Intercessione per la guarigione dei militari tornati dalla guerra con traumi
San Raffaele Arcangelo, medicina di Dio, a te rivolgiamo il nostro cuore supplicante.
Tu che hai guidato e guarito nei sentieri della vita, intercedi presso il Signore per i militari, che portano sul corpo e nell’anima le ferite profonde della guerra.
Ti preghiamo, guarisci le loro memorie segnate dal dolore e dona pace alle loro notte senza riposo. Sii luce nelle tenebre del ricordo, forza quando si sentono smarriti, e balsamo sulle ferite dell’anima.
Ti chiediamo, o San Raffaele, proteggi chi ancora lotta con la paura e la solitudine. Porta la tua consolazione a chi ha visto e vissuto l’orrore, affinché il loro cuore possa nuovamente sperare e ritrovare la fiducia nella vita.
Medicina di Dio, rinnova in loro la capacità di amare e di donarsi, allontana il peso dei sensi di colpa, riporta la serenità negli spiriti tormentati, accompagna ogni passo della loro guarigione. Fa’ che sentano la tua presenza accanto a loro, come guida sicura verso una nuova pace.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Raffaele Arcangelo si colloca all’interno della tradizione cristiana che riconosce agli angeli – e in modo particolare ai tre Arcangeli menzionati dalla Bibbia, Michele, Gabriele e Raffaele – un ruolo speciale di intermediari, protettori e messaggeri presso Dio. San Raffaele viene identificato tradizionalmente come “la medicina di Dio”, una definizione che scaturisce dalla narrazione biblica del libro di Tobia, laddove il giovane Tobia viene accompagnato, guarito e protetto dall’arcangelo (cf. Tb 3,17; 12,15).
Nel Magistero e nel catechismo cattolico, il compito degli angeli viene così riassunto: “Dal loro inizio fino alla morte, la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 336). La preghiera specifica a San Raffaele si inserisce, quindi, nel filone delle invocazioni angeliche come richiesta di guarigione, conforto, difesa e accompagnamento nelle prove della vita umana, soprattutto per chi è ferito nel corpo e nello spirito.
Nel caso in esame, il contesto è particolarmente denso: la supplica è rivolta da, o per, persone segnate dalla sofferenza della guerra, in modo specifico dai militari che ne portano addosso le profonde ferite. Il contesto spirituale e dottrinale di questa preghiera richiama quindi sia il motivo biblico della guarigione operata da Raffaele sia il bisogno umano di riconciliazione, speranza e pace dopo eventi di trauma e violenza.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a San Raffaele Arcangelo. Nella spiritualità cristiana (soprattutto cattolica e ortodossa) si è sviluppata una relazione personale con gli angeli, intesi come creature spirituali che custodiscono ciascun uomo e la Chiesa intera, e a cui si può indirizzare una preghiera d’intercessione. Il titolo “Medicina di Dio” riassume la ragione per cui proprio Raffaele è invocato: egli appare nelle Scritture come guaritore (guarisce la cecità di Tobia padre, cf. Tb 11,7-15), accompagnatore nei sentieri difficili (Tb 5,4-22) e soccorritore nelle situazioni di pericolo e paura.
Si sceglie di rivolgersi a San Raffaele in quanto modello e patrono di chi cerca guarigione interiore ed esteriore, di chi necessita di protezione nelle “tenebre del ricordo” e di chi vuole essere accompagnato nel cammino di recupero dopo la sofferenza, fisica o psichica.
Inoltre, questa invocazione riflette una sensibilità particolare verso i traumi della guerra e il bisogno di percorsi di guarigione che non siano solo psicologici o materiali, ma anche profondamente spirituali.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari espliciti della preghiera sono i militari che hanno vissuto la realtà della guerra, portandone sul corpo e nell’anima le “ferite profonde”. Questi destinatari sperimentano un insieme di bisogni che la preghiera presenta con delicatezza e concretezza:
- Guarigione delle memorie segnate dal dolore, ossia del trauma psicologico e spirituale derivante dalle esperienze belliche;
- Trova la pace nelle notte senza riposo, cioè sollievo dall’insonnia, dall’ansia e dai pensieri ossessivi connessi ai traumi subiti;
- Ricevere luce e orientamento nelle “tenebre del ricordo”, dunque superare la confusione, la paura e la perdita di senso;
- Ritrovare forza quando si sentono smarriti, cioè vigore interiore per rialzarsi e ricominciare;
- Essere toccati da un “balsamo sulle ferite dell’anima”, invocando guarigione morale, emotiva e spirituale.
