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Preghiere tipo Canto ripetuto
Canto ripetuto è una tipologia di preghiera cantata, caratterizzata dalla ripetizione di brevi frasi o ritornelli, spesso ispirati ai Salmi o al Vangelo. Favorisce la meditazione e l’interiorizzazione del messaggio spirituale attraverso la ripetizione corale.
La sua collocazione liturgica più comune è durante la processione offertoriale, la comunione, oppure nei momenti meditativi di celebrazioni come veglie di preghiera o adorazione eucaristica.
Preghiere trovate: 5

Preghiera a Gesu per le difficolta economiche dei dazi
Gesù Cristo, nostro amato Salvatore, ti invochiamo in questo tempo di difficoltà economica con cuore umile e spirito contrito.
Abbraccia il nostro bisogno e ascolta il nostro grido. Quando il peso del denaro ci opprime e le ansie ci affliggono, rinnovaci con la tua grazia infinita.
- Tu che moltiplichi il pane, sostienici nei tempi di scarsità;
- Tu che ci nutri con amore, allevia i nostri affanni.
Lotta contro i dazi che mettono in difficoltà il mondo, liberaci dai pesi ingiusti che gravano sui nostri cuori. Dona forza alle nostre mani e saggezza ai nostri cuori per gestire le risorse con responsabilità e fede.
Gesù, nostro rifugio, in te troviamo pace, in te confidiamo. Guidaci con la tua luce, fedele amico e sostegno eterno. Amen.

Preghiera a Dio in Canto Ripetuto per la protezione degli amici cari
O Dio di bontà, ascolta la nostra voce,
Proteggi i nostri amici cari,
Donagli luce nelle notti scure, dona loro pace nei cuori,
Fa’ che tra le tue mani sante trovino rifugio,
Concedi loro il necessario giusto per stare bene,
O Signore della Provvidenza, veglia su chi ci è caro.
- Proteggili dal male che non vediamo,
- Guidali su sentieri di gioia e speranza,
- Sostienili sempre con il dono dell’amicizia vera,
- Dona a loro forza nei momenti duri, e serenità nei giorni di fatica.
O Dio eterno, ascolta questo canto ripetuto,
Fa’ che i nostri amici non manchino mai del pane quotidiano,
E nella misura giusta, siano colmati del necessario,
Perché possano vivere con dignità e gratitudine.
Ripetiamo insieme:
Proteggi i nostri amici, Signore, avvolgili nel tuo amore,
Fa’ che non manchi loro il bene essenziale,
E che il giusto denaro sia benedizione e non peso,
perché con te nulla manca, in te tutto è dono.
Amen.

Preghiera in Canto a San Gennaro per la Protezione degli Amici Cari
San Gennaro, protettore instancabile, ascolta la nostra voce,
le nostre paure ti affidiamo nel cammino lungo dei giorni,
custodisci, ti preghiamo, Amici cari, sotto il tuo manto di luce.
Ripeti il tuo miracolo, o Santo di Napoli,
sii lo scudo gentile contro tutto ciò che fa male,
tieni lontano il buio, spargi benedizione sulle nostre strade,
le strade di chi amiamo e incrociamo nel viaggio lungo e difficile.
Proteggili, San Gennaro!
Con il sangue che scioglie ogni freddezza, visita ogni cuore,
poni sulle nostre teste la tua mano potente e misericordiosa,
rendici testimoni di fede, coraggio e lunga speranza.
Aiutaci a non tremare nella tempesta,
dona agli Amici cari la tua amicizia celeste,
sostienici nei giorni lunghi dove la forza vacilla,
fa’ che le cadute diventino risalite piene di vita.
San Gennaro, ripeti la tua protezione costante,
ogni mattino e ogni sera ripetiamo questo canto:
proteggi, consola, accompagna, rinnova.
Lungo i sentieri della vita, resta sempre con noi.

Preghiera Cantata all'Angelo della Pace per la Fine dei Conflitti
Ritornello:
Angelo della Pace, ascolta il nostro canto,
porta la luce dove regna il pianto.
Dona speranza ai popoli feriti,
fa’ che le armi siano svanite.
Angelo della Pace, resta vicino,
guida la Terra verso un nuovo cammino.
Strofa:
Nelle notti senza sogni, tra le lacrime e il dolore,
invocano i popoli il tuo nome, Angelo consolatore.
Spegni il fuoco della rabbia, sciogli i cuori nel perdono,
fa’ che la giustizia abbracci il mondo, come un solo dono.
Ritornello (ripetere):
Angelo della Pace, ascolta il nostro canto,
porta la luce dove regna il pianto.
Dona speranza ai popoli feriti,
fa’ che le armi siano svanite.
Angelo della Pace, resta vicino,
guida la Terra verso un nuovo cammino.
Ponte:
Unisci i cuori, Angelo della Pace, ascolta
ciò che ora implora ogni popolo sulla terra sconvolta.
Soffia sul vento la tua benedizione,
perché la Pace sia la nostra canzone.
Ritornello (ripetere più volte):
Angelo della Pace, ascolta il nostro canto,
porta la luce dove regna il pianto.
Dona speranza ai popoli feriti,
fa’ che le armi siano svanite.
Angelo della Pace, resta vicino,
guida la Terra verso un nuovo cammino.

