Preghiera a Gesù Cristo per la Speranza futura degli Animali in via di estinzione

Ascolta la Preghiera
Signore Gesù Cristo, creatore e custode di ogni creatura, ascolta la nostra supplica per gli animali in via di estinzione, che esprimono la tua bellezza e la tua infinita fantasia.
Tu, che hai benedetto la diversità della vita su questa terra, fa’ che il nostro sguardo sia colmo di compassione e responsabilità verso ogni essere che lotta per la sopravvivenza. Ti chiediamo di donare nei nostri cuori la speranza vera di un futuro diverso, in cui ogni specie sia protetta e amata come sulla tua arca di salvezza.
Rafforza la nostra volontà di agire con giustizia, perché possiamo essere strumenti della tua misericordia nella tutela della creazione. Illumina governanti, scienziati e tutti noi, affinché la tua luce ci guidi a ritrovare l’armonia perduta tra uomini e animali.
Signore della Vita, trasforma la nostra paura in speranza e la nostra indifferenza in amore attivo, così che nessuna specie vada più smarrita, ma possa continuare a cantare nel coro della tua creazione.
Gesù, salvatore e luce del mondo, accogli questa supplica e donaci il miracolo di un futuro dove la tua opera viva e prosperi in pace. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera nasce da una sensibilità cristiana moderna verso la cura del creato e riflette una crescente consapevolezza ambientale all'interno delle comunità religiose. Affonda le sue radici nella dottrina della creazione come dono divino, visibile in numerose pagine bibliche e ribadita nei documenti magisteriali contemporanei, come l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Secondo la tradizione cristiana, Dio affida la terra e ogni essere vivente all’uomo perché ne sia custode saggio e amorevole (cfr. Gen 1,26-31; 2,15).
La preghiera si inserisce nel solco della spiritualità che riconosce nella diversità delle creature un riflesso della bellezza e sapienza di Dio (“che esprimono la tua bellezza e la tua infinita fantasia”), inneggiando al valore intrinseco di ogni essere vivente oltre la sua utilità immediata per l’umanità. Così facendo, si supera un’antropocentrismo ristretto per approdare a un’ecologia integrale, in cui la sorte delle specie animali è legata indissolubilmente alla dignità e vocazione dell’uomo stesso.
L’intreccio tra compassione, responsabilità e speranza proposta dalla preghiera richiama anche la dottrina della redenzione universale. In essa, il Cristo risorto si fa principio di una rinnovata armonia tra l’umanità, il creato e Dio (Ef 1,10; Col 1,15-20; Rm 8,19-22).
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a Gesù Cristo, riconosciuto come “Signore della vita”, “Creatore e custode di ogni creatura”, e “Salvatore e luce del mondo”. Tale scelta è teologicamente significativa: nell’economia cristiana della salvezza, è proprio il Verbo incarnato che “tutte le cose ha creato e sostiene” (Col 1,16-17), e che con la sua resurrezione inaugura i cieli nuovi e la terra nuova (Ap 21,1).
Invocare Gesù e non genericamente Dio Padre esprime la fede che la redenzione riguarda l’intera creazione e che il Cristo, nuovo Adamo, ricapitola in sé ogni creatura. “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini” (Gv 1,4). In particolare, la preghiera fa riferimento alla simbologia dell’Arca di Noè, evocando Gesù come colui che ancora offre una salvezza globale e universale.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
L’intercessione è principalmente a favore degli animali in via di estinzione, ma si espande agli uomini che con le loro scelte sono responsabili del destino delle altre specie. La supplica riconosce come beneficiari:
- Animali minacciati: posti al centro della preghiera, simbolo di una creazione ferita, esprimono esigenze vitali (sopravvivenza stessa, protezione, rispetto della loro ecologia) e sono rappresentanti di tutte le creature vulnerabili.
- Essere umano: indicato come custode, ha bisogno di conversione spirituale (“fa’ che il nostro sguardo sia colmo di compassione e responsabilità”), di speranza (“dona nei nostri cuori la speranza vera di un futuro diverso”), di attivarsi per la giustizia e la misericordia pratiche (“strumenti della tua misericordia nella tutela della creazione”).
- Leader e persone influenti (“illumina governanti, scienziati e tutti noi”): il testo supplica per una “luce” che guidi a scelte concrete, pubbliche e scientifiche, a beneficio del creato.