- Superare la paura e la solitudine, tramite protezione e consolazione;
- Riaccendere la speranza e la fiducia nella vita;
- Rinnovare la capacità di amare e donarsi, spesso compromessa dal trauma;
- Superare il senso di colpa e ritrovare la serenità;
- Sperimentare la presenza rassicurante dell’Arcangelo lungo il cammino di guarigione.
Viene dunque invocata una guarigione integrale: fisica, psichica e spirituale, che solo una dimensione trascendente – in questo caso rappresentata da San Raffaele – può portare a compimento.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti
Questa preghiera si fonda su temi teologici di grande importanza:
-
Il ministero degli angeli: Gli angeli sono messaggeri, protettori, consolatori. Raffaele, in particolare, offre guida e guarigione:
“Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che stanno sempre pronti a entrare alla presenza della maestà del Signore” (Tb 12,15).
-
La guarigione fisica e spirituale: San Raffaele viene coinvolto da Dio per sanare (guarigione della cecità di Tobit e liberazione di Sara):
“Il Signore ha inviato me a guarire te e tua nuora Sara” (Tb 12,14).
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La memoria e la pace dell’anima: L’opera di Dio non cancella il passato ma trasforma i ricordi dolorosi in occasioni di crescita e di grazia.
Come ricorda Sant’Agostino:“Nel ricordo ferito resta la possibilità della riconciliazione con Dio, che solo può sanare la memoria” (Confessioni IX, 12).
-
La fede nella speranza che rinasce: Il credente non è solo, anche nella notte più buia. La presenza degli spiriti celesti comunica il senso della fedeltà di Dio che non abbandona.
“Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti” (Salmo 34,19).
- Il valore della consolazione: L’apertura della preghiera verso la consolazione e la protezione angelica richiama il tema patristico secondo cui gli angeli accompagnano l’uomo nella lotta spirituale fino alla guarigione definitiva nella pace di Dio (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 336).
Inoltre, la richiesta di “riportare serenità”, “allontanare il peso dei sensi di colpa” e “rinnovare la capacità di amare” richiama la teologia della redenzione e della restaurazione integrale della persona, secondo l’annuncio evangelico di Cristo “venuto a cercare e salvare ciò che era perduto” (Lc 19,10).
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera a San Raffaele qui proposta è principalmente una preghiera di intercessione: si chiede all’Arcangelo di intercedere presso il Signore per un gruppo specifico di persone sofferenti. Sono presenti anche accenti di supplica, consolazione e una dimensione penitenziale (allontanare il senso di colpa).
Nella tradizione liturgica cattolica, la memoria dei santi arcangeli (Michele, Gabriele e Raffaele) viene celebrata il 29 settembre. San Raffaele è anche patrono dei viaggiatori, dei medici, degli operatori sanitari e, in molte tradizioni devozionali, di chi cerca guarigione. La preghiera trova, quindi, una sua collocazione naturale in occasioni liturgiche e paraliturgiche legate alla memoria degli angeli, nelle celebrazioni per i militari, nella pastorale per chi ha vissuto la guerra, nella celebrazione della riconciliazione e nei momenti di adorazione eucaristica con intenzioni di guarigione e pace.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi liturgici
A livello personale, questa preghiera può essere recitata da militari, da chi porta il peso di memorie dolorose, o da coloro che sentono il bisogno di invocare guarigione per sé o per altri che vivono condizioni simili. Può essere inserita nella preghiera serale, specialmente nei momenti d’insonnia o turbamento interiore, o come preparazione al Sacramento della Riconciliazione per affidare al Signore il proprio percorso di guarigione.
In ambito comunitario, la preghiera può essere inclusa in celebrazioni speciali dedicate ai militari, in Giornate per la pace o per la memoria delle vittime della guerra, oppure durante ritiri e momenti di preghiera di guarigione. Può essere utilizzata in modo particolare da cappellani militari, operatori pastorali, o in contesti associativi dedicati al sostegno di chi ha subìto traumi bellici.
Tempi dell’anno liturgico particolarmente adatti sono:
- La memoria dei santi Arcangeli (29 settembre)
- La Quaresima e l’Avvento (tempi di penitenza e di attesa della redenzione)
- Le Giornate della Pace (1° gennaio) e delle Forze Armate
- Eventi o anniversari di guerra, lutti, commemorazioni per caduti
Può essere adattata come orazione finale di una liturgia della Parola, come momento meditativo dopo la lettura del libro di Tobia, o inserita in novene e tridui in onore di San Raffaele per ottenere, con fede e perseveranza, la guarigione e la pace biografica che solo Dio può donare attraverso i suoi santi angeli.
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