Preghiera a Gesù Cristo per gli Amici Malati in Canto Ripetuto
Gesù Cristo, medico delle anime e dei corpi,
guarda ai nostri amici malati con lo sguardo della Tua misericordia.
Signore, dona salute, Signore dona pace,
Signore, resta con loro, lenisci le loro ferite.
Gesù, Tu che hai guarito i sofferenti sulla terra,
rinnova in loro la speranza e la forza di affrontare la prova.
Signore, dona salute, Signore dona pace,
Signore, resta con loro, lenisci le loro ferite.
Accarezza con la Tua mano i loro cuori,
ridona coraggio e consolazione.
Signore, dona salute, Signore dona pace,
Signore, resta con loro, lenisci le loro ferite.
Affidiamo a Te le nostre paure, il nostro dolore,
e confidiamo nella Tua infinita bontà.
Gesù, resta con loro. Gesù, guarisci i nostri amici.
Canto ripetuto: tipologia di preghiera nella liturgia e nella pietà
Il canto ripetuto rappresenta una delle forme più originali ed efficaci di preghiera comunitaria e personale, presente sia nella liturgia ufficiale della Chiesa sia nelle espressioni della pietà popolare. Si tratta di canti brevi, semplici e suggestivi, eseguiti con ripetizione continuata, che invitano alla meditazione, favoriscono la partecipazione corale e rivestono una funzione importante nel sostenere la preghiera interiore e la comunione tra i fedeli. In questo articolo approfondiremo la tipologia del canto ripetuto, la sua storia, la struttura e i principali esempi, con riflessioni sul suo valore e sull’utilizzo pratico in contesti diversi.
1. Descrizione della tipologia: finalità e contenuto
Il canto ripetuto non è propriamente una preghiera recitativa, né un inno articolato. Il suo obiettivo principale non è quello di sviluppare un testo poetico-teologico complesso, ma di favorire:
- la meditazione silenziosa tramite la ripetitività;
- la partecipazione corale, rendendo tutti protagonisti della preghiera;
- la contemplazione, aiutando a entrare gradualmente nel mistero celebrato.
La tipologia si presta a varie forme di preghiera:
- Lode: i testi spesso sono tratte dai salmi o da brevi invocazioni bibliche;
- Supplica o intercessione: attraverso la ripetizione, la comunità si stringe in una petizione continua;
- Penitenza e invocazione di perdono: formule brevi (“Kyrie eleison”, “Signore pietà”) diventano richiesta insistente;
- Contemplazione: grazie alla musicalità e alla ciclicità, si favorisce il raccoglimento personale e collettivo.
Il canto ripetuto, dunque, non si limita a “cantare una preghiera”, ma permette alla preghiera di plasmarsi attraverso la musica ripetitiva, creando uno spazio interiore di comunione.
2. Collocazione nella storia della liturgia e della pietà popolare
Fin dai primi secoli, la ripetizione di brevi invocazioni cantate è una costante nella tradizione cristiana. Si pensi agli antifone nei salmi, ai refrain del gregoriano, ma anche alle litanie e alle suppliche mariane. Il “canto ripetuto” assume nuove forme nel corso della storia, trasformandosi sia nel canto popolare sia in quello liturgico ufficiale.
Nel XX secolo, la riscoperta della dimensione partecipativa portata dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, insieme alle esperienze carismatiche e ai movimenti di rinnovamento (come la Comunità di Taizé), ha dato nuovo impulso a questa tipologia. I canti ripetuti sono oggi largamente utilizzati nei momenti di adorazione, nelle liturgie penitenziali, durante la comunione o nei momenti preparatori alle celebrazioni.
“Il canto ripetuto, con il suo ritmo lento e la reiterazione costante, diventa autentica esperienza di preghiera vissuta… In esso la comunità si fa coro unanime e il cuore trova spazio per ascoltare la presenza di Dio.” (Documento CEI sulla Musica nella Liturgia)
3. Struttura tipica e caratteristiche formali
La caratteristica fondamentale del canto ripetuto è la semplicità:
- Una frase breve, tratta spesso dalla Sacra Scrittura, dalla tradizione liturgica o da semplici invocazioni spirituali.
- La musica ha una melodia facilmente memorizzabile, con armonie tranquille che favoriscono l’apprendimento immediato e la ripetizione corale.
- La ripetizione può durare anche diversi minuti, con lievi variazioni dinamiche o vocali, sostenute da strumenti semplici (spesso solo chitarre, organo o tastiere, ma anche senza accompagnamento).
- Sono possibili sovrapposizioni canoniche (“canon” o semplici imitazioni tra le voci) o l’aggiunta graduale di voci o strumenti, che danno profondità e varietà all’esperienza pur salvaguardando la ripetitività.
Dal punto di vista formale, spesso si distinguono:
- Versetti* (due o tre frasi brevi alternate a un ritornello);
