Preghiera a San Sebastiano per l'Inter e la Fratellanza nello Sport

Destinatari:  San Sebastiano
Beneficiari:  Inter
Tipologie:  Invocazione
Preghiera a San Sebastiano per l'Inter e la Fratellanza nello Sport
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San Sebastiano, patrono dello sport, noi interisti innalziamo a te la nostra invocazione.

Guardaci, o Santo, mentre seguiamo la nostra squadra del cuore, e fa’ che in ogni sfida, vittoria o sconfitta, sappiamo riconoscere nell’avversario un fratello.

Tu che fosti esempio di coraggio e fedeltà, infondi in tutti noi l’ardore di costruttori di pace: fa’ che il tifo si trasformi in comunione, il gioco in incontro, la passione in amicizia.

Accompagna la grande famiglia dell’Inter affinché sia seme di rispetto e testimone di vera sportività in ogni stadio e oltre ogni confine.

Intercedi per noi, San Sebastiano: donaci un cuore aperto, sguardo sereno e mani pronte a stringersi in segno di pace sul cammino del calcio e della vita. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Sebastiano, presentata sopra, nasce nel contesto di una sensibilità cristiana che vive e interpreta ogni dimensione della quotidianità, compresa la passione sportiva, come occasione di crescita spirituale e testimonianza evangelica. San Sebastiano è tradizionalmente venerato come patrono degli sportivi per la sua forza d’animo, la sua resistenza nelle prove e la sua fedeltà fino al martirio, valori che ben si riflettono anche nell’impegno sportivo ed in particolare nel calcio.

Docilmente integrata nel magistero della Chiesa che invita a “cercare e trovare Dio in tutte le cose” (Ignazio di Loyola), questa preghiera esprime la consapevolezza che anche la tifoseria e la vita di gruppo intorno a una squadra sportiva possono essere un cammino di santificazione e carità, se vissute con spirito evangelico. Questo sforzo di “cristianizzazione” delle passioni umane trova eco nelle parole di San Paolo:

“Sia dunque che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31).

Essa si colloca inoltre nella corrente dottrinale secondo cui la spiritualità cristiana abbraccia ogni dimensione umana, dal momento che il Vangelo chiama a trasfigurare e santificare ogni aspetto della vita, compresi il gioco, i rapporti sociali e le emozioni collettive.

2. Destinatari a cui è rivolta e motivo

L’appello è indirizzato a San Sebastiano, martire della fede cristiana e, in tempi recenti, considerato ufficialmente patrono degli sportivi e degli atleti. Egli è scelto come intercessore per la sua storia di coraggio, fedeltà e resistenza, unite alla dedizione totale al bene degli altri, valori riconosciuti sia in ambito sportivo sia nella fraternità tra i tifosi.

La preghiera richiama San Sebastiano non solo come protettore fisico e morale, ma anche come esempio di limpida testimonianza evangelica. L’appello alla sua intercessione è giustificato dalla sua capacità di incarnare la forza nel rispetto, la fermezza nella misericordia, la vittoria nella carità.

Infine, la menzione specifica degli interisti individua un gruppo preciso, quello dei tifosi della squadra dell’Inter, riconoscendo la dimensione comunitaria e identitaria propria di chi sostiene la stessa causa sportiva e si ritrova, anche nella preghiera, unito da un affetto comune e da una condivisa responsabilità testimoniale.

3. Beneficiari per cui si intercede e bisogni affrontati

I beneficiari sono in primis i tifosi interisti, ma anche tutti coloro che condividono la passione sportiva. I bisogni spirituali ed umani affrontati sono molteplici:

  • Crescita nella fraternità: Si intercede perché, nelle dinamiche sportive e nel tifo, si sappia vedere nell’avversario un “fratello”, superando rivalità sterili e divisioni.
  • Conversione del cuore: Si chiede di saper vivere vittorie e sconfitte con maturità cristiana, senza lasciarsi vincere dalla superbia o dallo scoraggiamento, ma coltivando comunione e rispetto.
  • Custodia della sportività e pace: La preghiera invoca il dono di un cuore capace di accogliere, uno sguardo sereno e mani pronte al gesto della pace, fondamentali per un tifo sano e per relazioni umane purificate da astio e violenza.
  • Santificazione della passione sportiva: Si chiede che la passione per una squadra si elevi verso i valori evangelici, divenendo strumento di amicizia, incontro e testimonianza.

