Supplica a Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni, per i Missionari

Destinatari:  Santa Teresa di Lisieux
Beneficiari:  Missionari
Tipologie:  Supplica
Supplica a Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni, per i Missionari
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Supplica a Santa Teresa di Lisieux per i Missionari

O Santa Teresa di Lisieux, piccola via d’amore e luce, tu che hai amato ardentemente la Missione cristiana senza mai lasciare il tuo convento, volgi il tuo sguardo benevolo verso tutti i missionari sparsi nei luoghi più lontani della terra.

Con la tua preghiera incessante dal Cielo, sostieni chi lascia la propria casa e il proprio paese per annunciare la Buona Novella a chi ancora non conosce l’Amore di Dio. Intercedi per loro, affinché siano colmati di forza, coraggio e fede nei momenti di difficoltà, e possano portare ovunque la tenerezza di Cristo.

Ti affidiamo, o cara patrona delle missioni, le loro gioie e le loro lacrime, il coraggio e la stanchezza, l’offerta silenziosa della loro vita. Fa’ che sentano la tua presenza materna accanto a loro, e che il tuo esempio ispiri in ogni cuore una grazia nuova per servire il Vangelo senza timore, nella gioiosa fraternità degli umili.

Santa Teresa, accompagnali con il tuo sorriso di speranza, proteggi i loro passi e rinnova il loro ardore missionario, perché attraverso di loro il mondo intero possa scoprire la bellezza di essere amati da Dio.

Intercedi per noi e per tutti i missionari: custodiscili, rafforzali, rendili strumenti di pace e misericordia, affinché il Regno del Signore si espanda in ogni luogo. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della supplica

La Supplica a Santa Teresa di Lisieux per i Missionari nasce da un ricco contesto che intreccia spiritualità personale, dottrina della Chiesa sulla missione e un profondo riferimento al carisma di Santa Teresa di Gesù Bambino, universalmente nota come Teresa di Lisieux. Canonizzata nel 1925 e proclamata Patrona universale delle missioni da Pio XI nel 1927, Teresa – pur non avendo mai lasciato il suo convento carmelitano – ha vissuto un ardente slancio missionario spirituale, manifestando nella preghiera e nell’offerta le sue energie migliori a sostegno di quanti annunciano il Vangelo.

La dottrina cattolica, così come espressa nell’Evangelii Nuntiandi di Papa Paolo VI e nella Redemptoris Missio di Giovanni Paolo II, sottolinea la dimensione missionaria come essenziale per la Chiesa stessa:

“La Chiesa esiste per evangelizzare.”
Santa Teresa, nella sua “piccola via”, incarna e rende accessibile a ogni credente questo mandato missionario, mostrando che anche la preghiera silenziosa e l’offerta della propria vita producono frutti di grazia universale.

La supplica si inserisce dunque nella grande tradizione della Chiesa che riconosce nel sostegno spirituale ai missionari un compito partecipato da tutto il popolo di Dio, attraverso la comunione dei santi. L’intercessione dei santi, secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 957), è un’espressione concreta di questa comunione:

“Essi non cessano di intercedere per noi presso il Padre”.
Teresa diventa qui il tramite privilegiato della preghiera cristiana per la missione.

2. I destinatari della preghiera e il perché

La supplica è indirizzata direttamente a Santa Teresa di Lisieux, figura amata e familiare a milioni di fedeli. Si rivolge a lei in quanto patrona delle missioni, riconoscendo la sua singolare “vicinanza a chi evangelizza”. Come Teresa stessa affermava:

“Voglio trascorrere il mio cielo a fare del bene sulla terra”
(Ultimi Colloqui, 17 luglio 1897), evocando la sua persuasione che la missione continua anche dopo la morte, in un misterioso servizio di intercessione.

La scelta di Santa Teresa come destinataria nasce dalla consapevolezza che ella, pur nella clausura, si considerò “cuore” della missione. Come scrive nelle sue “Lettere ai Missionari”, la sua offerta quotidiana per la loro opera e la sua amicizia spirituale con alcuni giovani missionari la resero un modello universale per chi, sia vicino sia lontano, sostiene l’evangelizzazione. Chiedere il suo aiuto significa affidarsi a chi conosce profondamente la fatica e la gioia del dono di sé a Dio e agli altri.

3. I beneficiari per cui si intercede e i bisogni affrontati

I beneficiari diretti della supplica sono tutti i missionari, uomini e donne consacrati, sacerdoti e laici, che annunciano il Vangelo fino “ai confini della terra” (At 1,8). La preghiera abbraccia chi lascia la propria casa e la propria patria, affrontando difficoltà anche materiali e spirituali, spesso fidando unicamente sulla provvidenza e sulla fedeltà di Dio.

