divisione e conflitto sociale.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Sebbene indirizzata principalmente a San Francesco, la preghiera intercede per la comunità cristiana stessa, e – per estensione – per l’umanità tutta, in particolare coloro che si trovano in situazioni di discordia, odio, paura e oscurità.
I bisogni affrontati sono di doppia natura:
- Spirituali: crescita nella mitezza, nella pazienza, nella compassione e nella capacità di perdono; superamento di divisioni e paure; ricerca dell’unità, della speranza e di una fede gioiosa e feconda.
- Fisici e sociali: impegno per la giustizia, promozione del dialogo, accoglienza concreta dell’altro, costruzione di comunità serene e inclusive, segni tangibili dell’amore di Dio nel tessuto quotidiano della vita. Sono impliciti riferimenti a contesti familiari, parrocchiali, civili ma anche globali, specie dove la pace è minacciata da conflitti, discriminazioni o povertà.
La preghiera, quindi, è voce degli uomini e donne del nostro tempo che riconoscono i loro limiti (“dove regna discordia... dove c’è odio... dove cresce la paura... dove abbonda il buio”) e implorano l’aiuto divino-intercessorio per vivere una conversione dello sguardo e del cuore secondo il modello di Francesco.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
Diversi sono i temi teologici impliciti ed espliciti nella preghiera:
- La pace come dono e compito: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5,9).
- La misericordia e il perdono: "Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro" (Luca 6,36).
- L’unità e la fraternità: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te” (Giovanni 17,21).
- La giustizia e la solidarietà: “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Isaia 1,17).
Nel pensiero patristico e francescano, questi temi si intrecciano costantemente: San Giovanni Crisostomo insegnava che “non può esserci pace tra gli uomini se nel cuore vi sono rancori”, mentre San Bonaventura, grande dottore francescano, affermava che “chi vuole imitare Cristo deve essere pronto a perdonare e a farsi prossimo”.
La preghiera richiama anche l’ideale francescano di fraternità universale, come espresso nel Testamento di San Francesco (“Il Signore mi diede dei fratelli”) e nella recente enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco. La call to action conclusiva (“Signore, rendici strumenti della tua Pace”) echeggia il celebre detto francescano: «Signore, fa di me uno strumento della tua pace».
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera appartiene prevalentemente al genere intercessorio e impetratorio: si chiede a San Francesco di ottenere per noi la grazia di diventare costruttori di pace, richiamando i bisogni concreti e attuali della comunità. Vi sono anche elementi di lode (perché si riconosce la santità e l’esemplarità di Francesco) e di penitenza implicita (il riconoscimento delle situazioni dove “regna discordia” o “c’è odio” denota consapevolezza delle proprie fragilità).
Liturgicamente, la preghiera si adatta in modo particolare alla liturgia delle ore in memoria di san Francesco (4 ottobre), a momenti di preghiera comunitaria, veglie di pace, incontri ecumenici o iniziative parrocchiali su giustizia e riconciliazione. Trova posto anche come orazione spontanea o supplementare in processioni francescane, capitoli conventuali, assemblee di movimenti di ispirazione francescana, nonché durante le settimane di preghiera per l’unità dei cristiani o le Giornate mondiali della Pace.
6. Indicazioni pratiche: come usarla e tempi dell’anno liturgico
In preghiera personale, può essere recitata in momenti di difficoltà relazionale, di scoraggiamento, prima di intraprendere azioni di riconciliazione o discernimento. Può servire da meditazione all’inizio della giornata per chiedere la grazia di essere “artigiani della pace” nel quotidiano.
In preghiera comunitaria, si presta come orazione dopo la proclamazione della Parola o all’inizio/fine di incontri eucaristici, capitoli, consigli pastorali. Può essere suddivisa in parti con alternanze tra sacerdote/diacono e assemblea.
Nei tempi dell’anno liturgico:
- Festa di San Francesco (4 ottobre): preghiera ufficiale nella solennità francescana.
- Tempi di Avvento e Quaresima: periodi di conversione, pace e riconciliazione.
- Settimane della Pace, iniziative ecumeniche e giornate mondiali con focus su pace, giustizia, ambiente e dialogo.
Si suggerisce inoltre di concludere momenti di esame di coscienza o di ritiro spirituale con questa preghiera, invitando i presenti a prendersi un impegno concreto (“fare pace con qualcuno”, “offrire un gesto di bontà”) ispirato alle intenzioni invocate. In forma domestica, la preghiera può essere recitata con la famiglia o in gruppi di fraternità laicale, arricchendo la spiritualità domestica e la catechesi.
Per la preghiera itinerante o per la pace pubblica (marce, veglie), può essere letta coralmente da più voci, alternando le invocazioni alle risposte comunitarie (“Signore, rendici strumenti della tua Pace”).
In sintesi, la preghiera a San Francesco d’Assisi per la pace rappresenta un prezioso strumento per modellare il cuore cristiano sulla misericordia evangelica, per suscitare gesti concreti di fraternità e per vivere, in ogni tempo, la missione del Vangelo come annuncio e costruzione della pace.
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