Canto ripetuto del Nome di Gesù, tanto amato da San Giovanni da Capestrano

Destinatari:  Gesù Cristo
Beneficiari:  Fedeli Cristiani
Temi:  Devozione
Tipologie:  Canto ripetuto
Canto ripetuto del Nome di Gesù, tanto amato da San Giovanni da Capestrano
Ascolta la Preghiera

Gesù, Gesù, Gesù,

Noi Ti invochiamo con il cuore pieno di amore.

Gesù, Gesù, Gesù,

Nel Tuo Nome troviamo luce, pace e salvezza.

Gesù, Gesù, Gesù,

Con devozione Ti lodiamo, come fece San Giovanni,

Gesù, Gesù, Gesù,

Il Tuo Nome sia sempre sulle nostre labbra e nei nostri cuori.

Gesù, Gesù, Gesù,

Guidaci nella fede, sostienici nella prova,

Gesù, Gesù, Gesù,

Fa’ che il nostro amore sia ardente, la nostra devozione sincera.

Gesù, Gesù, Gesù,

Nel Tuo Nome viviamo, speriamo e cantiamo,

Gesù, Gesù, Gesù!

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si inserisce nel cuore della spiritualità cristiana, esprimendo una semplice ma intensa invocazione al Nome di Gesù. Essa raccoglie la tradizione, particolarmente viva nella Chiesa orientale e occidentale, della “preghiera del Nome di Gesù”, la cui radice biblica e patristica è molto profonda. Fin dai primi secoli, i cristiani hanno riconosciuto una forza salvifica e una potente presenza nel solo invocare il Nome di Gesù, in conformità all'affermazione apostolica:

«Perché non c’è altro nome dato agli uomini sotto il cielo, nel quale è stabilito che noi siamo salvati» (Atti 4,12).

Invocare ripetutamente il Nome di Gesù, come fa questa preghiera, è atto di fede, di amore e di adesione al mistero dell’Incarnazione e della Salvezza. La liturgia romana celebra il Santo Nome di Gesù il 3 gennaio, a sottolineare la centralità di questo nome nel rapporto tra l’uomo e Dio. La preghiera riflette anche la dottrina sulla potenza e sulla dolcezza derivanti dal solo nominare Gesù, come insegnano molti Padri della Chiesa e Santi, da san Bernardo di Chiaravalle a san Giovanni Crisostomo, fino alle moderne devozioni popolari.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato. L’insistenza triplice Gesù, Gesù, Gesù manifesta il desiderio di porre il cuore, la mente e le labbra del fedele interamente davanti alla Sua presenza. Tale invocazione è rivolta a Gesù come persona viva, amico, Salvatore e Maestro, riconosciuto non solo come figura storica ma come Colui che è sempre attivo nella vita del credente e della Chiesa.

Gesù è invocato perché, come Mediatore unico tra Dio e gli uomini (1Tm 2,5), Egli può donare luce, pace, salvezza, costanza nella fede, sostegno nella prova, e capacità di rispondere con amore ardente e con devozione sincera. La ripetizione del Nome indica un desiderio di adorazione continua, quasi un respiro spirituale che permea tutta la giornata e l’esistenza.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera nasce da un cuore che si mette davanti a Gesù in atteggiamento di intercessione e supplica. Il “noi” che emerge (“Noi Ti invochiamo”, “Guidaci”, “Fa’ che il nostro amore...”, “Nel Tuo Nome viviamo...”) indica una dimensione personale e comunitaria. I beneficiari sono, dunque, sia chi la recita individualmente sia una comunità riunita nella fede.

I bisogni espressi sono molteplici:

  • Bisogno di luce: Per discernere la verità, ricevere la sapienza del cuore e non perdersi nelle tenebre del peccato o della confusione.
  • Bisogno di pace interiore: Invocando il Nome di Gesù si chiede la serenità che supera ogni paura e turbamento (cfr. Gv 14,27).
  • Bisogno di salvezza: Il Nome stesso di Gesù significa “Dio salva”, per cui si chiede la liberazione dal male e la piena redenzione.
  • Aiuto nella fede e nella prova: Il credente implora il sostegno di Gesù nei momenti difficili e di lotta spirituale.
  • Ardore di amore e sincerità di devozione: Si chiede una fede viva, non formale, un cuore infiammato di carità e verità.
Si tratta di bisogni fondamentali della vita umana, che la preghiera affida al cuore di Cristo, nostro Fratello e Redentore.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

I temi teologici emergenti sono molteplici e ricchi.