I bisogni presentati al Signore attraverso l’intercessione di Teresa sono molteplici:

  • Forza, coraggio e fede nelle prove, nelle ostilità, nella stanchezza che la missione comporta.
  • Tenerezza e gioia nell’annuncio, perché chi testimonia il Vangelo sia sempre segno visibile dell’amore di Cristo.
  • Sostegno nei momenti di solitudine e sconforto: “la tua presenza materna accanto a loro”.
  • Il rinnovamento dell’ardore missionario e la capacità di essere strumenti di pace e misericordia.

In senso più ampio, la supplica si apre anche agli stessi oranti (“Intercedi per noi e per tutti i missionari”), riconoscendo che la vocazione missionaria è inerente a ogni battezzato e che, in modi diversi, tutti sono chiamati a testimoniare la fede.

4. Temi teologici principali e riferimenti biblici o patristici

La supplica tocca alcuni temi teologici centrali della spiritualità cristiana:

  • La comunione dei santi: la realtà della Chiesa pellegrina e celeste, unite nella preghiera e nell’intercessione (CCC 955-957).
  • La missione universale: ogni cristiano è chiamato a “portare ovunque la tenerezza di Cristo” (Mt 28,19: “Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli”).
  • La via dell’infanzia spirituale: la “piccola via” di Teresa, fatta di umiltà, fiducia, offerta e abbandono totale a Dio (Mt 18,3: “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”).
  • L’offerta silenziosa: l’importanza della preghiera nascosta che alimenta e sostiene la missione visibile.
  • La gioiosa fraternità degli umili: il Vangelo vissuto nella semplicità e nella comunione.
  • L’annuncio della “bellezza di essere amati da Dio”: il kerigma cristiano, cuore di ogni missione (1 Gv 4,10: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi”).

Tra le fonti patristiche, spicca la convinzione di Sant’Agostino:

“Laddove la carità è perfetta, lì è la vera missione”
. Ecco perché Teresa, pur “reclusa”, viene elevata da Pio XI al grado di patrona missionaria.

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

La supplica si configura principalmente come preghiera di intercessione, nella quale si invoca Santa Teresa di Lisieux affinché interceda presso Dio per i missionari. Ma vi si trovano anche accenti di lode (per la santità di Teresa), di invocazione, di affidamento e – in filigrana – elementi di ringraziamento per il dono della missione.

Nella tradizione liturgica cattolica, simili suppliche trovano naturale collocazione durante:

  • La celebrazione della memoria liturgica di Santa Teresa di Liseux (1 ottobre).
  • Le Giornate Missionarie, come la Giornata Missionaria Mondiale (penultima domenica di ottobre).
  • La preghiera quotidiana personale o comunitaria a sostegno dei missionari.
  • Rosari missionari, veglie di preghiera, adorazioni eucaristiche.

6. Indicazioni pratiche per l’uso personale o comunitario e nell’anno liturgico

Per trarre frutto spirituale da questa supplica, si possono seguire alcune indicazioni pratiche:

  • Nella preghiera personale: si può recitare la supplica come parte della preghiera quotidiana, in particolare nei momenti di intercessione per i missionari o come offerta dei propri sacrifici per il bene della missione universale.
  • Nella preghiera comunitaria: può essere introdotta durante celebrazioni eucaristiche, Liturgia delle Ore o incontri di gruppi missionari, come atto comunitario di sostegno spirituale a quanti lavorano per annunciare il Vangelo.
  • Durante momenti missionari dell’anno liturgico: la supplica trova speciale risalto:
    • Il 1 ottobre, festa liturgica di Santa Teresa di Lisieux.
    • Nel mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla missione.
    • In prossimità della Giornata Missionaria Mondiale.
    • Durante ritiri, settimane vocazionali, veglie per la pace.
  • In famiglia: può essere recitata insieme ai bambini, per educare al senso universale della Chiesa e al valore della preghiera per gli altri.
  • Come preghiera d’offerta: la supplica diviene stimolo a vivere “ognuno nel suo piccolo” la missione, sul modello di Teresa, offrendo umilmente gioie e fatiche quotidiane.

In sintesi, questa supplica si presenta come via privilegiata per entrare nella comunione missionaria della Chiesa, affidando al cuore “piccolo e infinito” di Santa Teresa tutti coloro che si fanno apostoli della Buona Novella. Essa educa alla spiritualità dell’infanzia evangelica, alla fraternità universale, al valore della preghiera perseverante che sostiene e accompagna, nella fede, l’opera degli evangelizzatori.

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