Supplica a San Daniele Comboni per i missionari in Africa

Destinatari:  San Daniele Comboni
Beneficiari:  Missionari
Tipologie:  Supplica
Supplica a San Daniele Comboni per i missionari in Africa
Ascolta la Preghiera

O San Daniele Comboni, il cui cuore ardeva di amore per l'Africa, a te rivolgiamo la nostra supplica. Tu che conosci la fatica, la gioia e il sacrificio della missione cristiana, guarda con compassione tutti i missionari che hanno risposto alla chiamata del Vangelo.

Ti preghiamo con insistenza: ottieni per loro la protezione divina nelle difficoltà e nei pericoli, donagli salute forte e spirito generoso nei momenti di stanchezza e scoraggiamento. Intercedi affinché il loro servizio porti frutti abbondanti di fede e carità e fiorisca la speranza tra le genti a cui sono inviati.

Aiutali, o Santo Missionario, a rimanere fermi nella fiducia e radianti nella gioia del Cristo Risorto. Con la tua intercessione, fa’ che nessuno dei tuoi fratelli e sorelle missionari si senta solo o abbandonato, ma sperimenti la certezza del tuo sostegno e dell’Amore di Dio, sorgente inesauribile di ogni missione.

San Daniele Comboni, prega per i missionari e per l’Africa. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Daniele Comboni nasce in un contesto spirituale profondamente radicato nella missionarietà della Chiesa cattolica. Daniele Comboni (1831-1881) fu uno dei maggiori missionari italiani del XIX secolo, fondatore dei Missionari Comboniani e delle Pie Madri della Nigrizia, e primo vescovo dell’Africa centrale. La sua vita e la sua spiritualità sono segnate dalla passione per l’evangelizzazione dell’Africa, dal desiderio di salvezza per tutti i popoli (cfr. 1Tm 2,4) e dall’intuizione di una missione vissuta nella solidarietà globale: “Salvare l’Africa con l’Africa”.

Da un punto di vista dottrinale, la preghiera si inserisce nel solco della Chiesa missionaria evidenziato nel magistero di Paolo VI (Evangelii Nuntiandi, 1975) e successivamente di Giovanni Paolo II (Redemptoris Missio, 1990): l’impegno di annunciare il Vangelo è universale e abbraccia l’intera famiglia umana. La figura del santo intercessore rappresenta un modello di santità missionaria, come testimoniato anche dal Concilio Vaticano II: “La Chiesa pellegrina è per sua natura missionaria” (Ad Gentes, 2). Comboni, inoltre, incarna la dottrina della solidarietà spirituale, per cui la comunione dei santi rende possibile l’aiuto vicendevole mediante la preghiera e l’intercessione.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

I destinatari immediati di questa preghiera sono tutti i fedeli, sia laici che religiosi, che nutrono una particolare attenzione per le missioni, in particolare quelle africane. Essi possono essere:

  • Missionari e missionarie che vivono direttamente l’annuncio del Vangelo tra le popolazioni africane e in altre terre di prima evangelizzazione.
  • Familiari e amici dei missionari, spesso animati da ansia e preoccupazione per i loro cari impegnati in contesti difficili.
  • Comunità cristiane chiamate a sostenere spiritualmente e materialmente le missioni nella preghiera, nella solidarietà e nella carità.
  • Operatori pastorali (catechisti, volontari, sostenitori delle missioni) che condividono lo spirito missionario di servizio gratuito e di apertura universale.

L’invocazione a San Daniele Comboni, patrono delle missioni africane e punto di riferimento per chi si spende per l’evangelizzazione e la promozione umana in Africa, risponde all’esigenza di avere un compagno e protettore nel difficile ma esaltante cammino missionario.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari diretti per cui la preghiera intercede sono i missionari e le missionarie, non solo di origine europea ma tutti coloro che hanno risposto alla chiamata evangelica. Leur si chiede a Dio attraverso l’intercessione di San Daniele Comboni di:

  • Ricevere protezione divina nelle difficoltà e nei pericoli. Le missioni sono spesso esposte a rischi fisici (malattie, carestie, guerre, ostilità…), come pure a ostacoli morali e psicologici.
  • Donare salute forte e spirito generoso nei momenti di stanchezza e scoraggiamento. L’opera missionaria richiede grande sacrificio, resistenza, perseveranza e talvolta un “martirio quotidiano”.
  • Ottenere abbondanti frutti di fede e carità e far fiorire la speranza tra le genti a cui sono inviati.
  • Non lasciarli mai soli o abbandonati, ma rassicurarli della presenza di Dio e del sostegno ecclesiale.