  • Santità e Potenza del Nome di Gesù: Il Nome di Gesù è considerato “luce, pace e salvezza”, riprendendo la Scrittura:
    «Chiunque invocherà il Nome del Signore sarà salvato» (Rm 10,13; Gl 3,5).
  • Pietà filiale e amore per Cristo: Come scrive Sant’Agostino, “Il miracolo più grande è che il Nome di Gesù è inciso nei nostri cuori” (In Io. Ev. Tract., 40).
  • Adorazione e imitazione dei Santi: La menzione di “come fece San Giovanni” rimanda al modello apostolico della vicinanza a Cristo, vissuta soprattutto da San Giovanni Evangelista, l’Apostolo amato, esempio di cuore vicino e fedele.
  • Centralità del Nome nell’esperienza di fede: San Bernardo insegna:
    «Il Nome di Gesù non è docile solo all’orecchio, è anche dolce al cuore e potente nella sua efficacia» (Sermone 15 in Cantica).
  • Dimensione escatologica e di speranza: L’ultimo verso (“Nel tuo Nome viviamo, speriamo e cantiamo”) richiama il senso teologico della vita in Cristo, vissuta nella fede, nella speranza e nella gioia che sboccia nella lode eterna (cfr. Fil 2,10-11).
In sintesi, la preghiera canalizza l’energia spirituale del Nome di Gesù, nella certezza che questo Nome è veicolo di grazia e salvezza universale.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera è un misto di invocazione, lode e intercessione. La ripetizione del Nome di Gesù possiede quasi un carattere “litanico”, affine a certe forme della preghiera orientale (cf. “Preghiera di Gesù” o esicasmo), e alla tradizione occidentale delle Litanie del Nome di Gesù. Si esprime insieme l’amore del cuore, la richiesta di grazia e la glorificazione di Cristo.

Nel ciclo liturgico, simili preghiere trovano spazio durante:

  • La memoria del Santo Nome di Gesù (3 gennaio)
  • Il tempo di Natale ed Epifania, periodi in cui si contempla il mistero dell’Incarnazione e della rivelazione del Nome.
  • Adorazioni eucaristiche, incontri di preghiera carismatica o comunitaria
  • Preghiera personale, tempo di meditazione silenziosa o come giaculatoria nella devozione quotidiana
Si tratta di un testo aperto alla recita spontanea, alla meditazione personale e alla preghiera comune, specie nelle veglie e negli incontri di lode.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Per la preghiera personale, questa invocazione può essere meditata in momenti di silenzio, ripetuta come giaculatoria (brevi e frequenti invocazioni d’amore e fiducia) o utilizzata all’inizio o alla fine della giornata. Può essere anche recitata durante i momenti di prova, solitudine, scoraggiamento, per ritrovare pace e fiducia in Gesù.

Nella preghiera comunitaria, può essere inserita nei ritiri, incontri di adorazione, catechesi, oppure come canto di meditazione durante celebrazioni liturgiche o paraliturgiche, specie la festa del Nome di Gesù, il tempo di Natale e nei momenti di ringraziamento e lode.

Nel ciclo liturgico, è particolarmente adatta nei seguenti tempi:

  • Natale e nel tempo successivo fino all’Epifania, quando la Chiesa contempla la manifestazione di Gesù e la rivelazione del Suo Nome.
  • Settimana Santa e Pasqua, come invocazione del Nome che vince la morte e apre alla vita nuova.
  • Tutti i tempi dell’anno, come preghiera di intercessione e di lode nei momenti di difficoltà, gioia o missione.
Una possibile modalità è la ripetizione meditata dei versi, seguita da un tempo di silenzio contemplativo. Può essere anche adattata come canto, inserendovi intenzioni particolari per la comunità, per gli ammalati, per i lontani dalla fede, o come acclamazione finale in una liturgia della Parola.

In conclusione, questa invocazione al Nome di Gesù ricollega la preghiera cristiana alle sue radici bibliche, patristiche e liturgiche, offrendo uno strumento semplice ma potentissimo per avvicinarsi al cuore del Vangelo ogni giorno.

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