Sono dunque coinvolti bisogni sia spirituali (comunione, riconciliazione, pace, testimonianza) sia psicologici e sociali (capacità di gestione delle emozioni, rapporti sani, integrazione nelle comunità di tifosi).

4. Temi teologici principali

La preghiera articola alcune grandi tematiche teologiche:

  • Fraternità universale e carità: Riconoscere “nell’avversario un fratello” è eco diretta del comandamento di Gesù:
    “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.” (Gv 15,12)
  • Testimonianza e responsabilità: Il valore di essere “costruttori di pace” richiama il discorso della montagna:
    “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5,9)
    Il tifo diventa allora non divisione, ma luogo di incontro e di amicizia.
  • Trasfigurazione della passione: La fede cristiana non nega la passione per il calcio, ma la orienta verso fini buoni: comunione, amicizia, sportività autentica. In questo senso si cita spesso Sant’Agostino:
    “Ama e fa’ ciò che vuoi”
    intendendo che solo una passione trasfigurata dall’amore autentico risulta costruttiva e buona.
  • Intercessione dei santi: La fiducia che San Sebastiano possa accompagnare e proteggere il cammino della “famiglia interista” richiama il legame “cattolico” della comunione dei santi:
    “Siete dunque concittadini dei santi e familiari di Dio.” (Ef 2,19)

Le espressioni centrali della preghiera (coraggio, fedeltà, pace, amicizia, sportività) si ispirano tanto alla Scrittura quanto alle testimonianze dei Padri della Chiesa, che spesso vedono nella gara sportiva un’immagine della vita cristiana (cfr. 2Tim 4,7: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”).

5. Genere di preghiera e collocazione liturgica

La supplica a San Sebastiano appartiene principalmente al genere dell’intercessione, ma incorpora anche motivi di lode (per la testimonianza del Santo) e penitenza (il desiderio di crescere nell’amore e nel superamento di rivalità e divisioni).

Simili preghiere non possiedono una collocazione fissa nei testi liturgici ufficiali, ma rientrano nell’ampio patrimonio di preghiere devozionali che accompagnano la vita quotidiana dei fedeli. Si inseriscono tradizionalmente nelle occasioni di:

  • Benedizione degli atleti,
  • Incontri o ritiri sportivi con anima cristiana,
  • Momenti di preghiera nelle comunità parrocchiali prima di eventi sportivi significativi,
  • Ricorrenza liturgica di San Sebastiano (20 gennaio).

Non sostituisce le preghiere liturgiche universali, ma le arricchisce con uno sguardo concreto e “incarnato” sulle realtà della vita vissuta dai fedeli.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nell’anno liturgico

Questa preghiera può essere impiegata:

  • Nella preghiera personale: Da ogni tifoso interista (o sportivo cristiano) prima o dopo una partita, oppure come richiesta di aiuto per vivere la passione sportiva con maturità cristiana.
  • Nella preghiera comunitaria: All’interno di gruppi parrocchiali o associazioni sportive cattoliche (“Inter Club” o simili), specie in occasioni di raduni, feste sociali o momenti di riflessione/formazione sportivo-cristiana.
  • In particolari tempi liturgici:
    • 20 gennaio, memoria liturgica di San Sebastiano: come momento solenne di affidamento degli sportivi, gruppi di tifosi o comunità calcistiche.
    • Inizio della stagione sportiva o prima di partite importanti: come invocazione di carità, sportività e rispetto per tutti gli attori coinvolti.
    • Tempi forti di Quaresima o Avvento: per riflettere sul superamento di rivalità, l’impegno nell’amicizia e nella riconciliazione.

Infine, la si può integrare alla benedizione degli atleti o dei tifosi da parte del sacerdote, come gesto di accompagnamento e testimonianza educativa nell’ambiente sportivo e sociale. Personalizzabile secondo il cammino della propria comunità, rappresenta un’occasione di crescita nello spirito evangelico, ricordando sempre che lo sport – come tutta la vita – è chiamato a essere palestra di virtù e testimonianza caritatevole.

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