Preghiera a Dio per gli Animali in via di estinzione

Ascolta la Preghiera
Dio Creatore, sorgente di ogni vita e bellezza,
ci rivolgiamo a Te con cuore colmo di preoccupazione e amore per tutte le creature che popolano la Terra.
Ti chiediamo, Signore, di proteggere gli animali in via di estinzione, custodi silenziosi del Tuo disegno perfetto.
Rafforza l’impegno degli uomini affinché rispettino e difendano queste preziose vite, e dona alla nostra società saggezza, compassione e responsabilità.
Solleva la nostra voce in loro difesa, affinché il grido degli ultimi non sia dimenticato.
Rinnova in noi il desiderio di essere veri custodi del Creato, e fa’ che mai ci stanchiamo di lottare per il loro diritto all’esistenza.
Affidiamo a Te la loro sorte, fiduciosi nella Tua misericordia infinita e nella forza del Tuo amore.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera presentata si inserisce nel solco della moderna sensibilità cristiana verso il tema del Creato, tema che ha assunto rinnovata centralità nella riflessione teologica e magisteriale, specie a partire dal pontificato di Papa Francesco. Il riferimento a Dio quale Creatore, sorgente di ogni vita e bellezza, risponde a una visione cosmica e integrale della fede, dove tutta la realtà è vista come opera di Dio, da custodire con amore e responsabilità.
Questa impostazione affonda le sue radici nella Bibbia: fin dal primo capitolo della Genesi l’umanità è posta al centro della creazione come «custode del giardino» (Gen 2,15) e chiamata a «dare nome agli animali», cioè a relazionarsi a essi non come a semplici risorse, ma come creature viventi partecipi dello stesso ambiente di vita. L’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco ha sottolineato come la cura della casa comune sia parte integrante della spiritualità cristiana: «Tutto è in relazione, e la cura autentica della propria vita e delle relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà agli altri» (LS 70).
La dottrina sociale della Chiesa, dunque, invita a riconoscere nei problemi ecologici una questione morale e spirituale, oltre che sociale, poiché il creato è dono e responsabilità affidata all’uomo. Le parole della preghiera riflettono proprio questo contesto: la tristezza e l’amore per le creature in pericolo manifestano lo spirito di compassione e custodia che il cristiano è chiamato ad assumersi nella storia.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La supplica è in primo luogo indirizzata a Dio Creatore, sottolineando il ruolo esclusivo di Dio come principio e fine di ogni vita, in linea con il cosiddetto “monoteismo creaturale” biblico. Rivolgersi a Dio quale «sorgente di ogni vita e bellezza» è anche un riconoscimento del carattere sacro della natura e delle sue creature.
Tuttavia, la preghiera si fa anche appello, seppur indirettamente, al cuore di ogni credente e, più estesamente, alle persone di buona volontà. Si chiede infatti: «Rafforza l’impegno degli uomini [...] e dona alla nostra società saggezza, compassione e responsabilità». Gli uomini non sono visti come semplici spettatori, ma destinatari di una chiamata ad agire, trasmettendo così un carattere “dialogico” fra Dio e l’umanità.
Questo duplice livello – invocare Dio affidando a Lui le sorti delle creature e nel contempo chiedere la trasformazione della coscienza personale e collettiva – riflette la dinamica biblica in cui la preghiera si intreccia con la responsabilità umana (cfr. Is 1,17; Pr 31,8-9).
3. I beneficiari per cui si intercede e i bisogni affrontati
I destinatari dell’intercessione vera e propria sono chiaramente delineati: gli animali in via di estinzione, definiti come “custodi silenziosi del Tuo disegno perfetto”. Qui la preghiera si fa voce degli ultimi di cui nessuno, o pochi, si curano, evocando un parallelismo con il tema biblico del grido degli oppressi (Es 3,7-10). Gli animali diventano “l’alterità sofferente” che interpella la coscienza umana.
