Compieta a San Giovanni Nepomuceno per la libertà di parola dei Giornalisti

Destinatari:  San Giovanni Nepomuceno
Beneficiari:  Giornalisti
Tipologie:  Compieta
Compieta a San Giovanni Nepomuceno per la libertà di parola dei Giornalisti
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Preghiera della Compieta per i Giornalisti

O glorioso San Giovanni Nepomuceno,
tu che hai testimoniato con il sacrificio il valore inviolabile della verità, avendone sigillato il segreto tra le acque del martirio, oggi affidiamo alla tua intercessione i giornalisti di ogni parte del mondo.

Benedici coloro che, con parola scritta o parlata, cercano giustizia e verità per il bene comune. Sostienili quando la libertà di parola viene minacciata da paure, pressioni o censure insidiose.

Infondi nei loro cuori il coraggio di difendere la verità senza mai abbassare lo sguardo davanti all’ingiustizia. Preserva la loro coscienza, perché sia sempre limpida, onesta e fedele alla loro missione.

Veglia su di loro in questa notte: dona riposo dopo le fatiche, sollievo alle inquietudini, consolazione nelle sfide.
Fa’ che possano concludere questa giornata nella pace e nella speranza, sapendo che il loro impegno ha contribuito a seminare libertà e luce.

San Giovanni Nepomuceno, protettore dei custodi del segreto e difensore della parola libera, intercedi sempre per loro presso il Signore.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La Preghiera della Compieta per i Giornalisti nasce in un contesto di preghiera notturna, ossia la Compieta, che segna la conclusione del giorno nella Liturgia delle Ore cristiana. Tradizionalmente, la Compieta è un momento di affidamento, abbandono e ringraziamento nelle mani di Dio dopo le fatiche quotidiane, nonché di preparazione spirituale al riposo notturno. In questo quadro liturgico si inserisce una supplica per una particolare categoria di persone: i giornalisti.

Dal punto di vista dottrinale, la preghiera si fonda su valori quali verità, giustizia, libertà e il senso profondo della missione professionale vissuta come servizio al bene comune. Questi temi sono pienamente in armonia con la dottrina sociale della Chiesa, che richiama l'importanza della professione giornalistica come strumento a servizio della persona umana, della società e della promozione della dignità e della libertà.

L'intercessione è affidata a San Giovanni Nepomuceno, martire del XIV secolo e figura simbolo del sigillo del segreto e della difesa della verità fino alla morte. Egli è stato proclamato patrono dei confessori ma, per analogia, anche dei custodi del segreto professionale, come appunto i giornalisti. Nella preghiera si auspica che i giornalisti possano essere sostenuti nell'adempimento della loro missione, specialmente quando questa è messa alla prova da paure, pressioni o censure, temi di grande attualità nel mondo contemporaneo.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera si indirizza primariamente a San Giovanni Nepomuceno, scelto come intercessore presso Dio per la protezione e la guida dei giornalisti. Questa scelta non è casuale: San Giovanni Nepomuceno è noto per aver preferito il martirio piuttosto che svelare segreti affidati alla sua coscienza, simboleggiando così l’importanza dell’etica, della discrezione e della fedeltà alla verità sia in ambito religioso che professionale.

Il santo viene invocato come “protettore dei custodi del segreto e difensore della parola libera”, indicando una correlazione stretta tra il ministero della comunicazione/testimonianza e l’ambito del segreto/confidenza, entrambi centrali nella vita di chi esercita la professione giornalistica. Si richiama così un patronato spirituale, dove il giornalista viene equiparato, per certi versi, al confessore sacerdotale nella cura e nel rispetto del “segreto d’ufficio”.

La scelta di rivolgersi a un santo anziché direttamente a Dio rientra nella tradizione cattolica di invocare l’intercessione dei santi, riconosciuti come modelli di virtù e “avvocati” presso Dio per bisogni specifici.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari della preghiera sono i giornalisti di ogni parte del mondo. Questo atto di intercessione riflette una consapevolezza sia universale sia specifica delle sfide vissute da chi opera nella comunicazione: dalla libertà di stampa minacciata alla pressione morale, dalla stanchezza all’isolamento, dalla responsabilità di trattare verità scomode fino al rischio personale. Vengono sottolineate le esigenze sia spirituali (coraggio, limpidezza di coscienza, pace interiore, coscienza retta) sia fisiche (riposo dopo la fatica, sollievo, consolazione).

Tali bisogni rispecchiano le reali difficoltà affrontate dai giornalisti nel contesto attuale: regime di lavoro serrato, rischio di ritorsioni o censura, “ansia da prestazione”, disagio morale di fronte a compromessi, necessità di discernere la verità tra logiche manipolatorie.