- Ritornelli o refrain senza strofe aggiuntive, ripetuti ad libitum;
- Litanie musicali (es. “Kyrie eleison”, “Miserere nobis”).
4. Esempi noti di preghiere-canto ripetute
Alcuni esempi celebri di canti ripetuti, noti e utilizzati sia in Italia sia a livello internazionale, sono:
- Canti di Taizé: “Ubi caritas et amor”, “Laudate Dominum”, “Jesus, remember me”, “Magnificat anima mea”. Questi canti sono divenuti simbolo della preghiera ecumenica e meditativa; hanno testi essenziali e una melodia coinvolgente.
- Canti carismatici: brani come “Lodate Dio”, “Venite adoriamo” o “Spirito di Dio scendi su di noi”, molto diffusi nei gruppi di rinnovamento e di preghiera spontanea.
- Litanie tradizionali: il Kyrie eleison e l’Agnus Dei nelle celebrazioni eucaristiche sono modalità di preghiera ripetitiva, spesso cantate con musica semplice e iterata.
- Canti popolari: come l’“Ave Maria di Lourdes” o il “Regina Coeli” nella versione popolare, dove il ritornello viene ripetuto dalla comunità più volte, spesso in processione o durante l’adorazione.
Alcune espressioni bibliche sono diventate nei secoli refrain universali: “Maranatha” (“Vieni, Signore Gesù”), “Dona nobis pacem”, “Alleluia” semplice.
5. Valore pastorale e pedagogico del canto ripetuto
Il valore del canto ripetuto, tanto nella liturgia ufficiale quanto nella pietà popolare, riguarda sia la persona che la comunità. Alcuni aspetti salienti:
- Favorisce l’incontro personale con Dio: la ripetitività semplice e melodica distende la mente e apre il cuore all’ascolto, favorendo la meditazione profonda e l’interiorizzazione del messaggio;
- Crea unità: tutti possono partecipare fin dalla prima esecuzione, senza paura di sbagliare. Ciò facilita l’inclusione di bambini, anziani, persone di culture e lingue diverse;
- Forma alla contemplazione: l’assenza di difficoltà tecniche orienta verso la dimensione contemplativa della preghiera, riducendo l’affanno dell’esecuzione e aiutando il raccoglimento;
- Strumento per la catechesi: la ripetizione favorisce la memorizzazione delle Scritture e delle formule fondamentali della fede, come facevano anticamente le litanie o le antifone;
- Ponte tra liturgia e vita: molti canti ripetuti possono essere portati nella vita quotidiana, come invocazioni da ripetere nei momenti di fatica, gioia o bisogno.
6. Utilizzo nella preghiera personale e comunitaria: consigli pratici
Per valorizzare al meglio il canto ripetuto, sia in ambito liturgico che nel raccoglimento personale, alcuni suggerimenti:
- Iniziare in semplicità: Scegliere canti brevi, dal testo chiaro e biblico. Il senso del canto ripetuto si coglie nella durata: la melodia deve diventare come un mantra cristiano, privo di stress e di fretta.
- Sperimentare la ciclicità: Invece di fissare il numero di ripetizioni, lasciarsi guidare dall’assemblea o dal cuore: il canto si può prolungare senz’altro disagio, creando silenzi tra una ripetizione e l’altra o sovrapponendo voci e strumenti.
- Valorizzare lo strumentale: Il canto ripetuto può essere alternato a momenti in cui gli strumenti continuano da soli, favorendo così il silenzio orante dopo o durante la ripetizione.
- Usare la polifonia o il canone: Dove possibile, inserire gradualmente voci diverse (ad esempio, in stile Taizé) per arricchire il tessuto sonoro e coinvolgere maggiormente tutti i presenti.
- Inserire nella liturgia: Il momento ideale per il canto ripetuto nella Messa è durante la comunione, l’adorazione, i tempi di attesa (es. processione offertoriale, ingresso), oppure in celebrazioni penitenziali e veglie di preghiera.
- Collegare sempre la preghiera musicale alla Parola: Prima o dopo il canto, è bene introdurlo con una breve lettura biblica o spiegarne il significato, per unire la dimensione spirituale al vissuto religioso.
- Nella preghiera personale: Utilizzare il canto ripetuto come forma di concentrazione, magari ascoltandolo prima in silenzio, quindi unendosi interiormente alla melodia, lasciandoci “abitare” dal testo ripetuto e aprendoci alla presenza di Dio.
Conclusione
Il canto ripetuto è una risorsa preziosissima per la crescita spirituale e comunitaria. Aiuta la liturgia a diventare luogo vissuto di incontro con Dio, sostiene la fede del singolo, crea dialogo e unità tra i partecipanti, favorisce il silenzio e la contemplazione nel frastuono del tempo moderno. Recuperarlo e adattarlo alle diverse assemblee è una delle migliori strade per una preghiera viva e trasformante, in cui “chi canta prega due volte” (Sant’Agostino).
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