I loro bisogni sono concreti e spirituali insieme: protezione dalla distruzione, riconoscimento del loro valore intrinseco e difesa del loro diritto all’esistenza. La preghiera affronta il tema della fragilità di queste creature di fronte agli atti (spesso inconsapevoli o colpevolmente negligenti) dell’uomo. Alla radice di tutto sta il bisogno di una conversione autentica dell’uomo, affinché la società sia davvero capace di saggezza, compassione e responsabilità nei confronti dei più vulnerabili, siano essi umani o non umani.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
I principali temi teologici sono:
- Dio Creatore e la bontà del creato: Genesi 1,25 “E Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.” Il creato, e quindi anche gli animali, è riflesso della bontà e della bellezza divina.
- Custodia e responsabilità verso il creato: Genesi 2,15 “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.”
Papa Francesco, Laudato Si’ 217: “La spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco.” - Preghiera di intercessione per i più deboli: Salmo 145,9 “Il Signore è buono verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.”
- Compassione universale: Proverbi 12,10 “Il giusto tiene conto della vita del suo bestiame, mentre il cuore degli empi è crudele.”
San Basilio Magno, in una delle sue omelie, scrive:«Non disdegnare di pranzare con gli animali senza ragione, perché Dio ci ha donato un cuore pietoso anche verso di loro».
- Conversione ecologica: come emerge nell’auspicio di non stancarsi “di lottare per il loro diritto all’esistenza”, si richiama una conversione interiore e comunitaria.
Altro tema essenziale è la speranza cristiana nella misericordia e nell’amore di Dio che tutto abbraccia. La fiducia nella “forza del Tuo amore” è parallela alla convinzione che la preghiera possa ispirare azioni concrete.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione liturgica
Questa supplica appartiene al genere intercessorio: il fedele si fa voce di chi non può parlare (“solleva la nostra voce in loro difesa”), e al tempo stesso assume i tratti della lode a Dio Creatore e del pentimento per il mancato rispetto verso la creazione. Nel testo riconosciamo:
- Lode: si esalta Dio come sorgente di vita e bellezza.
- Intercessione: si chiede protezione per i deboli.
- Richiesta di conversione/penitenza: si domanda saggezza e forza per l’uomo.
Nel contesto della tradizione liturgica, questo testo potrebbe essere inserito in momenti di preghiera per la salvaguardia del creato, che la Chiesa universale celebra in particolare nella Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre), ma anche durante le messe votive per il creato, celebrazioni di preghiera per l’ambiente o in occasioni di catechesi sul rispetto della natura.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici
Uso personale: il testo può essere recitato quotidianamente o settimanalmente come parte delle proprie preghiere del mattino o della sera, soprattutto da chi sente forte il legame con il creato o opera nel volontariato ambientale. Può aiutare a meditare sulla responsabilità personale verso gli animali e la sensibilità spirituale verso temi ecologici.
Uso comunitario: la preghiera può essere inserita:
- Durante incontri di catechesi sui temi dell’ecologia integrale.
- Nelle celebrazioni parrocchiali dedicate al creato (ad esempio, durante la “Settimana Laudato Si’” o la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato il 1° settembre).
- Nei momenti liturgici specifici, come la “Preghiera dei fedeli” (si può adattare come intenzione), o nei rosari meditati sulla cura della casa comune.
- Durante ritiri spirituali o giornate di sensibilizzazione ambientale, anche in collaborazione con associazioni ambientaliste di ispirazione cristiana.
Tempi dell’anno liturgico: sebbene adatta a ogni tempo dell’anno, la preghiera risulta particolarmente significativa:
- Nel Tempo del Creato (dal 1 settembre al 4 ottobre), periodo ecumenico dedicato alla preghiera e all’azione per la salvaguardia del creato.
- Durante la Quaresima, come momento di conversione personale e comunitaria rispetto agli stili di vita che danneggiano il creato.
- Nella festa di San Francesco d’Assisi (4 ottobre), patrono dell’ecologia, le cui “Lodi delle creature” vibrano degli stessi sentimenti di rispetto e fratellanza universale.
Consigli pratici: si può accompagnare la preghiera con pause contemplative sulla bellezza degli animali, con un gesto concreto (come la raccolta fondi per un’associazione che protegge specie a rischio) oppure condividendola all’inizio di attività di gruppo a tema ecologico, per ispirare azioni coerenti con la fede e favorire una “conversione ecologica” condivisa.
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