I bisogni spirituali affrontati sono la necessità di conversione del cuore, di superare l’indifferenza e la paura, e di maturare una speranza fondata nell’agire di Dio e nella corresponsabilità umana. I bisogni fisici includono la salvaguardia degli ambienti, la protezione delle specie in pericolo, scelte politiche ed economiche giuste.
4. I temi teologici principali
La preghiera sviluppa una teologia della creazione e della redenzione cosmica, mettendo in rilievo almeno questi temi:
- La creazione come dono e bellezza di Dio: ogni creatura manifesta la gloria del Creatore (“gli animali ... esprimono la tua bellezza e la tua infinita fantasia”). Si veda Gen 1,25: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”. San Basilio sottolineava:
“Non disprezzare nessuna delle creature, perché nulla è stato fatto senza ragione” (Omelia VI sull’Esamerone).
- Responsabilità umana e custodia: all’uomo, non possessore ma amministratore, è affidata la cura del giardino del mondo (Gen 2,15; Sap 9,2). Papa Francesco scrive:
“Non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data” (Laudato si’, n. 67).
- Compassione, giustizia e misericordia: atteggiamenti centrali per “agire con giustizia, strumenti della tua misericordia”. Seguono l’insegnamento evangelico: “Beati i misericordiosi” (Mt 5,7), “Tutto quello che fate a uno di questi piccoli lo fate a me” (Mt 25,40).
- Armonia tra umanità e resto del creato: la “rinascita dell’armonia” spezzata dal peccato (cf. Rm 8,19-22) è prospettata come meta alla luce di Cristo. Origene commentava:
“Cristo è venuto a rinnovare non solo gli uomini, ma tutte le cose del cielo e della terra”.
- Speranza escatologica: la supplica si apre a un futuro dove “la tua opera viva e prosperi in pace”, richiamando la promessa di una creazione redenta (Ap 21,5: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera appartiene principalmente al genere intercessorio, poiché si eleva una supplica a Cristo a favore di una situazione di miseria e urgenza (gli animali a rischio e la fragilità della creazione). Tuttavia, contiene elementi di lode (“che esprimono la tua bellezza e la tua infinita fantasia”), penitenza implicita (il riconoscimento dell’indifferenza e dell’inazione), di invocazione di speranza e impegno.
Collocandosi in una tradizione liturgica, la preghiera rientra nelle preghiere per la creazione, particolarmente diffuse nelle Chiese orientali, anglicane e, più recentemente, nella Chiesa cattolica (ad esempio durante la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato” il 1° settembre). Nella liturgia delle ore o nella preghiera dei fedeli, si trovano suppliche simili per la custodia del creato; tuttavia, il riferimento specifico agli animali in via di estinzione denota una particolare attenzione contemporanea ispirata agli odierni problemi ambientali.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nella liturgia annuale
Questa preghiera può essere efficacemente utilizzata in diversi contesti:
- Nella preghiera personale: può aiutare alla meditazione sulle proprie responsabilità verso il creato, favorendo un esame di coscienza che includa l’ecologia e la solidarietà verso le creature più fragili.
- Nella preghiera comunitaria e liturgica: è adatta come preghiera dei fedeli nella Messa, in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1° settembre), durante incontri di pastorale ambientale, gruppi scout, catechesi sulla salvaguardia del creato, o momenti di riflessione ecumenica.
- Durante i tempi liturgici speciali: in Quaresima e Avvento, tempi di conversione e riscoperta della giustizia e della speranza; oppure nella Settimana Laudato si’ istituita dalla Chiesa Cattolica nel mese di maggio.
Un uso particolarmente fruttuoso si può fare predisponendo un momento di riflessione e impegno concreto dopo la preghiera, suggerendo semplici gesti di cura per il creato (riduzione degli sprechi, impegno per la tutela di specie locali, promozione della sensibilità ecologica tra i giovani).
In questa maniera, la preghiera diventa non solo invocazione, ma anche seme di conversione personale e azione comunitaria: “trasforma la nostra paura in speranza e la nostra indifferenza in amore attivo”, così che la nascita di un mondo nuovo si avvii anche attraverso la collaborazione della libera risposta umana alla grazia.
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