Supplica a Sant'Alessandro di Bergamo per il coraggio dei Militari in missione di pace

Beneficiari:  Militari
Tipologie:  Supplica
Supplica a Sant'Alessandro di Bergamo per il coraggio dei Militari in missione di pace
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Supplica a Sant'Alessandro di Bergamo, Martire e Soldato

O glorioso Sant'Alessandro di Bergamo, che con coraggio incrollabile affrontasti ogni avversità per la tua fede e la tua missione, rivolgiamo a te la nostra supplica.

Ti preghiamo, protettore dei militari, di vegliare su tutti coloro che oggi, nelle forze armate, si impegnano con dedizione e sacrificio in missioni di pace. Dona loro coraggio nel cuore quando la paura e le difficoltà si fanno strada, e rafforza in essi la volontà di essere difensori dei deboli e costruttori di fraternità tra i popoli.

Fa’, o potente intercessore, che i nostri soldati siano esempio di giustizia e umanità, strumenti di riconciliazione nei luoghi segnati dal dolore. Custodisci le loro vite e accresci in loro la speranza, illuminando il loro cammino anche nei momenti più oscuri.

Con fiducia ci affidiamo alla tua protezione, certi che la tua presenza coraggiosa li accompagni e li rafforzi nelle prove quotidiane. Sant'Alessandro di Bergamo, prega per loro, sostienili nel difficile compito di portatori di pace.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della Supplica a Sant'Alessandro di Bergamo

La supplica a Sant’Alessandro di Bergamo si inserisce nella ricca tradizione della devozione ai santi martiri, figure che, attraverso la loro testimonianza eroica nella fede, diventano modelli e intercessori per il popolo cristiano. Sant’Alessandro, venerato come martire e soldato cristiano nel III-IV secolo, rappresenta l’incontro tra la vocazione militare e la radicalità evangelica, avendo scelto di non rinnegare Cristo nemmeno davanti alla minaccia di morte. Secondo la tradizione, Alessandro era un militare nella Legione Tebea, unità formata da soldati cristiani che preferirono affrontare la persecuzione anziché compiere atti contrari alla fede.

La dottrina cattolica riconosce il valore dell’intercessione dei santi, rivelata già nei primi secoli della Chiesa e affermata dal Concilio di Trento: «I santi, regnando con Cristo, offrono a Dio le loro preghiere per gli uomini» (Concilio di Trento, Sessione XXV). Ai martiri è riconosciuta una speciale vicinanza a Dio, perché hanno reso suprema testimonianza con il sangue (Apocalisse 6,9-11). Pregare Sant’Alessandro significa chiedere a Dio, mediante il suo patrocinio, coraggio nella fede e fedeltà alla missione cristiana, specialmente per chi è chiamato a servire la giustizia e la pace nel mondo.

2. Destinatari a cui è rivolta e perché

La supplica è rivolta direttamente a Sant’Alessandro di Bergamo come intercessore presso Dio. Egli è invocato con titoli specifici: “glorioso”, “potente intercessore”, “protettore dei militari”. L’appellativo non è solo onorifico; sottolinea la fiducia che i fedeli ripongono nei santi come “amici di Dio” capaci di pregare per le necessità sulla terra (cfr. 2 Mac 15,14).

Si ricorre a lui proprio per il suo vissuto: fu soldato fedele a Cristo, quindi risulta un modello e un riferimento per chi oggi si trova nelle forze armate. Il legame biografico si trasforma in legame spirituale, facendo del santo un “fratello maggiore” nella fede, destinato a comprendere le difficoltà, le paure e le aspirazioni di chi presta servizio militare secondo principi cristiani. L’invocazione parte dunque dai credenti, e in particolare dalla comunità dei militari, ma si estende a tutte le persone che chiedono forza nelle tentazioni e nelle prove.

3. Beneficiari per cui intercede e bisogni spirituali/fisici che affronta

La supplica mette al centro i militari impegnati in missioni di pace: “ti preghiamo, protettore dei militari, di vegliare su tutti coloro che oggi… si impegnano con dedizione e sacrificio in missioni di pace”. I beneficiari sono quindi:

  • Membri delle forze armate, specie coloro che operano in teatri rischiosi e delicati;
  • Le loro famiglie, che condividono la preoccupazione e le ansie per la loro incolumità;
  • Le popolazioni coinvolte nei conflitti, che possono trovare nei militari “portatori di pace” e “costruttori di fraternità”.