  • Coscienza limpida: Sottolinea la necessità di una rettitudine morale e onestà professionale.
  • Difesa della verità: Centralità della “veridicità” nella deontologia giornalistica.
  • Sollievo e riposo: Erano tradizionali suppliche della Compieta, qui estese a una categoria professionale spesso sottoposta a stress psicofisici.
  • Consolazione nelle sfide: Invocazione di sostegno spirituale per chi affronta prove particolarmente dure.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La preghiera è attraversata da grandi temi teologici:

  • Verità e Giustizia: La Scrittura afferma:
    “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.” (Gv 8,32)
    e
    “Non fate nulla contro la verità, ma per la verità.” (2 Cor 13,8)
    La professione di giornalista viene vista come servizio a questi valori.
  • Libertà di parola: Riprende la dottrina sociale della Chiesa (Inter Mirifica, 12):
    “La società umana ha diritto all’informazione fondata sulla verità, sulla libertà, sulla giustizia e sulla solidarietà.”
  • Il coraggio nella testimonianza:
    “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo... Temete piuttosto chi può far perire l’anima.” (Mt 10,28)
    Coraggio e difesa della verità sono virtù che legano l’esempio del santo a quello dei giornalisti.
  • Contributo alla società: I giornalisti sono chiamati a “seminare libertà e luce”, in sintonia con il mandato evangelico:
    “Voi siete la luce del mondo... così risplenda la vostra luce davanti agli uomini.” (Mt 5,14-16)

Dal punto di vista patristico, ricordiamo le parole di Sant’Agostino:

“La verità è simile al sole; fa luce a chi la confessa e arde chi la nega.”
Questa massima esprime l’impegno morale non negoziabile del cristiano (e in questo caso del giornalista) verso la verità, anche a costo di sacrifici personali.

5. Genere di preghiera e collocazione liturgica

La Preghiera della Compieta per i Giornalisti appartiene principalmente al genere dell’intercessione, poiché domanda la protezione e l’assistenza di Dio su una categoria specifica di persone attraverso l’intercessione di un santo. Vi sono però elementi di lode (nei confronti di San Giovanni Nepomuceno), di ringraziamento (per l’impegno dei giornalisti) e di affidamento (della giornata trascorsa e della notte imminente a Dio).

La sua collocazione naturale è la Compieta, ossia la preghiera conclusiva della giornata secondo la tradizione della Liturgia delle Ore. Può trovare posto anche in altre occasioni di preghiera per il mondo del lavoro e della comunicazione, oppure in momenti particolari dedicati alla libertà di stampa, al ricordo dei giornalisti caduti o minacciati, oppure nelle vigilie di eventi significativi (Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali).

6. Indicazioni pratiche per l’uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Uso personale: Il giornalista stesso, o chiunque voglia affidare le sorti della comunicazione sociale alla protezione di Dio, può recitare la preghiera prima del riposo notturno, come “compieta tematica”, o all’inizio/l termine della giornata lavorativa per ricevere discernimento e coraggio nell’affrontare le sfide quotidiane.

Uso comunitario: È adatta per:

  • Redazioni che vogliano vivere un momento di spiritualità insieme.
  • Incontri di associazioni giornalistiche di ispirazione cristiana.
  • Veglie diocesane o parrocchiali per la libertà di stampa o la memoria delle vittime.
  • Durante la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (maggio, secondo il calendario liturgico cattolico).

Tempi liturgici: Oltre alla Giornata dei Giornalisti (24 gennaio, memoria di San Francesco di Sales), la preghiera può essere inserita:

  • Durante il mese di gennaio/febbraio, seguendo la tradizione di affidamento della comunicazione a San Francesco di Sales e ai santi patroni.
  • Nei momenti di crisi internazionale per la libertà di stampa o per la sicurezza dei giornalisti.
  • Ogni sera, nell’ambito della propria compieta personale, per sensibilizzare la comunità cristiana alla responsabilità di sostenere con la preghiera quanti lavorano nell’informazione.

Modalità pratiche:

  • Può essere preceduta da un brano biblico (Gv 8,32; Mt 5,14-16), letto a mo’ di lectio divina.
  • Può essere inserita nel rosario per i giornalisti, magari nel momento dei misteri della luce.
  • Può accompagnare momenti di silenzio e adorazione eucaristica come intenzione particolare.

In conclusione, questa preghiera si propone come strumento versatile, profondo e spiritualmente ricco, capace di accompagnare giornalisti e sostenitori della verità in un cammino di fede, affidamento, discernimento e solidarietà con quanti operano per il bene comune nei media.

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