Al di là dei missionari, la preghiera si apre anche all’intera Africa, continente amato da Comboni, spesso teatro di sofferenze, povertà e instabilità ma anche ricco di vitalità spirituale. La petizione include le popolazioni locali, affinché tramite l’opera missionaria ricevano fede, carità, sviluppo umano e speranza.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Il testo mette in luce diversi temi teologici centrali:

  • La missione come risposta alla chiamata del Vangelo: si rifà al mandato missionario di Gesù (“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” – Mc 16,15). La partecipazione alla missione di Cristo è la vocazione fondamentale della Chiesa.
  • L’intercessione dei santi: la comunione dei santi (“Questa moltitudine di testimoni ci sprona...” – Eb 12,1) sostiene, accompagna e protegge i battezzati nel cammino spirituale.
  • La gioia del Cristo Risorto: la preghiera invoca di rimanere “radianti nella gioia del Cristo Risorto”, richiamando la dinamica pasquale della missione (cf. Gv 20,21).
  • La certezza del sostegno divino: “sorgente inesauribile di ogni missione” richiama la promessa di Gesù: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
  • La solidarietà universale e la carità: il lavoro e la preghiera per “frutti abbondanti di fede e carità” rimandano alla dottrina paolina sulla Chiesa come corpo solidale e “comunione della carità” (1Cor 12,12-27; Ef 4,15-16).

Significativa è anche la riflessione patristica sulla missione:

«La Chiesa esiste per evangelizzare»
(Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 14)
«Non possiamo tacere ciò che abbiamo visto e udito»
(At 4,20; citazione assai cara ai missionari comboniani)

Questi temi sono intrecciati nella proposta spirituale di Comboni, che vide sempre l’evangelizzazione e la promozione umana come due aspetti inseparabili.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera appartiene principalmente al genere dell’intercessione. Ci si rivolge al santo per chiedere la protezione divina su qualcuno, in particolare i missionari, e su un continente specifico. Si notano anche elementi di supplica (“ti preghiamo con insistenza”), di incoraggiamento nella fede, e in parte di lode per l’opera missionaria vissuta come partecipazione alla vittoria di Cristo sulla morte (gioia del Cristo Risorto).

Nella tradizione liturgica, questa preghiera può essere usata:

  • Durante le celebrazioni per la Giornata Missionaria Mondiale (terza domenica di ottobre), in processioni o veglie di preghiera per i missionari.
  • Nella memoria liturgica di San Daniele Comboni (10 ottobre), nelle Messe votive per i missionari e all’inizio di incontri di gruppo missionario.
  • Come “orazione dei fedeli” nella Messa, specie in comunità legate alla spiritualità comboniana o nelle missioni africane.

Può essere agevolmente inserita anche in adorazione eucaristica, recita del Rosario missionario o in momenti di preghiera personale.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera e nei tempi dell’anno liturgico

La preghiera a San Daniele Comboni, grazie al suo linguaggio accessibile e alla sua delineata struttura di invocazione e supplica, può essere usata:

  • Nella preghiera personale: Ogni fedele può recitarla per affidare a Dio la propria vocazione, sostenere i missionari conosciuti, o chiedere protezione e pace per i popoli d’Africa. È adatta come preghiera del mattino, della sera, o come parte di una novena.
  • In gruppo o comunità: Può arricchire incontri di formazione missionaria, veglie di preghiera, o essere posta dopo il Rosario per una particolare intenzione missionaria.
  • Nella liturgia: Inserita nella preghiera dei fedeli, nella liturgia della parola o come orazione finale nelle Messe missionarie, soprattutto in corrispondenza di:
    • Giornata Missionaria Mondiale (ottobre)
    • Festa di San Daniele Comboni (10 ottobre)
    • Settimane di preparazione alle ordinazioni o ai mandati missionari
  • Nei tempi forti dell’anno liturgico:
    • Tempo di Pasqua (per evidenziare la gioia della Risurrezione)
    • Tutta la Quaresima (per accompagnare il cammino di conversione anche in chiave missionaria)

In sintesi, questa preghiera può diventare per ogni cristiano un ponte spirituale tra il cuore della Chiesa e le periferie del mondo, uno strumento di solidarietà e di rinnovata vocazione missionaria alla luce della testimonianza di San Daniele Comboni.

Commenti

I commenti saranno disponibili a breve.