I bisogni espressi sono sia spirituali (coraggio, speranza, volontà di giustizia, capacità di agire fraternamente e con umanità), sia fisici (protezione della vita nei pericoli, custodia nel servizio). La preghiera domanda che i militari siano “esempio di giustizia e umanità, strumenti di riconciliazione nei luoghi segnati dal dolore”, sottolineando la necessità di vivere la fede anche nelle realtà più difficili, dove spesso si è tentati dal disumanizzarsi a causa dell’orrore dei conflitti.

Emergono anche le necessità di essere sostenuti nelle prove quotidiane e di avere la “speranza”, cioè la certezza di una presenza che accompagna e rafforza nei momenti di oscurità e dubbio, fiduciosi nell’aiuto celeste.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La supplica tocca diversi temi teologici:

  • Martirio e testimonianza nella fede: Sant’Alessandro è invocato come modello di “coraggio incrollabile” e di fedeltà alla missione cristiana fino al sacrificio della vita (cfr. 2 Timoteo 4,7: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”).
  • Vocazione alla pace e giustizia: Si chiede che i militari siano “difensori dei deboli” e “costruttori di fraternità”. Gesù stesso ci ricorda “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5,9).
  • Intercessione dei santi: La preghiera è affidamento all’intercessione di un santo, basata sulla fede nella “comunione dei santi” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 956: “La loro sollecitudine fraterna è di grande aiuto per la nostra debolezza”).
  • Speranza cristiana: “Accresci in loro la speranza, illuminando il loro cammino anche nei momenti più oscuri”. La speranza cristiana, virtù teologale, permette di confidare sempre in Dio, anche nell’ora della prova. Origene scrive:
    “Nella lotta lo Spirito Santo sostiene i martiri perché rendano testimonianza senza paura”
    (In Numeros Homiliae, 21,2).

Tali motivi risuonano nella tradizione patristica, che considera il martire “imitatore di Cristo” e difensore della fede non con la violenza, ma con il dono totale di sé. Sant’Agostino sottolinea:

“Non il supplizio, ma la causa fa il martire”
(Sermone 329).

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica appartiene al genere dell’intercessione: si chiede un intervento a favore di terzi, in questo caso dei militari. Vi sono elementi anche di invocazione fiduciosa (“Con fiducia ci affidiamo alla tua protezione”), ma il fuoco rimane la domanda per la protezione, il coraggio e i frutti spirituali nel servizio militare.

Nella tradizione liturgica, i testi di supplica e di intercessione ai santi hanno spesso collocazione nella liturgia delle ore, nelle novene, nei momenti di preghiera personale o comunitaria dedicati ai militari e alla pace. In particolare, la memoria liturgica di Sant’Alessandro di Bergamo (26 agosto) è occasione privilegiata per recitare questa supplica, come anche la Giornata per la pace o momenti significativi per le forze armate (ad esempio benedizione delle truppe, partenza per le missioni, anniversari di caduti).

La supplica può essere inserita alla fine della preghiera universale (o preghiera dei fedeli) in una Messa particolarmente dedicata, ma trova anche naturale collocazione fuori dalla liturgia formalizzata.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi dell’anno liturgico

Per trarre maggior frutto spirituale dalla supplica a Sant’Alessandro, si possono considerare i seguenti suggerimenti:

  • Preghiera personale: Può essere recitata da militari, dai loro familiari o da chiunque desideri invocare coraggio e protezione in momenti di difficoltà. Si può recitare nelle ore mattutine prima del servizio o al termine della giornata lavorativa.
  • Preghiera comunitaria: Ottima da inserire durante momenti comunitari, adorazioni, turni di veglia, celebrazioni dedicate alla pace o alla memoria dei caduti; può essere guidata da un cappellano militare o da un laico responsabile di gruppi di preghiera.
  • Tempi dell’anno liturgico: Consigliata nella memoria di Sant’Alessandro (26 agosto), nelle Giornate mondiali per la Pace (1 gennaio), nelle celebrazioni legate alle Forze Armate (4 novembre in Italia), nei riti di partenza o di rientro da missioni di pace.
  • Preparazione spirituale: Può accompagnare una novena prima di scelte importanti o di missioni difficili, per preparare cuore e mente ad affrontare sfide con spirito cristiano.

In tutte queste modalità, la supplica può essere preceduta dalla lettura di qualche passo biblico sul tema della pace o del martirio, offrendo così un contesto di preghiera più ricco e meditato.

Invocare Sant’Alessandro di Bergamo con questa supplica significa entrare in una catena di solidarietà spirituale, chiedendo a Dio, attraverso il coraggio e la testimonianza del martire, di donare oggi ai militari lo stesso spirito di dedizione, giustizia e vera pace evangelica.

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